Buon Viaggio Alan

 

- parte quinta-


La Jaguar nonostante la botta aveva continuato a camminare, anche se un po' sofferente nei tratti in salita. Ma ormai era arrivato. La spiaggia privata di Danny, dalla quale si poteva accedere oltre che dalle scale scavate nella roccia vicino alla villa, anche da una strada chiusa a valle, era lì di fronte a lui.
Spense il motore e scese. Lentamente si incamminò, mani in tasca, verso i suoi amici che stavano in riva al mare.
Il contatto con la sabbia gli provocò uno strano brivido…

"Ehi Mark!" esclamò Ed verso il suo capitano "che ne dici di una gara? Chi arriva per primo alla boa offre la pizza a tutti stasera!"
"Per me va bene!" rispose pronto la Tigre che non sia mai detto che Mark Landers rifiuti una sfida!
"Sembrate tre ragazzini!" li schernì una voce che lentamente si avvicinava a loro
"Oh che mi prenda!…Alan!" esclamò Danny sbarrando gli occhi "qual buon vento ti porta finalmente in spiaggia?"
"Avevo voglia di…un po' d'aria!"
i tre della Toho si scambiarono un'occhiata d'intesa e telepaticamente architettarono un piccolo scherzetto…
"Perché non ti sei messo il costume?" domandò Maki avvicinandosi al portiere della New Team.
"Perché ero solo venuto per fare una passeggiata…niente di più"
"Un vero peccato!" esclamò la voce di Mark mentre le sue forti braccia lo afferrarono per la vita e gli altri due ragazzi lo sollevarono per le gambe.
"Ehi!…ma che state facendo?" domandò confuso Alan mentre i tre lo trascinavano di corsa verso l'acqua "NO! Non lo farete vero?"
"Ed invece si!" e con una spinta lo buttarono a mare!
Alan era pietrificato dal terrore "NOOO!" fu tutto quello che riuscì a dire prima di scomparire tra i flutti…

"E questa è la storia…" concluse Paul dopo aver raccontato ad una sconcertata Charlie la vicenda di Alan.
"Io…non mi sarei mai immaginata…." Cercò di trovare qualcosa da dire ma tutte le parole del mondo le sembravano così inutili.
"Che diavolo ci fa la macchina di Alan qui?" domandò improvvisamente Paul bloccandosi e fissando incredulo la Jaguar del suo amico. Parlando, parlando Paul e Charlie si erano ritrovati nei pressi della spiaggia di Danny e la macchina di Al era lì!
Il difensore della New Team si avvicinò velocemente alla vettura e sbarrò gli occhi notando che era seriamente danneggiata.
"Al che cavolo hai combinato?" mormorò passando lentamente la mano sull'ammaccatura.
Charlize era rimasta leggermente arretrata e fissava l'auto con sguardo preoccupato, provava una bruttissima sensazione, era o stava per succedere qualcosa di grave. Mosse lentamente il suo sguardo verso la spiaggia: Mark, Danny, Ed e Maki erano lì e ridevano divertiti da qualcosa…Alan non c'era.
"Avviciniamoci" le disse Paul e si incamminò verso il gruppo.

"Da crepare dal ridere!!" esclamò Ed "hai visto che faccia?" e si teneva la pancia che aveva iniziato a dolergli per le troppe risate. Accanto a lui Mark e Danny avevano le lacrime agli occhi.
Maki era rimasta più distanziata e anche lei rideva divertita.
"Maki?" la chiamò leggermente una voce costringendola a voltarsi
"Ah, Paul ciao! Ciao Charlie!"
"C'è la macchina di Alan" cominciò il giovane della New Team senza preamboli "ma lui non c'è! Voi l'avete visto?"
"Certo! I ragazzi gli hanno fatto uno scherzo e lo hanno buttato a mare…con tutti i vestiti!! Una scena troppo divertente!" e giù un'altra risata
Paul e Charlize impallidirono all'unisono.
"Diosanto!" mormorò il giovane e con rapide falcate raggiunse i tre della Toho in riva al mare.
"Ma che c'è?" sibilò Maki mentre il sorriso le moriva sulle labbra. Charlie era rimasta ferma e immobile con una mano sulla bocca e nei suoi occhi era dipinta la più cupa espressione di terrore che la fidanzata di Mark potesse vedere.

