Tornare a Volare


- I VECCHI AMICI -

Dal loro incontro erano passati pochi giorni e nel frattempo Becker si era sistemato nella nuova abitazione con suo padre. Si trattava di una piccola ma graziosa casetta; i muri erano bianchi mentre le finestre erano state lasciate colore legno, al naturale. Quella mattina il ragazzo si diresse all’edificio che avrebbe ospitato l’intera nazionale giovanile giapponese.

Una volta entrato incontrò un ragazzo dalla corporatura non molto robusta e dai capelli decisamente radi, si trattava di Bruce Arper, vecchio compagno della Nankatsu che come sempre aveva un’espressione simpatica e cordiale.

" Ehi…ma tu sei Tom! Che bella sorpresa! Sono anni che non ci vediamo! Come stai? Ti vedo bene…in forma! Dovevamo aspettarci che saresti stato convocato anche tu!"

" Ciao Bruce!" rispose Tom con aria divertita, " Non hai perso la tua parlantina in tutti questi anni eh?" continuò dando una pacca sulla spalla dell’amico.

Nello stesso momento si sentirono dei passi avvicinarsi, si trattava di due ragazzi. Uno di loro era di statura media, aveva i capelli neri, leggermente lunghi e occhi scuri estremamente pungenti; l’altro, poco più alto del primo, aveva capelli castani, occhi color nocciola ed un portamento elegante e sicuro. Si trattava di Philip Challagan e Julian Ross.

" Bruce! Perché stai facendo tutto questo baccano? Sentivamo dal corridoio la tua "suadente vocina "… ma… " Philip s’interruppe. " Tom sei proprio tu? " continuò Ross.

" Sì ragazzi!E come stavo dicendo al nostro Bruce, sono qui per restare! Voglio portare il Giappone ad una vittoria mondiale! Con voi ed Holly è ovvio…O almeno questa è l'intenzione…Holly dov'è, vorrei salutare anche lui…"

"Holly purtroppo è ancora in Brasile, il San Paulo non ha ufficialmente dato il consenso per il suo ritorno in patria… ma tu conosci Holly sarebbe capace di partire anche senza autorizzazione! " disse Philip ridendo.

" Già!E tu Julian? Come stai? Holly mi aveva scritto che avevi risolto i tuoi problemi di salute ma… non speravo avresti partecipato con noi a questi mondiali! E' fantastico!"

" Eh sì Tom… era da tempo che desideravo giocare con tutti voi!" rispose Ross con una punta di malinconia, " e adesso quel momento è arrivato!"

" Su raggiungiamo gli altri al campo…" intervenne Philip "Anche se purtroppo non ci sono neanche Benji e Mark …Causa allenamenti speciali… ".

Così i quattro amici si avviarono continuando a canzonare il loro bersaglio preferito: il povero Arper.


Jessie stava tirando fuori dal cassetto della sua scrivania, la cornice che le era caduta quella mattina quando, senza saperlo si era scontrata con Becker. I due ragazzi che vi erano ritratti, erano Hutton di spalle e Becker in primo piano…adesso ricordava tutto… quella foto l'aveva scattata durante l'ultima partita che Becker aveva giocato prima di partire per la Francia.

Chissà perché si era scordata di lui…

La stanza di Jessie era veramente carina, molto ordinata e nonostante fosse una calciatrice non c'era niente che facesse intuire la sua passione per quello sport… c'erano molte medaglie e dei trofei sopra un mobiletto laccato di colore nero ma, stranamente, nessuno di questi oggetti, riguardava il calcio…

Guardando quella foto, la ragazza decise che il giorno seguente, sarebbe andata ad assistere agli allenamenti della nazionale, in questo modo avrebbe potuto rivedere quel ragazzo .


"DRIIN… DRIIN… DRIIN…" era la sveglia. Jessie un po’ assonnata si sedette nel letto di scatto e guardò l'odiato ordigno"COOSAAA!!! Sono solo le 8:30!!! Chi cavolo ha puntato la sveglia così presto !!! Ahummm!"poi improvvisamente si ricordò "Oh capperi! E' vero!… volevo vedere l'allenamento della nazionale!"

