Questa storia è stata realizzata da me e, anche se ha una base storica, è totalmente inventata.
Sottolineo che la principessa Aset è una mia invenzione, esattamente come Teye, Kauit e Ay (anche se è possibile che sia esistita una principessa con questo nome, tutto è possibile).
Gli altri personaggi (cioè i nostri beniamini) sono degli aventi diritto.
Minako

UN VIAGGIO NELL'ANTICO EGITTO


Cap. 1
UNA STRANA MATTINATA

Quella mattina era stata strana fin dall'inizio per Kaori.
Accorsa a svegliare il socio verso le 8: 00, per un appuntamento importante, aveva trovato la stanza vuota.
-Che strano- pensò- Ryo non si alza mai prima di mezzogiorno.
L'occhio le cadde sulla sveglia accanto al letto: segnava le 13: 00.
- Com'è possibile- pensò Kaori- che sia già l'1, la mia sveglia ha suonato da poco, e poi- controllò il suo orologio- il mio orologio segna le 8: 00.
Kaori si era accovacciata per terra e confrontava stupita il suo orologio con la sveglia di Ryo.
Un rumore proveniente dal poligono di tiro attirò la sua attenzione.
Scese piano, insicura, aveva paura ed era così confusa; mentre era presa dai suoi pensieri un improvviso capogiro la obbligò in ginocchio per qualche minuto.
- Ohi- si lamentò- la mia testa.

- Non si agiti principessa, il viaggio sarà lungo e faticoso è meglio che stia tranquilla se non vuole stare male.
Un ometto vestito in modo bislacco aveva appena rivolto quelle parole a Kaori; Kaori lo fissò stupita
- Dove sono?- domandò incerta- che posto è questo???- si era appena resa conto di essere vestita anche lei in modo alquanto bislacco, e poi sedeva su una sorta di carrozza d'oro e ricca di decorazioni.
- Le avevo detto di non agitarsi principessa, siamo in viaggio per "La Valle dei Re", dove lei recherà omaggio a tutti i suoi predecessori e chiederà loro l'aiuto per superare il periodo d'addestramento, nel quale imparerà a governare, a trattare con il popolo e gli altri regnanti, unificherà il trono d'Egitto e porterà nuova prosperità alla nostra terra. Che tutto sia fatto secondo il volere di Maat (*).
- Non capisco di cosa stia parlando- continuava Kaori, era così confusa, fino ad un attimo prima era a casa sua con il problema degli orologi e adesso si trovava in Egitto, possibile?

Il suo "sonno" fu interrotto da due forti braccia che la scuotevano con violenza.
- Kaori svegliati, coraggio!!!
- Ryo- la ragazza lo guardava confusa, ma almeno lo aveva riconosciuto, era già qualcosa.
- Kaori si può sapere cosa fai qui, dovresti essere a letto, hai la febbre alta.
Kaori guardò stancamente il suo orologio, segnava le 13: 05, come poteva essere che fino a poco prima l'orologio avesse segnato le 8: 00?
Si lasciò trasportare dalle forti braccia di Ryo, poi si addormentò, un sonno senza sogni questa volta.

- Adesso come sta Kaori?- domandò dall'altra parte della cornetta Kozue.
- Si è appena addormentata, ma l'ho trovata svenuta fuori dal poligono qualche minuto fa.
- Vuoi che venga? Ora abitiamo di fronte e non impiego tanto a venire, e poi Mick non c'è e mi annoio.
- Va bene, ti ringrazio sei una vera amica.
- Non c'è di che, arrivo.


Cap.2
È STATO TUTTO UN SOGNO?

Verso le 16: 00 Kaori si era svegliata, era confusa e assonnata, ma riusciva a distinguere nettamente la voce di Ryo dalle altre che provenivano dalla stanza accanto.

- Vado a vedere se si è svegliata, poi continueremo la discussione.- disse Ryo.
Avvicinandosi alla camera di Kaori sentì un mugolio, indice che la ragazza si era appena svegliata.
- È permesso?- chiese entrando.
- Ryo, ciao.- Kaori sembrava così piccola e fragile nell'ombra di quella piccola stanza- Cos'è successo?
- Niente- rispose lui troppo velocemente- hai preso l'influenza, io ti ho detto di stare a letto ma tu non mi hai ascoltato e sei svenuta.
- No- disse Kaori- mi riferivo all'omino strano, all'orologio e all'Egitto.
- Kaori si può sapere di che stai parlando?
- Buon giorno- l'interruppe Miki- bella addormentata come stai?
- Bene Miki, grazie.
- Di cosa parlavi prima- riprese Ryo, questa volta deciso a continuare il discorso.
- Ma niente- rispose Kaori- è che stamattina mi sono svegliata verso le 7:40 e alle 8:00 sono venuta a chiamare te; ma non eri in camera tua,; ho guardato la tua sveglia e segnava le 13:00, poi ho sentito dei rumori e sono scesa al poligono di tiro; ho avuto un capogiro e , quando mi sono svegliata un omino mi ha parlato di cose strane, dell'Egitto; e poi ti ho visto.
- Sei sicura di non esserti sognata tutto Kaori?- le chiese Ryo con sguardo indagatore.
- No, te lo giuro.
Intanto anche gli altri si erano raggruppati nella stanza e osservavano stupiti Kaori, era una storia così strana quella che aveva appena raccontato.
- Posso visitarti Kaori?- le chiese Kozue.
- Non ne vedo il motivo, in ogni modo, se vuoi, fa pure.
- Vi prego di uscire - disse Kozue all'indirizzo di Ryo che sembrava non volesse schiodarsi.

La visita durò solo pochi minuti, poi le due donne iniziarono a chiacchierare allegramente e poco prima che Kozue uscisse Kaori le chiese:
- Di cosa stavate parlando prima?
Kozue non sapeva cosa rispondere, Kaori era già abbastanza stressata e malata, non era il caso di allarmarla e le rispose:
- Di che malata insopportabile e insofferente tu sia- ed uscì ridendo, ma la situazione era molto più grave di quanto Kaori pensasse.

