Il
dono di Alain
Parte
II
la
vita è come una candela, e non c'è nulla di peggio che
quando ci mettono sopra un bicchiere
Ma si può
rinascere in tanti modi, come in tanto altri si può
morire e questo avviene più volte nella vita di tutti
noi. I sopravvissuti alle guerre, in particolare,
soffrono di una devastazione interiore non indifferente.
Tutto era tornato come prima
La vita di Alain
scorreva insieme alle stagioni, come l'aria che abbraccia
e accarezza la terra
Cercava di ricordare il meno
possibile, riempiendosi in ogni attimo della bellezza del
mare. Quando è crudele, grigio, iroso e spumoso
quando
è placido, tiepido come un letto, e le onde ti
accarezzano le gambe come una mamma che ti rimbocca le
lenzuola.
Non era più andato a Parigi. Tanto non era cambiato
nulla, lo sapeva.
Morta Maria Antonietta, il popolo era rimasto come prima.
Tutta l'ira primitiva che si era sfogata per le strade,
il giorno dell'esecuzione, aveva lasciato il posto ad una
sorta di sgomento, di vuoto
i problemi erano
rimasti, e ora con chi prendersela?
- dei veri bambini
- aveva detto un giorno,
masticando un filo d'erba.
Guardava l'orizzonte. Era una di quelle rare mattine
gelide e placide, quando luce e aria si fondono per
rendere preziosi e indimenticabili i colori intorno
I
prati, il mare
le pianticelle che crescevano
esitanti...le zolle di terra rivoltate per la semina
Anche
le due croci di pietra sembravano essere vivaci e
abbaglianti...la piccola croce fatta con due assi di
legno, posta alla loro sinistra, dava un'idea sgradevole
di sgomento
di chi si chiede perché
.
Quel giorno, poi, il cielo era di un turchese pieno
brillante, come gli occhi di
Stava quasi per pensarlo, perché il verde profondo dei
prati e quel turchese si sfioravano a est e gli
ricordavano lo sguardo dei suoi cari amici ma si era
impegnato a non pronunciare più i loro nomi, perché
pensando a tutto ciò che aveva visto gli veniva voglia
di camminare verso l'orizzonte del mare, fine a fondersi
con lui e abbandonare quella vita ingiusta e dolorosa,
aspra come il sale e gli scogli. Se pensava, ricordava.
Dunque non doveva pensare.
La domenica andava al paese, si sedeva all'osteria.
Sentiva le chiacchiere della gente, bevendo del pessimo
vino
.Tutto gli scorreva intorno, gli sembrava vano
chi
era il ragazzone che, anni prima, cantava in piedi sui
tavoli? Non più lui
Aiutava i pescatori con le
barche, perché era robusto e forte, fissava il fuoco
accesso sulla spiaggia
i ciottoli ruvidi dei
sentieri, e poi ancora le croci
Quando i ricordi venivano a galla, soprattutto nelle
giornate di neve, quando dal mare grigio salivano vapori
bianchi che riempivano l'aria, cercava invano di
scacciarli e si sentiva impazzire nel vuoto della sua
casa
camminava avanti e indietro portandosi le mani
nei capelli, stringendo le ciocche e digrignando i denti
"Sangue
sangue
vite spezzate e sangue!! Mi
viene da vomitare, pensando che il sangue nel corpo ce
l'ho pure io!!"
Nessuno abitava lì vicino, poteva anche gridare
tanto
il rumore del mare riempiva l'aria, rendendo
insignificante quella protesta disperata. 1
Quando si calmava i suoi occhi erano spenti, assenti
come
se ciò che era lì fosse solo il suo corpo, mentre il
suo spirito era già altrove
Sempre silenzio, per
Alain
il flauto di Scricciolo abbandonato sul
camino, in una scatola due ciocche di capelli, della
madre e dell'amata sorella. Poi un fiore secco, che aveva
scostato da un corpo nella notte del 13 Luglio 1789, e il
fazzoletto rosso che era solito portare al collo, e che
si era macchiato di sangue la mattina del giorno
successivo
erano i ricordi di vite luminose a cui
non era stato permesso di brillare, come candele coperte
da un bicchiere.
Per calmarsi strappava un filo d'erba e lo poggiava sulle
labbra, ascoltando il suono che ne derivava
Non era
una melodia, erano note rozze e sparse, ma era importante
- per lui- ricordare chi gliel'aveva insegnato
Il
suo unico, carissimo amico era molto bravo a improvvisare
melodie con i fili d'erba e nelle notti insonni, passate
fare la guardia in caserma, aveva insegnato anche a lui.
"Piantala, io non sono capace a fare
'ste cose da bravi ragazzi! Si addicono a te, mica a me!!"
