Another Holy War

CAPITOLO TRENTACINQUESIMO
Morfeo



La luce di un sole mattutino che si rifletteva su candida neve, lo abbacinò per qualche istante .
Dove sono?
La voce di Xelloss si perse in quell'atmosfera surreale

Luce abbagliante
Zendaru sgranò gli occhi
Bianco che si colora di rosso
istintivamente il demone cominciò a correre, non sapeva dove, sentiva che doveva farlo, era estremamente importante.

Xelloss si guardò intorno, dov'era finito?
Capì che quello era probabilmente un sogno
Quante centinaia di anni erano che non ne faceva uno? non ricordava
Ad un tratto vide Zen corrergli a fianco e sorpassarlo
Era Zen? si, era lui, ma, in qualche modo era diverso
I suoi capelli erano bianchi e la carnagione pallida

Per quanto veloce volesse correre le sue gambe lo rallentavano
prerogativa di tutti i sogni, pensò
Ma in fondo sentiva che non era quello il motivo
Sentì il bisogno di urlare un nome, non sapeva quale

Qualcuno gridò
Xelloss si voltò, al suo fianco era Keifer
Kei....?
Il ragazzo si voltò verso il padre
poco prima di svanire gli sorrise

Xelloss e Zen si svegliarono di soprassalto nello stesso istante, in stanze diverse

-Cosa è successo Zen?
Disse Xenia con voce impastata dal sonno
la donna, di fianco al demone, si stava stropicciando gli occhi nel tentativo di togliere il torpore che ancora li attanagliava
Zen respirava ancora faticosamente
-Nulla...
Disse osservando il buio della stanza
-Ancora quell'incubo?
Chiese Xenia avvicinandosi al marito
Zen sospirò, e si rimise supino, da seduto che era
-Già...

-Che tipo di incubo?
Chiese la draghetta accendendo la lampada ad olio sul comodino alla sua destra
Xelloss si grattò il capo
-Non saprei, non ci ho capito molto...
Xelloss fece leva con le braccia e si appoggiò con la schiena alla testata del letto
-Se la neve non ha qualche significato simbolico direi che si tratta di qualche prossimo avvenimento sui monti Kataart
Philia si bloccò
Aveva davvero paura di quello che poteva accadere sui monti, al cospetto di Lei Magnus
-Raccontamelo
Disse
Quella sera Xel e Philia avevano parlottato a lungo, cosa tra loro molto inusuale,a dir la verità, e alla fine, dato che entrambe le stanze dei due avevano un letto ad una piazza e mezza, Philia aveva usato un'altra volta il motivo "Keifer" per dormire con Xel. In realtà ora che sapeva il motivo dello strano comportamento di Xel, non voleva lasciarlo solo.
Xel raccontò il sogno alla draghetta e Philia lo seguì con enorme attenzione.
-...poi Kei è svanito, ed io mi sono svegliato.
concluse il demone
Philia rimase qualche attimo a riflettere sul sogno che Xel le aveva appena raccontato.
-Mbhè?...tu sei una vestale, sei abituata a fare sogni premonitori, quindi dovresti saperli interpretare
-mbhè, si
Ammise la draghetta
-ma è anche vero che non ho mai sentito di un demone che abbia avuto un sogno premonitore, potrebbe essere anche un semplice sogno frutto della tua fantasia...
Xelloss soppesò l'idea
in effetti era la soluzione più normale

-Potrebbe voler dire qualcosa, lo sai? potrebbe essere un sogno premonitore
-Mavvà
Disse Zen alzando entrambe le sopracciglia e voltandosi verso il comodino cercando le sue sigarette
-Hai mai sentito di un demone che fa sogni premonitori?
Xenia abbassò un pò il capo pensando
-no, è vero, ma non ho mai nemmeno sentito di un demone che la notte dorme, se non dormono come fanno a sognare??
un gocciolone comparve sul capo di Zen
-Aehm...s-si...mbhè...effettivamente...
Xenia fece spallucce, poi si alzò dal letto
Zen la seguì con lo sguardo
-Vado a vedere come sta Leena
-Ok
Disse Zen mentre si accendeva la sigaretta
Xenia si diresse nella stanzetta attigua la loro camera da letto, dove dormiva Leena, varcata la soglia richiuse la porta dietro di se
Zen rimase con il braccio sinistro incrociato dietro la nuca, mentre osservava il fumo della sua sigaretta volteggiare e annodarsi risalendo verso le travi del soffitto, illuminato appena dalla fiebile luce delle due lampade ad olio sui loro comodini.
Ad un tratto una fitta lancinante lo percorse internamente, squarciandogli di dolore il petto
La sigaretta cadde per terra e Zen gemette portandosi entrambe le mani allo stomaco
Strinse i denti e si sforzò di non urlare. Dopo qualche minuto, come di solito accadeva, il dolore cessò, improvvisamente, così come era cominciato.
Zen rimase ad ansare , sempre ripiegato su se stesso e con ancora le mani allo stomaco. Poi si ricordò di Xenia, a poco sarebbe tornata li, si affrettò a trovare la sigaretta caduta sul pavimento e la spense nel posacenere sul comodino.

