La Stanza Di Oscar

E' l'alba,Andrè già sveglio prepara il cavallo,sale sulla sella e parte veloce.Ha percorso vari chilometri senza fermarsi e soprattutto evitando di pensare,di ricordare che da li a poco non avrebbe più potuto vedere la luce inebriante emanata dai profondi occhi blu della sua tanto amata Oscar.Costretto alla cecità Andrè è afflitto dalla disperazione nonostante ciò è fermamente convinto di non poter lasciar sola Oscar finché le forze glielo avrebbero permesso.In quel momento può solo scappare via,allontanarsi da quella realtà che non si avvicinava nemmeno un po' alle speranze che aveva riservato per il suo futuro.Tornato successivamente a casa vede Oscar sull'uscio dell'ingresso con in mano una spada,ella lo stava aspettando per uno dei soliti duelli per scagliare quattro colpi da buoni amici,già l'amicizia,l'unico rapporto affettivo che in quel momento Oscar gli poteva offrire.Come sempre Andrè accetta senza indugi.Lo scontro amichevole ha inizio ,Oscar è particolarmente decisa ma nello stesso tempo aggraziata ed elegante nei movimenti,tanto da distrarre pericolosamente Andrè.Infatti quest'ultimo involontariamente si ferisce e viene immediatamente trasferito in casa per essere accuratamente medicato.Oscar non fu mai preoccupata come in quella circostanza,non lasciò neanche per un attimo Andrè che la rassicurava sulle sue condizioni di salute.Ormai passato il pericolo Oscar non poté non pensare a quanta angoscia provò stando accanto al suo amico.Tutto ciò le diede da pensare:

"Perché?Perché nell'istante in cui ho ferito Andrè è come se anche io avessi provato dolore?…un dolore lancinante…"

Si sa,Oscar è sempre stata molto legata ad Andrè ma mai si è allarmata cosi tanto per qualcosa di così poco grave.

Passano pochi giorni e mentre i due girano nel centro di Parigi a bordo di una carrozza appartenente alla famiglia dei Jarjayes ,si scatena una sommossa. Scasualmente i due ragazzi si trovano nelle vicinanze e vengono travolti dalla folla.Oscar in mezzo alla mischia riesce a salvarsi ma Andrè viene preso e trascinato dalla popolazione inferocita. All'improvviso appare il conte di Fersen che presta soccorso alla sua cara amica in evidente difficoltà,tra il frastuono generale spicca una frase udita dal nobile svedese:"Andrè?dov'è Andrè?io devo salvare il mio Andrè!"
Senza esitare Fersen si butta a capo fitto nella rivolta per aiutare il suo amico mentre Oscar rimane seduta su dei gradini in un piccolo e buoi vicolo,ripensando alle parole appena pronunciate.

Su Parigi si scatena un forte temporale,Oscar stando in piede davanti la finestra e tenendo tra le mani una tazza di cioccolata calda,ripercorre gli attimi vissuti tra il panico pensando tra se e se :

"Se le forze non mi avessero abbandonato ,avrei salvato io il mio Andrè."

Gli sguardi,le attenzioni ,gli atteggiamenti,le movenze sono quelle di una persona innamorata,ma che per timore del proprio orgoglio non ha il coraggio di esporsi.Oscar è immersa da ricordi,speranze,sogni e desideri.Cose legate da un unico pensiero,Andrè.Ella lo pensava giorno e notte,ripromettendosi che presto avrebbe fatto forza su se stessa per aprire il cuore all'uomo che da sempre le è stato accanto, sia nei bei che nei brutti momenti.

Che cosa fu e cosa è per lei Andrè?Un amico,un compagno,un confidente,un complice ma che cosa avrebbe voluto che fosse?attimi di silenzio susseguirono a questa domanda,ma la risposta fu piuttosto esauriente:"un amante,un amante con cui assaporare e condividere la felicità completa…"


In pieno notte uno sparo,Oscar si alza di scatto dal letto,indossa il primo indumento che è appoggiato sulla spalliera della poltrona accanto alla scrivania e si precipita in giardino scendendo di corsa le scale.Si ferma,l'ombra di un uomo alto,avente spalle larghe,braccia possenti con in mano un arma si allena colpendo bottiglie a distanza ravvicinata.

"Andrè!Cosa fai?"
Esclamò Oscar con tono quasi da rimprovero.
"Esercito la mia vista!".
Rispose con tono ironico Andrè,sapendo dentro di lui ,che fosse inutile ciò che stava facendo ,perché mai nessuno esercizio avrebbe potuto ridargli quello che desiderava di più al mondo.

