FEARS
La
macchina sfrecciava veloce sull'asfalto bagnato, mentre
la pioggia scrosciante si infrangeva sul parabrezza
creando suoni sordi e forse anche inquietanti. La donna alla guida era visibilmente provata e anche se cercava di concentrarsi sulla strada che le si parava davanti e sembrava non aver mai fine, la sua mente era rivolta verso altri pensieri sul volto di un uomo che non conosceva il sorriso sul suo caratteraccio Il piccolo bimbo di fianco a lei, sistemato su un seggiolino nuovo di zecca e della migliore marca, agitava i suoi pugnetti , accompagnando quei teneri gesti con sorrisi e allegri vagiti. Bulma si voltò e guardò il suo "cucciolo", come lo chiamava sempre lei, era così buffo con quelle guanciotte morbide e pienotte, quegli occhioni azzurri sempre attenti e sgranati e quell'inconfondibile profumo di latte che contraddistingueva ogni neonato; sorrise e gli accarezzò la morbida pelle, sorrise e pensò che quella era ormai la sua unica ragione di vita. Mancavano ancora due giorni all'inizio del CELL GAME e poi tutto sarebbe sprofondato nell'incertezza il ragazzo venuto dal futuro altri non era che suo figlio Trunks, giunto nel loro tempo per avvertirli della terribile disgrazia che si sarebbe abbattuta su di loro con l'avvento dei cyborg. Il giovane aveva raccontato che nel futuro tutti i più valenti guerrieri avevano perso la vita nella lotta con quei terribili avversari, era rimasto solo lui lui che non aveva neanche potuto conoscere suo padre Vegeta Vegeta "Allora piccolino, adesso la mamma ti porta a casa e ti dà la pappa ok? Su, un po' di pazienza siamo quasi arrivati!" disse la giovane cercando di placare il pianto di Trunks. "Bentornata Bulma! Tutto bene? Come stà il mio trottolino?" sua madre l'accolse con un grande sorriso e si chinò per baciare la fronte del suo nipotino. Era incredibile come quella donna fosse sempre allegra, anche nelle situazioni più disperate sembrava che il pensiero di una possibile morte per mano dell'androide Cell non la sfiorasse nemmeno un po' la invidiava, non che lei fosse una ragazza poco solare, anzi, tutt'altro, ma sua madre era davvero speciale, sembrava trovare un lato positivo in tutte le cose. "Si, si ..tutto a posto e qui?" domandò con apprensione " Oh, beh.. Vegeta e quell'altro ragazzo si stanno allenando nella stanza di gravità, è tutto il pomeriggio che sono rinchiusi lì dentro! Potrebbero anche fare una pausa! Va beh , lasciami il piccolo e vai a farti una doccia credo che tu ne abbia bisogno per rilassarti un pò" e se ne andò com'era arrivata, sorridendo. Bulma salì stancamente le scale che conducevano al secondo piano, dov'era la sua camera e posò distrattamente la borsa sul letto, poi cominciò a spogliarsi e si diresse verso il bagno. Alle sue orecchie giungevano, sordi, i rumori provenienti dalla stanza di gravità, la stanza dove si stava allenando Vegeta Vegeta per tutto il giorno aveva cercato di non pensarlo, di scacciare dalla mente il suo viso, ma ora, più prepotenti che mai, i suoi ricordi riaffiorarono violenti come un mare in tempesta, perché così era ora la sua mente, confusa, agitata da mille pensieri e timori. Entrò nella doccia e desiderò che l'acqua bollente che le scivolava sul corpo come una carezza la privasse di tutte le sue inquietudini e di rimanere immersa in quel tepore per molto tempo, ma si ricordò che doveva allattare Trunks e quindi cercò di fare più presto che poté. Scese giù in cucina e con sua sorpresa notò che Vegeta e mirai Trunks avevano appena terminato l'allenamento. "Ehi, ho fame, non c'è niente di pronto?" il tono seccato del sayan la riportò alla realtà e guardandolo gelidamente gli rispose con lo stesso tono: " Piantala di lamentarti, manca ancora un'ora prima di cena!" " Non azzardarti più a rispondermi in quel modo! Hai capito?" sibilò lui "Su non litigate! Non ti preoccupare Vegeta ! Vi preparerò uno spuntino io" esordì allegramente la madre di Bulma. Bulma dal canto suo non si degnò neanche di rispondere all'uomo, invece si chinò sulla carrozzina e prese in braccio