"Secondo me, se provi, ti scopri bravo
Sotto i
peli, sei un bravo ragazzo!!"
"Che coosa?!"
"ah,ah!"
Gli tornavano in mente bei ricordi, che per quanto dolci
non avevano forza sufficiente per sconfiggere l'orrore di
cui era stato testimone, il carico di dolore che portava
nell'animo e che lo rodeva dentro, lo mangiava a morso a
morso, lasciando un corpo vuoto di vita
"Perché Dio mi ha lasciato in vita? Per farmi
seppellire tutte le persone care?! Per farmi seppellire
la speranza?! Crede, questo Dio, che io sia forte dentro
come sembro all'esterno? Pensa che un corpo grosso non
debba provare tristezza?! Meglio una coltellata alla
schiena, alla quale saprei reagire, che questo dolore!!"
- Bernard, sei sicuro che non gli faremo del male, così?
-
- Tesoro, ti fai sempre troppi scrupoli. Per ogni uomo
arriva il momento in cui deve fare i conti con la propria
vita
-
Rosalie giocava nervosamente con un oggetto di stoffa che
teneva in mano, fissandolo con uno sguardi timido e
triste.
- E' vero, ma tu non li hai
conosciuti come li ho
conosciuti io
io capisco perché Alain sia quasi
impazzito dal dolore
Lui sembra così forte, così
spavaldo
ma in realtà è sensibile come
il
suo migliore amico
E la lealtà, il
coraggio che ha incontrato nel suo
comandante
non
sembra, ma Alain è un uomo che si affeziona
Lui
vede l'amicizia come una cosa sacra, più dell'amore. Fa
suo ogni dolore, combatte
ma contro la morte non si
può
-
Rosalie aveva fatto molta fatica a dire quelle poche
parole, che Bernard non poteva capire appieno ma solo
intuire. Anche per lei certi ricordi erano strazianti.
Pur essendo abituata a piangere, non le scendevano più
lacrime quando pensava a quelle due persone
si
era sentita custode del loro messaggio di forza e
d'amore, testimone vivente di una storia magnifica e
tremendamente dolorosa
stranamente piangeva spesso
per loro quando erano vivi, ma
ora che erano morti non reputava giusto piangerli, le
sembrava un errore
non poteva
.Viveva
lucidamente quello strazio interiore che era il ricordo,
con una dignità antica che aveva colpito Bernard
"Mi ricordi Antigone
" le aveva detto, e
passandole le dita tra i capelli aveva iniziato a
raccontarle una storia che Rosalie non sapeva , ma che la
commosse molto. Quella sera, Rosalie era tornata dal
carcere, pallida e stanca, dopo aver assistito la donna
che era stata regina di Francia. Tra le mani stringeva un
oggetto di stoffa bianca, lo stesso con il quale stava
giocherellando in carrozza.
- Siamo arrivati, Rosalie. Su, fa un bel respiro
lo
senti, il mare?
-
- Si. Andiamo
-
Alain stava zappando la terra, e con gran gusto. Metteva
nelle braccia tutta la forza che aveva , per sentirsi
sfinito, per ricordare al suo corpo che era ancora , suo
malgrado, vivo.
Era una mattinata di sole, il sudore gli colava sul viso.
Sfuggì una goccia, quando sentendo il rumore di una
carrozza, alzò bruscamente il volto..
Trattenne a fatica un moto di fastidio.
L'uomo che scese dalla carrozza, Alain non lo poteva
sopportare. Fisicamente. Perché nonostante avesse un
buon carattere, e fosse degno di stima, Bernard aveva un
difetto che agli occhi di Alain appariva imperdonabile:
guardandolo di sfuggita, somigliava molto al suo più
caro amico.
- Ciao, Alain
- gli disse avvicinandosi.
- Uelià, Chatelet! Sei rimasto a vivere in quella manica
di matti che è Parigi?- rise, stringendogli bonariamente
il braccio. Rosalie, che era dietro di loro, inorridì:
solo la bocca di Alain sorrideva. Il suo sguardo era
profondamente triste e spento.
- E tu?! Ah, Rosalie
vieni, vieni qui che mica ti
mangio
Non patisco la fame, qui
mangio poco, ma
la fame no
-
Rosalie sorrise. E andò a salutarlo. Si era fatta una
bella donna, dal viso dolce e serio.
Dopo i convenevoli di rito, si trovarono un istante in
silenzio, a guardarsi. Poi il loro occhi finirono ,
inevitabilmente, sulle due croci bianche della collina.