- …e non solo quello…Tom…-

In un attimo corse in bagno, ne uscì in un lampo… dopo poco aveva già indossato una magliettina bianca, di quelle larghissime, con le iniziali della sua squadra ed un paio di pantaloni leggermente aderenti, di colore nero a bande bianche; in vita si legò una felpa azzurra. Come sempre, raccolse i capelli con un cappellino da baseball, stavolta dello stesso colore della felpa.

Era intenzionata a non perdersi nemmeno un secondo degli allenamenti, scese in cucina, salutò sua madre e Kate, che stavano facendo colazione( suo padre era già a lavoro da un pezzo -_- "), addentò un toast, bevve il succo d'arancia in un sorso e si diresse alla porta dicendo tutto d'un fiato "Io esco probabilmente pranzerò fuori… ci vediamo…Ciao!".

La madre e la sorella si guardarono ammutolite, che era successo Jessie così restia ad alzarsi la mattina, già in piedi a quell'ora?

Non potevano credere a quello che avevano appena visto.

"Credo proprio che l'unico stabilimento che potrebbe ospitare la nazionale qui a Fujisawa, sia quello vicino al fiume!" pensava Jessie mentre si dirigeva, correndo, in quella direzione.


Arrivò ad allenamenti già iniziati…purtroppo…in ritardo come al solito!

Si ritrovò di fronte alla recinzione proprio vicino all'entrata del campo, da lì poteva guardare indisturbata i ragazzi che si stavano riscaldando. Passò in rassegna l'intero campo, quando finalmente scorse il motivo principale della sua presenza.

"Eccolo! " disse tra sé e sé appena vide Becker "Come sempre ha un dribbling elegante ma che non perdona! Ma… " si fermò stupita"Ma Hutton? Non c'è? Non lo vedo in campo…neanche Price e Landers ci sono…chissà perché…".

I ragazzi avevano cominciato ad allenarsi coi tiri in porta…ma Becker sembrava strano…i suoi tiri non erano come Jessie li ricordava: potenti, precisi, imprendibili…c'era qualcosa che non andava e lei se n'era accorta subito.

"Che strano…questo non è lo stesso Becker di sette anni fa…"continuava a pensare, quando il ragazzo si mangiò un goal praticamente già fatto.

"Accidenti!Anche una ragazza avrebbe saputo fare di meglio!"esclamò senza rendersene conto un po’ arrabbiata.

"Ehi tu che intendi dire?"era stato Arper a parlare, il più vicino alla sua "postazione".

Jessie lo guardò leggermente imbarazzata e calcò il cappello sugli occhi - Oh nooo! L'ho fatto di nuovo! Ho pensato ancora a voce troppo alta! Ma quello che ho visto non mi è piaciuto per niente!-

"Non sai che stai parlando di uno dei migliori giocatori della nazionale?" continuò il buffo ragazzo.

"Ehi Bruce …Lascia perdere!" era Tom che con molta calma si era rivolto al compagno.

Intanto uno degli altri ragazzi si era avvicinato ad Arper "Eh no Tom! E' vero che accade raramente, ma stavolta Bruce ha ragione!" "Ma Philip…"continuò Becker un po’ sorpreso dalla reazione dei due amici, "Certo è soltanto un ragazzino… ma forse, nonostante l'aspetto fragile pensa di saper fare di meglio!", Bruce nel frattempo che si era sentito offeso dalle parole di Challagan, stava già bofonchiando qualcosa ad un compagno a lui vicino.

Per fortuna il loro allenatore si era assentato per ottenere nuove notizie sul ritorno in Giappone di Hutton… era particolarmente irascibile in quei giorni proprio per questo, e questa lite non gli avrebbe fatto di certo piacere.

Jessie però, si era sentita duramente colpita dalle parole dei due ragazzi, avevano ferito il suo orgoglio…

-Ok! Volete mettermi alla prova? Benissimo io ci sto!- pensava mentre, lanciandosi in campo, gettava la felpa che le cingeva la vita.

