UN REGALO PER TE

Era un nuvoloso pomeriggio di dicembre, Bulma era appoggiata ad una delle tante finestre dell'immenso salotto della Capsule Coorp. e guardava annoiata l'ormai famigliare panorama.
Sospirò.
Ormai erano già passati alcuni mesi dal giorno in cui Goku era tornato sulla Terra dopo il suo allenamento su Iardrath e la vita aveva ricominciato a scorrere normalmente. Suo padre continuava a produrre le nuove capsule nel suo laboratorio, sua madre saltellava sempre qua e là con quel suo perenne sorriso un po' buffo e Minky, il loro gatto, dormiva acciambellato su un morbido cuscino bianco del divano.
Le uniche novità venivano da lei…
Circa tre mesi prima, lei e Yamco avevano rotto il loro fidanzamento, ormai, per entrambi la loro relazione era diventata più che altro un'abitudine e il loro sentimento si era trasformato in una normale amicizia, profonda, ma pur sempre e solo amicizia.
Bulma però sapeva di mentire a se stessa, si rendeva conto che quelli non erano i soli motivi…ce n'era un altro e molto…molto più importante.

Vegeta continuava ad allenarsi senza sosta nella stanza di gravità. Dopo l'annuncio fatto da quello strano ragazzo proveniente dal futuro (Trunksuccio mio! *__*), tutti i guerrieri, lui compreso, si erano dedicati anima e corpo a diventare più forti in previsione dello scontro contro questi "famigerati" cyborg.
Quando uscì dalla stanza per andare a farsi una doccia intravide Bulma in salotto, aveva uno sguardo molto serio e non sembrava averlo udito arrivare.
- Ehi donna! - esclamò facendola sobbalzare.
- Vegeta! Dannazione! Quante volte ti ho detto che non devi chiamarmi "donna"? Anch'io ho un nome! Bulma! Hai capito bene! B-U-L-M-A!
Il saiyan sorrise ironicamente. La terrestre non era certo forte fisicamente, ma aveva un caratterino niente male e lui si divertiva parecchio a farla infuriare…quasi quanto durante un combattimento contro Kakaroth!
- Ho fame donna! Preparami qualcosa! - continuò sullo stesso tono fingendo di non averla udita.
- Ti ricordo Vegeta…che questa è casa mia e tu non puoi darmi ordini! E' chiaro? - Bulma era furibonda. Non lo sopportava quando faceva così!
- E io ti ripeto che ho fame! Quindi vedi di darti da fare! - concluse il principe dei saiyan uscendo dalla stanza.
- Dove credi di andare? Vegetaaaaaaaaaa! Torna subito quiiiiiiiiiiiii!

- E così…mentre mister "Sono un principe…datti da fare!" si fa tranquillo e beato la sua doccia…io sono qui a spadellare! Quando sa benissimo che io "ODIO" cucinare! Ahh…ma questa gliela faccio pagare a quel presuntuoso che non è altro…
Mentre Bulma continuava a parlottare tra sé, la signora Brief entrò in cucina e si rivolse alla figlia:
- Bulma tesoro! Ti vogliono al telefono…
- Al telefono?
- Già! Credo sia il tuo amico Crili!
Bulma andò senza non poca curiosità all'apparecchio. Dopo una breve conversazione il sorriso era tornato sulle labbra della ragazza.
- Ehi mamma! Preparati! Tra qualche giorno ci sarà una mega festa qui alla Capsule Coorporation!
- Una festa?
- Esatto! Un grande cenone natalizio!

Vegeta tornò in cucina dove c'era un gran fermento.
Bulma e sua madre chiacchieravano senza sosta e lo ignorarono.
- Ehi! - esclamò - Finitela con tutte queste ciance! E datemi qualcosa di commestibile da mettere sotto i denti!
Le due donne si voltarono nella sua direzione per nulla scomposte dal suo tono gelido.
- Oh, ma certo caro! Siediti che ti porto qualcosa! - gli rispose sollecita la madre di Bulma, mentre quest'ultima si sedeva davanti a lui e lo fissava con sguardo malizioso.
Non disse nulla fino quando il saiyan non ebbe divorato la maggior parte del pasto, poi…
- La sai la novità Vegeta?
Lui non si degnò nemmeno di guardarla, ma continuò imperterrito a mangiare. Bulma non si fece certo scoraggiare e riprese:
- Sai…io e i ragazzi abbiamo appena organizzato una grande festa qui alla Capsule Coorp. settimana prossima! Sono sicura che ci divertiremo un sacco!
Il saiyan alzò un sopraciglio interrogativamente. Una festa? E cosa c'era da festeggiare?
Bulma si accorse dello strano sguardo di Vegeta.
- Che c'è? Non hai mai festeggiato il Natale?
- E che diavolo sarebbe il "Natale"? - esclamò un po' irritato lui.
Bulma non si fece scappare l'occasione e iniziò a raccontare al povero saiyan le origini di questa festa.