- Mi ricordano tanto quelle di
- mormorò Bernard
- Zitto! Non lo dire!- Alain lo interruppe bruscamente,
quasi gridando - Lo so
non serve ripeterlo.-
- Già
-
Rosalie sgranò gli occhi - Ma
Alain...scusa
sbaglio
o c'è una piccola croce di legno, lassù?-
- No, non sbagli piccola Rosalie
- gli veniva
spontaneo chiamarla "piccola", perché così
l'aveva conosciuta dalle parole dei suoi amici. - Lì
riposa Scricciolo
un
regalo, o una beffa
fate un po' voi
mandatomi
dal cielo
-
- Senti Alain
- Bernard arrivò al sodo- vuoi sapere
cos'è successo di recente?
- No. Affatto. Voi siete una manica di pazzi. Che
combattete a fare per la libertà se poi lasciate che
muoiano persone su persone? A che serve la ghigliottina,
i processi? Alla libertà o al suo contrario? - si irritò
- A parole dite belle cose, tu e il tuo amico Robespierre
ma
-
-
Robespierre è morto.- Bernard disse quella frase
con un tono cupo e lapidario.
- Morto?!- Alain rimase esterrefatto.
-
ghigliottinato con Saint Just, e con tanti altri
A
quanto pare i fatti vogliono darti ragione
Non ti
nego che la morte di Robespierre è stata una scossa e
una sofferenza. Anche se non eravamo più vicini come un
tempo, tuttavia
Io non voglio che tutto vada
perduto, Alain. E sono qui per chiedere il tuo aiuto.
Basterebbe una parola, un racconto
anche un solo
fiato può aiutarci a salvare la parte migliore delle
Rivoluzione, la parte vera
-
- Ah, ah
- Alain scoppiò in una risata tanto
rumorosa quanto amara e aggressiva- e tu pensi che io mi
metta a raccontarti cosa ho visto di buono? Morte! Morte
e morte! Io invidio chi è morto, perché io vivo con la
condanna del ricordo! In un certo senso, anche io sono
morto perché se vivo ricordo
allora faccio finta di
non essere vivo, lo dimentico! Capito?!-
Bernard tacque e abbassò il capo. Quanto dolore, quanto
disfacimento per costruire un mondo nuovo..
.
- Alain
- Rosalie aprì bocca esitante. Come una
bambina gli porse l'oggetto che aveva tra le mani
- Eh? Una rosa di stoffa?-
- Mh-mh -
- E che vuol dire?-
- Vedi Alain
non si può fingere di essere morti
fino
all'ultimo serve dignità
Io, grazie a Bernard, ho
potuto assistere
quella che fu la regina, nelle
carceri
anche se aveva perso tutto e tutti, cercava
di dare un senso ai suoi ultimi giorni
-
- E a me, che me ne frega? Lo sa quanta gente è morta,
mentre lei metteva le corna la marito?!- la voce brusca
di Alain non aveva un tono convincente. Cercava di essere
cinico per nascondere la sua disperazione.
- Credo che tu mi possa aiutare. Lei stessa fece questa
rosa di stoffa, ma non aveva i colori per tingerla. Così
me l'ha affidata chiedendomi di metterla sulla tomba di
di
-
- Ho capito, va' avanti
-
- Ecco, io ho vissuto con madamigella per anni
ma
non le ho mai chiesto di che colore preferisse le rose.
Maria Antonietta ha messo gli ultimi giorni della sua
vita in questa bella rosa, io ho promesso di dipingerla e
di portarla sulla tomba di madamigella
ma come devo
dipingerla? Io non lo so
Oh, aiutami Alain
-
Lui si sedette in riva la mare, silenzioso. Rosalie lo
seguì e Bernard decise di non aprire più bocca.
Guardarono la spuma del mare, così effimera e lucente,
così fragile e indimenticabile, così bella da volerla
avere per sempre, ma che inesorabile scivola via
lasciando la luce di un ricordo
così pura,
bianca
- Non lo so
non lo so Rosalie
Ma
- si alzò
e la guardò negli occhi - Credo siano le rose bianche.
