AMBIZIONI
PERICOLOSE 2
Capitolo
- 2 -
Misteri Notturni
Il gruppetto si
stava dirigendo verso l'imbarco. Ormai mancava poco alla
partenza. Nessuno di loro però parlava. Erano tutti
troppo concentrati nei rispettivi pensieri. Specialmente
Saeko. La donna continuava a tormentarsi
e si odiava
per questa sua debolezza.
Aveva deciso di reprimere i sentimenti che provava per
Michael, prima che questi diventassero troppo profondi,
ma
che fosse già troppo tardi? Non poteva crederci
non
dopo così poco tempo! Eppure, anche se cercava di
impedirselo, spesso i suoi occhi correvano a cercare le
fattezze di quell'uomo così sicuro di sé, coraggioso ed
impavido, a volte così fragile da sembrare un bambino.
La sua personalità così complessa l'attraeva come una
calamita. Voleva conoscerlo sempre di più, arrivare a
capirlo fino in fondo, a scoprire i suoi più intimi
segreti
ed era proprio questo suo desiderio a
spaventarla a morte. Cosa sarebbe successo a quel punto?
Saeko lo sapeva
sarebbe diventato il suo punto
debole, e aveva imparato per esperienza che in un lavoro
come il suo era un lusso che non ci si poteva permettere.
Cercò di riprendersi. Doveva riprendersi.
Quel viaggio era un incarico di grande responsabilità e
molto pericoloso. Doveva restare lucida. Ogni più
piccola distrazione poteva rivelarsi fatale
e lei
non voleva che qualcun altro dovesse rimetterci la vita
com'era successo a Jack.
Jack.
"Chissà se Michael è riuscito a riprendersi un
po'?"
Intanto anche Michael aveva iniziato a riflettere sulla
situazione in cui si trovava. L'aver incontrato Eva in
quella particolare occasione l'aveva sorpreso e confuso.
Il solo guardarla gli riportava alla mente ricordi di un
passato che avrebbe preferito dimenticare per sempre. Ma
ora lei era lì
di nuovo
e avrebbero dovuto
collaborare a quel caso insieme
un'altra volta
Per un momento chiuse gli occhi. Nella sua mente le
immagini del passato e del presente si sovrapponevano
facendogli quasi perdere il senso della realtà.
Fu la voce di Janis a ricondurlo con i piedi per terra.
- Si sente bene?
Lui si voltò a guardare la donna. Aveva l'aria
preoccupata.
- Non si preoccupi! Stò bene! - rispose sorridendo quasi
impercettibilmente.
Voltandosi si accorse che anche Eva e Saeko lo stavano
fissando.
Per la prima volta le vide insieme
una vicina
all'altra
Distolse lo sguardo. Per la prima volta aveva notato
quanto si somigliassero
come aveva fatto a non
rendersene conto prima?
Intanto a New York
Kaori, Ryo e Umibozu erano arrivati all'uscita
dell'aeroporto.
Il cielo era scuro, poche stelle riuscivano a scorgersi.
Le luci al neon della città erano troppo forti.
- Prendiamo un taxi? - chiese Kaori.
Ryo la guardò attentamente, poi il suo viso si addolcì.
- Vuoi andare a trovare Sayuri vero?
Kaori sobbalzò sorpresa. Come aveva fatto Ryo a scoprire
cosa stava pensando?
- E' vero, ci ho pensato
ma non sarebbe giusto! Non
siamo qui per fare i turisti! Siamo venuti per salvare
Miki ed è solo questo quello su cui ci dobbiamo
concentrare.
Falcon che era stato in disparte fino a quel momento si
fece avanti.
- Non preoccuparti Kaori! Tanto questa sera non potremo
fare nulla comunque! Vai pure
io e Ryo penseremo a
trovare un albergo!
- Ma io
Ryo le mise una mano sulla spalla.
- Smettila di preoccuparti. Vai da Sayuri
è tanto
tempo che non la vedi e sono certo che anche lei non vede
l'ora di poterti riabbracciare!