Era la mattina della vigilia di Natale e a casa di Bulma regnava il caos. Mentre la signora Brief finiva di preparare la grande tavola e controllava che il ristorante consegnasse tutto l'ordine, Bulma stava cercando di convincere Vegeta a partecipare alla festa.
- Non ci penso proprio donna! Il principe dei saiyan non si abbasserà mai a tanto!
- E invece tu lo farai! Parteciperai alla festa insieme a noi, non hai motivi di rifiutare!
- La cosa non mi riguarda! Io non ci sarò…
- E invece si che ti riguarda! - lo rimbeccò Bulma alla quale era appena venuta una splendida idea.
- Adesso sono stufo donna!
- Smettila di chiamarmi donna! E comunque sappi che alla festa ci sarà tanta di quella roba da mangiare che persino un appetito come quello di voi saiyan verrà placato!
Vegeta si fece più attento. Quello era un ottimo motivo per cominciare a pensare di andarci…
- …e sappi inoltre, che se non parteciperai…né io né mia madre cucineremo più per te! Dovrai arrangiarti da solo!
Quella prospettiva per Vegeta era terrificante!
Con un "hmmff…" si voltò dall'altra parte e uscì dalla stanza.
Bulma lo guardò andarsene con uno sguardo soddisfatto.

Durante il pomeriggio, mentre tutti aspettavano l'arrivo dei primi ospiti, Bulma era in salotto e stava finendo di sistemare le decorazioni dell'albero di Natale. Finito con luci e palline colorate prese tutti i regali che aveva acquistato per i suoi amici e iniziò a metterli sotto l'albero.
Quando Vegeta entrò nella stanza alla fine del suo allenamento pomeridiano, rimase un attimo fermo a guardarla. Ultimamente gli capitava spesso…
Che gli stava succedendo? Aveva altro a cui pensare! Non poteva sprecare il suo tempo a fissare una stupida donna terrestre.
Anche se…non poteva negare che fosse molto bella!
Vegeta si scosse. Doveva essere completamente impazzito!
In quel momento Bulma avvertì la sua presenza e si voltò.
- Ah…sei tu Vegeta! Hai già terminato l'allenamento?
- Secondo te? - rispose bruscamente lui andando a guardare fuori da una delle grandi finestre.
Bulma, un po' seccata per la risposta, riprese quello che stava facendo senza aggiungere altro.
Dopo alcuni minuti di silenzio, Vegeta si voltò e le domandò:
- Che diavolo sono tutti quei pacchi?
- Come cosa sono? Sono regali!
- Regali? E per cosa?

La ragazza lo guardò sorpresa, poi il suo viso di addolcì quando si ricordò che per Vegeta quello era il primo Natale.
- Beh…come ti ho già spiegato, domani è Natale ed è usanza che ci si scambino dei doni. Non è necessario che siano cose costose, basta anche solo un pensiero gentile. Normalmente qui alla Capsule Coorp. ce li scambiamo a mezzanotte della vigilia. Sai… - continuò sorridendo timidamente - Io ho sempre amato questa festa…è stupendo poter fare dei doni alle persone che ami, alle persone più importanti della tua vita.
Il tono della sua voce era cambiato…da dolce si era fatto serio.
Vegeta la guardava attentamente. Perché si sentiva così strano? Ogni volta che c'era di mezzo quella terrestre…
Uscì dalla stanza pensando che vivere su quell'inutile pianeta l'aveva rammollito. Una volta…non avrebbe permesso a nessuno di disturbare i suoi pensieri o modificare i suoi comportamenti.

Dopo che Vegeta fu uscito, Bulma si sedette con un sospiro sul divano. La cosa si stava rivelando più difficile del previsto. Ma ormai aveva preso la sua decisione e non avrebbe cambiato idea. Prese un piccolo pacchettino tra le mani e lo fissò intensamente.