Intanto, nell'altra stanza…
- Allora Ryo, cosa pensi di fare?- lo interpellò Falco.
- A che proposito?- rispose lui.
- Per l'incarico che ti ha affibbiato Saeko, è ovvio- lo spronò Mick.
- Non lo so. Insomma dovrò infiltrarmi tra i marinai della nave di merce falsa, seguirli fino al Cairo e prenderli quando faranno lo scambio nella tomba tra gli oggetti dei ritrovamenti e le loro copie. Non sembra difficile, ma adesso Kaori è malata, sogna omini strani… però potrei affidarvela e partire da solo…
- Non accettare- Kozue lo interruppe.
- Come sta Kaori?
- Sta meglio, ma non la puoi assolutamente lasciare qui da sola! -rispose Kozue con un tono che non ammetteva repliche e che Mick conosceva bene.
- Ma perché?- domandò sorpreso dalla freddezza della risposta.
- Non c'è alcun bisogno che tu faccia preoccupare ulteriormente Kaori , sai come si agita quando sei in missione e lei non è con te, teme sempre ti possa accadere qualcosa. Per una volta lasciala tranquilla!
Kozue aveva ragione, lui metteva sempre in ansia Kaori e, alle fine di tutto, la sfotteva. Eppure lei si preoccupava davvero per lui.
- Stasera volete fermarvi tutti da me?- chiese Ryo per cambiare discorso.
- Ovvio- rispose Falco a nome di tutti.
- Io vado a fare compagnia a Kaori- disse Miki- si sentirà trascurata.- sapeva che Ryo non le avrebbe mai tenuto compagnia pubblicamente.

Cap.3
UNA NUOVA VISIONE

- Ciao Kaori, pensavo ti sentissi trascurata, così sono venuta a tenerti compagnia.- esordì Miki entrando.
- Ti ringrazio Miki, sei molto gentile.
- Hai voglia di chiacchierare Kaori?
- Certo Miki. Com'è essere sposate?
A quella domanda Miki arrossì violentemente
- Bhè, ecco,…
- Non so cosa dire. È tutto come sempre, solo che anche la legge riconosce che io appartengo a Falco e che lui è mio.
- E dici poco!- esclamò Kaori- Anche a me piacerebbe essere sposata…
- E come vorresti essere vestita per Ryo?
A questa domanda a bruciapelo fu il turno di Kaori di arrossire
- Con l'abito bianco, è ovvio.
- Niente di speciale solo per lui?
- Bhè, un abito pieno di veli, in un tempio ricco di decorazioni e dedicato alla dea Iside (*4) - nella sua mente l'Egitto e il suo sogno d'amore si fusero. Miki la lasciò continuare nella descrizione che diventava man mano più dettagliata fino a che non svenne nuovamente, tornando con la mente in Egitto.

- Principessa congratulazioni!
- Siete bellissima principessa!
- Hanno ragione mia cara, oggi puoi fare invidia alla grande dea Hator (*1).
- Non esagerare tesoro.
- Da oggi in poi niente ci separerà mia cara Aset.
- Ti amo Menes (*2). Aiutami ad essere una brava regina e promettimi di unificare l'Egitto, ti prego.
- Non preoccuparti Aset, saremo degli ottimi regnanti e ci ricorderanno in eterno.
- Mi fido di te Menes, speriamo che Maat abbia i nostri stessi sogni.
- Ne sono sicuro- e le diede un sensuale bacio dietro l'orecchio.

Miki intanto era uscita dalla stanza di Kaori e aveva detto a tutti che si era addormentata, tralasciando i discorsi sull'Egitto, ne avrebbe parlato dopo.

Kaori continuava a sognare di essere la principessa Aset.
La cerimonia e i festeggiamenti per il matrimonio erano terminati e i due sposi novelli si erano recati nella loro stanza del palazzo reale.
- Aset sei pallida non stai bene?
Aset sentiva lo sguardo indagatore del giovane sposo su di se.
- Non ho niente Menes, non preoccuparti.
- Invece mi preoccupo, è meglio che chiami il medico di corte.
Aset aveva iniziato a sentirsi veramente male e si era abbracciata allo sposo chiedendogli di non lasciarla.
Menes era riuscito a far chiamare il medico di corte, che aveva visitato la principessa con molta cura.
- Allora cosa può dirmi della salute della mia sposa?- aveva chiesto preoccupato Menes all'alba, poco dopo l'uscita del medico dalla stanza.
- È molto debilitata, penso sia un incantesimo di magia nera!- lo sguardo del medico non ebbe il coraggio di incontrarsi con quello di chi sarebbe stato il nuovo sovrano.
- Magia nera!- esclamò irritato Menes- Ma se è vietata da anni?
- Qualcuno la sta usando per uccidere la principessa Aset, ma chiamerò i migliori tra maghi e medium che possano salvarla, adesso torni da lei, non la faccia preoccupare, né agitare.
Detto ciò se ne andò.
Aset si era da poco svegliata e sembrava stare meglio.
Il giovane le si avvicinò e le fece complimenti e lusinghe distraendola dalla domanda che lei avrebbe voluto porgergli.
Dopo due giorni in tutto l'Egitto (Alto e Basso) si era sparsa la notizia: la principessa più amata dal popolo era rimasta vittima di un incantesimo.
Kaori condivideva le sensazioni della principessa: il dolore della sera prima, la felicità di stare accanto all'uomo amato, la sicurezza che quest'ultimo le infondeva, e il presentimento che tutto questo sarebbe presto finito .
In poco tempo tutti i maghi più bravi erano all'opera per salvare la vita della principessa.
- Aset, ti prego, bevi questo.
- Ma Menes, sono stufa di quegli intrugli dal pessimo gusto che mi fai bere, ora sto bene, non vedi? Non ne ho bisogno.
- Ti prego Aset, fallo per farmi stare tranquillo.
- Va bene, ma lo faccio solo per te, sia chiaro.- e bevve l'ennesimo intruglio.
Per convincerla Menes aveva usato un trucco del tutto egiziano: i baci.
Gli egiziani avevano elaborato complessi metodi di persuasione e di guarigione basati sui baci, dati con una certa frequenza, in certi punti, e con una certa intensità.

