Aspettando Natale...
Era un anello, piuttosto antico a vedersi, in oro con una
piccola acquamarina incastonata.
Harm rispose tranquillo e sorridente (ma dentro di sé
tremava...): "E' stato l'anello di fidanzamento di
nonna Sarah. Lo regalò a mio padre, prima che lui
sposasse mia madre, e lei lo diede a me, raccomandandomi
di conservarlo per una persona speciale."
"Harm, che cosa stai cercando di dirmi?"
Si fece più vicino a lei sul divano e le prese le mani:
"Ti amo, Sarah. Credo di averti sempre amata, ma ho
represso i miei sentimenti per non so quale stupido
motivo."
"Io non..."
"Aspetta. So che può sembrarti ridicolo...anzi, lo
è! Ma ieri qualcosa è scattato all'improvviso...un
colpo di fulmine! Credi sia possibile?" le disse
ridendo.
"Dopo tutti questi anni?" gli chiese con un
sorriso.
"E perché no? Meglio tardi che mai!" aggiunse
per sdrammatizzare.
"Oh, Harm! Addirittura un anello...voglio dire, è
meraviglioso, ma..."
"Ricordi quella sera in Australia? Ti dissi che non
ero ancora in grado di superare i miei blocchi...ero
confuso. Mi resi conto che dentro di me qualcosa non
andava quando Mic ti chiese di sposarlo. Ero geloso. Non
riuscivo a farne a meno..."
"Eppure hai continuato a frequentare Rene. Non mi
hai mai parlato di quello che ti stava accadendo."
"E come potevo? Sentivo che comunque ti stavo
perdendo e, in quel momento, l'unica via d'uscita era
cercare di dimenticarti con un'altra donna. Ma era
impossibile."
"E la nostra amicizia? Ci è sempre stata di
sostegno."
"Parlartene sarebbe stato ammettere i miei
sentimenti e allontanarti ancor più da me."
"Allontanarmi? Non mi hai concesso nemmeno il
beneficio del dubbio - gli rispose serena, guardandolo
negli occhi - Non riuscivi a comprendere del tutto te
stesso, come potevi essere certo di quello che provavo
io? In fondo non ho mai detto di sì a Mic."
"Però portavi il suo anello."
"Nella mano destra, e lì è sempre rimasto finché
non gliel'ho restituito."
Durante quel dialogo non le aveva mai lasciato le mani e
lei si era ben guardata dal permettergli di farlo. "Che
cosa hai intenzione di fare?" gli domandò.
"Voglio sposarti! Proprio così! Ho buttato del
tempo prezioso e non posso sprecarne dell'altro."
"Oh, Harm..." lei gli lasciò le mani e abbassò
lo sguardo.
"...ma tu non mi sembri dello stesso parere, non è
vero Mac?" le chiese con circospezione. "Accidenti
Rabb! - pensò - Cos'hai combinato? In che razza di
pasticcio l'hai cacciata? Complimenti, marinaio!"
Dopo alcuni istanti interminabili, lei alzò gli occhi:
si vedeva chiaramente che stava per piangere... Gli prese
il viso tra le mani e lo baciò appassionatamente. Lui
ricambiò con lo stesso impeto, finché non si
ritrovarono distesi sul divano.
"Harm, anch'io ti amo - gli disse scostandosi appena
da lui - ...mi ero lasciata sedurre da Mic...tu non ti
decidevi...mi lusingavano le sue attenzioni...mi faceva
sentire speciale ed era questo di cui avevo bisogno...anche
se in cuor mio sapevo di amare solamente te...non potevo
continuare a recitare quella parte tanto a lungo, sarebbe
stato sleale nei suoi confronti e nei confronti di me
stessa..."
"Ehi ehi ehi !- la zittì posandole l'indice sulle
labbra - Non giustificarti. Hai agito secondo il tuo
istinto. Io non ti ho mai incoraggiata verso di me.
Tentavo solo di screditare Mic ai tuoi occhi."
Le accarezzò i capelli e il viso: "Dio, come sei
bella..." la baciò teneramente.
"Sono felice! " gli sussurrò all'orecchio. La
strinse più forte a sé: anche lui lo era. Si rimisero a
sedere sul divano e le porse l'anello: "Sposami,
Sarah. Ho bisogno di te." Lei sorrise con gli occhi
pieni di lacrime: "Ti sposo, perché anch'io ho
bisogno di te." Le infilò l'anello. Tornarono a
baciarsi finché lui non si staccò: "Che ne diresti
di continuare questa conversazione altrove?" le
disse ammiccando e sfilandole la giacca rossa.
"Direi che sarebbe un'ottima idea..." gli
rispose, mentre lui cominciava a baciarle le spalle, via
via sempre più su, fino all'incavo del collo. Senza dire
una parola la sollevò e la portò verso il letto. "Aspetta..."
disse lei . La guardò con un'espressione interrogativa.
Si sporse dalle sue braccia, verso il tavolo, e spense le
candele: "Anche al buio i discorsi assumono un
significato diverso..."
24
dicembre 2001
A casa di Mac e Harm
Sarah sorrise al pensiero di quel giorno,
mentre stava alla finestra ad osservare il paesaggio
imbiancato. Un anno! Ormai era trascorso un anno! Ma
ricordava perfettamente ogni parola e ogni momento che
avevano assaporato il Natale passato, il loro Natale. Da
allora le loro vite erano cambiate. Si amavano sempre di
più e non riuscivano a fare a meno l'uno dell'altra. Si
sposarono la primavera seguente, circondati da parenti e
amici più cari (che, sotto sotto, avevano sempre "fatto
il tifo per loro"!) Fortunatamente avevano potuto
continuare a lavorare insieme, anche se non agli stessi
casi: l'ammiraglio non poteva privare il Jag del loro
talento e delle loro capacità.
La vita era stata generosa ... "anzi, straordinaria!"
pensò tra sé e sé, posandosi le mani in grembo, già
al nono mese di gravidanza.
|