il piccolo che aveva cominciato a farsi sentire, strillando per la fame; si adagiò su una sedia e cominciò ad allattarlo, cosa che il bimbo sembrò gradire molto visto l'affanno con cui stava assaporando il latte materno( non per niente era un sayan e il loro sproporzionato appetito si faceva già sentire in tenera età). La donna stringeva teneramente quel fagotto, ma il suo sguardo era posato su Vegeta, che se ne stava appoggiato alla parete a braccia conserte con il suo solito, indecifrabile, sguardo perso nel vuoto. Le sembrava tutto così strano da quando si erano lasciati un mese prima, non lo aveva più visto, ma poi quando la minaccia dei cyborg era diventata realtà, lui era tornato ma non l'aveva nemmeno più degnata di uno sguardo, anzi, mostrava solo una grande indifferenza nei suoi confronti. E questo la faceva terribilmente soffrire. Dal canto suo, il sayan stava pensando proprio a lei , si interrogava su cosa doveva fare, avrebbe voluto stringerla ma il suo dannato orgoglio glielo impediva, si erano lasciati a causa di una stupida litigata.. è vero, ma non voleva di certo essere lui a fare la prima mossa per riavvicinarsi, sarebbe stato da deboli! Scrollò la testa, come per gettarsi dietro le spalle l'immagine della donna e si disse che adesso aveva altro a cui pensare, la sfida contro l'essere perfetto era più importante di quella terrestre, o almeno credeva Come ogni sera, Bulma si preparò per la notte. Sistemò Trunks nella culla di fianco al suo letto, gli rimboccò bene le coperte perché non prendesse freddo, dopodichè si infilò la corta camicia da notte e si soffermò a contemplare la sua immagine allo specchio, quindi prese la spazzola e cominciò passarla sul morbido caschetto azzurro che le incorniciava il viso sembrava una sera come tutte le altre invece questa volta era tutto diverso, perché la mattina seguente Vegeta e mirai Trunks sarebbero partiti assieme a Goku e agli altri per partecipare alla sfida contro Cell, contro quell'essere così potente che solo pochi giorni prima aveva ridotto in fin di vita il suo Vegeta. Ripeteva meccanicamente i gesti che compiva abitualmente ogni sera, ma non riusciva a trovare un senso in tutto quello che faceva.. l'unica cosa di cui si rendeva pienamente conto era la paura che le invadeva l'animo e le toglieva il respiro la paura di perderli.. Posò la spazzola, si diresse verso la portafinestra e uscì sull'ampio terrazzo, che si affacciava sull'immenso giardino della Capsule Corporation e rivolse ansiosa lo sguardo verso il cielo stellato. " Ci sono molte stelle, stasera.. domani sarà una giornata soleggiata, forse la presenza di tante stelle è un buon segno per domani.. forse andrà tutto bene.." Stette ancora un po' a contemplare il firmamento, forse sperando nella comparsa di un qualche segnale che avrebbe potuto rassicurarla ma che invece non arrivò mai, poi rientrò e spense le luci per non disturbare il quieto sonno di suo figlio. Il buio la sommerse e mai come prima d'ora le fece così paura, un buio nel quale i fantasmi del passato vennero a specchiarsi e a tormentarla. Vegeta entrò nella stanza degli allenamenti e la programmò alla massima gravità, domani avrebbe dovuto dare il meglio di sé e inoltre doveva riprendersi la rivincita contro quell'essere immondo che aveva osato umiliarlo davanti a suo figlio, si voltò e guardò il ragazzo dai capelli viola che stava cominciando a riscaldare i muscoli; si chiese quanto doveva avev sofferto, aveva perso tutto ancor prima di essere capace a camminare da solo e si era ritrovato a dover quotidianamente combattere per la sopravvivenza con le unghie e coi denti, pensò che avevano avuto un'esistenza simile e che, anche se non era capace di dimostrarlo, era veramente fiero di lui. Le pene da lui patite lo avevano fatto uomo. " Allora sfaticato, vogliamo battere la fiacca? Iniziamo ad allenarci sul serio!" fu tutto quello che riuscì a dirgli. Mirai Trunks, aumentò la sua aura e si trasformò in super sayan, quindi padre e figlio cominciarono una dura lotta. Mentre il ragazzo rispondeva