In un lampo fu di fronte ad Arper che teneva la palla sotto un piede e veloce come il vento gliela portò via. Bruce rimase pietrificato, " Allora che vogliamo fare? Provate a fermarmi se ci riuscite! Tanto sono solo un ragazzino no?" esclamò la ragazza in direzione di una delle due porte.

La squadra si sentì sfidata da quelle parole. Chi era quello, che si sentiva così forte da voler battere l'intera nazionale?

"Che sbruffone! Ma chi si crede d'essere?!" Bruce fu il primo a lanciarsi al suo inseguimento, successivamente tutti lo imitarono, soltanto Tom rimase al suo posto, ad osservare la scena, divertito.

Non ci fu niente da fare… nessuno di loro riuscì a fermare Jessie. Li dribblò tutti con grande classe, velocità e soprattutto eleganza; a questo punto lo sguardo di Becker si era fatto attento…più critico…aveva riconosciuto nelle movenze di quello che pensava essere un ragazzo, le sue, ed incuriosito decise di attendere il termine dell'azione.

-Ecco! Questo è il momento! Mostrerò loro il tiro che ho completato l'altro giorno- pensò Jessie, mentre si involava verso la porta; era libera, nessuno la marcava… si preparò a tirare…In un secondo la palla fu in rete. Alan Croker fu "gabbato" dal portentoso tiro di Jessie, così come prima di lui lo era stato il portiere della Nankatsu s.f.c.

I ragazzi erano rimasti sbalorditi…non potevano credere a quello che era appena successo…era a dir poco incredibile, quello sconosciuto era riuscito a batterli tutti, e quel che era peggio, a segnare…sì era vero non c'erano né Benji né Holly né Mark ma…non avrebbero dovuto farsi umiliare in quel modo.


"Proprio un gran bel tiro! Complimenti!" scandì una voce proveniente dal cancelletto che dava l'accesso al campo. Tom, Jessie e tutta la squadra si voltarono in quella direzione; avevano l'impressione di conoscerla bene…quella voce. Un ragazzo dai capelli neri non molto corti e con due occhi scuri limpidi e sicuri, stava in piedi, a pochi metri dal campo; indossava un paio di jeans, una camicia bianca a quadretti azzurri e portava in spalla un grosso borsone…

"Holly…! Allora ti hanno dato il permesso!"

"Ciao Tom! Si! Non sarei comunque potuto mancare lo sai…ho troppa voglia di giocare con voi…e soprattutto con te…è passato molto tempo dall'ultima volta! Sono felice di rivederti!" il viso di Hutton si allargò in un sorriso affettuoso.

IN quel momento si alzarono le grida dei ragazzi che si diressero verso il loro capitano, chi correndo chi invece arrivando più lentamente. Mentre erano impegnati a salutare il nuovo arrivato, Jessie esclamò " Comunque…" tutti si voltarono verso di lei, "…Vi avevo pur detto che anche una ragazza avrebbe saputo fare di meglio!" e nello stesso momento si tolse il cappello, lasciando che i neri e lucenti capelli, le cadessero lisci sulle spalle.

- Cosa? E'una ragazza?!-pensò Becker che come tutti i giocatori che si erano appena scontrati con lei e Holly, rimase annichilito, - Una ragazza ha effettuato un tiro così potente… davvero incredibile!- .

" Devo dire che è una sorpresa! Non mi ero accorto che tu fossi una ragazza! Qual è il tuo nome?" disse Hutton rivolgendosi a Jessie.

" Il mio nome è Jessie White e sono il capitano della Nankatsu s.f.c " rispose con una punta d'orgoglio e soddisfazione
— Ecco! Così imparate a giudicare dalle apparenze e a sottovalutare chi è più piccolo di voi! — Al nome della squadra i ragazzi cominciarono a guardarsi tra loro ancora più stupiti…"Nankatsu s.f.c.?"