"D'accordo,ma a quest'ora della notte?!?"
ribatté lei.

"Perché no?le guerre possono scoppiare quando meno te l'aspetti".

Disse lui,cercando una scusa plausibile per non destare sospetto.

"Con questo ti do ragione ,ma tu non hai nulla da temere … vedi anche meglio di me!"
Parlò con un sorriso sulle labbra più che rilassato.

Il tono di Andrè divenne immediatamente serio.

"Non c'è nulla di vero in ciò che dici!…"

Oscar diventò immediatamente silenziosa

"…sai che significa vedere in pieno giorno solo ombre sfocate di persone vicine a te ?"

"No."

Rispose seccamente lei

"Io si,perché devo vivere questa atroce tortura ogni giorno!"

"E con ciò cosa intendi dirmi?!?"

Sobbarcò un freddo silenzio tra i due,più gelido di quelle notti in pieno Gennaio in cui le uniche cose che si vorrebbero fare è avvolgere il proprio corpo in una grande e calda coperta,forse la stessa coperta con cui avrebbe voluto coprirsi Andrè in compagnia della sua amata Oscar.

"Non voglio dire nulla,puoi tornare a riposare,io qui ho terminato."

Oscar si avvicina con passo deciso ad Andrè,gli afferra il braccio con la mano,lo fissa con uno sguardo ansioso e

"Completa il discorso,non lasciare le cosa a metà,non è da te!"

"Invece io trovo strano il tuo comportamento,perché non è da te tutto questo interessamento nei miei riguardi… "

Oscar impietrita ,rimane immobile .Poi chiude con forza le sue mani in due pugni e poi ne sferrò uno proprio giusto ad Andrè … le nocche se fermarono quasi vicino alle labbra…

Ella con aria sorpresa e quasi timorosa :

"Perché non hai schivato il mio colpo?"

Andrè fissa Oscar per un istante allontanandosi e dandole le spalle senza dire più nulla.
In quel preciso istante la donna rivolge lo sguardo verso il cielo che si fa a poco a poco sempre più nuvoloso ,ora ha realmente capito che Andrè soffriva di un grave disturbo al suo unico occhio,quello destro.

"Perché Signore?Perché Andrè?forse punendo lui vuoi farmi capire che in questi anni ho disubbidito a te,negando la mia stessa natura e allontanando da me tutte le persone più care?No,non puoi farmi questo,tu devi perdonarmi,tu devi fare in modo che Andrè non soffra e soprattutto che guarisca!"

Accasciandosi per terra all'estremo delle sue forze,la donna scoppia in lacrime impotente davanti a quel destino che il signore aveva in servo per loro, che fin da piccoli avevano condiviso tutto insieme.

"Farei di tutto per lui,adesso più che mai.Sacrificherei la mia stessa vita,renderei l'anima per non vederlo in queste condizioni,perché ne soffrirei io più di lui."


Il sole è ormai alto,non c'è nemmeno una nuvola nel firmamento,i raggi luminosi irradiano il volto spento di Oscar che dopo la notte passata insogne è diventata sempre più triste e pensierosa.Il vento le accarezza la lunga chioma d'oro e la camicia bianca di lino che ha appena indossata le dona un'aria candida…nello stesso attimo Andrè,giù in cortile,la scruta attentamente memorizzando i suoi lineamenti angelici,come se fosse per lui l'ultima volta che l'avrebbe potuta osservare.Stando da sola nella sua stanza,Oscar,decide di scrivere qualcosa,parole che erano indirizzate ad Andrè ,ma che forse quest'ultimo non avrebbe mai letto.


"Tutte le cose che mi dici oggi,cambiano la mia prospettiva in ogni modo. Queste , contano cosi tanto per me.Dormendo sogno i miei sogni con te.Il ruscello corse lento,non un sussurro tra le fronde,gli uccelli tacquero,rimase la brezza sospesa nel cielo,anche il dolore si mise a sorridere.Ma ho paura di raccontare quanto ti adori,Ho paura che ,ascoltato il mio racconto ,il leggero vento si tramuti in uragano .Ho paura che le stelle non brillino più e che il cielo diventi plumbeo e cupo.Ho paura che il mio cuore si spaventi della follia d'amore e si spezzi per la felicità e per il tormento.Vorrei immergermi in un luogo in cui le campagne piene di colori e profumi originali e dove il vento spazza via ogni sorta di nube facendo intravedere il cielo azzurro e terso in cui trovano spazio le mie frasi ,possano rendere il mio amore unico… ."


per Andrè

La tua Oscar.