prontamente ai colpi di Vegeta, non poteva fare a meno di pensare che da quando era arrivato nel passato suo padre non aveva fatto altro che trattarlo con insofferenza, mai un solo gesto di comprensione nei suoi confronti o un accenno di sorriso solo ed unicamente modi duri e una severa espressione dipinta sul volto. E si che sua madre l'aveva avvertito! Mirai Bulma gli aveva chiaramente detto di non farsi illusioni su di lui, non perché fosse "cattivo", ma solo per il fatto che era troppo orgoglioso e chiuso in se stesso per poter esternare ad altri i suoi sentimenti. Trunks, invece, cominciava ormai a credere che al fiero sayan non importasse nulla né di lui né di sua madre e che l'unica cosa che gli interessasse veramente fosse solo il riuscire a battere Goku. Per un attimo si domandò cosa Bulma trovasse in lui di così speciale! Comunque, nonostante tutto questo, lui non riusciva ad odiarlo, anzi l'averlo potuto conoscere gli era parsa la cosa più bella che gli fosse mai capitata e gli sembrava così strano l'essere in sua compagnia, gli faceva un effetto indescrivibile! Infondo, malgrado il brutto carattere, era sempre suo padre e gli voleva molto bene! Bulma non riusciva a prendere sonno, si rigirava nervosamente nel letto e ogni volta che provava a chiudere gli occhi le apparivano il volto e l'espressione sarcastica di Cell, la sua sadica risata le risuonava nelle orecchie come un disco rotto e quando tutto sembrava svanire e il sopore chiamarla a sé ..ecco che il viso di Vegeta e i suoi neri occhi impenetrabili facevano capolino nella sua mente, facendole venire un incredibile voglia di piangere. Si alzò e si mise a contemplare il piccolo Trunks, che in quel momento stava godendo di un beato sonno. " Piccolo mio non puoi neanche immaginare quanto la mamma si senta triste e inutile vorrei tanto far qualcosa per cambiare questa situazione, ma invece posso solo stare qui con le mani in mano ad aspettare ..Ho tanta paura che tuo padre ci lasci per sempre, ho un'immensa paura di perderlo io lo amo e non mi importa se lui non ricambia più questo sentimento preferisco stare tutta la vita senza poterlo più avvicinare, piuttosto che sapere che lui non c'è più ..potessi darei la mia vita per la sua! Se veramente dovesse morire, come già è successo nel futuro di mirai Trunks, come faremo io e te, senza di lui ? Che vita ti aspetterebbe, bimbo mio? Ma cosa stò dicendo? Se loro dovessero perdere, Cell distruggerebbe la terra e quindi noi moriremmo! Ti prego Signore, fa che non sia così! Ti prego ." La ragazza si accasciò sul freddo pavimento, mentre calde lacrime rigavano il suo volto, pianse con tutta la disperazione che aveva in corpo e poi, vinta dalla spossatezza, sprofondò in un sonno pieno di angoscia. " Possiamo pure smettere, ci siamo allenati a dovere! Non ci resta altro che andare a fare una bella dormita ..vedi di riposarti, perché quella di domani non sarà una passeggiata, hai capito bene?" il tono duro di Vegeta, riportò mirai Trunks alla realtà. Il giovane era seduto a terra, grondante di sudore, con lo sguardo assente, i suoi pensieri erano rivolti al terribile nemico che li attendeva, ed era così preso dal filo dei suoi pensieri che non si era neanche accorto che il padre gli stava parlando. " Ehi! Mi stai ascoltando? Ragazzino, lo sai che non mi piace ripetermi!" Vegeta era seccato. Il giovane troppo stanco per mettersi a battibeccare con quella testa dura, passò sopra il "ragazzino" e svogliatamente si rimise in piedi e si diresse verso la sua stanza. Era così sfinito che, dopo aver fatto un bagno ristoratore ed essersi velocemente cambiato, si buttò sul letto addormentandosi immediatamente. Vegeta entrò nella doccia e si rilassò sotto il getto d'acqua bollente, erano le tre di mattina e la stanchezza cominciava a farsi sentire anche per lui. Si era allenato moltissimo, aveva dato tutto sé stesso e i progressi si erano visti, ma non era abbastanza per battere Cell e lui lo sapeva, ma la cosa che più lo faceva star male, non era il non essere riuscito a superare