Una Nuova Vita

CAPITOLO 8



Tornammo subito a casa. Senza perdere tempo andai al computer, volevo informarmi meglio sui Red Dragon. Scoprii che a poco a poco avevano monopolizzato tutto il commercio di Tokyo, erano insomma i padroni della città. Avevo chiesto a Jo di andare, nel frattempo, in biblioteca per ricercare informazioni sui Banks. Erano passate molte ore da quando il ragazzo era uscito, iniziavo a preoccuparmi, l'edificio era chiuso già da un'ora, ma dove poteva essere andato?
Ecco che finalmente la porta si aprì e Jo antrò
- Missione compiuta
- Ma dove sei stato?
- Come mi avevi chiesto, sono andato in biblioteca e ho scoperto cose molte interessanti…
David Banks, è il terzo discendente della grande famiglia di finanzieri, non è sposato ma ha due figlie gemelle Diana e Kelly, sembra che le abbia adottate perché figlie di suo fratello morto circa 15anni fa….
- Molto interessante, ma tutto questo non spiega il tuo ritardo.
- Sei il solito precipitoso…, se mi lasciassi finire di parlare…
- Hai ragione ti prego continua.
- Bene,… David Banks non è, come ci ha fatto credere Diana.., venuto in Giappone di sua spontanea volontà, ma fu costretto dalla famiglia sembrava fosse scoppiato uno scandalo, non sono riuscito a proseguire con la ricerca, la bibblioteca doveva chiudere. Tornando a casa vidi per strada Mr. Banks, lo avevo riconosciuta da una sua fotografia vista poco prima.
- Ma non era ammalato?
- E' quello che ci voleva far credere Diana…, così lo seguii. Si recò in un bar nel quale rimase per quasi un ora; dopo mezz'ora entrai ma non lo vidi…, chiesi al barman se ci fossero altre uscite ma lui mi rispose di no, Banks doveva essere ancora dentro. Non mi esposi troppo e uscii dal locale. Aspettai che anche il nostro amico uscisse e poi lo seguii fino a casa.
- Questo è un vero colpo di scena! Hai fatto bene a non esporti troppo, ora prepariamoci perché Ryo ci ha invitato a cena.

Arrivammo puntuali, la compagnia di Kaori e dell'inaspettata presenza di Saeko mi fece dimenticare per qualche ora i misteri che avvolgevano la famiglia Banks, anche Jo sembrava più sollevato del solito.
- Ryo ti dispiacerebbe venire a darmi una mano?
- Ma non vedi che sono impegnato?
- Sei sempre il solito
- Se vuoi ti do una mano io - intervenii Jo salvando Ryo e di conseguenza anche me.
- Grazie Jo tu si che sei un cavaliere…, non come qualcuno di mia conoscenza.

I due entrarono in cucina, mentre io continuai a informare Saeko e Ryo del mio caso.
- Capite… è un vero mistero, domani andrò a parlare con Mr Banks e vedremo come …

La nostra conversazione fu interrotta da un urlo dolore provenire dalla cucina. Ci precipitammo subito là…
- Cosa è successo?…
- Jo si è scottato… ,andate pure di là lo aiuterò - ci tranquillizzò Kaori.

*******
Kaori portò in bagno Jo
- Hai la camicia tutta bagnata, toglitela intanto ti andrò a prendere una maglia di ricambio.
- No… non è necessario
- Su non preoccuparti - insistette Kaori

Al suo ritorno Jo aveva ancora addosso la camicia. Kaori si avvicinò al lui credendo che il dolore gli avesse impedito di spogliarsi , ma Jo la fermò
- Che ti prende… Ahhh ho capito! - disse Kaori - Ora ricordo Nick mi ha detto che sei timido. Ce la fai da solo o devo chiamare Ryo o Nick?
- No grazie ci penso da solo!

Kaori ritornò in salotto.
- come sta? - le chiedemmo appena la vedemmo
- Non lo so non ha voluto che lo aiutassi.
Dopo circa mezz'ora anche Jo rientrò in salotto
- scusate dell'inconveniente!
- Come ti senti ora gli chiesi?
- Bene grazie
- Sì è fatto tardi è meglio rientrare.

