Errori
Caro Riley,
lo so che il servizio postale nella giungla non deve
essere molto efficiente, ma confido nell'onnipotenza
dell'esercito per farti pervenire questa lettera.
Non so esattamente perché ho deciso di scriverti. Per
convincerti a tornare da me e ricominciare? Per dirti
quello che provo, adesso, come in passato, per te? Per
attenuare la sofferenza che provo all'idea di non averti
più vicino ?
Forse è semplicemente un tentativo di comprendere meglio
me stessa, i miei sentimenti, quello che veramente
desidero. Non lo so! Ho sentito semplicemente il bisogno
di prendere carta e penna e scrivere. Perciò eccomi qui.
La sera in cui sei partito sono arrivata tardi per
trattenerti. Pochi secondi sono bastati perché tu fossi
lontano da me, sull'elicottero, incapace di sentirmi,
invece che al mio fianco a condividere le mie angosce e i
miei dubbi. Pochi secondi hanno fatto la differenza. A
volte la vita è crudele, o forse è il destino ad
esserlo.
Ti ho incontrato in un momento difficile della vita, il
momento in cui si diventa grandi, adulti, responsabili.
Il momento in cui si abbandonano i sogni e le illusioni
dell'adolescenza per affrontare la realtà del mondo, con
tutti i problemi che comporta.
Un sogno, un'illusione: è stato solo questo Angel per
me?
L'amore, la passione, la sofferenza che ho provato a
causa sua non erano altro che i sentimenti che
un'adolescente prova leggendo una tragica storia d'amore
su un libro rosa da poco prezzo?
Tu sei stato la mia realtà. Il mio bravo ragazzo
normale, concreto, facile da amare e comprendere.
In te ho trovato la speranza di una vita normale fatta di
pic-nic nel parco, incontri alla luce del sole, senza
problemi. Questo è il punto. Tu non hai mai costituito
per me un problema.
Mia madre era entusiasta di te e così pure il Signor
Giles, per non parlare dei miei amici. Sei entrato nel
mio mondo naturalmente, come se ne avessi sempre fatto
parte. Ma quello che ho condiviso con te era veramente il
mio mondo?
No, Riley, non lo era e tu lo hai capito prima di me.
Io sono la Cacciatrice, la prescelta. Io devo portare la
luce nel buio e per farlo devo varcare il confine che
separa il mondo degli uomini da quello delle tenebre: è
il mio destino. Ora lo so!
Quando ti rivedo accasciato su quella sedia, in quel
luogo squallido, chiedere a quel povero essere di
morderti più forte comprendo fino in fondo quello che ti
ho fatto. Negando la mia realtà, il mio destino, perfino
a me stessa ti ho trascinato in quella parte di me che tu
non potevi affrontare perché non fa parte della tua
natura.
Tu sei una creatura onesta, sincera, pulita il cui più
grande peccato può essere stata, in passato,
qualche innocente bugia. Le tenebre non fanno parte ti te.
Non le puoi comprendere, non ne ammetti neppure fino in
fondo l'esistenza.
Per te i vampiri sono "ostili", animali strani
e pericolosi cui dare la caccia. Angelus, credimi, era
molto di più che un animale e molto peggio! La loro
complessità, la loro essenza ti sfugge perché tu, a
differenza di me, non fai parte del loro mondo.
Continui a combatterli certo, ma restando alla luce,
fuori del loro universo e della loro mente. Solo così ti
puoi salvare. E io invece ti stavo, inconsapevolmente,
trascinando nell'abisso a causa della mia immaturità,
del mio illogico rifiuto di accettare quello che sono.
Con te al mio fianco ho creduto che il mio desiderio di
avere una vita normale si potesse realizzare. Tu eri il
mio principe azzurro sul cavallo bianco con cui avrei
vissuto per sempre felice e contenta.
Ma la vita non è una favola, soprattutto non per la
Cacciatrice.
Spike, anche se mosso da intenzioni poco lodevoli, ci ha
reso un grande favore aprendoci gli occhi in tempo, prima
che il mio tentativo di renderti il principe azzurro che
non potevi essere ti distruggesse completamente.
Non è stato Angel il mio sogno, la mia illusione! Sei
stato tu!
I tuoi rimproveri erano assolutamente veri. Io non ti ho
dato tutto di me. Ti ho offerto solo quello che sapevo
che tu potevi amare: Buffy, la ragazza dolce, semplice e
carina il cui più grave problema era cosa indossare per
uscire la sera. Ma io ho smesso di essere quella persona
a 14 anni, quando ho ucciso il mio primo vampiro.