Lo sweeper le prese il bagaglio e le disse:
- Però mi raccomando
non fare troppo tardi! Domani
dovremo iniziare le ricerche!
Kaori annuì. Poi chiese:
- Come farete ad avvertirmi una volta che avrete trovato
un posto dove alloggiare? Mi chiamerete da Sayuri?
Ryo annuì.
Così i tre si separarono. Kaori prese un taxi e si
diresse a Manhattan, dove si trovava l'appartamento della
sorella, mentre i due uomini ne presero un altro per
Brooklyn.
Kaori si sentiva eccitata nonostante tutto. Non era mai
stata in America e la sensazione di trovarsi in un paese
così diverso dal suo era nuova e piena di promesse. Il
fatto poi che stesse per rivedere Sayuri
Sorrise voltandosi nuovamente verso il finestrino. New
York era una città così particolare!
Quando finalmente la corsa del taxi si arrestò, Kaori si
ritrovò davanti ad un immenso grattacielo. Sembrava di
recente costruzione e già l'ingresso ben curato ed
elegante dava un'idea del tenore di vita degli inquilini.
Dopo aver pagato l'autista si diresse lentamente verso le
porte automatiche della hall. Non era ancora molto tardi
e le luci delle finestre erano ancora quasi tutte accese.
Questa constatazione la rassicurò. Non voleva certo
disturbare Sayuri!
Ryo e Umibuzu erano ancora sul taxi che li stava portando
verso Brooklyn. Non si erano scambiati una parola da
quando si erano separati da Kaori. Il taxista li fissava
con fare sospetto ma loro non ci fecero caso. Scesero in
una viuzza secondaria e in poco tempo trovarono un
albergo che faceva al caso loro. Presero le stanze, ma
dopo aver lasciato velocemente i bagagli, uscirono di
nuovo, in cerca d'informazioni. In fondo entrambi avevano
ancora dei contatti in quella grande città.
Mentre camminavano per le strade ormai quasi deserte, Ryo
scoccò un'occhiata indagatrice a Umi.
- C'è qualcosa che non mi hai detto vero?
Umi voltò il capo verso Ryo, ma non rispose.
- Ormai è inutile Falcon! E' meglio se mi dici la verità!
- Non so se sia la verità
ma secondo alcune
informazioni di Saeko
-
quelle che ti ha passato prima che partissimo per
Ginevra?
- E tu
come fai
-
ha saperlo? - Ryo sorrise - Guarda che stai
parlando con City Hunter! So fare il mio lavoro! Comunque
non
perdiamoci in chiacchiere! Cos'hai saputo?
- Nulla che non sapessi già
Saeko mi aveva
avvertito che oltre alla banda di trafficanti di droga
collegata a Johnson e a Tiger, c'era un'altra
organizzazione. Ancora più potente, di cui però non si
sa quasi nulla. Io ne avevo già sentito parlare durante
il mio ultimo viaggio qui negli Stati Uniti e so che
mettersi contro di loro vuol dire
morte certa. Ora
che siamo qui
all'interno della loro base
potremmo
anche incontrarli o peggio. Doverli affrontare. Tu sai
badare a te stesso, ma per Kaori questa storia stà
davvero diventando troppo rischiosa.
Ryo rimase silenzioso per alcuni istanti ripensando alle
parole del collega. Anche lui aveva una strana sensazione
da quando avevano lasciato Ginevra e lui aveva imparato a
fidarsi del suo istinto.
- Appena ritorna la convincerò a tornare a casa!
L'aereo che Saeko, Michael, Eva e Janis avevano preso era
in volo già da un paio d'ore.
Mentre le hostess si affaccendavano tra i corridoi
dell'apparecchio, il gruppo riposava tranquillamente.