La serata era già iniziata da un po' e tutto sembrava filare liscio. Nessuno aveva fatto commenti sulla presenza di Vegeta, anche se al loro arrivo gli avevano lanciato molte occhiate incuriosite.
Vegeta, dal canto suo, non aveva praticamente aperto bocca e se ne stava in disparte, a mangiare da solo. Bulma ogni tanto gli lanciava qualche occhiata nervosa e Vegeta se ne era reso conto quasi subito, ma finse di non accorgersene.

Finalmente arrivò anche la mezzanotte e dopo gli auguri di rito i ragazzi si misero a scartare i regali. Nella stanza si diffusero chiasso, voci, risate e Vegeta stava diventando nervoso.
Il principe dei saiyan si alzò dalla sedia sulla quale era seduto e si avviò verso la porta, mentre passava accanto a Bulma rallentò l'andatura e le disse:
- Phuaa! Credo che adesso possa bastare! Non sopporterò un secondo di più questo fracasso assordante!
Bulma si voltò a guardarlo uscire dalla stanza, e senza farsi vedere da nessuno sfilò da una tasca il pacchettino che aveva stretto tra le mani quello stesso pomeriggio e lo seguì.

Vegeta era quasi arrivato alla porta della camera di gravità quando si accorse che dietro di lui stava arrivando Bulma.
- E ora che diavolo vuoi donna?
La ragazza arrossì leggermente.
- Beh…ecco…io…
- Se devi dirmi qualcosa muoviti! Non ho tempo da perdere!
Bulma fece due piccoli passi avanti e abbassò lo sguardo. Poi…con molta lentezza, gli consegnò il pacchettino.
- Questo è per te Vegeta!
- Per me? - rispose lui incredulo.
Lei annuì ma non lo guardò negli occhi, non aveva il coraggio di scoprire quali sensazioni esprimevano i suoi occhi…rabbia? Divertimento? pietà?
Bulma si aspettava di tutto, tranne quello che effettivamente vi era riflesso…una profonda confusione.
La ragazza, non riuscendo più a resistere a quel prolungato silenzio disse:
- Su, forza! Che aspetti!?? Aprilo!
Vegeta alzò gli occhi dal pacchetto e fissò la terrestre. Era molto serio.
Senza aprire bocca fece quello che gli era stato chiesto.
L'unico oggetto all'interno era una piccola chiave. Vegeta la prese tra le mani e fissò Bulma con sguardo interrogativo.
- Ma che roba è? - chiese.
La ragazza lo prese per mano e per entrambi il contatto fu come una scossa elettrica. Quando quella sensazione sparì Bulma si rilassò e iniziò a guidarlo tra i corridoi della casa.
Vegeta non sapeva che fare per la prima volta in vita sua…
Cosa doveva fare? Sciogliere violentemente quel contatto? Anche se era così piacevole stringere quella mano morbida tra le sue? Doveva far finta di nulla? Ma l'orgoglio del grande principe dei saiyan permetteva una cosa simile?
Non aveva ancora trovato una risposta quando Bulma si fermò davanti ad una porta che lui non aveva mai visto.
La ragazza lo guardò.
- Prova ad aprire qui!
Quando entrarono Bulma si fece da parte in modo che Vegeta potesse vedere bene l'interno.
Dopo qualche istante lui si avviò verso il centro della stanza, sempre senza parlare.
Bulma lo fissava ansiosamente. Gli sarebbe piaciuto il suo regalo?
- E' per me?
- Ma certo! E' la nuova versione della vecchia stanza di gravità! Ho apportato modifiche sostanziali sai? Prima di tutto la gravità qui è molto superiore…avevo notato che ormai continuavi ad allenarti alla gravità massima dall'altra parte…poi ho rinforzato le pareti…in modo che possano sopportare dei colpi di bassa potenza. E se noti il modo in cui le pareti si curvano…vedrai che rifletteranno a doppia velocità ogni tua onda di energia…
Vegeta si voltò di scatto.
- Non voglio sapere questo dannazione!
Bulma s'interrupe di colpo.
Vegeta le si avvicinò…erano occhi negli occhi…il respiro le si era mozzato in gola (e te credo! *____* NdA) …ma non poteva liberarsi dal suo sguardo ipnotico.
- Voglio sapere…perché mi hai fatto un regalo? Perché a me?
- E perché no? - cercò di guadagnare tempo lei…
- Non cercare di fare la furba con me ragazzina! Mi hai detto che i regali di Natale vengono fatti alle persone che si amano, a quelle più care…quindi non c'era alcun motivo che tu mi facessi un regalo!
- Ne sei proprio sicuro? - rispose in tono di sfida Bulma.
Vegeta, che si stava dirigendo fuori dalla stanza, si fermò e si voltò.
- Che vuoi dire?
Questa volta non si sarebbe tirata indietro…lo sapeva…era giunto il momento che stava aspettando! Il momento di far capire a Vegeta quali fossero veramente i suoi sentimenti.
- Voglio dire…che non sono più una ragazzina Vegeta! Sono una donna… - disse avvicinandosi sensualmente a lui - E ora…te lo dimostrerò!
Gli prese il viso tra le mani e lo baciò con tutta la passione di cui era capace.
Dio quanto aveva sognato quel momento!
Vegeta per un attimo rimase immobile, come pietrificato.
Non era possibile che quella ragazza provasse dei sentimenti per lui…no…non poteva essere vero!
Quando però sentì la morbidezza e il calore umido di quelle labbra, il suo cervello per un momento perse ogni funzionalità. L'abbracciò per stringerla a sé e ricambiò il bacio con la stessa passione.
Persi in quelle sensazioni non si accorsero che il tempo passava…si risvegliarono da quella magia solo quando sentirono le voci di Goku e gli altri che li cercavano…(-__- scocciatoriiii! NdA)
Vegeta la lasciò di scatto ancora incredulo per quello che aveva appena fatto.
Bulma lo guardava smarrita…anche lei non sapeva che fare…
Vegeta le diede le spalle e le disse:
- Vattene ora! Mi devo allenare!
Il principe dei saiyan osò voltarsi solo quando sentì la porta richiudersi.
Il suo sguardo era ancora estremamente confuso.