quello stupido di Kakaroth, ma il fatto di non essere sicuro di riuscire a salvare Bulma e suo figlio da un destino forse già segnato. Era sicuro che il suo livello di potenza non sarebbe bastato a fermare la formidabile forza dell'androide e confidava molto sugli altri, ma se anche Kakaroth e suo figlio Gohan non fossero stati in grado di opporgli resistenza? E se neanche Trunks . Dannazione, non voleva neanche pensarci Uscì dalla doccia, si asciugò e dopo essersi vestito, si affacciò alla finestra e guardò fuori continuava a pensare a Bulma.. si sentiva in colpa per come si era comportato con lei in queste ultime settimane, ma lo aveva fatto per lei.. Non era vero che lui non le si avvicinava più per una questione di orgoglio, lo faceva per non farla più soffrire . Aveva pensato che se l'avesse trattata con freddezza e indifferenza, lei avrebbe finito con l'odiarlo e quindi se lui avesse perso la vita nello scontro con Cell, non avrebbe sofferto più di tanto . O almeno credeva. Odiava vederla triste e sofferente, ma non poteva fare altro Si ricordava di aver sentito Kakaroth parlare con quel piccolino pelato, come diavolo si chiamava? Ah.. si Crili, di quanto la sua Chichi avesse sofferto per le sue continue assenze, di come fosse stata male in silenzio, celando tutto il suo dolore dietro ad una parvenza di rabbia .. ebbene, Bulma, la sua donna, non avrebbe assolutamente dovuto star male a quel modo .che colpa ne aveva lui se Goku era un idiota? Lui non avrebbe permesso a Bulma di attaccarsi a lui, non avrebbe fatto lo stesso errore di quel guerriero di infimo livello! Non poteva mentire a sé stesso però, quella donna gli mancava da morire .Maledizione, come aveva potuto permettere al suo cuore, che era sempre stato arido e privo di qualsiasi sentimento che non fosse odio, di provare quelle emozioni così forti per una terrestre? Come aveva potuto, lei, mettere in subbuglio quell'animo scontroso e solitario, che non si era dato pena neanche quando Frezeer aveva ucciso suo padre? Al diavolo questo stupido sentimento che gli stava scombussolando l'esistenza! Basta! Era ora di smetterla di pensare a quelle cretinate, adesso doveva solo preoccuparsi di riposare. La fatidica mattina arrivò. Erano le sette, tutti erano già alzati e correvano frenetici da una parte all'altra, per la casa regnava un gran caos e questo innervosiva parecchio il principe dei sayan, che, impaziente, sedeva al tavolo aspettando la colazione. " Ehi donne! Ci vogliamo dare una mossa? Non ho assolutamente tempo da perdere io, capito?" Mirai Trunks guardò il padre, certo che era proprio indisponente! " Su, ecco qua la vostra colazione, mi raccomando nutritevi bene, stamattina dovrete essere pieni di energia vi aspetta una dura battaglia! Su, mangiate cari!" L'allegra signora Briefs aveva servito in tavola la colazione e ora osservava amorevolmente i due sayan che si abbuffavano. " Sono proprio due bei ragazzi! E' un peccato che mia figlia e Vegeta non vadano più d'accordo! Uhmm " pensò l'allegra donna. Proprio in quel momento entrò Bulma con in braccio il suo bebè, sorrise e con voce allegra e squillante disse: " Buon giorno a tutti! Allora ragazzi? Com'è? Tutto bene? Siete pronti ad affrontare Cell?" Trunks si rallegrò alla vista della madre e le andò incontro, questa lo baciò sulla fronte e gli scompigliò i capelli, provocando il più totale imbarazzo del ragazzo che cercò di allontanarla. Sempre ridendo, Bulma si sedette a tavola e cominciò a consumare la sua colazione. Si stupiva di sé stessa, ostentava sorrisi e allegria, pur sapendo che dentro di lei il mondo le stava crollando addosso, una grande disperazione albergava nel suo cuore, ma non voleva che gli altri se ne accorgessero, fingeva di star bene per non preoccuparli più di quanto non fossero già e per il momento tutto le stava riuscendo a meraviglia. Non c'è che dire, era proprio una brava attrice! Purtroppo giunse il momento della partenza, Vegeta e Trunks si diressero in giardino pronti a spiccare il volo in direzione dell'arena preparata da