Qualcuno bussa alla porta ,Oscar in fretta nasconde il foglio tra una pagina di un libro posto sul comò accanto al letto.

"Avanti".

Disse Oscar.

"madamigella Oscar,il pranzo è pronto."

"no,non ho fame ,preferisco rimanere da sola nella mia stanza"
I
l tono di Oscar è più che malinconico.

La nonna di Andrè lascia Oscar in camera e scendendo le scale incontra il nipote nell'atrio.

"Nonna,perché hai quella faccia?"

"Oscar"rispose

"Oscar?"

Andrè le domandò.

"Si, Oscar in questo ultimo periodo è molto strana quasi assente.Oggi non vuole nemmeno scendere per mangiare"

Andrè rispondendo con sorriso sulle labbra:

"si vede che in caserma la fanno mangiare bene,forse meglio di quanto tu possa fare!"

Terminò infine ridendo.

"Non fare lo sciocco!Se ti vuoi rendere utile potresti accertarti delle sue condizioni!
"D'accordo,non alterarti,la raggiungerò adesso."
Salendo le scale Andrè si dirige verso la stanza di Oscar.

"E' permesso?Oscar,sono Andrè ."
Ad Oscar ,appena sente pronunciare quel nome, il cuore le batte all'impazzata facendole brillare gli occhi, ma all'improvviso un velo di imbarazzo scende sul suo viso.
"Entra."

Andrè,solcando la porta , ha li ,davanti a se, una splendida visione: ,bella,seducente,soave,raggiante,luminosa,stupenda ,eppure quella donna non poteva essere sua..
Andrè prende coraggio e smettendo di sognare ad occhi aperti,nasconde il suo stato d'animo e con tono divertito:
"Allora,cos'è questa storia?"
"quale storia?"
risponde sorpresa lei.
"Davvero non vuoi pranzare con il tuo vecchio amico Andrè?"
Vecchio amico,queste parole,che sembravano lontane, risuonavano ripetutamente nella testa di Oscar.
"Andrè,come potrei mancare ad un appuntamento cosi importante?Soprattutto ora che non è più cosi frequente come una volta,ma oggi proprio non mi va ,non mi sento dell'umore giusto."
"Più che umore sarebbe appropriato dire che non ti senti affatto bene!"
"In che senso?"
"Ti ho osservato,stai male.Sei malata?cosa mi nascondi?La verità è cosi atroce che non la vuoi ammettere nemmeno a te stessa!Troppo pallida,troppo assente,non sei più tu."
Disse quelle parole,anche se Andrè pensava in cuor suo che Oscar rimanesse sempre la donna più bella che avesse mai conosciuto.
Tra i due è calato di nuovo il silenzio,quel silenzio che da li a poco contraddistingueva sempre i loro discorsi.Oscar no sa più come muoversi,Andrè aveva colto in pieno ciò che realmente le stava succedendo. ma:
"Ti stai sbagliando,io non sono mai tata cosi bene,è solo che voglio godermi gli ultimi momenti di pace e di quiete prima che a Parigi e nell'intera Francia si scateni la rivoluzione … ormai penso che sia alle porte."

Abbassando gli occhi come se fosse d'accordo,Andrè risponde:
"In effetti hai ragione,la tua osservazione è giusta."

Oscar approfitta e si alza per allontanarsi da Andrè, perché più gli sta accanto e più lui le rende difficile il dialogo.Come avrebbe fatto a confessare il suo amore,proprio quando era vicina una guerra?proprio quando lei aveva la certezza che presto sarebbe morta?
Quel gesto rese Andrè alquanto sorpreso.
Stando da solo nella sua stanza Il ragazzo si gira un po' intorno,non c'era nulla di anormale.Un letto,una poltrona,uno specchio,un comò su cui c'era un libro. Andrè si avvicina,vede all'interno un foglio.
"cosa fare,leggerlo o lasciarlo li dove l' ho trovato? Mmhm … e solo un foglio cosa potrebbe mai esserci scritto?Sono curioso."
Andrè si accinge ad aprirlo ma a causa della vista non poté leggere granché.
A primo impatto agli occhi di Andrè sembrerebbe una poesia
"Ma cosa ci fa una lettera del genere nella stanza di Oscar?Lei adora la lettura ma non certo questi componimenti altamente poetici ed amorosi!"
Andrè cercando di leggere la prima riga constata che la calligrafia era di Oscar.Stranamente i caratteri era molto grossi,ben visibili(come se Oscar intuisse che quella lettera sarebbe finita ,prima o poi ,nelle mani del segreto destinatario).
Avendo la possibilità di leggere almeno pochi righi Andrè ne capì anche il significato: esterrefatto dalla scoperta rimase sconvolto… quelle parole struggenti,commoventi gli scatenarono una tale emozione che quasi non riuscì a tenere le lacrime.In quel momento è come se il suo cuore fosse stato colpito, da una freccia,la cui ferita mai non si sarebbe rimarginata .Il fiato gli mancava,cosa doveva fare?ridere o piangere di gioia?in effetti fece tutte e due le cosa insieme.

