SLAYERS
FOUR
-DEMON ATTACK-
CAPITOLO
UNO:
UN ANNO DOPO
Da qualche parte intorno
a Seilume.
Una figura vestita di bianco veniva avanti dal deserto,
non si riusciva a vedere il suo volto, era coperto da un
cappuccio, ad un certo punto la figura alzò gli occhi al
cielo e bisbigliò questa frase: "Sono vicino a
Seilume, e da un anno che vago e non ho ancora trovato
una cura, credo che andrò a trovare Amelia".
Detto questo la figura riprese la sua strada per Seilume.
Intanto nella Città di Sailgard, Shilfiell aveva
ricevuto una gradita visita.
"Ho Gourry sei tornato"., disse la giovane
ragazza gettandosi tra le braccia del biondo spadaccino,
ma come era solito lo spadaccino era insieme ha una rossa
maga di nostra conoscenza che protestava vivacemente,
"Ehi!, un po' di contegno ci sono anch'io".
Staccandosi dal collo di Gourry, Shilfiell salutò Lina e
venne a sapere che erano lì perché a Gourry era venuta
fame, facendo così finire le ragazze a gambe all'aria.
Shilfield fece entrare i suoi ospiti per prepararli da
mangiare e Lina invitò la ragazza a preparare per
quattro perché di sicuro quel rompiscatole di Xelloss
sarebbe arrivato come sempre, all'ora dei pasti per
scroccare il pranzo o la cena a loro spese.
Contemporaneamente al palazzo reale di Seillume, la
principessa Amelia era su di giri, aveva ricevuto un
messaggio da Zelgadiss che gli aveva detto che sarebbe
arrivato in giornata, non stava più nella gioia, dopo un
anno avrebbe rivisto il suo amato Zelgadiss.
"Oggi arriva Zel, che vestito mi metto, quello
rosso, quello giallo, ho non so cosa scegliere", la
principessa si stava provando incessantemente i vestiti
per vedere quale le stava meglio, voleva essere stupenda
per il suo rincontro con Zel.
Non sapeva che cosa scegliere era una scelta ardua e alla
fine opto per un vecchio vestito bianco grigio che teneva
riposto in baule, quanti ricordi alla vista di
quell'abito, tutte le loro numerose avventure insieme a
Lina a Gourry e soprattutto a Zel erano racchiuse in quel
vecchio abito.
Amelia decise allora di mettersi quel vestito, con quello
sarebbe stata più familiare agli occhi di Zelgadiss, però
notò che gli era diventato corto quindi fece chiamare la
sarta di corte che pochi minuti dopo era davanti alla
principessa.
"Eccomi principessa avete chiamato e io sono qui che
cosa desiderate da me", chiese la sarta che doveva
avere almeno quarant'anni e portava con sé la borsa
contente tutto il necessario per il suo lavoro, "Ecco
dovresti aggiustarmi un attimo quest'abito, vorrei
metterlo oggi ma mi è un po' corto" disse la
principessa mostrando l'abito alla sarta che inorridì
nel vederlo, come mai la principessa voleva indossare un
abito del genere, un abito bruttissimo, non adatto a una
principessa e tentò di persuaderla a scegliere un altro
abito, ma Amelia era irremovibile, quel giorno avrebbe
indossato quell'abito e nient'altro, la sarta allora si
arrese e prese le misure alla principessa si mise al
lavoro per mettere a posto il vestito.
Il tempo passava ed era ora di pranzo, e a casa di
Shilfiell tutto era pronto per iniziare l'abbuffata dato
che la ragazza era una cuoca fantastica e gli ospiti era
delle ottime forchette.
"Lina, non sarai diventata paranoica?. Qui Xelloss
non si vede ancora", chiese la ragazza mettendo a
tavola un immensa teglia piena di spaghetti, "Forse
e la volta buona, non si farà più vedere, ma vorrei
almeno sapere perché mi tiene sempre d'occhio"
rispose la rossa sedendosi a tavola
"Veramente questo è un segreto" disse Xelloss
comparendo all'improvviso nel posto di fianco a quello di
Lina che la fece cadde dalla sedia per lo spavento.
"XELLOSS, potresti comparire in un modo più
decente, per poco non mi fai prendere un colpo",
sbraito la maga, che era arrabbiatissima per l'improvvisa
comparsa del demone al suo fianco che cercava di scusarsi
per averlo fatto, ma ormai Lina lo sapeva, Xelloss a
volte era un mattacchione e non poteva resistere a non
comparire così all'improvviso vicino alle persone e
spaventarle.
Dopo le scuse i quattro iniziano finalmente a mangiare ma
Lina e Gourry divorarono quasi tutto in poco tempo e alla
fine rimase un solo cosciotto sulla tavola, ma né Gourry
ne Lina se lo aggiudicarono, il cosciotto finì nello
stomaco di Xelloss che aveva battuto i due sul tempo
allungano il suo bastone e spostando il piatto dei
cosciotti vicino a lui
"XELLOSSSSSSSSSS!!!!", gridò la maga dai
capelli rossi irritata per aver perso il cosciotto,
"Calmati Lina, io lo faccio per il tuo bene se
mangia troppo rischi di ingrassare, con tutto quello che
ingurgiti ogni giorno dovresti pesare almeno una
tonnellata", a questo punto Lina esplose e fracassò
sulla testa di Xelloss prima una sedia di legno e poi lo
strinse al collo cercando di strozzarlo.
"Xelloss, io ti odio", disse la maga mentre il
mazoku cercava di divincolarsi dalla stretta presa di
Lina, "ARGH COFF, Lina lasciami sto soffocando"
Lina lasciò la presa e si rimise a sedere e come se
nulla fosse chiese a Shilfiell di portare il dolce
facendo andare tutti a gambe all'aria.
Nello stesso istante sulla Wolf Pack Island, nel castello
della Dark lady Zelas,
Zelas e una ragazzina vestita da cameriera stanno
guardando quello che succede a Lina attraverso una
specchio appeso al muro, una vera novità ottenuta da
Zelas quando i Dark Lord rimasti erano andati a sache
ehm a spartirsi le cose di Phibrizio.
"Uhm.. quell'umana diventa sempre più interessante
ogni giorno che passa" commentò la Dark lady
"Credi?" le rispose la ragazzina, "secondo
me non fa niente di nuovo, è sempre la solita".
"Ti sbagli Luna, tua sorella minore è
interessantissima, ai visto la scena?, prima stava
cercando di uccidere Xelloss e poi come se niente fosse a
chiesto ancora cibo" disse la Dark lady alla sua
amica la sorella di Lina: Luna Inverse cavaliere di
Cephiled.
"Forse hai ragione, ma mia sorella è sempre stata
un disastro, e prima o poi combinerà qualcosa a cui non
si potrà rimediare, quindi è meglio lasciarli Xelloss
alle costole, quella pazza di Lina è imprevedibile"
commentò frettolosamente la ragazza, la Dark lady annui
con un gesto e si rimisero ad osservare lo specchio.
FINE CAPITOLO UNO
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