Paul comparve alle loro spalle all'improvviso.
"Ciao Paul!" disse Mark dandogli una leggera pacca sullo stomaco "ti sei perso una scena…"
"Da quanto tempo è sotto?" domandò senza nemmeno sentirlo
"Cosa?" la Tigre era leggermente confusa mentre osservava Paul che rapidamente si liberava delle scarpe e della T-Shirt "Sarà un minuto, circa…"
"Non è ancora riemerso?" il suo sguardo era allibito
"Ma dai ci starà facendo qualche scherzetto per vendicarsi!" esclamò Ed sorridente
"Scherzetto un accidente!" sbottò Paul cominciando a correre verso l'acqua e gridando "Alan teme il mare dal giorno dell'incidente!" e si gettò tra le onde.
"Cosa? Che incidente?" domandò confuso Danny, mentre Mark, come un fulmine, elaborò la drammatica realtà della situazione. Senza pensarci un momento scattò seguendo Paul e, buttatosi in acqua, lo raggiunse in poche bracciate "Ti faccio strada!"disse e superò il giocatore della New Team.

Charlize lentamente si avvicinò alla riva affiancata da Maki che ancora non riusciva a capire.
"Riemergi…ti prego…" mormorò tenendo le mani all'altezza del cuore, mentre quest'ultimo sembrava potesse fermarsi in quell'istante. Improvvise, mentre Mark e Paul si davano da fare per trovare Alan, le sovvennero le immagini del sogno che qualche notte prima l'aveva spaventata. Senza rendersene conto ripetè ciò che quella notte aveva temuto "Se dovessi scomparire nel mare…io…"

Paul seguì Mark in preda all'agitazione e la paura più totali. Presto, dovevano fare presto. D'un tratto la Tigre si fermò
"Aspetta qui" e prendendo quanto più fiato potesse s'immerse. Paul rimase lì ad aspettare guardandosi intorno frenetico, nella speranza di vedere delle bollicine di aria verso la superficie o vederlo riemergere. Ma niente. Tutto intorno era calmo, ma fortemente minaccioso. Il mare si era tinto di un grigio cupo dovuto dal riflesso di nere nubi che cominciarono a coprire l'azzurro del cielo.
Mark riemerse. Solo.
"L'avevamo lanciato qui!" mugugnò guardandosi intorno, teso "controlla qua intorno, io cerco meglio in questa zona d'accordo?" disse il giovane della Toho. Paul annuì e si allontanò di un paio di metri per poi immergersi anche lui.

Silenzio.
Dov'era? Non sentiva nulla. Aprì gli occhi per rendersi conto…nero. Tutto nero intorno a lui. Dov'erano i suoi amici?
"Paul?" chiamò incerto ma nulla lo rispose. Freddo. Una forte sensazione di freddo lo avvolse, ma fu un attimo e poi passò.
"Che succede? Dove siete tutti?" .
Ancora nessuna risposta.
"Ero con Mark, prima" pensò a voce alta come rompere il silenzio che lo circondava e lo impauriva. E pensando si ricordò che l'avevano buttato in mare…in mare!
"ricordo che non riuscivo a muovermi…Mio Dio!" capì all'improvviso "Sto affogando…o…o forse sono già morto! Ma se così fosse…dove diavolo mi trovo?" e si guardò intorno frenetico
"
Nel Limbo" mormorò una voce che lo fece sobbalzare e che suonò alle sue orecchie totalmente sconosciuta.
"Chi sei?" domandò guardando nel buio con circospezione
"
Una domanda per volta" asserì lo sconosciuto invisibile "mi hai chiesto dove ti trovi, ed io ti rispondo. Sei nel Limbo, in quel luogo sottile che separa i vivi e i morti e che permette l'incontro tra i due."
Alan ascoltava impietrito la voce profonda che gli parlava
"
Per quanto riguarda la tua seconda domanda, non ti è dato saperlo…non per ora"
"Che vuoi da me? Perché sono qui?"
"
Voglio che tu viva e sono qua per questo. Non sei ancora morto ragazzo mio, ma per permettermi di farti vivere ancora devi essere tu a volerlo. Non posso agire arbitrariamente, la tua volontà di vivere mi deve aiutare. Per questo ti domando…vuoi vivere?" quell'essere faceva dei discorsi strani. Volontà di vivere, Limbo…ma gli aveva posto una domanda e doveva rispondere.
"Certo che voglio vivere!" esclamò.
Silenzio.
"
Menti!"
Alan si immobilizzò.
"
Sento forte, dentro di te, un desiderio di morte."
"No…non è vero…" cercò di convincere la voce ma più che altro, cercò di convincere sé stesso. Poi rimase in silenzio
"
Cerca dentro di te! Prima devi capire te stesso"
Alan rimase lì a pensarci, non ci volle molto e alla fine dovette ammetterlo
"Hai ragione" disse in un soffio "non voglio vivere. Non sono che una fonte di problemi per chi mi sta intorno. I miei genitori, i miei amici, Charlie. Soffrono tutti a causa mia e del mio instabile comportamento, la mia irascibilità. Sarebbe meglio per tutti se la mia vita finisse, ora."
"
Non posso salvarti se non hai volontà, ma non posso permetterti di morire." La voce era decisa "Ti dimostrerò come la tua scomparsa possa recare più dolore della tua vita!"
Numerose immagini cominciarono ad apparire dal buio. Chi erano quelle persone? Mark e Paul! Ma che stavano facendo? Dio lo stavano cercando!