Intanto sul divano di casa Saeba c'era un'accesa discussione sul malessere di Kaori.
- Ma dai, è impossibile- aveva detto Ryo all'indirizzo di Kozue che aveva appena parlato di fantasmi del passato.
- Invece io le credo- tutti si girarono verso Miki che aveva parlato- Io penso che siano davvero fantasmi del passato. Kaori descrive tutto con troppa precisione.
Tutti la fissarono, sapeva qualcosa che loro non sapevano.
- Miki, cosa ti ha detto Kaori mentre eri in camera sua?- le chiese Ryo.
- Le ho chiesto come volesse che fosse il vostro matrimonio e lei ha iniziato a parlare ed ad un certo punto ha tirato in ballo un tempio dedicato ad Iside e me lo ha descritto perfettamente, ed io sono pronta a scommettere che esiste o che è esistito in passato.
Appena Miki ebbe finito di parlare tutti si girarono verso Ryo con sguardo interrogativo.
Fu Mick a dare voce a tutti:
- Cosa hai intenzione di fare Ryo?
Mentre Ryo si accingeva a rispondere una voce alle
Loro spalle li sorprese:
- Un bel viaggetto in Egitto, è ovvio.
Kaori aveva proferito quelle parole con uno strano tono. Per un attimo rimasero tutti interdetti, non era la solita Kaori che aveva parlato.
- Dove dobbiamo andare esattamente?- chiese Ryo e, appena parlò, ruppe l'incantesimo e Kaori scivolò svenuta tra le sue braccia.

Cap. 4
UNANIMITÀ

Ryo riportò nuovamente Kaori in camera sua, una volta messa a letto le accarezzò la fronte, era fresca. La febbre era finalmente passata, anche lei era pronta per il viaggio.
Quando scese, Ryo notò che tutti stavano confabulando e si chiese il perché, ma non disse nulla.
- Come sta Kaori? Ti ha detto qualcos'altro?- le domande furono fatte all'unisono e Ryo rispose:
- La febbre le è passata e non mi ha detto niente.
- Ascolta Ryo- esordì Mick, ma fu presto interrotto da Kozue.
- Sappiamo che hai intenzione di andare in Egitto- Kozue parlava con molto tatto, ma Falco pensò che ci volesse un po' più d'enfasi e così decise che era il suo turno di parlare.
- Abbiamo deciso all'unanimità di venire con te!

In quel momento entrò Saeko che chiese:
- Dov'è che volete andare voi?
Dopo un veloce resoconto anche il voto di Saeko si aggiunse all'unanimità.
- Ma tu non puoi venire Saeko!!!- esclamò Ryo.
- E perché no?
- Sei una poliziotta e devi restare a Tokyo.
- No, ho deciso di seguire il caso dei reperti egiziani; non voglio che quegli uomini rovinino la reputazione del Giappone, e mio padre è d'accordo, allora quando si parte?- la domanda di Saeko, così ovvia, non li aveva neanche toccati.
- Non lo so- rispose mestamente Ryo.
- Volete dire che eravate tutti pronti a partire senza sapere quando e senza biglietto?!
Le facce del gruppetto confermarono la sua ipotesi.
- Va bene, ci penso io. Partiremo domani, vi telefono appena so l'orario.
Detto ciò Saeko se ne andò così com'era arrivata, nel nulla.

Cap.5
INCOMPRENSIONI

- Per stasera basta, è meglio andare tutti a dormire e a preparare le valigie- disse Ryo- buona notte.
Man mano uscirono tutti e lui salì di corsa in camera di Kaori a vegliarla, e mentre guardava la sua bella Kaori pensò "Santo cielo, in Egitto ci andremo in aereo!".
Con questo pensiero si addormentò.

Kaori era felice, per tutto il giorno non aveva dovuto impedire a Ryo di importunare le ragazze e lui non l'aveva messa in imbarazzo.
Sì, era proprio felice.
- Svegliati Kaori, la colazione è pronta.
- Arrivo!- rispose Kaori e, mentre scendeva in cucina le venne in mente il fratello e le sue ottime colazioni, peccato che lei fosse sempre in ritardo… Adesso, però, aveva fatto della puntualità un punto d'onore.
- Insomma, ti vuoi sbrigare?
- Sono qui Ryo, non urlare.- rimase qualche secondo impietrita, Ryo stava cucinando e indossava il grembiule, una scena ridicola, eppure Kaori non poté evitare di pensare "Quanto ti amo".
- Cosa fai sulla soglia? Dai che si fredda tutto.- Ryo non l'aveva ancora guardata negli occhi.
- Mphf!- ormai Kaori non riusciva più a trattenersi ed esplose in una sonora risata.
Ryo si era offeso "Come" pensò "io la veglio tutta la notte e le preparo la colazione perché non si stanchi e lei ride di me…"
- È tutto pronto, serviti da sola, io vado di sopra.- le disse Ryo.
Kaori si era resa conto di averlo offeso, ma non sapeva come rimediare.
- Aspetta Ryo, io non volevo offenderti, è solo che …
- È solo che pensavi che fossi un impedito e non sapessi prepararmi da mangiare da solo! E secondo te come facevo quando non sapevo neanche che tu esistessi!!!
Ryo se ne andò sbattendo la porta, e Kaori rimase immobile a fissare la porta.
Non era mai successo che Ryo si arrabbiasse tanto solo perché lei aveva riso di lui, anzi, di solito era lui a fare in modo che lei lo trovasse ridicolo.

Il richiamo della fame si fece sentire, non mangiava niente dal giorno prima, e si avventò sulla colazione che Ryo aveva preparato per lei.
- Non capisco perché se l'è presa tanto. Umh, però, è proprio bravo. D'ora in poi farò cucinare sempre a lui.

Il telefono aveva appena suonato e Ryo si era precipitato a rispondere.
- Ah, ciao Saeko. Novità?
- Sì, ho trovato i biglietti per tutti, si parte alle 20: 00, quindi ci vediamo tutti all'aeroporto alle 19: 00. Telefona tu agli altri, devo finire un paio di pratiche e preparare i documenti per l'espatrio. Ciao ciao.
- Ciao.
- Chi era al telefono?- domandò Kaori, appena entrata in sala.
- Saeko- Ryo era ancora arrabbiato, ma non così sgarbato da non risponderle.
- E cosa voleva? Sai che riesce sempre ad affibbarti gli incarichi più difficili!
- Saeko mi sta facendo un gran favore, quindi non preoccuparti.
- Aspetta Ryo- Ryo si stava già avviando su per le scale- mi dispiace per prima e mi dispiace di aver pensato male di Saeko. Scusami.
- Sei scusata- rispose Ryo, ma ancora non l'aveva guardata in faccia.

Cap.6
DIROTTATORI

Ryo aveva preparato un valigia di cose sue e della sua socia che, nel frattempo, era uscita per schiarirsi le idee.
Poco prima di chiudere la valigia, Ryo, vide l'anello di Makimura e decise di metterlo in valigia, aveva il presentimento che gli sarebbe servito.
Era strano, in caso di pericolo sarebbe servita più una pistola che un anello, eppure decise di portarlo con se.