Bulma tornò in salotto cercando di non far capire a nessuno quanto fosse sconvolta.
Ma come aveva potuto? Aveva baciato Vegeta! Sapeva bene quali fossero i suoi sentimenti, ma non avrebbe mai immaginato che sarebbe arrivata a tanto…
Ma ora…cos'avrebbe pensato lui?
Al solo pensiero di come le loro labbra si erano unite si sentiva ancora elettrizzata. Nel punto in cui le mani del saiyan l'avevano stretta a lui la pelle sembrava bruciare. Oh Dio…le sembrava d'impazzire!

Vegeta, ancora nella stanza di gravità, era rimasto immobile per molto tempo a riflettere.
Si vergognava di se stesso…come aveva potuto lasciarsi andare e perdere il controllo in quel modo?
Era il grande principe dei saiyan maledizione! Non poteva permettersi nessuna debolezza!
Si guardò attorno. Quella era la nuova stanza di gravità. Il suo regalo. Naturalmente l'idea di avere un nuovo limite da superare (la maggior gravità) l'entusiasmava, ma se pensava al significato di quel regalo…
Bulma gli aveva fatto capire chiaramente quello che pensava di lui, il problema ora era come doveva comportarsi.
Scrollò la testa e le spalle come per cancellare quell'ultimo pensiero.
Che sciocchezze! Non c'era motivo di chiedersi una cosa simile! Niente sarebbe cambiato. Quello che era successo non aveva e non avrebbe mai significato nulla.
Con rabbia iniziò ad allenarsi duramente. Doveva smetterla di pensare a lei!

Passarono ancora un paio d'ore, ma Bulma continuava a pensare a Vegeta, non riusciva proprio a farne a meno. Non prestò molta attenzione a quelle che le capitava intorno e così si accorse solo all'ultimo momento che i suoi ospiti stavano cominciando a congedarsi.
Fu sua madre a farla tornare alla realtà.
- Bulma? Bulma! Tesoro, che ti succede?
- E'…come? Mamma…
- I ragazzi se ne stanno andando! Vieni a salutarli!
- Oh…si! Arrivo subito!
Gli ultimi ad andarsene furono Goku, Chi Chi e Gohan.
Mentre Goku prendeva in braccio Gohan ormai mezzo addormentato, Chi Chi si chinò per abbracciare l'amica e rinnovarle i suoi auguri.
- Di nuovo Buon Natale Bulma!
- Anche a te Chi Chi! Grazie!
Quando Chi Chi stava per allontanarsi le sussurrò:
- E mi raccomando…non arrenderti con lui! Buona fortuna!
Bulma ebbe un moto di sorpresa.
- Che vuoi dire Chi Chi? - ma la donna aveva già raggiunto suo marito all'esterno della casa.
Si voltò un'ultima volta e le sorrise maliziosamente, poi prese sottobraccio Goku e iniziò ad allontanarsi.