"Maledizione!" imprecò Mark e si reimmerse <Dove sei Al, dove diavolo sei? Non puoi farmi questo scherzo!>
Paul continuava a cercare ed era sempre più preoccupato. Cominciava a temere il peggio.
<Piantala Stupido! Alan è ancora vivo, ce la farà!> riemerse a prendere nuovamente fiato. Cercò Mark, ma non lo vide. Si voltò verso la spiaggia: tutti guardavano verso di loro preoccupati, mentre anche Ed e Danny si erano tuffati alla ricerca del loro amico. Lo sguardo gli cadde su Charlize. La vide lì, sulla riva con le mani strette tra loro, terrorizzata. <Lo troverò!> pensò serio <Te lo giuro> e scomparve di nuovo tra i flutti.
Charlize era lì "Riemergi ti scongiuro" la sua voce divenne una supplica disperata, mentre una lacrima le solcò il viso. D'un tratto qualcosa si mosse…Mark era riemerso di scatto…teneva stretto il corpo di Alan! L'aveva trovato! E si dirigeva rapido verso la riva seguito dai suoi amici.

"Mi hanno trovato"
"
Temevi il contrario?"
"No, sapevo che mi avrebbero trovato, che non si sarebbero arresi. Io non mi sarei mai arreso"
"Li vedi come si sono indaffarati per trovarti? Hai sentito i loro pensieri? Non vogliono la tua morte"
"Soffriranno per un po'…ma poi gli passerà" e osservava come cercavano di rianimare il suo corpo disteso sulla sabbia e immobile.

"Non respira!" esclamò Mark incredibilmente terrorizzato "Oh Mio Dio, non può essere morto!"
"NO!" gridò Paul furente "Non è morto! Non morirà!"
"Non si muove" mormorò Danny
Charlie guardava la situazione distanziata <Non puoi morire Alan…non puoi…non te lo permetterò!> con una incredibile decisione corse verso il suo corpo esanime. Si accasciò accanto a lui dicendo "Chi di voi si intende di pronto intervento?"
I ragazzi la guardarono e si guardarono perplessi, fecero spallucce.
"Io so fare qualcosa!" esclamò Maki affiancando l'amica
"Come te la cavi con il massaggio cardiaco?"
"Non male"
"Ok allora. Io provvedo alla respirazione artificiale tu occupati del massaggio cardiaco. Ogni 5 compressioni gli passo dell'aria, capito?"
Maki annuì e si mise in posizione. Le mani erano sul torace di Alan pronte per il tentativo disperato, mentre Charlie gli teneva su la testa
"Comincia"
"1…2…3…4…5…respiro"
Charlize prese una grande boccata d'aria e la passò ad Al. Nessun risultato.
"1…2…3…4…5…respiro"
Ancora nulla.
"1…2…3…4…5…respiro"
"Dai Alan maledizione!"