- Kaori sei pronta?
- Sì Ryo, ma perché andiamo in Egitto?
- Per impedire a dei ladri di sostituire i reperti egiziani con dei falsi. Insomma sei pronta?
- Eccomi!- Ryo la guardava inebetito, era bellissima in quel vestito viola pastello, con una scollatura a v che Kaori aveva acquistato per il suo compleanno.
Non era niente d'appariscente, ma metteva in risalto il suo bel corpo e le sue proporzioni.
- Allora, vogliamo andare?- disse Ryo offrendole il braccio.
- Con piacere- e lo prese a braccetto.

Poco dopo, all'aeroporto.
- Miki, sei sicura di poter venire, e con il Cat's Eye come fai?
- Non ti preoccupare Falco, io non ti lascio.
Dopo qualche minuto anche Ryo e Kaori si unirono all'allegro gruppetto.
- Forza- disse Saeko- è ora che prendiamo posto sull'aereo.
- Ryo, sei sicuro di farcela?- gli chiese Kaori preoccupata.
Lui avrebbe voluto risponderle che per lei era pronto a tutto, ma si limitò ad un glaciale:
- Ce la farò.

Il viaggio era stato noioso, Ryo era ansioso ma aveva resistito.
Purtroppo ci fu uno spiacevole incidente.
Dei dirottatori avevano cercato di far atterrare l'aereo in Iran, ma il gruppo formato da Ryo, Kaori, Falco, Miki, Mick, Kozue e Saeko li avevano convinti a desistere.
Inizialmente avevano preso una bambina come ostaggio, ma poi Kaori, cercando d'essere seducente, era riuscita a scambiare la bambina con se.
Con un rapido movimento era riuscita a disarmare il malfattore, diventando così l'eroina dell'aereo.
Il resto del viaggio fu privo di complicazioni.

Le prodezze di Kaori si erano diffuse e, al momento dell'arrivo i sei furono accolti da fotografi e giornalisti, ma Kaori si rifiutò di concedere interviste.
Aveva cercato con lo sguardo la bambina, ma, dopo il salvataggio, sembrava scomparsa.

Dopo pochi minuti erano nell'albergo prenotato da Saeko.
- Allora Kaori- le chiese Ryo- ora che siamo in Egitto, dove dobbiamo andare?
- Ma di cosa parli? Non siamo qui per i falsari?- rispose stupita la ragazza.
- Kaori, non hai più avuto visioni?- lo sguardo indagatore di tutti la investì con veemenza.
- No… Ma, un attimo, mentre eravamo in aereo, quando hanno preso la bambina, mi è parso di vedere un tomba, nella "Valle dei Re", alle cui porte c'era una bambina.
- Sapresti dire dov'era?- le domandò Kozue
- No- rispose mestamente Kaori.
- Ryo, posso parlarti?- gli domandò Miki.
- Certo.- e la seguì fuori dalla hall.
- Senti Ryo, se sei d'accordo pensavo di usare le mie doti d'ipnotizzatrice per ipnotizzare Kaori e ottenere le informazioni che vogliamo.
- Che cosa?!?!?!?!?!
- Su, non preoccuparti, non succederà niente, e poi lo sai che se lei non ci dice niente noi non possiamo agire.
- Sì, ma ipnotizzarla mi sembra troppo.
- Ascolta Ryo, quella che è in quella stanza non è Kaori, o almeno non è quella che tu conosci. Se rivuoi la tua Kaori dammi retta.
Ryo sapeva che Miki aveva ragione, la Kaori che era di là era spaurita, timida e fragile, non era la Kaori che amava più di se stesso.
Con questo pensiero si avviò verso la sua stanza.

Là lo aspettava Kaori da più di un'ora.

Quando finalmente si decise ad entrare trovò Kaori profondamente addormentata, il viaggio era stato lungo e lei doveva essere esausta.

- Mphf- Kaori aveva appena smesso di sognare normalmente ed era stata catapultata nel passato.

Cap. 7
MATERNITÀ

- Principessa, come va la maternità?
Aset si voltò incuriosita verso la voce che le era familiare.
- Ay- esclamò contenta- è molto che non avevo tue notizie. Come stai?
- Sto bene principessa. Ma vedo che tu non sei da meno; la maternità ti ha reso più radiosa!
- Smettila di prendermi in giro Ay, e chiamami Aset, come una volta.
- Ma quei tempi sono passati. Io non sono più colui che consideravi tuo fratello, sono solo un servo della principessa.
- Non dire così Ay, anni d'amicizia e fiducia reciproca non si dimenticano in così poco.
- Forse non si dimenticano , dolcissima Aset, ma il rango incide, e non puoi negarlo.
- Ay, non parlarmi così… piuttosto, come sono andati i tuoi viaggi?
- Non abbiamo avuto difficoltà di qualche tipo…Ah, quasi dimenticavo, ti ho portato un regalo, mia principessa.
- Cos'è, cos'è?- chiese Aset con una voce da bambina curiosa.
- Una sciocchezza- disse Ay- un anello di rubini per il tuo bambino. Ne ho due, a dir la verità, e sarei felice se tu li accettassi tutti; dicono portino fortuna.
- Se me li regali tu, sono certa che porteranno tantissima fortuna.- rispose Aset sorridendo.
- Ora va a riposarti mia principessa, io veglierò sul tuo sonno fino all'arrivo del tuo sposo.

L'ultima cosa che Kaori pensò prima di svegliarsi fu " Ay somiglia molto a Ryo", ma questo pensiero si perse nell'alba del nuovo giorno.