Lentamente Bulma tornò nella sua stanza. Vegeta si stava ancora allenando, poteva sentire il frastuono proveniente dalla nuova stanza di gravità. Chiuse gli occhi e sospirò.
Quando la porta della camera si richiuse alle sue spalle Bulma si svestì e si diresse nel bagno attiguo per una rapida doccia. Mentre l'acqua bollente le scendeva lungo il corpo la ragazza non poteva fare a meno di ripensare alle incredibili sensazioni che aveva provato mentre Vegeta l'abbracciava e la baciava. Era stato un attimo di pura gioia, di pura passione.
Non avrebbe mai immaginato di poter provare una cosa simile solo per un bacio…
Eppure…sapeva che non doveva farsi illusioni. Conosceva Vegeta. Sapeva quanto fosse testardo e orgoglioso. Non era avvezzo a nessun tipo di sentimento che non fosse l'odio nel quale era stato costretto a crescere. Sapeva anche del suo passato, della ferocia con cui aveva distrutto pianeti e sterminato intere popolazioni, eppure al suo cuore non interessava. Anche se la mente cercava di razionalizzare ciò che provava, il suo cuore non ci tentava nemmeno.
Amava Vegeta. Lo avrebbe amato per sempre…di questo era certa.


Il saiyan era arrivato al limite. Non si era mai sottoposto ad un allenamento così intenso ad una gravità così elevata.
Ma doveva riuscire ad essere talmente stanco da non essere in grado di pensare, solo così sarebbe riuscito a levarsi quel viso dalla mente.
Dannazione! Dannazione! E dannazione! Non poteva continuare così!
- Big bang attack! - urlò Vegeta al limite della frustrazione.
L'incredibile onda energetica che scaturì dalla sua mano si scontrò sul muro ma venne riflessa e tornò verso di lui ad una velocità inaudita.
Vegeta si preparò a riceverlo ma le parole di Bulma continuavano a risuonargli nelle orecchie.
"Sono una donna Vegeta…e te lo dimostrerò! Sono una donna…sono una donna!"
Vegeta chiuse gli occhi.
- Bastaaaaaaaaa! - con una nuova ondata di energia bloccò quella precedente. Ci fu un'enorme esplosione e Vegeta cadde a terra.
Dopo alcuni attimi Vegeta si alzò e uscì dalla stanza. Per quella sera poteva bastare. Il suo fisico era provato, ma non certo il suo cervello che continuava ad elaborare pensieri e sensazioni ad una velocità impressionate.
Mentre si faceva una doccia ristoratrice il principe dei saiyan si trovò finalmente a riflettere su alcune verità che ormai non poteva più nascondere.
Quella terrestre non gli era del tutto indifferente. La desiderava…su quello non c'era alcun dubbio. E anche lei glielo aveva fatto capire…
Che problema ci sarebbe stato ad andare da lei a prendere ciò che gli offriva? In quel momento il ricordo del loro bacio fece capolino nella sua mente e un'ondata di passione lo travolse.
Se davvero fosse andato da lei…sarebbe stato respinto? Se fosse andato da lei…cosa sarebbe accaduto l'indomani?
Ancora confuso da quei pensieri ossessivi uscì dalla doccia e si asciugò velocemente, poi s'infilò una t-shirt nera e un paio di jeans. Non si era ancora abituato a portare gli abiti terrestri, ma la sua tuta da combattimento era a brandelli.
Uscì sulla terrazza della sua stanza. Il freddo era pungente, ma a lui non importava. Doveva solo cercare di calmarsi.
Si stava voltando per rientrare quando si accorse che la luce della stanza di Bulma era ancora accesa.