Cell, ma prima si voltarono per salutare i loro familiari. Vegeta odiava quel momento, non sopportava proprio tutte quelle ridicole, quanto stupide, smancerie! Bulma salutò entrambi, senza però osare avvicinarsi al fiero sayan, essendo a conoscenza della sua avversione verso tutte quelle " inutili moine" ( come diceva sempre lui) e fece un sacco di raccomandazioni al figlio. " Buona fortuna ragazzi! Sono sicura che anche questa volta riuscirete a farcela!" disse con il tono di voce più rassicurante possibile, cercando di reprimere le lacrime e sforzandosi di sfoderare uno dei suoi sorrisi più radiosi, infatti sapeva bene, che Vegeta non sopportava le persone che piangevano. " Non ti preoccupare, mamma! Andrà tutto bene!" mirai Trunks le si avvicinò, l'abbracciò e accarezzò la testa al piccolino, che stava tirando la catenina d'oro che la madre portava al collo. Vegeta annuì e poi, entrambi, partirono, lasciando dietro di loro un'amara scia di tristezza. Vegeta era molto serio e mentre sfrecciava nel limpido cielo azzurro, non poteva fare a meno di pensare a Bulma . Aveva capito benissimo che dietro quei sorrisi, sfoggiati da lei poco prima, si nascondeva un'immensa tristezza, ormai conosceva quella fragile donna come le sue tasche e poteva facilmente immaginare quello che stava provando. Promise a sé stesso che avrebbe fatto di tutto per proteggere lei e suo figlio, ma si guardò bene dal far capire a mirai Trunks le sue intenzioni. Avvistarono in lontananza il ring e scesero, sul luogo erano già presenti Goku e gli altri, c'erano tutti .fissarono l'arena, Cell li stava aspettando ..la sfida stava per cominciare . " Ehilà Bulma! Ben arrivata! Sei sempre molto bella!" disse il Genio, mentre faceva accomodare la ragazza nel salotto della Kame House e tentava di palparle i seni .tentativo che fallì miseramente grazie ad una gomitata ben assestata in pieno viso. " Certo che tu non cambi mai, brutto pervertito! E' proprio vero, il lupo perde il pelo ma non il vizio!" esclamò la giovane indignata. Si sedettero sul tappeto e accesero il televisore, un intrepido giornalista stava facendo una telecronaca dettagliata di quello che accadeva sul ring del Cell Game, la telecamera inviava immagini sfocate e tremolanti ma nonostante tutto quello lei riuscì a distinguere perfettamente il volto di Vegeta fu un attimo, ma lei lo vide chiaramente e il suo cuore ebbe un sussulto. Successivamente l'obbiettivo si spostò su Goku, il secondo avversario dell'androide, dopo la clamorosa uscita di scena di mister Satan. I due diedero inizio al combattimento ed erano così veloci che la telecamera non riusciva a seguire i loro movimenti. Passò molto tempo ma le sorti dell'incontro sembravano incerte, le forze dei contendenti si equivalevano, era impossibile stabilire chi dei due avrebbe vinto, poi, all'improvviso il colpo di scena Goku si ritirò e fece scendere in campo il figlio Gohan. Muten e Bulma si guardarono stupiti, chiedendosi il perché di quel gesto; che diavolo aveva in mente di fare? Ci fu un susseguirsi di colpi emozionanti, che tennero col fiato sospeso tutti i telespettatori, Gohan sembrava essere in difficoltà poi, sul più bello, il collegamento s'interruppe. La ragazza e l'anziano aspettarono pazientemente, ma ormai era chiaro che non lo avrebbero più ripristinato, perciò Bulma, piuttosto allarmata e inquietata, decise di tornarsene a casa. Salutò il Genio e lo ringraziò per la sua ospitalità, poi sistemò il piccolino nel sedile a fianco al suo e partì alla volta della Capsule Corporation . Proprio mentre stava entrando in casa, una fulminea fitta al cuore la sorprese, lasciandola senza respiro Un brivido le corse lungo la schiena, sentiva che era successo qualcosa ..qualcosa di terribile .. Vegeta rimase impietrito, Cell aveva appena colpito a morte suo figlio Trunks, chiuse per un momento gli occhi, sperando che quello che era successo fosse solo frutto della sua immaginazione ..poi li riaprì ..il ragazzo giaceva a terra esamine in una pozza di sangue ..La rabbia prese il sopravvento, non