Cap. 8
L'ARCHEOLOGA E L'ASSISTENTE

Quando Kaori scese a fare colazione, gli altri avevano quasi finito.
Si sedette accanto a Ryo che, immerso com'era nella lettura del giornale, non si accorse di lei fino a quando lei non gli rivolse la parola.
- Cosa leggi di così interessante?- gli domandò Kaori
- Niente d'importante, cerco notizie sugli scavi- era una risposta molto evasiva e Ryo se ne rendeva perfettamente conto, ma voleva evitare di rivolgerle subito la domanda che aveva sulla punta della lingua, voleva aspettare che fosse lei a dare inizio al discorso dei sogni.
- Sai, questa notte ho fatto un altro di quei sogni che ti piacciono tanto- e glielo riassunse.
- Interessante- rispose Ryo senza convinzione
- Trovi?- gli domandò lei delusa dal suo tono di voce.
- Vuoi andare agli scavi?- le domandò Ryo senza dare rilievo alla cosa e aspettando la sua reazione.
- Dici davvero? Posso?- Kaori non stava più nella pelle.
- Certo, se vuoi… Saeko ha procurato i pass, ora sei l'archeologa Madoka Aso ed io sono il tuo assistente Riochi Uesugi.
- Come mai fai l'assistente?- gli domandò Kaori con una punta di sarcasmo.
- See, non montarti la testa, ma avevano bisogno di un'archeologa perché la professoressa Izumi si è recentemente ammalata!
- Poverina- disse Kaori e un velo di tristezza le appannò gli occhi.
- Meglio per noi- disse Ryo con energia. "Come sei sensibile in questi giorni Kaori" pensò.
- Andiamo?
- Andiamo.

Solo Ryo e Kaori erano stati ammessi nei meandri della nuova tomba rinvenuta.
Il nome sulla soglia era stato cancellato, ma Kaori era attirata da una strana scritta sfregiata.
Mentre era immersa nella contemplazione della porta le parve di sentire il gridolino di una bambina.
Si voltò di scatto e riconobbe la bambina dell'aereo.

Non esisteva più il via vai di gente intorno a lei, esistevano solo lei e la bambina.
La piccola le indicava qualcosa alle sue spalle, nella profondità della tomba dove nessuno era ancora andato…
Si avviò con passo incerto, ma fu prontamente bloccata da Ryo.
Lui non aveva visto la bambina, ma aveva avvertito lo stupore e la paura della socia e, di fronte alla sua indecisione, aveva perso in mano la situazione e aveva deciso di scegliere per lei, bloccandola.

CAP.9
PAURA E STUPORE

Ryo aveva riportato Kaori in albergo e l'aveva osservata mentre si contorceva sul letto con gli occhi aperti.
Qualcosa l'aveva sconvolta, ma Ryo non sapeva cosa fosse ed era rimasto ad attendere che lei si liberasse del suo peso e si confidasse con lui, ma non era successo.

Kaori era rimasta sveglia tutta la giornata e gli altri, in serata, avevano deciso di discutere nel salottino esterno alla sua stanza, non volevano lasciarla sola dopo ciò che aveva riassunto Ryo.
- Allora?- aveva esordito Miki- Vuoi dirci cosa è successo a Kaori o no? Non è da lei spaventarsi così per un corridoio buio!
- Hai perfettamente ragione Miki, ma non so cosa dirti, io non ho visto niente.- le rispose mestamente Ryo.
- Eppure qualcosa doveva esserci- affermò Falco.
- Ma Kaori non ti ha detto niente dopo che l'hai riportata in albergo?- domandò Kozue a Ryo.
- No, ho atteso tutta la giornata che si confidasse con me, ma non è successo. Forse Kaori non si fida più di me?
- Non dire sciocchezze!- Saeko era appena tornata dagli scavi ed era apparsa sulla soglia senza fare il minimo rumore.
- Bhe, signorina so tutto io, allora perché Kaori non si è confidata con me?- la rispose Ryo.
- Forse non vuole confidarsi con te, non hai mai pensato che forse non sei proprio la persona con cui parlerebbe di tutto?- Ryo la fissò stupito.
- A giudicare dalla tua faccia no, eh?- s'intromise Mick
- Penso che forse Kaori voglia parlare con qualcun altro, con Miki per esempio.- intervenì Kozue dando il colpo di grazia al povero Ryo.
- Allora ci provo io?- domandò Miki interrogando con lo sguardo Ryo, che nel frattempo si era seduto sul divano con uno sguardo vacuo. Ryo non ebbe reazioni.
- Bhe, chi tace acconsente- disse Miki ed entrò nella stanza.


- Kaori? Sei sveglia?
- Sì- era un sì debole e stanco, non era adatto ad una persona allegra ed energica come Kaori.
- A me lo vuoi dire cosa è successo nella tomba?
- Non posso- disse lei scuotendo il capo- e dì a Ryo che non posso confidarmi con nessuno, neanche con lui, e che non deve rimanere male per questo.
- Va bene, non ti preoccupare- detto ciò Miki si diresse verso la porta ed uscì. Poco dopo riferì agli altri cosa le aveva detto Kaori.

Cap.10
BUONA NOTTE

Dopo che Miki era uscita nessuno aveva più disturbato Kaori; così la ragazza, nel silenzio complice della stanza aveva iniziato a riflettere.
"Sono davvero una pazza?", si chiedeva, "Vedo cose senza senso, fantasmi del passato, perché, perché?".
Mentre era immersa nelle sue riflessioni si accorse che la luna ormai illuminava la città che dormiva e il suo sguardo si perse in quel magnifico spettacolo.

Intanto nel salottino accanto:
- Per stasera non combiniamo niente, quindi consiglio a tutti di andarvi a fare una bella dormita, domani andremo tutti agli scavi.- dopo aver dato un veloce augurio di buona notte a tutti, anche a Kaori, Ryo si avviò verso la sua stanza; dopo ciò che era accaduto aveva deciso di prendere un'altra camera, dormire in un altro letto era certo meglio che dormire su una poltrona.
- Vado anche io- disse Kozue che fino a quel momento non aveva partecipato attivamente al discorso. Poi dando una gelida occhiata a Mick aggiunse- Vieni anche tu e non infastidire le clienti!!!
- Subito amorino mio!
- Andiamo anche noi?- domandò Miki rivolgendosi a Falco.
- O.k.
- Noi rimaniamo Saeko?- chiese Reika, un po'assonnata.
- Tu vai pure a dormire io resto qui per un po', poi ti raggiungo.
- Va bene, allora a dopo. Buona notte.
- 'notte.
Qualcosa preoccupava Saeko, ma non c'erano problemi, e non riusciva a capire perché lei si preoccupasse se Ryo era così tranquillo.

Verso mezzanotte, però, anche Saeko era profondamente addormentata.

