Rivali

PROLOGO

Diane Le Blanc sbadigliava in continuazione senza curarsi della reazione delle persone che le stavano accanto, concentratissime sulla partita che si stava svolgendo sotto di loro. Nonostante indossasse una leggerissima canottiera di cotone bianco e degli shorts neri stava morendo di caldo, piccole gocce di sudore le imperlavano il naso sfacciatamente all'insù, ciuffi dei corti capelli scuri le spuntavano dal foulard e i grandi occhi verde scuro erano coperti da enormi occhiali dalla montatura anni 60. Diane aveva 25 anni e non sarebbe mai stata li se suo fratello Pierre non fosse stato il capitano della nazionale francese under 19 e suo padre non l'avesse praticamente costretta ad assistere all'incontro. Guardava i giocatori correre da una parte all'altra del campo , insultandosi e spronandosi, incuranti del caldo e del sole che picchiava forte sulle loro teste, calcio che sport insulso 22 cretini dietro ad un pallone e pronti a darsele di santa ragione per ottenerlo, non aveva mai capito la passione di Pierre per quella palla rotonda, l'unica cosa che comprendeva benissimo era la voglia di vincere sempre e comunque, proprio quell'anno aveva vinto i campionati francesi di saltostacoli per la terza volta ed era stata soprattutto la sua determinazione a farla trionfare anche su cavalieri più esperti e soprattutto più corpulenti di lei, che soddisfazione uno scricciolo si un metro e sessanta per 43 kili aveva surclassato tutti. Sarebbe rimasta assorta nei suoi pensieri per tutto il resto della partita se delle urla provenienti dal campo non avessero catturato la sua attenzione. Abbassò lo sguardo verso la distesa verde e vide che due giocatori discutevano animatamente con l'arbitro uno era suo fratello riconoscibilissimo anche a distanza per sua bellezza femminile e un po' bohemienne che gesticolava con grazia, l'altro invece era un ragazzo alto e muscoloso con lunghi capelli scuri che urlava come un ossesso dicendo( o almeno così le parve di sentire) che non era lui a fare i falli ma erano gli altri che gli si mettevano davanti. Diane era assolutamente ignorante in materia calcio a malapena conosceva i compagni di squadra del fratello e neanche tutti, ma il tipo che sbraitava sotto gli occhi attoniti dei suoi compagni e degli avversari la incuriosiva quindi si girò verso suo padre presissimo anche lui dalla lite e disse
" Papà ma chi è quello spilungone urlatore? se continuano così la partita durerà ancora un eternità !"
" Quello spilungone urlatore come lo chiami tu è Mark Landers la punta più forte della nazionale giapponese, è soprannominato la tigre per via della potenza dei suoi tiri e del suo carattere facilmente infiammabile, sinceramente non credevo che si scaldasse così per un amichevole, ne vedremo delle belle a questi Mondiali, a proposito hai già scelto che metterti al gala di apertura di questa sera?
" Come ?? Cosa?? Quale Gala? " Diane strabuzzò gli occhi incredula "Non penserai davvero che io venga ad una pallosissima festa di cristoni senza cervello vero?? E non cercare di fregarmi con la scusa che Pierre vuole un accompagnatrice perché ci sono tonnellate di ragazze che farebbero carte false per andare anke in Burundi con lui" Diane era decisamente scocciata non bastava la partita adesso anche la festa, Dio suo fratello non poteva fare parte della nazionale di bocce??? Dalla faccia di suo padre si accorse di non avere molte chance di scamparla quindi con lo sguardo più languido del mondo disse "Ok paparone ,verrò però non permetterai mica che la tua adorata figliola faccia una figuraccia indossando qualche vecchio straccetto vero??
George Le Blanc alzò gli occhi al cielo poi guardò la figlia con aria rassegnata e disse " OK bimba quanto vuoi??"
"Ancora non lo so "rispose lei proprio mentre l'arbitro metteva fine alla partita.

CONTINUA...