Fu in quel momento che Tom ebbe una specie di dejà-vu, riconobbe quegli occhi verde profondo, che pochi giorni prima lo avevano così stupito" Ma…tu…Sbaglio o ci siamo già visti?"

"Beh…sì, possiamo dire di sì…"Jessie abbassò lo sguardo —Bella figura… prima lo travolgo e poi gli dico quelle parole davanti ai suoi compagni…Brava Jes! Ottima reazione!-

Intanto Tom le si era avvicinato, le porse la mano…"Piacere Jessie White, io sono Tom Becker!"

Jessie alzò gli occhi - non è possibile…mi sta dando la mano… proprio a me…-

"Il piacere è mio!"rispose arrossendo leggermente e, stringendogli la mano, lo guardò negli occhi — Che occhi profondi e che sguardo dolce, sincero… non ci avevo mai fatto caso…-

"Io invece sono Olliver Hutton e sono felice di fare la tua conoscenza …se non sbaglio…hai detto di essere il capitano della Nankatsu vero?" disse il campione della nazionale, mentre s' avvicinava ai due ragazzi, seguito dal resto della squadra.

Jessie ripresasi dall'imbarazzo e felice per le parole di Hutton, rispose sorridendo"Veramente ho detto di essere il capitano della Nankatsu S.F.C vale a dire della "sezione femminile calcio" ".

"Questo è ancora più sorprendente …non credevo avessero creato una sezione femminile della Nankatsu…ad essere sinceri non credevo neanche che esistessero delle "calciatrici"!"esclamò Bruce, spuntando da dietro alcuni compagni.

" Ma come… sei sempre così informato sul mondo femminile Bruce! Scommetto che non sei neanche a conoscenza dell’esistenza dei mondiali di calcio femminile?"

" Dici davvero Phil?"

"Certo!"

Jessie lasciò i ragazzi a fare i conti col loro stupore; aveva raccolto la felpa che aveva gettato poco prima, quando per risposta alle insinuazioni di Challagan e Arper, aveva effettuato quel favoloso tiro; si stava dirigendo verso l'uscita del campo raccogliendo nuovamente i capelli col cappellino, quando…

" Ehi aspetta!"

Jessie si voltò e dietro di sé vide Tom che le correva in contro col braccio destro alzato.

- Ma…sarà stato lui a chiamarmi? -

Becker l'aveva raggiunta "Volevo scusarmi con te per quello che hanno detto prima Bruce e Philip, a volte sono un po’ impulsivi…ma non volevano offenderti, l'hanno fatto solo per…"

"Non preoccuparti… Non me la sono presa!" —Non troppo almeno-

Tom sembrava aver letto nei suoi pensieri e sorrise.

"Ancora una cosa…Posso farti una domanda?"

-Cosa vorrà?-

Jessie annuì.

"…Chi ti ha insegnato quel tiro?"

-Ho capito bene?- "Come mai vuoi saperlo?"

"Beh…è un tiro molto potente e non mi sembra facile da sviluppare…in più…"

- Oh no! Speriamo non se ne sia accorto!-

"…in più ho notato che alcuni movimenti assomigliano alla tecnica che applico di solito ai miei tiri…per questo te l'ho chiesto."

- Come non detto l'ha scoperto! E ora? Che gli dico? Va beh, ormai quel che è fatto è fatto!-

"So che ti sembrerà impossibile e non mi crederai, ma…vedi…quel tiro l'ho creato io … da sola…ed è vero mi sono servita della tua tecnica…" — Cosa mi dirà adesso? Non ho neanche il coraggio di guardarlo in faccia…-

" Perché non dovrei crederti? "Jessie alzò la testa e lo guardò un po' sorpresa"Non intendevo…insomma…Sei stata brava prima…E' solo che è la prima volta che vedo giocare così bene una ragazza…ad essere sincero …è la prima volta che vedo giocare una ragazza a calcio…"disse guardandola e sorridendo.

" Senti…devo chiederti un favore…"Tom sembrava non sapere se continuare.