Cap.11
UN GIRO PER LA CITTÀ CHE DORME

 

Nonostante fosse esausta, Kaori non riuscì a resistere alla tentazione d'immergersi in quel paesaggio stellato ed uscì dall'albergo.
Aveva notato Saeko addormentata sulla poltrona e le aveva sistemato addosso la coperta che aveva in camera, rischiando così di svegliarla, ma non accadde.
Corse fuori e respirò il profumo del silenzio.
Si riempì gli occhi di luna e di stelle, e corse a per di fiato per le stradine illuminate solo dalla luna.
Nessun pensiero la sfiorò minimamente.
Era libera, e si tuffava in un cielo immenso.
Un cielo immenso di cui non vedeva i confini perché si confondeva col blu dell'acqua del Nilo.
Passò tutta la sera così, immersa in un mondo senza pensieri ma con tanta magia.
Non poteva pensare, impegnata com'era, ma neppure voleva.
Se solo avesse cominciato a pensare la sua testa sarebbe esplosa, talmente era confusa.
Il bagliore delle stelle l'attirava e la distraeva, e lei voleva essere attirata e distratta.
Per le strade non c'era nessuno e Kaori era finalmente libera anche da se stessa e non si preoccupava dei malintenzionati che si potevano nascondere in ogni via.
Correva felice, come una bambina, e non si curava di altro all'infuori del cielo, quel cielo stellato che l'aveva attirata.
"Vorrei che ci fosse anche Ryo" si ritrovò a pensare di lì a poco.
In un attimo la magia scomparve e lei rimase da sola con se stessa, con se stessa e quei pensieri che l'assillavano in continuazione senza darle tregua.
Era così presa da se che non si accorse di essersi persa fino al meraviglioso spettacolo che le offrì il sole sorgendo.
Al suo sorgere la città si rianimò di migliaia di persone che presero a muoversi, meccanicamente non appena il globo di luce sorse dalle sacre acque del Nilo.
Per un attimo anche Kaori fu sul punto di mescolarsi alla gente e restare lì per sempre, ma il ricordo di Ryo, delle attenzioni che aveva avuto per lei in quel periodo la convinsero a desistere dal suo sogno impossibile.
"Oh, e adesso come torno in albergo prima che Ryo si accorga che sono uscita di nascosto? Non ho i soldi per prendere un taxi, e poi qui nessuno parla giapponese…"
Mentre era assorta nei suoi pensieri, un uomo la fotografò.
Lei si volse di scatto e riconobbe uno degli archeologi che aveva visto il giorno prima agli scavi.
- Buon giorno professoressa Aso. Lo sa che è molto bella quando è assorta nei suoi pensieri?- Kaori arrossì violentemente e biascicò un "grazie".
- Ma cosa fa qui a quest'ora?
- Scusi la scortesia, ma, dato che lei sa già il mio nome, potrei sapere il suo?
- Oh, mi scusi, ha ragione. Bene, mi presento, sono il professor Fabio Cavalleri.
- Lei non sembra egiziano, da dove viene?
- Dall'Italia, sa è un posto bellissimo. Se passa può venire a trovarmi.
- Mi scusi, le ho fatto il terzo grado- disse Kaori. "Forza dell'abitudine", pensò.
- Non ha risposto, cosa fa qui?
- Beh, a dir la verità mi sono persa.
- Si è persa?
- Sì. Sono qui da ieri e facendo una passeggiata mi sono persa.
- La capisco, è una città piena di viuzze… vuole che la riaccompagni professoressa Aso?
- La ringrazio molto professor Cavalleri.

Detto ciò si avviarono ed in pochi minuti Kaori fu in albergo.
Percorse di corsa i corridoi ed entrò nella sua stanza.
Saeko dormiva ancora, forse se l'era cavata, o forse no.
Appena entrata percepì una presenza e una voce familiare, ma arrabbiata, la chiese:
- Dove sei stata Kaori?
- Ryo, ho fatto solo un giretto…
- E tu esci di notte facendomi preoccupare come un matto solo per farti un giretto!!!!!!!!
- Ma…
- Potevi perderti o essere assalita!
- Infatti mi sono persa- bisbigliò- ma il professor Cavalleri mi ha riaccompagnato.
Non si accorse di aver davvero pronunciato quelle parole finché non vide il volto infuriato di Ryo.
Ormai era tardi per recriminare e aspettò la paternale di Ryo chiudendo gli occhi per non essere travolta dalla sua ferocia.
Ma non accadde nulla.
Kaori riaprì gli occhi, stupita e si accorse di essere in camera da sola…

Cap.12
TUTTI AGLI SCAVI

Arrabbiata, delusa e confusa, si era in fine addormentata.

Una volta scesa a far colazione pensava di essere sulla bocca di tutti, ma, con sua enorme sorpresa, nessuno accennò alla scappatella della sera prima, nessuno pareva sapere qualcosa.

Andò a sedersi vicino a Ryo, gli doveva delle scuse e delle spiegazioni.
- Ascolta Ryo, io…
- Shh- le disse mettendole un dito sulla bocca.
Kaori lasciò cadere il discorso e parlò con Ryo del più e del meno.
Era stato così bello sentirsi libera da tutto e da tutti, ma era altrettanto bello sapere che c'era qualcuno che l'aveva sempre nei suoi pensieri e si preoccupava per lei.
Improvvisamente il viso di Kaori si rabbuiò, "Forse Ryo si preoccupa per me solo per il debito che ha nei confronti di Maki… Ma no, non è possibile. Ryo mi copre di quelle piccole attenzioni, di quei piccoli segni d'amore…"
- Kaori, tutto bene?- la voce di Ryo, che la guardava preoccupato, interruppe il corso dei suoi pensieri.
- Sì, sto bene, grazie.
- Sicura?
- Non ti preoccupare.
Eh, sì. Ryo non aveva cura di lei solo per fare un favore ad un amico, lo faceva per lei.

Dopo circa 1 ora erano tutti agli scavi.
- Allora- disse Saeko- ricapitoliamo il piano per l'ultima volta.
- Saeko, l'hai ripetuto dozzine di volte.
- Sì, ma è meglio essere prudenti. Ricordatevi che se vi mettete nei guai io non posso tirarvi fuori perché qui non ho la minima influenza!!!!!
- Non preoccuparti Saeko, oggi i ladri non verranno.- disse Kaori osservando la tomba da lontano.
- E tu come fai a saperlo?- le domandò Kozue incuriosita.
- È ovvio, non vedi?- Kaori stava indicando il via vai di gente alle loro spalle.
- Cosa è ovvio?- chiese Kozue esasperata.
- Non riesci proprio a capirlo?- le chiese Kaori divertita.
- No, non riesco proprio a capirlo!- urlò Kozue, che ormai aveva perso le staffe.
- Calmati, Kozue, e osserva con attenzione. Vedi per caso il sarcofago della tomba qui in giro?
- No, ma che c'entra?
- C'entra, c'entra. E vedi il via vai di gente?
- Sì.
- Ci sono molti manovali che dovrebbero aiutare a portare i reperti all'esterno, ma quando escono non hanno in mano nulla.
- E allora?
- Penso abbiano bisogno dei manovali perché hanno trovato una nuova porta, ma non riusciranno ad aprirla fino a domani. Quelle porte sono molto pesanti.- concluse Kaori con un sorrisetto. Gli altri la fissavano stupiti.