-Pensi che quando la spada si risveglierà mi potrà dare più energia?
-Uhm?
Xelloss alzò gli occhi dalla sua tazzina di caffè, guardando il fratello
Zen se ne stava seduto sulla sedia di fronte al lui, in bilico sulle sole gambe posteriori della sedia, mentre fumava una sigaretta.
Aveva fatto un'abbondante colazione, forse non abbondante come al suo solito ma abbastanza per sfamare 5 persone per un paio di settimane...
Xel poggiò la tazzina sul tavolo di legno della sala da pranzo di quella locanda
-non saprei, ma non penso, l'energia risvegliata nell'arma verrà utilizzata solamente per gli attacchi, non credo che tu potrai attingervi
Zen osservò il fumo della sua sigaretta risalire lento verso l'alto
Xelloss continuò a fissarlo, quell'espressione sul viso del demone si poteva definire leggermente preoccupata
-Hai bisogno di altra energia?...
-No
Disse Zen distrattamente
Xelloss guardò l'enorme caterva di piatti da parte al fratello, ormai vuoti
-Per il fisico ciò che mangi è sufficiente, penso, per l'anima l'energia della spada è sempre stata sufficiente
Zen abbassò leggermente lo sguardo al posacenere di cristallo di rocca che era poggiato sul tavolo
-Forse non lo è più...
Xelloss lasciò la tazzina e fissò in volto il fratello
-Cosa st-
-Ciao Xel, ciao Zen ^^ buongiorno
Philia era scesa dalle scale che portavano alle camere da letto, in braccio aveva Yulin
Si sedette su una sedia libera, al fianco di Xel, e poggiò Yulin seduta sul tavolo, trattenendola sotto le braccia con le mani, perchè non cadesse
-Prima di scendere sono passata per la camera di Kei e per quella di Naga, li ho avvertiti di scendere, mentre al piano di sopra ho incrociato Xenia con Leena in braccio e loro stavano ....già.....ma che avete voi due?
Zen e Xel non avevano degnato Philia di uno sguardo
Zen aveva fisso lo sguardo al posacenere e Xel al fratello
-Non stai bene?
Disse Xel
Zen spense la sigaretta nel posacenere, in silenzio
Xenia scese le scale , con in braccio Leena ,seguita da Kei e Naga
Zendaru sbatté entrambe le mani sul tavolo e sfoderò un sorriso a cinquantadue denti
-Ma ti pare che io non stia bene? ^__^ Camerieeeeeeeeeeeereeeeeee!!!!!!!!!!
Sul capo del cameriere, poco lontano, comparve un gocciolone, sentiva di non voler più udire la voce di quel ragazzo in tutta la sua vita....

La giornata trascorse tranquillamente, c'era il sole e la temperatura primaverile era in quel giorno ottima per viaggiare attraverso i boschi che dovevano attraversare.
-La prossima città è Saillune?-
Philia si voltò verso Xelloss, Xel ci pensò un pò , poi le rispose
-Credo che dovremo fermarci prima in un paesello nei dintorni di Saillune, dopo una certa ora le guardie hanno ordine di non fare entrare nessuno nelle mura della città, e se dovessimo proseguire fino a Saillune arriveremmo sul calar del sole. -
Philia fissò il demone
- di cosa stavate parlando tu e Zen questa mattina?-
-Nulla-
Rispose prontamente lui
Philia era piuttosto contrariata
-ma possibile che a te le parole vanno sempre tirate fuori con il cavatappi?!?!?-
*gocciolone collettivo*
Tutto il gruppo si era fermato
Philia si era messa in piedi battagliera davanti a Xel,con le mani sui fianchi
-E possibile che tu vuoi sempre ficcanasare dove non c'entri???
Xelloss riprese a camminare evitando Philia ed ignorandola clamorosamente
Tutto il gruppo continuò a camminare senza dire nulla..
Philia rimase interdetta in mezzo al sentiero, a fissare il vuoto con due pupille grandi come due puntini. Poi si risvegliò dal semi-coma e corse dietro a Xel
-Grazie !!!!! davvero una risposta da demone!!! io cerco di tirarti su il morale e tu mi tratti così!!-
-Si può sapere chi te l' ha chiesto???
Rispose il demone di rimando
-io sono una persona dolce ed espansiva ed è logico che cerchi di aiutare il prossimo, anche se dovesse dire aiutare uno schifosissimo dem-
-Zen!!!!!
Tutti si voltarono in direzione della voce di Xenia
Dietro di loro, in mezzo al sentiero c'era Xenia, inginocchiata da parte a Zen
Zendaru era inginocchiato a terra mentre si premeva entrambe le mani allo stomaco.
Xelloss superò il gruppo e arrivò correndo vicino al fratello e si inginocchiò da parte a lui
-Zen?? Zen?!-
Zendaru non rispose, anche se avesse voluto quelle tremende fitte non gli permettevano di muovere un muscolo, gli impedivano persino di pensare a qualsiasi altra cosa, se non che al dolore.
Ad un certo punto svenne.




-hey?..narratrice?
NARR: sa te vöret?
ZEN: ?
NARR: ahem...cosa vuoi?
ZEN: mbhè, volevo chiederti se mi odi
NARR: *gocciolone*..n-no..mbhè, no
ZEN: *con in mano gli schizzi per i prossimi capitoli* ç__ç allora perchè mi fai questo?
NARR: *riprendendosi i fogli* sono solo abbozzi! e molla! non puoi leggerli!!!








FINE
CAPITOLO TRENTACINQUESIMO