Dopo una bella doccia si sentì più rilassata, prese la biancheria pulita dal cassetto e quasi per sfizio indossò il completino nuovo che Chi Chi le aveva regalato. Si guardò allo specchio e arrossì.
Era talmente sexy e trasparente che si sentiva in imbarazzo solo a guardarsi. Prese quindi la sua camicia da notte e se la mise velocemente.
Si sedette sul letto e chiuse un attimo gli occhi.
- Basta - sussurrò - smettila di pensare a lui… - sapendo comunque che le sarebbe risultato inutile.
Allungò un braccio e accese la piccola aba-jour che aveva sul comodino vicino al letto, poi si alzò e spense la luce del lampadario.
Quando si voltò per tornare a letto, vide un'ombra apparire dietro la finestra e il suo cuore mancò un battito quando riconobbe l'identità della persona.
La finestra si aprì lentamente lasciando entrare un po' d'aria fredda.
Vegeta entrò lentamente nella stanza scarsamente illuminata con uno sguardo indecifrabile dipinto sul volto.
Il cuore di Bulma continuava ad aumentare la velocità dei battiti, tanto che la ragazza pensò che il saiyan avrebbe potuto sentirli.
- Che…che ci fai qui? - chiese quasi balbettando lei.
Vegeta non rispose. Continuava solo a fissarla. Poi all'improvviso si avvicinò a lei e la prese tra le braccia baciandola appassionatamente.

Il saiyan aveva dovuto arrendersi ai suoi pensieri e si era avvicinato alla finestra di Bulma. Le tende erano scostate e lui potè vedere la ragazza davanti allo specchio con solo la biancheria addosso. Fu come un pugno nello stomaco. La desiderava come nessun'altra cosa al mondo…e quel suo sentimento disintegrò in pochi secondi tutte le sue barriere difensive.
Lentamente entrò nella stanza. Lei si voltò a guardarlo con uno sguardo sorpreso ed emozionato…si…poteva leggere nei suoi occhi la verità…quella ragazza lo stava aspettando, o meglio…quella donna. La prese tra le braccia con foga e la baciò perdendosi nella sua dolcezza.

Continuarono a baciarsi e ad accarezzarsi per moltissimo tempo fino a quando le mani del saiyan non cominciarono ad esplorare anche la sua pelle calda e profumata sotto la camicia da notte.
Bulma emise un gemito. Vegeta ormai privo di ogni controllo la spinse contro il muro e le strappò letteralmente la camicia di dosso. Bulma lo guardò con passione e fece lo stesso con la maglietta di lui. Il ragazzo iniziò lentamente a baciarla sul collo godendo dei piccoli sospiri affannati della ragazza che senza forze si aggrappava alle sue spalle. Felice di procurarle quell'effetto Vegeta le tolse con lentezza esasperante il reggiseno e ancora più lentamente iniziò a torturarle i seni. Per un attimo Bulma credette di perdere i sensi tanto intense erano le sensazioni che sprigionava la bocca di Vegeta sulla sua pelle.
- Oh Dio…Vegeta…
Lui sorrise ironicamente scendendo con le sue labbra sul suo stomaco e tracciando una striscia infuocata fino al suo ventre. Quando le dita del saiyan si poggiarono sul pizzo sottile delle mutandine Bulma si aggrappò alle sue spalle con tutta la forza che le restava.
- Adesso mio caro saiyan… - sussurrò roca la ragazza - …è arrivato il mio turno.