Poco dopo esce dalla stanza rimettendo in ordine tutto,come se non fosse mai entrato anche se avrebbe voluto tanto tenere quella lettera per leggerla e rileggerla un migliaio di volte.
"La mia anima è in subbuglio, ogni dolore si tace,Oscar, per me sei stata amore,gioia tormento,ansia,sacrificio… ma un sacrificio che farei all'infinito pur di starti accanto."
Questi furono i primi pensieri avuti mentre chiudendo la porta si allontana da quella stanza che gli aveva rivelato quel" SEGRETO".
Andrè esce fuori,attraversa il vialetto del giardino. Di fronte a se c'è Oscar,Lei non si è accorta del giovane,perché girata di spalle. Andrè,per farsi udire, ad alta voce pronuncia le prima parole della lettera che aveva appena letto.Oscar di scatto si gira,con sguardo tradito e meravigliato si rivolge verso colui che aveva osato leggere la sua intima poesia, i pensieri più profondi che aveva mai confessato al suo rigido cuore.Oscar scappa via,si allontana di corsa,non vuole che Andrè veda gli occhi della sua amata arrossati dalle lacrime,che scendendo giù bagnano frescamente la sua pelle morbida,bianca,quella pelle che tanto Andrè avrebbe voluto asciugare. Dopo una breve rincorsa Andrè raggiunge Oscar,tutti e due hanno un lieve affanno,egli l'afferra,afferra i suoi polsi con le mani,intensamente la osserva,le accarezza i capelli e le sussurra qualcosa:
"Io t'amo,e che il mondo mi sia nemico.Se non ci sei,questa mia vita sarebbe così inutile,sono nato per servirti,solo per proteggerti e se tu adesso me lo impedissi ogni volta che il pensiero di noi mi ritornerà in mente ,mi riapparirebbe un oceano di gelo,mi sarebbe difficile vivere,mi sarebbe doloroso respirare…"
Questa volta tra i due ci fu un dolce silenzio
Oscar è totalmente rapita da quelle parole che le avvolgevano l'anima e le riscaldavano il cuore … ora si sente donna,pronta ad amare ,a confessarsi…
Andrè fa una breve pausa.
"…..baciami,…."

Oscar si avvicina .sfiora con le dita le guance di Andrè scendendo sinuosamente fino al collo,gli accarezza la bocca con le sue sottili labbra,quelle labbra che da tanto avrebbero voluto essere arse dal calore di Andrè.

Ci fu tra i due un tenero abbraccio.

Dopo lunghi chiarimenti ,intensi abbracci,soffici carezze i due senza parlarsi si dirigono verso le scuderie,avrebbero voluto allontanarsi da sguardi indiscreti,ma il desiderio di consumare il proprio sentimento nascosto e coperto dalla timidezza per tanti anni,era forte ,troppo chiaro per attendere ancora. I secondi sembrano anni,i minuti secoli e le ore millenni.Avevano voglia di conoscersi,scoprirsi fino in fondo… si distesero su una montagna di fieno nascosti da interi e giganteschi balle . I lunghi capelli di lei si intrecciavano tra le dita di lui,gli sguardi languidi scioglievano nei loro cuori una passione nuova,simile al soffio del vento che in primavera attraversa le fronde degli alberi, come il sole che dà calore ad ogni cosa,come le stelle del firmamento che illuminano con la propria lucentezza le acque della Senna,creando un riflesso dorato
Rimasero insieme,Andrè,sveglio guarda la sua amata,la donna che per anni lo ha fatto impazzire,sia di gioia che di dolore ,ma ora sente solo la pienezza del suo amore,egli la può sentire anche da parte di lei… Oscar.Una donna nascostasi tutta la vita sotto le e medaglie di un' uniforme che da troppo tempo le hanno impedito di vivere normalmente assaporando i mille e vari sapori che la vita le poteva concedere.
Ed ora che avrebbero fatto?Che strada avrebbero intrapreso?
In quel momento queste domande non erano presenti nella loro mente.

