IL
CORRIDOIO
Scully uscì
nel corridoio: per fortuna Mulder era salvo!!! Grazie al
cielo!!! Lo aveva visto morto. Ma c'era un particolare
che non le tornava: le aveva detto Ti amo.... Era
probabilmente completamente andato, non capiva niente...
Certo doveva essere così.... Scully decise che comunque
sarebbe rimasta lì, se ci fossero stati dei problemi.
Ad un tratto uscì l'infermiera che le disse:
"Il suo collega chiede di lei...."
"Come sta?"
"Benino.... sa, se lui lo guarda lei, ci toglie un
po' di lavoro!"
"Certo!"
Scully entrò nella stanza e avvicinò una poltrona al
letto. Mulder le sorrise:
"Guarda che c'è un altro letto.... Mettiti pure lì...."
"Non so se posso..."
"Puoi eccome... avvicina magari i due letti...."
Scully lo fece: ora i due letti erano uniti, e lei si
stese sull'altro: era stanca.
Lui la cinse da dietro con le braccia:
"Grazie di avermi salvato, ti ho mai detto quanto ti
sono grato? Ti devo tutto...."
Scully evitò di controbattere: era così strano, così
vulnerabile. Sentì come un bacio sulla sua nuca. Poi lui
cominciò a dirle:
"Sai cosa ho visto nel triangolo?"
"Raccontami", sussurrò lei.
"C'era la Queen Anne ed eravamo nel 1939. C'erano i
nazisti sulla nave e c'eri tu...."
Le sue mani le slacciarono la giacca e gliela sfilarono.
Poi passarono alla camicetta. In fondo era piacevole
risparmiare la fatica di spogliarsi...
"Sai hai avuto fiducia di me subito..... E mi hai
aiutato... e hai rischiato... ed eri bellissima con
quell'abito, anche se tu sei bella sempre..."
"Come era l'abito?", chiese lei, un po'
imbarazzata: era rimasta in reggiseno, ora lui le stava
togliendo la gonna, e nel frattempo le accarezzava la
schiena e le gambe.
"Era di seta rosa antico, elegantissimo... Ti
fasciava alla perfezione..." La gonna era andata, e
ora stavano andandosene le calze. Di colpo Scully sentì
contro la sua schiena il pube di lui, atttraverso il
pigiama. Era eccitato e duro. Per lei. Poteva alzarsi ed
andarsene, subito. Ma non lo fece. Lui era il suo
collega, il suo amico più caro e non le avrebbe fatto
niente di male. Niente. Non sarebbe successo niente. Le
slacciò il reggiseno e mise le mani sui suoi seni, a
coppa, massaggiandoglieli, e facendole diventare i
capezzoli duri ed eretti. Non le avrebbe fatto niente...
Scully sospirò. Ed era un sospiro strano..... Lui si
fermò un attimo, e lei vide con la coda dell'occhio che
si spogliava completamente. Era bellissimo, una statua...
Con una spada che emergeva....
Le tolse le mutandine e poi la avvolse in sé, da dietro,
in posizione fetale.
Delicatamente lei sentì la punta del suo pene che la
stava cercando, che voleva entrare in lei. Si rilassò,
mentre lui era in lei, per poco, come primo possesso...
Poi si girò su un fianco e la fece girare ed aprire di
più le gambe.
Sempre da dietro, continuò a giocare con il corpo di lei...
Le dita la massaggiarono dentro per alcuni interminabili
minuti, durante i quali Scully sentiva chiaramente il suo
battito del cuore, il battito del cuore di lui, il suo
respiro e tutta una serie di gemiti delicati che venivano
fuori dalla sua gola..
Infine lui fu di nuovo dentro di lei, più profondamente.
"Eri bellissima, eri già allora la persona più
cara che avevo...." e la sua voce si perse, mentre
lei veniva, e mentre poi veniva anche lui. Rimasero
abbracciati a lungo, in silenzio, sempre in quella
posizione, con il seme di lui mescolato al miele di lei.
Poi Scully si girò a guardarlo. Lui le disse:
"Dovevo finire una cosa, scusami....."
"Davvero....."
"Sì.... benedetto il giorno in cui ti ho incontrata...
benedetto oggi per questa cosa....."
Lei si lasciò stringere da lui, e baciare sul volto e
sulla bocca...
Poi ebbe un sussulto:
"Mulder abbiamo sporcato il letto!"
"Ma abbiamo salvato il futuro e il presente. Dormi
amore della mia vita, ora credi a quello che ti ho detto
prima?"
"Sì, ci credo".
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