Janis ascoltava della musica con un walk-man, Eva leggeva
un libro, Michael aveva la testa appoggiata al sedile e
teneva gli occhi chiusi, sembrava dormire, mentre Saeko
si decise a tirare fuori dalla sua borsa un plico che le
era stato affidato dal tenente Ross. Conteneva le ultime
informazioni disponibili su tutta quella faccenda. La
donna ricominciò a leggere tutto dall'inizio sperando di
far un po' più di luce su alcuni punti
L'ascensore la stava portando al dodicesimo piano.
Con un leggero fremito le porte automatiche si aprirono e
presentarono davanti ai suoi occhi un lungo corridoio
dall'aria immacolata. Per terra si trovava un lungo
tappeto nocciola che dall'ascensore correva fino
all'ultimo appartamento.
Kaori avanzò lentamente fino alla quarta porta, quella
di Sayuri. Stava per bussare quando si accorse che la
porta non era chiusa ma solo accostata.
Subito una sensazione di gelo s' impadronì di lei,
facendole correre potenti brividi lungo la schiena.
C'era qualcosa che non andava! Quella era New York
nessuno
lasciava la porta di casa aperta.
La ragazza si appoggiò con la schiena sul muro mentre
decideva cosa fare.
Era il caso di entrare? Se ci fossero stati dei
delinquenti? Il problema però era il loro numero
ma
Sayuri
poteva essere in grave pericolo! Doveva entrare e
salvarla se fosse stato necessario!
Kaori aprì lentamente la sua borsetta e impugnò la sua
pistola. (Non chiedetemi come fanno questi a portarsi
dietro pistole e armi varie continuando a viaggiare in
aereo ^^;;; Non lo so e non mi sono nemmeno voluta porre
il problema!)
Si avvicinò cautamente all'uscio. All'interno
dell'appartamento c'erano dei rumori
.poi lo
schianto di qualcosa che andava in pezzi e un urlo subito
soffocato.
Sayuri!
Kaori non perse più tempo, con una mano aprì la porta e
cercando di sorprendere i malviventi si intrufolò in
casa.
Tutte le luci dell'appartamento erano spente tranne
quella della camera da letto e i rumori soffocati
provenivano da lì.
Kaori era tesissima. Nella sua mente cercava di
ricordarsi tutti gli insegnamenti di Ryo ma le tremavano
quasi le gambe. Quando si accorse di quello che le stava
succedendo si diede della stupida. Ma da quando era
diventata così debole? Non si riconosceva più!
Possibile che il rivivere l'esperienza terribile della
morte di Matt le avesse fatto questo effetto? Chiuse per
un attimo gli occhi ed espirò lentamente l'aria.
Si appoggiò alla parete.
Tese l'orecchio stando in ascolto di quello che succedeva
nella stanza accanto.
- Finalmente è svenuta! - disse una voce bassa e
metallica.
- Già! Ora però muoviamoci ad andarcene! - rispose una
seconda.
Kaori si mosse di qualche centimetro.
"Sono in due allora
" pensò
forse
poteva farcela.
Preso il coraggio a due mani di piazzò davanti alla
porta puntando saldamente la pistola davanti a sé.
- Fermi dove siete! Non fate un passo o vi faccio un buco
in testa!
Nella stanza c'era molta confusione. Sayuri era sul letto
svenuta e accanto a lei un uomo vestito di scuro. Nessuno
fece una sola mossa
l'atmosfera era paralizzata. Ma
Kaori
spalancò gli occhi
dov'era l'altro uomo?
Con uno scatto velocissimo Kaori si voltò ma ormai era
troppo tardi. Il secondo uomo era già dietro di lei e
con il calcio della pistola le fece perdere conoscenza.
Kaori gemette mentre tutto intorno a lei diventava scuro
"Sayuri
no
"
fu tutto quello che riuscì a pensare prima di cadere a
terra.
I due aggressori si guardarono.
- Chi diavolo è questa donna?
- Non ne ho idea! Forse una pazza
se credeva davvero
di prenderci di sorpresa!
- Ora andiamocene
abbiamo perso fin troppo tempo!
Prendi la ragazza e tagliamo la corda!
