Disclaimers:

Tutti i personaggi sono © di Tsukasa Hojo, Shueisha, Starcomics e tutti gli aventi diritto.
L'idea per la storia è © di Plauto, ma dubito venga a chiedermi i diritti^^;
Rikao, invece, è proprietà della sottoscritta! Volendo anche RyoII, ma essendo il gemello di RyoI, penso appartenga anche lui a Hojo-sensei (peccato!;_;)

Come nasce 'sta storia? Bella domanda!^^; In poche parole, nel periodo in cui ero concentratissima su "Vi Dichiaro Marito e Moglie" ho dovuto leggere i "Menecmi", di Plauto. E si sa, certi strani miscugli possono essere micidiali, quindi eccoci qua!
Per il rating... direi un PG-13, ma soprattutto per i prossimi capitoli^^

E passiamo ai ringraziamenti:
E' sempre la parte più difficile perché dovrei ringraziare tutti ma proprio tutti perché nessuno poi si offenda, però dovrei scrivere una fanfic apposta, per cui ringrazio solo le persone più importanti per questa fanfic... Innanzitutto Tati-senpai, che è sempre stata così gentile con me e mi ha dato tantissimi consigli, ma anche perché è il mio mito personale per quel che riguarda City Hunter! Poi Saeko-chan, che sarebbe, a detta sua, la mia kohai^^ Grazie per tutto l'appoggio che mi dai, Saekuccia, e per come mi rendi fiera tutte le volte che leggo le tue opere!!! Ringrazio anche Klau-chan e Lory-chan... Ragazze, grazie per tutto il sostegno che mi date!
Le note tra parentesi, NdJ significano NotaDiJulie^^
Buona Lettura!!!

I RYECMI

1

Le strade erano ancora relativamente vuote. Era mattina presto ed era fine settimana, quindi quasi nessuno andava a lavorare. A Shinjuku regnava stranamente, la calma.

Dalla stazione uscirono due figure. La prima, una donna sulla trentina o anche più giovane, aveva lunghi capelli castano scuro ramati, ed enormi occhi verdi. Portava un vestito attillato, e doveva avere un fisico davvero sensuale. Sembrava però corrucciata. Si guardò attorno chiaramente a disagio, poi si rimise gli occhiali scuri.
- Mi spieghi, per favore, cosa cavolo ci facciamo qua? - esclamò, dopo pochi istanti.
- Te l' ho detto. Devo trovare una persona. E qua non c'ero mai stato. Non solo, mi hanno detto che c'è un investigatore molto famoso nell'ambiente che non delude mai i suoi clienti - rispose l'uomo con voce roca. Tossì un po' di volte, poi si tolse il cappello e gli occhiali scuri, rivelando due occhi nerissimi quanto i capelli. Sorrise e, buttando i bagagli a terra iniziò ad urlare:

-
Shinjuku, Ryo Saeba è finalmente arrivato! Donne bellissime, aspettatemi! -
Dopo neppure un minuto, si ritrovò spalmato al muro.
- Rikao! Sei proprio violento, mio caro! - disse, staccandosi dal muro e ricomponendosi.
- E tu sei un porco, Saeba. E cieco, pure. Sono una donna. Come te lo devo dire? Una D-O-N-N-A!-
- A me sembri tutto tranne che quello - rispose, schivando poi un pugno della ragazza, che però riuscì ad assestargli uno schiaffone.
- Fa' un po' come ti pare, io vado in albergo - disse, seccata, dirigendosi verso un punto imprecisato del quartiere.

L'uomo sorrise divertito guardandola allontanarsi poi, sfregandosi le mani, si diresse nella direzione opposta. Non l'avrebbero cercato che tra diverse ore.

Aveva tutto il tempo per divertirsi.



- No! Un uomo no! Non se ne parla, Kaori! - Ryo finì di vestirsi, seccato dal comportamento insistente della collega che l'aveva buttato giù dal letto prestissimo. Alle 8. Una pazzia di Kaori.
- Mi spieghi come paghiamo la bolletta del telefono, della luce, del gas e tutto il resto, allora? - rispose, irritata, parandoglisi davanti mentre stava per uscire.
- Non m'interessa, arrangiati! - esclamò lui, per tutta risposta, superandola e uscendo velocemente. Sentì soltanto un iroso - Ryo torna qua! - prima di essere troppo lontano troppo per sentire gli sfoghi della ragazza.

Si allontanò velocemente dal palazzo. Aveva una strana sensazione in corpo, sin da prima che Kaori, eccitata per il nuovo lavoro, lo svegliasse con forza. Era davvero strana Shinjuku di prima mattina… Quasi tranquilla. Profondamente diversa da lui.
Quella sensazione… Stava per accadere qualcosa, ne era certo. Qualcosa di spiacevole? Non ne aveva idea.
Ma non era solo per questo che si era comportato in modo tanto brusco con Kaori. Ormai, tutte le volte che erano nella stessa stanza, lui diventava immediatamente irascibile. Spesso non riusciva più neppure a scherzare e a prendersi gioco di lei.

Il profumo di caffè appena fatto, lo distolse dai suoi problemi. Era arrivato davanti al "Cat's Eye" senza neppure rendersene conto. Tentando di rimettersi addosso la maschera del maniaco, spinse la porta a vetri ed entrò.


Il campanellino della porta suonò nuovamente nell'arco di pochi minuti. Miki si voltò stranita, quella mattina non avevano clienti. Sembrava che il silenzio fosse calato su Shinjuku.
Ma, ancora più stranamente, sulla porta vide di nuovo Ryo.

CONTINUA...