-Che favore vorrà da me? Cosa potrei fare, io per lui…?-

"…Non è facile…"continuò, accarezzandosi la nuca con la mano destra, sembrava veramente essere a disagio " come hai notato anche tu, i miei tiri non sono più quelli di una volta…forse perché quando ero in Francia non mi sono allenato seriamente…o chissà per quale altro motivo…comunque…beh, volevo chiederti…ecco…se potevi insegnarmi quel tiro" disse poi tutto d'un fiato, guardandola, con aria seria, dritta negli occhi.

Jessie si sentì, come se le stesse scrutando l'anima in cerca di una risposta.

- Che sguardo! Sembra che da un momento all'altro le fiamme gli avvolgano gli occhi… Oh Tom non guardarmi così…io…non posso… non devo…non di nuovo…-

" Vuoi davvero che t'insegni il mio tiro?"

"Hai ragione! Forse non avrei dovuto…"

"No aspetta non volevo dire questo…" —Non sai quanto le tue parole siano importanti per me Tom…- "Dato che la tecnica che ho utilizzato per metterlo a punto è la tua…non vedo perché non dovresti impararlo! Spero anzi, che tu riesca a farne un'arma più potente ed efficace di quanto non abbia fatto io!"

Gli rispose, sorridendo a stento e cercando di sostenere il suo sguardo.

"Sei davvero gentile! Dopotutto ci conosciamo solo da pochi minuti, per questo ero indeciso se farti o meno una richiesta del genere…"disse il ragazzo.

- Adesso i suoi occhi sembrano sorridere insieme al resto del viso…e poi Tom…non è così…io ti conosco da molto tempo…da tanto tempo…-

"Ti ringrazio, questo significa molto per me!"


" Cosa stai facendo Tom?"gridò un ragazzo dal campo, si trattava di Ted Carter una delle migliori "ali" della nazionale, "Holly si sta già cambiando! Cosa aspetti? Vieni o no?"

Tom si voltò verso il compagno e gli fece cenno di aspettare.

" Quando pensi che potrai cominciare ad allenarmi?"

- Ma sta dicendo sul serio? Io…allenare lui? -

" Beh, non so dipende da quando vuoi cominciare…"- Non può aver detto seriamente quelle cose-

" Anche domani… se non hai niente di meglio da fare è ovvio!"le rispose Becker che sembrava fremere dall'impazienza all'idea di poter imparare un tiro così particolare.

-Sta scherzando?! Certo che non ho niente di meglio da fare! Niente può essere meglio di…Jes lascia andare!-

"Non ci sono problemi! Per me possiamo cominciare tranquillamente!"

"Benissimo allora! Che ne pensi di allenarci al campo della Nankatsu? E'da molto tempo che non ci vado…facciamo di pomeriggio alle sei, d'accordo?"chiese gentilmente.

"D'accordo!" rispose Jessie sorridendo.

-Non posso ancora crederci!-

"Scusami ma adesso devo andare …Grazie ancora White!"

e detto questo si allontanò correndo verso un gruppetto di ragazzi che stava al centro del campo.

Jessie si diresse allora verso l'uscita del campo prendendo la direzione di casa.

"Ehi Tom! Di cosa stavi parlando con quella ragazza?" domandò Ross,

"Niente d'importante…"

"Forse essendo entrambi validi giocatori, potrebbero avere altro in comune…"intervenne Arper facendo un sorrisetto allusivo.

"So dove vuoi arrivare Bruce…ma non è come credi tu, a me interessano solo i mondiali non c'è spazio per nient'altro!"

"Ben detto amico!" era Hutton che aveva indossato la divisa della nazionale ed era pronto ad unirsi agli altri.

"Holly! …Adesso che ci sei anche tu… la coppa del mondo sarà senz'altro nostra !"

" Puoi dirlo forte Tom! Sarà il nostro unico obiettivo… vero ragazzi?"

"Siiiiiiiiiiiiiiiiiii!" fu la risposta corale della squadra.

CONTINUA...