Mi consola pensare che Angel, con i suoi quasi 250 anni,
e tutta la sua esperienza, come uomo, vampiro e vampiro
con un'anima, è caduto nel mio stesso errore.
Anche lui ha cercato disperatamente di negare l'evidenza.
Ha visto in me la ragazza dimenticando la Cacciatrice. E'
incredibile quante bugie siamo riusciti a raccontare a
noi stessi e all'altro nei tre anni in cui siamo stati
insieme!
Il mio ragazzo è un vampiro, ma ha un'anima, e questo fa
di lui un uomo. La mia ragazza è la Cacciatrice, ma è
giovane, innocente e dolce. Lei merita qualcuno che possa
darle quello che io non posso offrirle. Sono la
Prescelta, ma ho diritto ha una vita normale. Sono un
vampiro con un'anima quindi mi devo comportare come un
uomo.
Menzogne, solo menzogne. Ma quante lacrime sono costate
ad entrambi!
Ed ora stavano per costare a te, nostra inconsapevole
vittima, la tua sanità mentale e forse la tua vita. Di
questo ti chiedo perdono Riley e sono certa che Angel,
fosse consapevole come me di quanto è accaduto e perché,
si sentirebbe ancora più in colpa di me. Lui è un vero
esperto in sensi di colpa.
Gli antichi Greci dicevano "Attento a quello che
chiedi agli Dei: potrebbero accontentarti!"
Mentre scrivo questa lettera soffro per aver perso te, ma
sento la sua mancanza.
Evidentemente non sempre quello che crediamo di volere è
quello di cui abbiamo bisogno.
Con te mi ha lasciato la mia adolescenza, la speranza di
avere una vita come quella di tutti gli altri, senza
sofferenze, angosce e problemi.
Ma è poi veramente così? Gli "altri", le
persone così dette "normali", hanno poi
davvero una vita così semplice. Se penso a mia madre, e
ai suoi problemi con mio padre e con me, a Willow e Tara,
Xander e Anya mi chiedo chi di loro ha una vita facile.
Probabilmente nessuno che abbia più di due anni! Essere
adulti probabilmente significa proprio questo: avere
problemi da adulti!
I problemi, la lotta e la sofferenza fanno parte della
vita. La Cacciatrice combatte forse battaglie diverse
rispetto all'impiegata e alla casalinga, ma solo negli
spot pubblicitari potrai vedere persone perfettamente
felici, e in qualche films, ma non tutti!
Angel ha portato con se a Los Angeles una parte della mia
forza, della mia sicurezza. Lui era, ed è ancora, il
centro di gravità della mia vita, anche se ho cercato a
lungo di negarlo anche a me stessa.
Mi manca eppure il semplice fatto di sapere che è da
qualche parte e che posso raggiungerlo, con una
telefonata o poche ore di macchina, mi è di conforto.
Mi rendo conto solo ora di sapere a memoria il suo numero
di telefono, pur non avendo mai avuto il coraggio di
comporlo sull'apparecchio. I rapporti umani sono spesso
fatti di parole non dette.
Tu mi hai rinfacciato più volte, con ragione, di
nasconderti le cose, di non confidarmi abbastanza con te.
Quante volte ho provato la tua stessa rabbia impotente di
fronte ai silenzi di Angel? E ora sono io che non ho il
coraggio di parlare a lui.
Angel mi ha sempre compreso anche senza parole, come se
conoscesse ogni risvolto della mia mente, ogni recesso
buio della mia anima. Amava la mia luce come le tenebre
nascoste nel mio profondo e sapeva sempre istintivamente
di cosa avesse bisogno il mio spirito come il mio corpo.
Dormire al tuo fianco Riley mi ha fatto sentire amata,
desiderata, ha colmato la mia solitudine dandomi dei
momenti a cui ripenso con molta nostalgia. Solo con Angel
ho però compreso veramente cosa vuol dire amare una
persona con il proprio corpo.
Ho un ricordo confuso del nostro primo bacio. Vedere
l'uomo che stai baciando trasformarsi in vampiro penso
che confonderebbe chiunque!
Rammento però nitidamente la prima volta che ha posato
le sue mani su di me è. E' stato un contatto innocente.
Allora avevo solo 15 anni ed ero talmente giovane da
poter accettare un massaggio sulle spalle da un amico
dopo una faticosa serata di caccia senza alcuna malizia.