riusciva più a controllare la sua forza. " Mio figlio .come ha potuto ..Trunks .non meritavi questa fine, avevi già sofferto troppo . che ne sarà di tua madre ora che anche tu te ne sei andato? Ti giuro che vendicherò la tua morte . UCCIDERO' QUEL BASTARDO CON LE MIE MANI!" pensò e senza riflettere si scagliò contro l'androide con tutta la rabbia e la disperazione che aveva in corpo, ma fu presto messo al tappeto. Il luce rossa del tramonto stava calando, lieve, sulla città, ricoprendola come un manto; Bulma era agitatissima, continuava a camminare avanti e indietro per la sala, aveva da poco terminato di dare la poppata serale a Trunks e ora lo stava tenendo in braccio in attesa che digerisse. A differenza del figlio, lei non era riuscita a toccare cibo . era così in ansia per Vegeta e mirai Trunks, chissà come stavano! All'improvviso la porta d'ingresso si aprì e comparve il Trunks del futuro, Bulma gli corse incontro e lo abbracciò piangendo era così felice di vederlo sano e salvo! " Ma ma dov'è tuo padre? Non è mica ." Ma le parole le morirono in gola e non riuscì più a proferir parola, attendeva la risposta del figlio. " Stai tranquilla mamma, papà sta bene! Ma ora vieni, dobbiamo parlare ." Lo sguardo del giovane divenne improvvisamente serio e al contempo triste. La fece sedere e le raccontò di come Goku si era sacrificato e aveva preferito non resuscitare, di come Gohan era riuscito a sconfiggere definitivamente Cell e di come lui stesso era stato eliminato e poi resuscitato grazie alle sfere del drago. Era notte inoltrata, quando, Vegeta tornò alla Capsule Corporation, aveva passato tutto il resto del giorno a volare senza una meta, nel tentativo di sbollire tutta la collera che aveva in corpo ..proprio non riusciva a levarsi dalla testa l'immagine di Kakaroth, che con un triste sorriso, li salutava per sempre, pronto a sacrificare la sua vita per la salvezza di tutti . Non riusciva a sopportare il fatto che lui gli aveva salvato la vita o forse, inconsciamente, sentiva di aver perso un amico oltre che un grande rivale con cui confrontarsi. Entrò in camera sua passando dalla finestra, che aveva lasciata aperta apposta e si sedette sul letto, aveva bisogno di razionalizzare tutto quello che era accaduto quel pomeriggio, aveva un gran bisogno di riflettere. Che senso aveva ora combattere, se tanto Goku non c'era più? Che senso aveva allenarsi ore e ore nella stanza di gravità per cercare di superarlo, se tanto non sarebbe tornato? A cosa sarebbe servito cercare di superare tutti i propri limiti, se tanto non avrebbe più potuto sfidarlo? Improvvisamente si sentì tanto stanco, la voglia di combattere gli era passata; proprio lui che era un guerrafondaio, il principe dei sayan, lui che aveva sempre fatto della lotta la sua principale fonte di vita . voleva abbandonarla e tutto questo per colpa di Kakaroth! Decise di scendere in cucina, aveva molta sete e in più non aveva sonno. Stava camminando per il corridoio, quando sentì le tristi note di una canzone provenire dalla sala, spiò al suo interno e scorse Bulma era ranicchiata sul divano, le ginocchia raccolte a petto e il capo reclino su di loro .. stava piangendo. La ragazza, non riusciva a prender sonno e come poteva? Il suo miglior amico era morto e non sarebbe più tornato . non riusciva a crederci o forse, più semplicemente, non voleva crederci. Aveva passato così tanti anni con lui, senza contare tutte le fantastiche avventure che avevano condiviso Goku . le mancava già così tanto Si era alzata ed era andata in sala, aveva acceso e lo stereo, abbassato il volume e aveva inserito un cd, l'ultimo regalo che Goku le aveva fatto in occasione del suo compleanno, una vecchia canzone che lei adorava .. La triste melodia si diffuse nella stanza, mentre la voce roca e allo stesso tempo dolce del cantante la invitava a sfogarsi: " Da adesso in poi com'è
che andrà, Bulma
ascoltava le parole della canzone, riflettendo su tutto
quello che era successo in quel periodo e piangeva
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