In pochi attimi i due si ritrovarono stesi sul pavimento ricoperto di moquette completamente nudi e Vegeta emetteva gemiti strozzati mentre le labbra di Bulma di divertivano a stuzzicarlo nei posti più impensati, proprio come lui aveva appena fatto con lei. Gli baciò ogni centimetro del petto muscoloso, mentre le mani lo accarezzavano sapientemente sui fianchi e sulle cosce.
- Ti stai divertendo, vero? - chiese piano lui guardandola con gli occhi annebbiati dalla passione.
Bulma lo fissò per un attimo, poi scese a baciarlo sulla bocca appassionatamente.
Quando si staccarono per riprendere fiato lei sorrise maliziosa e gli sussurrò:
- Da morire!
Scese con il viso vicino al suo orecchio e iniziò a mordicchiargli il lobo fino a farlo gemere impotente. Soddisfatta della reazione la ragazza gli chiese ironica:
- E tu mio principe? Ti stai divertendo?
A quelle parole Vegeta la bloccò con le braccia e se la strinse a sé.
- Ora ti dimostro che non ci si può prendere gioco per principe dei saiyan impunemente! - anche se le parole erano dure il tono era sensuale e Bulma non aspettava altro che poter godere ancora delle carezze del suo grande amore.
Vegeta si alzò con Bulma tra le braccia e la fece distendere sul letto.
Lui le fu subito sopra e lei gli mise le braccia intorno al collo.
Si fissarono per alcuni istanti intensamente…consapevolmente lucidi anche tra le nebbie della loro immensa passione.
Quando il saiyan iniziò a sfiorare con le mani l'interno delle cosce della ragazza, Bulma le aprì un po' di più quasi inconsapevolmente. Lui si abbassò nuovamente per giocare con la sua lingua tra quelle dolci pareti. Bulma chiuse gli occhi ormai incapace di resistere un minuto di più.
Anche Vegeta era al limite…il suo membro pulsava fino a fargli male…doveva…subito…
La ragazza gli graffiò la schiena inarcandosi verso di lui. Un leggero velo di sudore le copriva la fronte.
- Vegeta! Adesso! Ti prego…non…non resisto…ora Vegeta!
Il saiyan non se lo fece ripetere e mentre tornava a baciarla con sensualità sulle labbra penetrò lentamente in lei. Ad entrambi si mozzò il fiato in gola.
Bulma lo strinse più a sé mentre Vegeta iniziava a muoversi avanti e indietro tra quelle pareti calde e umide. Pochi istanti dopo anche Bulma trovò il suo ritmo e Vegeta iniziò a penetrare sempre più profondamente in lei…sembrava non trovare mai il limite.
- Si…si…oh Vegeta…si..così…oh…oh…dio mio…così…
Il ragazzo l'accontentò con dei gemiti sempre più strozzati.
La ragazza s'inarcò ulteriormente gettando la testa all'indietro per riceverlo completamente dentro di lei…
- Ohhh…- Vegeta stava per impazzire. Iniziò a spingersi dentro di lei sempre di più…tornò a succhiarle i capezzoli mentre la ragazza ormai senza più controllo iniziava ad emettere dei singulti.
Dopo alcuni minuti di quella dolce tortura l'orgasmo li colse di sorpresa.
Entrambi ricaddero sui cuscini senza più energie ancora stretti l'uno all'altro.
Per un po' nessuno parlò…poi quando i loro respiri tornarono regolari Vegeta si voltò e si sdraiò accanto a lei, stando però bene attento a non sfiorarla.

Bulma non poteva crede a ciò che era appena successo. Era stato meraviglioso…nonostante il suo carattere rude Vegeta le aveva saputo regalare emozioni grandissime e l'aveva presa con una dolcezza e una tenerezza insospettabili per lui. Il problema era che forse lui non era ancora pronto per quello che era accaduto tra di loro…come avrebbe reagito adesso?
Aveva paura…non si affannava a negarlo…una tremenda paura che Vegeta potesse allontanarsi da lei…
Si voltò a fissarlo. Il suo sguardo era tornato imperscrutabile come al solito. Gli posò una mano sulla spalla, lo chiamò dolcemente e attese…

Nella mente del saiyan mille e mille pensieri si affollavano senza trovare una collocazione logica.
Quello che era appena successo tra loro non poteva considerarsi semplicemente "sesso" e persino lui doveva ammetterlo per quanto questo lo facesse infuriare.
Quella ragazza gli era entrata nel sangue…lo sapeva…per nessun altro nell'universo avrebbe mai provato delle sensazioni così strane…erano forti e bellissime…anche se lo facevano sentire indifeso. Lui odiava sentirsi indifeso…ma odiava ancora di più il pensiero di non poter più sfiorare la sua pelle o perdersi nel blu dei suoi incredibili occhi. Cosa voleva significare quello? Che l'amava? Era quello l'amore? Quella sensazione che non avrebbe mai creduto di poter provare?
- Vegeta… - si sentì chiamare dolcemente mentre la mano di lei gli sfiorava la spalla.
Dopo alcuni istanti lui si voltò a guardarla negli occhi.
L'amore che le vide riflesso nello sguardo lo mandò in panico. Non era preparato a questo…
Lei doveva essersene accorta perché ritirò velocemente la mano e il suo sguardo s'intristì all'improvviso.
Non sapendo che fare lui si alzò e si rivestì, o almeno per quanto possibile, visto che ormai la sua t-shirt era inutilizzabile.