- E brava socia, ottimo spirito d'osservazione!- le sussurrò Ryo.
Quel comportamento inatteso la fece arrossire fino alla punta dei capelli.

Si avviarono tutti alla tomba e, nonostante solo Kaori (Madoka Aso) e Ryo (Riochi Uesugi) avessero il pass, furono tutti reclutati per dare una mano ad aprire la porta.
Come aveva previsto Kaori, l'impresa fu ardua, e alla sera non avevano ancora aperto la porta ed erano tutti esausti.
Decisero così di dormire nelle tende, non avevano la forza per andare in albergo.

Nella notte, complice la vicinanza alla tomba, Kaori sognò.

Cap. 13
LE PRINCIPESSE GEMELLE

- Menes, Menes. La tua sposa sta male!
- Ay? Cos'è successo ad Aset?
- Sta per dare alla luce la tua creatura, ma le levatrici sostengono che sarà un parto difficile.
- Aset!
- Vai da lei presto!
- Ay, non posso.
- Come non puoi?! Aset rischia di morire e tu la lasci lì da sola.
- Ay, cerca di capire.
- No, Menes, non chiedermi di capire perché non ci riesco!
- Ay, se fossimo ancora i tre giovincelli spensierati di pochi anni fa correrei da lei, ma ora sono un sovrano! Il mio popolo soffre la fame, devo aiutarlo e confortarlo.
- Ad Aset non pensi? È di là che t'invoca disperatamente!!!!
- Va da lei Ay, sostienila e non lasciarla andare fino al mio arrivo!
- Ma è te che vuole.
- È un ordine, vai.

A queste parole Ay era corso da Aset: l'aveva assistita, consolata e aiutata in ogni modo, adesso toccava a lei.
- Forza Aset, non lasciarti abbattere, ancora un piccolo sforzo.
- Principessa, coraggio.
- Uhe! Uhe! Uhe!
- Sono due gemelle, sono bellissime. Aset, hai fatto un ottimo lavoro.
- Fammele vedere Ay.
- Certo- e così dicendo le avvicinò i due frugoletti in lacrime.
- La prima la chiamerò Kauit, e l'altra Teye. Sono bei nomi, che ne pensi?
- Bellissimi e molto adatti.

Lentamente Aset sembrava riprendersi e la gioia invase il palazzo.
Non era mai avvenuto che nascessero due principesse gemelle! Era un evento da festeggiare! Per tre giorni e tre notti in tutto l'Egitto si festeggiarono la principessa Aset, e le due principessine gemelle: Kauit e Teye.

Dopo circa una settimana, la principessa Aset succedette alla regina madre, divenendo a sua volta regina.

L'impegno era enorme, e il tempo che passava con le sue figlie continuava a diminuire.
Ebbe giusto il tempo di tenere un'ultima volta Kauit tra le sue braccia prima che morisse. Un'angoscia tremenda l'aggredì, era forse colpa sua? Dedicandosi di più alle sue figlie l'avrebbe potuta salvare?
Tirò fuori dal cassetto gli anelli di rubini che Ay le aveva regalato, e ne legò uno al collo di Teye, ed uno al collo di Kauit.
Come se nulla fosse successo Kauit si mise a piangere disperatamente, con somma gioia d'Aset, che pure iniziò a piangere, presto imitata da Teye.
Nessuna malattia colpì più le bambine.
Tutti pensarono ad un miracolo, e la donna smise di lasciare sole le sue bellissime figlie.

A sette anni Teye cresceva bella e intelligente, con somma gioia del padre e della madre, mentre Kauit, che pure era bella ed intelligente, diveniva sempre più introversa.

Dopo qualche settimana Aset morì misteriosamente, ma prima di morire chiese al marito di realizzare il loro sogno giovanile.
Menes capì all'istante di cosa si trattasse, e acconsentì.

Si scoprì poi che la regina Aset era stata avvelenata.

Menes scacciò le due figlie, per paura che potessero seguire la sorte della madre e disse loro:
- Bambine mie, è per amore che vi scaccio, non per odio.
- Ma padre…
- Non interrompermi Teye, luce dei miei occhi. E anche tu Kauit, ascoltami bene. Andate da Ay e chiedete di visitare la tomba di vostra madre, recatele omaggio, suonate e ballate per lei, e andate via. Ci rivedremo quando avrete entrambe 27 anni.

Le due fecero ciò che il padre aveva chiesto loro, ma, mentre stavano per uscire dalla tomba della madre, Teye fu morsa da uno scorpione e morì accanto alla madre. Aveva solo sette anni.

Kauit si salvò, ma, essendo morta Teye a sette anni e non essendo arrivata all'età prevista, la magia che avrebbe fatto rincontrare tutta la famiglia non si avverò.
Kauit iniziò così a viaggiare con Ay, dimenticando presto la madre, la sorella e la vita principesca che aveva condotto fino a quel momento.
Solo da una cosa non si separò mai, l'anello di rubini.

Il giorno del suo 27° compleanno Ay le consegnò anche l'anello della sorella, e le raccontò cosa aveva dimenticato.

Quello stesso giorno Menes fu proclamato il primo faraone dei due Regni.

Kauit non si separò mai dai suoi due anelli, e in essi impresse i suoi ricordi e le sue sensazioni.

Cap. 14
IL VIAGGIO DEI DUE ANELLI

I due anelli avevano viaggiato sempre insieme da quando, 135 anni dopo, un ricco mercante li aveva saldati insieme.
Gli anelli, ormai uniti in uno unico, avevano fatto il giro del mondo e alla fine, nuovamente separati, erano giunti nelle mani di Kaori e di sua sorella Sayuri.
Però solo Kaori aveva le visioni perché solo lei aveva quei 27 anni che Teye non era mai riuscita a raggiungere e che tanto desiderava.