Quella notte non riuscì a chiudere occhio…, non solo per il nuovo caso, ma anche per il fatto che Jo continuava a lamentarsi nell'altra stanza, la scottatura doveva essere più grave di quanto poteva sembrare. Cercai di entrare nella sua camera per vedere come stava ma mi accorsi che aveva chiuso la porta a chiave. Provai a chiamarlo più di una volta senza ottenere risposta, evidentemente si era addormentato.
Il giorno dopo feci finta di nulla e dopo colazione ci recammo alla villa dei Banks!

- Buongiorno signori, voi siete gli investigatori che Diana ha ingaggiato? - disse il Mr. Banks appena ci vide
- Esattamente, il mio nome è Nick mentre questo è il mio collega Jo!
- Ma prego accomodatevi stavo giusto per far colazione - e rivolto al maggiordomo - altri due coperti.
Davanti ad una ricchissima colazione inglese iniziai il mio interrogatorio!
- Mi scusi ma Diana non c'è?
- Veramente a quest'ora è già al lavoro, inoltre solo Kelly ed io abitiamo nella stessa casa, mentre Diana si è trasferita da poco.
- Ci può raccontare cosa accadde quando Kelly fu rapita?
- E' stato due giorni fa. Kelly, come ogni lunedì, si stava preparando per andare a lavorare, ma quel giorno la sua macchina non partì, così mi chiese se la potevo accompagnare visto che ero di strada. Ma la nostra strada abituale era quel giorno chiusa per lavori in corso….
- Era certamente una trappola….
- Proprio così - continuò Mr. Banks
La nostra conversazione venne interrotta dal maggiordomo il quale era entrato per far firmare una raccomandata dal padrone di casa.

- Una curiosità - lo interrogai appena il maggiordomo uscì - l'auto è guidata da un addetto immagino
- Sì da Thomas il mio autista di fiducia.
- Capisco - dissi - vorrei parlare con lui se non le dispiace, inoltre avrei un'ultimo favore da chiederle…
- Mi dica…
- Vorrei dare un'occhiata alla macchina di Kelly, immagino che da quel giorno nessuno più l'abbia toccata!
- Sì è vero nessuno più… - fece squillare un campanello - l'ha usata

Immediatamente comparve il maggiordomo…
- Desidera signore
- Accompagna i signori in garage e rimani a loro completa disposizione
- Sì milord. - e rivolto verso di noi - da questa parte.

La villa era veramente immensa, passammo parecchi corridoi prima di arrivare al garage, dove non solo c'erano la limousine e la macchina di Kelly, ma numerevoli altre macchine, da collezione.
Sotto indicazione di James, il maggiordomo ci avviammo verso la macchina della ragazza.
Aprii il motore, non mi intendevo molto di meccanica, ma tutto mi sembrava in ordine.
- Jo prova ad avviarla.

Con meraviglia di tutti, al dire il vero anche mia, la macchina partì al primo colpo.
- Molto strano…. James - dissi rivolto all'anziano domestico - vorrei interrogare Tommy dove lo posso trovare.
- Tommy signore?
- Thomas - intervenne Jo - il mio amico intendeva l'autista di Mr Banks.
- Ah capisco! Mi dispiace ma oggi il ragazzo non c'è ha chiesto qualche giorno di ferie.
- Non c'è altro per il momento, possiamo andare. Grazie dell'aiuto!
Andiamo Jo.

Rimanemmo perplessi della deposizione di Mr. Banks, anche perché Jo mi fece ricordare che l'aveva visto appena ieri e non sembrava essere così ammalato…non portava nemmeno il bastone.
- Forse potremmo parlare con il suo medico di cura - esordì Jo
- Già… a me sembrava che la gotta non fosse una messa in scena!
- Anche a me ha dato quest'impressione…
- E' un vero mistero! Ora torniamo a casa ti vedo stanco. Sei sicuro di stare bene?
- Effettivamente la scottatura stanotte mi ha dato fastidio, così non ho molto dormito.
"Anch'io" avrei voluto aggiungere…

continua...