- Ok!
Intanto Ryo e Umibozu erano tornati in albergo dopo
essere riusciti a noleggiare un'auto.
Ryo prese il telefono e si mise a chiamare Sayuri. Ormai
era ora che Kaori tornasse indietro.
Purtroppo il telefono squillava ma nessuno rispondeva.
Preoccupato Ryo ritentò di nuovo.
Niente. Che diavolo stava succedendo?
Umibozu lo fissò e gli disse:
- Vai a controllare tu! E' meglio! Non dobbiamo prendere
niente sottogamba qui!
Ryo annuì, prese le chiavi dell'auto e uscì velocemente
diretto verso l'appartamento di Sayuri.
Quando lo sweeper arrivò davanti al palazzo tutto
sembrava a posto.
Parcheggiò vicino al marciapiede e scese lentamente
guardandosi attentamente in giro. Tutto sembrava
tranquillo. Entrò nel palazzo e salì sull'ascensore.
Non appena le porte automatiche si aprirono Ryo si
diresse a passo sicuro verso l'appartamento.
Una volta sulla soglia si bloccò. Il suo sguardo si fece
scuro. La porta era spalancata e dall'interno non
proveniva nessun rumore. Estrasse la pistola e lentamente
varcò la soglia.
Era ancora tutto buio intorno a lei. Sentiva una voce che
la chiamava. Le sembrava quasi di non riuscire a muovere
il suo corpo.
- Ehi! Kaori! Kaori!
Di nuovo quella voce. Lei la conosceva.
- Svegliati Kaori!
Aprì gli occhi con fatica. Vedeva ancora sfocato e non
distingueva bene i lineamenti della persona china su di
lei.
- Ryo
- mormorarono le sue labbra.
- Kaori! Grazie al cielo! Cos'è successo?
Finalmente il senso d'intorpidimento svanì e Kaori,
aiutata dallo sweeper, si rialzò.
D'improvviso si ricordò.
- Oh Dio! Ryo! Sayuri è stata rapita! Quando sono
arrivata ho trovato due uomini
sono riusciti a
colpirmi e l'hanno portata via.
- Calmati Kaori! Stai tranquilla
.vedrai che la
salveremo!
Ryo l'aiutò a reggersi con un braccio.
- Ce la fai a camminare?
- Certo! Forza! Non abbiamo tempo da perdere!
- Non agitarti! Non permetterò che succeda qualcosa ad
una così bella donna! Comunque devo ammettere che i
rapitori hanno buon gusto
poche donne possono
vantare delle misure come quelle di Sayuri! - terminò la
frase con un ghignosa maniaco.
- Possibile che non riesci a pensare ad altro! - sbuffò
indignata la ragazza.
- Ma dai Kaori! Non puoi negare che il petto di Sayuri è
davvero perfetto! Tutto il suo corpo è
- E tu
questo come lo sai? - chiese ringhiando Kaori
tirando fuori dalla tasca del collega un reggiseno di
pizzo.
- Ka
Kaori
non
è
- ORA TI INSEGNO IO! BRUTTO MANIACO PERVERTITO! QUANDO
LAFINIRAI CON QUESTI COMPORTAMENTI DA PORCO? - urlò la
ragazza calando con determinazione e abilità un enorme
martellone da 999 t con la scritta "Welcome in New
York" sopra.^^;;;;
Il boato fece fin tremare i muri mentre la testa dello
sweeper s'incastrava nella parete tra la camera da letto
e il corridoio.
- Aaahhh
- gemette Ryo - Ma tu non stavi male?
- Tsè - rispose la ragazza passandogli davanti - E ora
muoviti! Che non abbiamo tempo per giocare!
- Giocare? Ti sembra che io stia GIOCANDO? Ehi! Ehi dove
vai? Vieni qui! Tirami fuori! Kaori! Torna indietro!
KAORI TIRAMI FUORI DA QUIIIIIIIIIII
..^^;;;;;;;;
Continua...
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