Andrè avrebbe certamente detto così.-
Andrè
Aveva detto Andrè
Alain e Rosalie si guardarono un istante negli occhi,
stupiti da quel nome, poi scoppiarono insieme a piangere,
dopo anni, come non avevano potuto fare, in passato
Bernard
si allontanò, per rispetto di quel momento
- E' vero
Andrè avrebbe detto che Oscar è come una
rosa bianca
-
- Già
Andrè e Oscar
portagliela
portagliela
-
Si sedettero sull'erba, con le lacrime che brillavano per
il bel sole
- Tu non devi fare così Alain
li uccidi di nuovo...-
- Io? Io?!-
- Si Alain
non devi aver paura dei ricordi
Loro
ci tengono in vita, danno un senso a ciò che siamo
Io
credo che da qualche parte, loro ti stiano guardando
-
Alain volse la testa per nascondere un sorriso. - parli
come Scricciolo.- disse
- Scricciolo? Chi è ?-
- La vedi quella crocetta sulla collina. Rosalie?-
- Si
-
- Allora
-
Alain iniziò a raccontarle di quella ragazzina
sfortunata, di come si era sentito e come sentiva, di
quella storia triste e disincantata come le musiche dei
pescatori
-
Allora, dopo questo tu credi ancora che io debba
essere felice di sopravvivere? Anche Scricciolo,
che era l'ultima speranza ?-
- Oh, Alain
ma certo! Tu
tu hai un dono1 Un
dono che non tutti hanno
Bernard, per quanto sia
buono e innamorato, lui non l'ha
- Un dono?-
- Si, Alain, il tuo dono è conoscere cos'è davvero
l'amore! Accetta questo dono
Ama la vita, ama ciò
che è stato
Io sono sicura che tu puoi farlo
.Hai
sopportato tanti lutti, Alain, forse troppi e li hai
dovuti affrontare da solo
sei stato il più solo e
sfortunato, in questo senso
Ma tu sai cos'è l'amore!
Ama la vita, Alain. Dalle un senso... Io sono convinto
che loro ti vedono, e amano la
vita con te
.-
- Questi discorsi da femminuccia
- borbottò,
coprendosi con la falda del cappello con gli occhi lucidi.
Rosalie e Bernard ripartirono dopo breve tempo. A Bernard
dispiacque aver visto Alain in quello stato "l'ennesima
vittima della rivoluzione" ma aveva un impegno
importante, doveva trovare altri testimoni di quei giorni.
Promise a Rosalie che sarebbe andati ad Arras la
settimana seguente, perché quella rosa bianca avesse la
giusta collocazione.
Alain rimase solo. Fissava il paesaggio senza pensare.
Andò al paese e comprò una quattro rose bianche.
Tornato a casa, ne mise una sulla tomba della sorella,
una su quella della madre e una davanti a quella di Scricciolo.
Ne rimaneva una sola, bellissima, forte della sua purezza
e fragile dl suo candore.
- e adesso? Che ti resta da fare?- si disse Alain
Guardò l'orizzonte del mare, si sentiva attratto da quel
nulla pieno di pace
iniziò a camminare verso la
spiaggia, poi entrò in acqua e continuò ad avanzare.
Sorrideva stanco
- Questa rosa, ve la darò di persona
Oscar
Andrè
-
Pensò di aver finalmente deciso: era stato anni ad
indugiare, pensando che lasciarsi andare nell'acqua
sarebbe stato l'unico modo per fuggire dall'orrore che
portava dentro.
Ora lo stava facendo. Aveva un fascino strano, perverso,
il desiderio di morire. Quando l'acqua gli arrivò alla
cintola si sentiva rilassato, privo di desideri, pronto
per scomparire
un granchio gli pizzicò il piede e
Alain lasciò cadere la rosa. Imprecò contro il granchio
e recuperò la rosa. Bagnata dell'acqua del mare brillava
di tante stelle. Tutto il mare intorno a lui era vivo di
stelle, scaglie di luce che danzavano alla musica del
vento
Il vento portò una nube bianca davanti al
sole, e questa diventò rosa e poi dorata, lasciò
filtrare i raggi del sole mostrandoli in tutta la loro
maestà.
La rosa brillava, le onde del mare brillavano e
accarezzavano la vita di Alain formando un merletto di
spuma, l'azzurro del cielo brillava
gli occhi di
Alain, dopo anni, brillarono di nuovo.
Si trovò incantato di felicità a guardare tutto ciò
che lo circondava
.
Sorrise alla rosa, ne strappò i petali e li gettò
intorno a se, sulle onde. Li vide giocare con la spuma e
adornare il brillio del mare, seguire le correnti prima
di essere ricoperti dall'acqua.
- Oscar
Andrè
questa è per voi
Vi
ringrazio
questa vostra rosa è stato l'ennesimo
regalo che mi avete fatto
mascalzoni, non volete
proprio che mi lasci andare, eh?! Mi reputate proprio un
osso duro
Se lo dite voi
-
Rise, si voltò e tornò a riva sorridendo
Quella rosa l'aveva riconciliato con la vita. La rosa di
Oscar e di Andrè.
FINE
Raggio
di luna
1 Chi ha letto il manga si ricorderà che Alain,
addirittura, non si rende conto che la sorella si sta
decomponendo.Quindi questo comportamento è attribuibile
ad Alain, al alto oscuro del suo carattere. Anche se
questa situazione può ricordare quella di Zaites Shion
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