- Kaori, è ora di alzarsi se vuoi assistere all'apertura della fantomatica porta.
- Umh, arrivo Miki. Ma dov'è Ryo?
- È già giù.
Kaori guardò all'esterno della tenda ed esclamò:
- Ma è ancora buio! Tu non sei Miki, chi sei?
- Io sono tua sorella Kauit.
- Non è possibile, mia sorella è Sayuri, tu sei solo frutto della mia immaginazione, Ryo, diglielo anche tu- infatti Ryo era appena apparso alle spalle di Kauit.
- Ti confondi ancora, io sono Ay.

Cap.15
SOMIGLIANZE

Kaori fece mente locale e cercò di unire i personaggi del suo sogno ai suoi amici. Tutto ciò era impossibile, eppure adesso stava dialogando con due persone immaginarie!- Vieni Kaori. Non devi avere paura.Le sue gambe cominciarono a muoversi contro la sua volontà e la portarono all'interno della tomba dirigendosi sicure verso la porta che avevano cercato
di aprire tutto il giorno; miracolosamente la porta si aprì all'istante e lei entrò, era titubante ma non riusciva a fermarsi.
Giunta di fronte al sarcofago distinse a malapena la figura di una bimba stesa per terra e le si avvicinò; appena fu abbastanza vicina la bambina si alzò e, con enorme sorpresa di Kaori, crebbe in un attimo.
A Kaori sembrava di guardarsi allo specchio.
- Ti prego Kaori- disse la ragazza- lasciami stare nel tuo corpo per un po'.

Cap.16
TUTTO PER UNA MADRE

Kaori sapeva di non potersi opporre, eppure cercò di guadagnare tempo.
- A che ti serve il mio corpo?- le chiese Kaori.
- Solo a rivedere la mia famiglia.
- Allora è la tomba d'Aset questa?
- Certamente, non ricordi le tue visioni?
- E tu che ne sai?
- Le ho create io per attirarti qui!
- Ma se io in passato sono stata te, Teye, perché sognavo d'essere Aset?
- Perché io non ero ancora nata.
- Cosa?!
- Tu hai visto anche la giovinezza di mia madre: i suoi sorrisi, le sue amicizie, gli obblighi che le ha causato il potere, la sua sofferenza, il suo senso di colpa. Tutte cose che io non ho mai visto di lei, esattamente come tu non le hai viste di tua madre.
- Mia madre, ma se non l'ho neanche mai vista!
- Appunto! Tu non l'hai mai vista ed io non la ricordo! Tu puoi immaginare che tua madre fosse così.
- Ma tu non puoi farmi vedere mia madre?
- No, non mi è concesso. Allora, posso usare il tuo corpo?
- È anche il tuo, usalo pure.

Detto ciò Kaori si sentì pervadere da uno strano calore in tutto il corpo e perse i sensi.

Cap.17
SOLO UN ANNO

Kaori era rimasta a terra svenuta per qualche minuto, e non vide la commovente scenetta di una famiglia che si ritrova dopo millenni.

In compenso sognò, sognò di essere una bambina e di essere al parco, la mamma la spingeva su e giù sull'altalena, ma ogni volta che cercava di girarsi per vederla in faccia qualcosa la obbligava a voltarsi.
Si sentiva sempre più triste e sconsolata quando udì per l'ultima volta la voce di Teye:
- Grazie Kaori. Se vorrai sentire tua madre vicina a te parla con tua sorella.
- Ma dovrò aspettare un anno.
- Cos'è un anno se confrontato con i secoli? Ti dono questa chiave, se vorrai potrai cambiare il corso della storia.
"Un anno" pensava Kaori "solo un anno e la vedrò, potrò cambiare il corso della storia e stare sempre con la mamma e Sayuri… Ma se cambiando la storia non vedessi più Ryo. E poi Miki, e Umi e tutti gli altri. Sono sicura di voler cambiare la storia…?"

Mentre era assorta in questi pensieri, rinvenne.

Corse fuori dalla tomba e la richiuse per sempre, nessuno avrebbe più dovuto disturbare la tormentata famiglia.

Evidentemente anche Teye l'aveva pensato e dopo pochi attimi un enorme catenaccio sbarrava l'ingresso.

Tutti erano stupiti, ma rinunciarono agli scavi solo per istinto.


EPILOGO

L'anno dopo Kaori e Sayuri fecero un viaggio insieme e Kaori tartassò Sayuri di domande sulla madre.
Sayuri rispondeva sempre gentilmente e sorridendo (NdM E dimostrando grande pazienza… ^_^).
Sayuri propose a Kaori di andare a visitare la loro vecchia casa.
Così andarono.
Kaori era eccitatissima.
- Kaori,ti devo avvertire che quella casa non ci appartiene più.
- Eh?
- Sì, è stata venduta a un ricca famiglia.
- Allora non potrò entrare…
- Sono in buoni rapporti con i nuovi padroni, ci faranno entrare.
- EVVIVA!!!!

Un volta lì Sayuri guidò Kaori in salotto. Sopra il camino c'era un quadro che raffigurava sua madre che teneva in braccio una bimba di pochi giorni.
- Sai- disse Sayuri- la mamma amava i quadri e la pittura in generale.
- Chi è la bimba, sei forse tu?
- No, sei tu Kaori.
Kaori rimase di sasso.
Continuò a fissare la bella donna raffigurata nel quadro e iniziò a strigere sempre più forte la chiave datale da Teye.
Guardò nuovamente la figura della donna sorridente dischiuse il pugno e si avvicinò alla sorella.
- Grazie, ora possiamo andare.
Un bambina si avvicina al quadro e tende un mano.
Lo tocca.
La signora del quadro si anima.
Le sorride.
Si sente una voce:
- Sara, Sara Nishikujo*. Cosa fai qui.
- Cosa c'è Akiko?
- Da quando abbiamo cambiato casa sei sempre qui.
- Già.
- Sbrigati, devi andare a lezione.
La bambina si gira guarda il quadro e mormora:
- Avevi ragione, tua figlia Kaori è molto giudiziosa.

FINE

So che ormai non ci speravate più, ma questo racconto ha anche una fine!!!!!!!
Spero che vi sia piaciuto.
Minako


NOTE
(*1) Hator = divinità che incarna la quintessenza della femminilità
(*2) Menes = faraone che nel 3000 a.C. unificò l'Egitto
(*3) Maat= dea della giustizia
(*4) Iside = sposa d'Osiride e madre di Horus. Trio divino
(*5) Sara Nishikujo = si fa riferimento all'episodio "ANGELO TRISTE"