"
Li vedi?"
"Si"
"
Lottano per salvarti la vita! Non vogliono la tua morte"
Alan rimase in silenzio ad osservare la scena. I volti dei suoi amici erano contratte in espressioni terrorizzate, preoccupate. Maki e Charlie si stavano affannando come dannate per rianimarlo.
Charlie…
Percepiva i suoi pensieri come se li stesse comunicando a voce, il suo terrore si ripercuoteva sulla sua pelle provocandogli brividi.
"
Non hai molto tempo" lo avvertì la voce "tra breve rinunceranno. Vuoi ancora morire?"
"Ho un'ultima domanda da farti. Poi deciderò". Non ottenne risposta come se quel silenzio fosse un invito a parlare.
"Voglio sapere perché ci tieni tanto affinché io viva .". La risposta si fece attendere per un momento.
"
Non posso ancora dirtelo. Puoi solo fidarti di me"
"Fidarmi di una voce?"
"
Fidarti di una voce"

"1…2…3…4…5…respiro…Charlie non si riprende"
"Continua ancora!" l'ordine della giovane suonò come un imperativo categorico al quale Maki non poté sottrarsi.
"Charlie…credo che ormai sia tutto inutile" osò Mark
"No!"

"
Iniziano a rinunciare…non c'è più tempo"
Alan rimase a fissare l'immagine sbiadita di Charlie che continuava imperterrita nel suo tentativo.
"Non posso abbandonare Charlize…" mormorò "non posso morire!" poi si rivolse alla voce misteriosa guardandosi intorno frenetico
"Voce!" chiamò "non posso morire! E non lo dico per me ma per i miei amici, per Charlize! Cosa devo fare ora? Voce?"
Non ottenne risposta ma si sentì incredibilmente strano, come se si stesse svegliando da un lunghissimo sogno…

"Fermi!" esclamò improvvisa la giovane dai capelli rossi "si sta riprendendo! È vivo! È VIVO!"
Alan cominciò lentamente a muoversi e la prima cosa che fece fu quella di sputare tutta l'acqua che aveva bevuto.
I ragazzi si sentirono immediatamente sollevati e, come un coro, sospirarono all'unisono.
Il portiere della New Team aprì lentamente gli occhi.
"Che è successo?" domandò confuso.
"Sei vivo!" esclamò Charlize aiutandolo a mettersi seduto
"Questo lo vedo…" aveva un fortissimo mal di testa
"Scusaci Al!" disse Danny "non sapevamo che temessi l'acqua in quel modo…se l'avessimo saputo non ti avremmo buttato a mare!"
Alan socchiuse gli occhi guardandolo e rielaborò la sua frase.
"Buttato a mare?" mormorò. D'un tratto ciò che era successo si dipinse chiaro e lucido nella sua mente. Sbarrò gli occhi guardando Danny terrorizzato e li spostò verso la tavola grigia che si stendeva di fronte a lui.
Come preso da una paura impressionante cominciò a tremare e il suo respiro si fece incredibilmente affannoso. Cercò di scappare ma non riuscì ad alzarsi, essendo ancora debole, e cominciò a trascinarsi sulla sabbia disperato.
"Alan che ti succede?" domandò Charlie spaventata
"Il mare….il mare….lontano, stai lontano…." Si trascinò fino alla roccia della scogliera e si poggiò contro di essa stringendo le ginocchia contro il petto.
"Alan cerca di calmarti" cominciò Paul "ne sei fuori…non può toccarti ora…"
Ma ogni tentativo del giovane si dimostrò vano: il portiere della New Team sembrava non sentire i richiami dei suoi amici. Nella sua mente c'erano solo lui e il suo acerrimo nemico.
"Che cos'ha?" domandò Ed in preda all'agitazione
"Lo so io…voi aspettate qui torno subito" disse Paul e cominciò a correre in direzione della Jaguar. Appena le fu vicino saltò all'interno dell'abitacolo e cominciò a cercare dappertutto.
"Dove le tiene….dove le tiene…" aprì il cruscotto e trovò il tesoro. Uscì lesto dalla vettura e corse verso i suoi compagni che non sapevano più che fare.
Alan peggiorava a vista d'occhio.
"Gli verrà un collasso cardiaco!" esclamò Mark "ma dove cazzo è Paul"
"Eccomi!" gridò agitando un oggetto che racchiudeva nella mano.
"Ragazzi ho bisogno del vostro aiuto!" disse appena fu loro vicino "Mark tieni fermo Alan per le braccia, e voi due bloccategli i piedi!"
I suoi compagni non se lo fecero ripetere due volte e lo immobilizzarono, Paul strappò il cappuccio della siringa che teneva in mano con i denti.
"Calma amico tra un po' starai meglio" e gli sparò nel braccio il siero contenuto nella siringa.
Alan continuava ad arrancare ma lentamente i brividi cessarono e il respiro cominciò ad essere più regolare.
"Charlie…" mormorò. Poi tutto divenne nero.

CONTINUA...