Eppure, seduta su una lapide nel cimitero buio, già
allora, mi colpì la naturalezza con cui le sue dita
scorressero, esercitando sempre la giusta pressione, sui
miei muscoli intorpiditi, dandomi sollievo e un piacevole
senso di rilassatezza.
Quello che c'è stato fra me e Angel durante la nostra
unica notte insieme è stato il normale completamento di
quello che era iniziato quella sera nel cimitero.
Non si è mai trattato fra noi di pura attrazione fisica.
Anche dopo, quando abbiamo dovuto lottare per non
assecondare i nostri istinti, il desiderio che volevamo
disperatamente appagare non era solo fisico. Entrambi
cercavamo la completezza, il sollievo dalle nostre
sofferenze, la fine della solitudine che avrebbe
significato poterci amare completamente, totalmente.
Non so se augurarti di provare mai un'esperienza simile
Riley, perché è molto duro lasciare il Paradiso, e
continuare ad essere felici.
Non so esprimenti il conforto che provavo nella sua sola
presenza al mio fianco.
A volte spariva per lunghi periodi, è vero, ma io vivevo
nella consapevolezza che quando avessi avuto bisogno di
lui, nella lotta contro i vampiri, come nelle battaglie
della vita, lui sarebbe stato presente, pronto a
rassicurarmi, ad aiutarmi con ogni mezzo.
Certo non è sempre stato facile amarlo. Le lacrime che
ho pianto per lui e con lui, a volte perfino nel sonno,
sono forse più di quelle che una ragazza della mia età
dovrebbe aver versato per qualcuno, ma credimi, se
servisse a riaverlo qui ora, ricomincerei subito a
piangere.
Mi ha ferito, è vero, e io non sono stata da meno. Ma ha
condiviso con me ogni sofferenza che mi causato, come io
ho sentito il suo dolore per ogni colpo che gli ho
inferto. Era più forte di noi, uniti nell'odio, come
nell'amore.
Ho perso il conto delle infinite volte che gli ho
dichiarato il mio amore. Eppure lui non mi ha mai
creduto, neppure alla fine, neppure quando ho dato il mio
sangue, la mia vita per la sua.
Forse pensava che fossi troppo giovane, che la mia fosse
la cotta di un'adolescente. Forse aveva paura che in
cambio del mio amore io pretendessi di avere vicino un
uomo e non un vampiro con un'anima. E in questo non aveva
tutti i torti. Allora io volevo effettivamente "la
normalità", ma non a costo di perdere lui!
Forse trovava semplicemente impossibile credere che io,
la Cacciatrice, potessi amare qualcuno che lui stesso
odiava e disprezzava. Mi chiedo se questi anni a Los
Angeles gli siano almeno serviti a scoprire che stupenda
anima alberghi nel suo corpo.
Certo, esiste anche il demone, con le sue brame, i suoi
istinti, la sua sete di vita. Allora io cercavo di
negarlo e altrettanto faceva lui, ma oggi posso
accettarlo. Ho, infatti, scoperto che anche in me, come
in tutti, esistono desideri, tendenze, impulsi
inconfessabili. Esiste un lato oscuro che fa parte di
ciascuno di noi, è stato il Conte Dracula a
insegnarmelo, e negarlo è da ipocriti o da illusi.
Sono stata ingenua a credere di poterlo indurre ad amare
se stesso con la sola forza del mio amore. Questa è una
strada che io potevo indicargli, ma che doveva percorrere
da solo.
Forse quando sarà arrivato al capolinea tornerà da me e
potremmo finalmente essere quello che, senza rendercene
conto, siamo sempre stati: Buffy la Cacciatrice e Angel
il vampiro con un anima, compagni per l'eternità.
Buffy Summer
I rumori della strada giungevano ovattati
nell'ufficio illuminato solo da una lampada da tavolo.
Angel, seduto alla scrivania, non riusciva a distogliere
lo sguardo dall'elegante calligrafia che conosceva così
bene.
La busta giaceva dimenticata a terra dove Angel l'aveva
fatta cadere nella fretta di vedere il suo contenuto.
Nella penombra le uniche parole che si distinguevano bene
erano "Angel" e "Los Angeles".
Quando aveva iniziato a leggere Angel aveva pensato a uno
scambio di buste. Certamente uno sbaglio di Buffy.
Il suo senso della discrezione non era però stato un
freno sufficiente a impedirgli di continuare a leggere
quelle parole evidentemente non scritte per lui.
Ora che i suoi occhi erano fissi sulla firma, la firma
sicura di una donna, non di una ragazzina, era certo che
c'era stato un errore, solo che era stato lui a farlo!
|