E' sera,raccolti gli indumenti i due escono dalle scuderie rientrando in casa.Il volto di Oscar è diverso,timido,gli occhi sono coperti dal ciuffo biondo che la contraddistingueva dalle altre. Andrè assorto completamente dai suoi pensieri,sembrava che stesse ripercorrendo interamente la sua giornata appena trascorsa.Sulle sue labbra traspare un sorriso aperto,indirizzato ad Oscar e ricambiato da quest'ultima con una carezza portata ai capelli corti e scuri di lui.La cena è servita in sala da pranzo,erano tanto che i componenti della famiglia non mangiavano insieme allo stesso tavolo. L'aria è tesa a causa degli scontri avuti in Francia,Il generale è visibilmente preoccupato,ma non si direbbe lo stesso per Oscar ed Andrè,seduti uno di fronte all'altra.Il padre se ne accorge quasi immediatamente,lascia le posate nel piatto,osserva per l'ultima volta i due e incomincia a prender parola:

"figlia mia,che intenzioni hai per i prossimi scontri?"
Oscar solo dopo la domanda del padre si ricorda che la Francia è in toltale disagio,colta impreparata guarda Andrè in cerca di un aiuto,quest'ultimo prende la parola:
"Secondo la mia opinione,Vostra figlia farà la cosa giusta … cioè seguire i suoi ideali per i quali ha combattuto fin dall'inizio."
Oscar sorride come se appoggiasse l'intervento dell'uomo.
"Non ho chiesto a te Andrè!"Rispose con tono deciso il padre di Oscar.
"Padre!".
Esclamò lei.
"No Oscar,tuo padre ha perfettamente ragione,non dovevo rispondere per te .Accetti le mie scuse comandante Jarjayes."
Andrè è visibilmente amareggiato e soprattutto dispiaciuto.
"Comunque tutto ciò che Andrè ha detto è giusto."
"Oscar,è imperdonabile!Sei sempre un nobile e come servitore della famiglia reale devi proteggerla e difenderla finché avrai la possibilità di farlo!"
Oscar rispose quasi immediatamente:
"L'unica persona che proteggerò e difenderò non sarà né la regina,né il re,né me stessa ma … solo l'uomo che amo!"
Oscar dopo l'inaspettata rivelazione che ha lasciato di stucco sia il padre che lo stesso Andrè,continua a mangiare come se le parole pronunciate fossero le più normali del mondo.
Solo in quell'istante il padre di Oscar capì il rapporto che si era instaurato tra la figlia e il suo inserviente.

"D'accordo, ciò che ho ascoltato è fin troppo…"
una breve pausa.
"… questa sicuramente sarà l'ultima volta che vedrò entrambi, auguro che non ti succeda nulla Oscar e… Andrè spero che tu rena felice mia figlia come hai fatto fino ad adesso."
Dopo questo breve discorso,Andrè rispose:
"Grazie generale,non deluderò mé voi né Oscar,sarebbe l'ultima cosa che vorrei fare."

Il generale si alza,si ricompone e allontanandosi dalla sala,porgendo le spalle verso il tavolo ,una lacrima gli scende sulla sua gote da uomo maturo che ha approvato finalmente di buon grado la scelta della figlia.
I giovani rimasti da soli discutono dell'accaduto.
"Insomma,devi essere diventata matta tutta in una volta!"
"Perché?
"Non era quello il modo di parlare di noi due a tuo padre."
"E allora tu?che mi dici di quella volta che sei soppiantato in camera e hai confessato a mio padre di amarmi e di volermi portare via con te per impedirgli di uccidermi?Senza togliere che hai richiesto di essere ucciso per prima evitando di vedere la mia,di morte."

Andrè arrossisce,Oscar scoppia a ridere.
"Non trattarmi così!Se fosse necessario lo rifarei."

Oscar appoggiando il gomito al tavolo e porgendo la mano sul mento,con l'altra tende verso Andrè.Lo accarezza sfiorandogli la pelle e gli disse con estrema dolcezza:
"Ti amo."

FINE

E' la mia prima fanfiction ,sarà venuta un po' male però la prossima sarà migliore,almeno spero!Questa storia la dedico a:Fede,Cetty,"evaluna111",Sara,Giulia.