Bulma si sentiva disperata. Non poteva finire così…no non poteva…
Quando lo vide rivestirsi un'improvvisa ondata di rabbia la colpì come un fulmine e la voglia di ferirlo nel suo orgoglio divenne incontrollabile.
- Te ne vai? Cerca di non lasciare nulla per terra…non voglio che qualche altro ragazzo trovi la tua roba ridotta in quelle condizioni. Non sarebbe piacevole non credi?
Vegata si voltò di scatto verso di lei.
- Che vuoi dire?
La ragazza si alzò a sua volta e di diresse verso l'armadio dove prese una nuova camicia e la indossò.
- Beh… - disse ironicamente - che c'è? Non avrai mica pensato che sarei rimasta qui per sempre a pensare a te vero? Ci sono un sacco di altri pretendenti che non vedono l'ora di poter prendere il tuo posto nel mio letto!

Lo sguardo della ragazza sembrava serio…ma Vegeta non riuscì a chiedersi altro visto che un'improvvisa e incredibile gelosia s'impossessò di lui. Il solo pensiero che qualcun altro potesse anche solo avvicinarsi a lei lo faceva impazzire. Sentiva il sangue ribollire e la paura che poco prima lo aveva bloccato si dissolse come neve al sole.
In due passi fu accanto a lei. L'afferrò per un braccio e se l'attirò vicino.
- Non ti azzardare mi hai capito?
Bulma lo guardava incredula.
- Non te lo permetterò mai chiaro? Tu sei mia ora! Sei e sarai solo mia! Non lascerò mai che qualcun altro si avvicini a te! Non pensarci neppure!
Vegeta s'impossessò delle sue labbra con rabbia e Bulma per un attimo cercò di non corrisponderlo…poi però il bacio si trasformò. La rabbia si trasformò ben presto in tenerezza e la ragazza non potè più resistere e lo baciò a sua volta.
Il saiyan le passò una mano tra i capelli mentre i due ormai senza fiato si staccarono.
La ragazza gli sorrise dolcemente.

Gli faceva una tenerezza infinita. Vegeta…il grande principe dei saiyan…sapeva anche essere dolce e tenero…quella scoperta la faceva sentire ancora più felice di quanto potesse immaginare di poter essere.
Lo prese per mano e lo condusse verso il letto. Si sdraiarono lentamente e si abbracciarono.
Rimasero così per un tempo indefinito fino a quando Bulma non disse:
- Non dicevo sul serio Vegeta…non potrei mai fare una cosa simile…io ti amo!
Lui non rispose a parole ma la strinse un po' più contro di sé.
Lei iniziò ad accarezzargli piano piano una guancia e il collo. Vegeta si scostò leggermente per guardarla negli occhi.
- Mi spiace…
- Di cosa? - chiese Bulma per un attimo allarmata.
- …di non averti fatto un regalo di Natale!
Quelle parole erano la cosa più bella che qualcuno le avesse mai detto e la ragazza iniziò a piangere senza quasi accorgersene.
Vegeta sorpreso e preoccupato l'accarezzò sulle guance.
- Che ti succede? Non piangere Bulma…
Lei alzò il viso e lo guardò con gli occhi scintillanti di lacrime e di felicità.
- Non ti devi scusare…perché me ne hai già fatti due e sono i più bei regali che qualcuno potesse farmi!
"Già" pensava Bulma "Non solo mi ha donato il suo amore…ma anche il suo rispetto e il fatto che mi abbia chiamata per nome ne è una prova!"

I due tornarono ad abbracciarsi e lentamente Bulma scivolò nel sonno.
Vegeta invece ancora completamente sveglio continuava a cullarla tra le sue braccia.
- Bulma… - sussurrò impercettibilmente - anch'io ti amo!
L'aveva detto! L'aveva finalmente ammesso! Il principe dei guerrieri saiyan era innamorato.
Stranamente questa volta non si sentiva umiliato. Percepiva soltanto una pace interiore che prima non aveva mai provato. Alzò lo sguardo e fissò per un attimo il cielo stellato all'esterno della finestra. Una stella cadente passò davanti ai suoi occhi mentre il desiderio di restare uniti per sempre passava nella sua mente. Vegeta sorrise forse per la prima volta in vita sua mentre si sdraiava nuovamente accanto a Bulma. Chiuse gli occhi…mentre la magia della notte di Natale penetrava anche nel suo cuore.

The End