La rugiada sull'erba liberava nell'aria un odore lieve e piacevole. Quasi rilassante.
Amava quell'odore. L'odore del campo da calcio la mattina presto. Riusciva a calmarlo, ad infondergli sicurezza e forza.

Eppure… Qualcuno aveva dovuto farglielo notare, perché lo capisse.
"Non lo ami anche tu, questo odore?"

Alex.

Con una mossa brusca, si calcò il cappellino sugli occhi.

Non aveva dormito tutta la notte, pensando a lei, pensando a Josie.
Alla piccola e fragile Josie dal sorriso luminoso e gli occhi più azzurri ancora di quelli di Kim… Ai sorrisi che solo Josie sapeva strappare ad Alex. Quei sorrisi caldi e radiosi come una giornata d'estate. Quand'era con la sua sorellina, Alexandra Lance diventava un'altra…
A quanto pareva, anche quando era lontana - separata per sempre - dalla sua sorellina.

Perché faceva così male?

Il confrontarsi con la morte di una persona cara così, all'improvviso, certo, era dolorosissimo, ma non era solo quello, no…
E allora cosa?

Si avvicinò alla rete del suo campo da calcio privato. Accanto ad uno dei pali, leggermente umido, stava un pallone da calcio. Si chinò, inginocchiandosi, e lo raccolse, indugiando un istante.

Che cosa ti sta succedendo, Benji?

Già, che cosa gli stava accadendo?

Intrecci - Il primo allenamento di Alex, Benji e Kris
Litigare tre volte (o più ) al giorno, toglie la tristezza di torno!

Un fruscio lo distolse dai suoi pensieri. Alzò il capo di scatto, ritrovandosi di fronte la visione più strana che si fosse mai aspettato. In pantaloncini cortissimi e attillatissimi, canutierina corta e felpa con la zip mezza tirata giù, il tutto in nero; i capelli umidi e gli occhi arrossati e cerchiati dalle occhiaie, Alex Lance lo stava fissando con uno sguardo incomprensibile, le mani sui fianchi.

Si alzò, ma non disse nulla. Si limitò ad alzare lievemente la visiera e ad appoggiarsi con un braccio al palo della porta, guardandola negli occhi.
Si aspettava, da un momento all'altro, che dietro quella ragazza ne apparisse un'altra, ugualmente bionda, ma con i capelli lunghi e ricci, gli occhi blu luminosi e vivi, i pantaloni di una tuta chissà di quante taglie più grande, come la magliettina di cotone che portava di solito.

- Sei in anticipo … - mormorò, dopo un silenzio che sembrò eterno.
- Sì… - rispose semplicemente lei, distogliendo finalmente lo sguardo, poi riprese - Ho pensato che fosse il caso di parlare di questa cosa -
- Questa cosa? - chiese, stupito.
- L'allenamento - disse semplicemente lei, iniziando a smuovere l'erba con un piede e ad osservarsi mentre lo faceva.
- Ah… - disse, una lieve punta di delusione nella voce. E di cosa si aspettava volesse parlargli? In fin dei conti si era comportato davvero male, la sera prima. E il fatto che non avesse quasi chiuso occhio, non ripagava certo Alex del maltrattamento. In circostanze diverse, un tempo, il farla soffrire per qualcosa l'avrebbe reso così pago di sé… Ma non ora. Era come diventata di cristallo, all'improvviso.

E la cosa che gli dava più fastidio, era che voleva essere lui a proteggerlo, quel cristallo. Stringerlo a sé e…

- Non che ci sia molto da dire, comunque. Faresti meglio ad andare a farti timbrare il libretto di presenza e poi sgattagliolare via - disse, cercando di buttarla sullo scherzo, ma usando un tono involontariamente acido.
- Che genio… Se potessi lo farei più che volentieri… credi che io voglia perdere il mio tempo con 'mister-io-son-tutto-e-tu-non-sei-nulla'? - rispose, incrociando le braccia al petto.

Abbassò il capo. Non poteva rispondere. Perché quella frase l'aveva colpito così tanto?

Socchiuse gli occhi ed emise un sospiro lieve. Non voleva trattarlo male... O ferirlo. Strano a dirsi, era sempre stata una delle sue attività preferite… ed ora invece le veniva contro voglia e involontariamente, come se fosse qualcun altro a parlare al posto suo.
Tutto quello che voleva era semplicemente essere a casa, nel suo letto, a piangere.

- Kris è migliorato molto da quando è entrato in squadra ed io l'ho allenato ma… c'è ancora qualcosa che non mi convince - disse, tentando di spezzare la tensione e di trovare un argomento a cui aggrapparsi.
Alex riaprì gli occhi e lo guardò, leggermente sorpresa.
Un lieve sorrise le si dipinse sulle labbra.
- Fammi vedere come gioca, e poi ti dirò - rispose. Si guardarono un istante negli occhi, cercando di ritrovarvi un equilibrio ormai perduto - Comunque… non mi sorprenderebbe trovare gravi carenze nella sua tecnica, visto l'allenatore di cui si è dovuto accontentare - disse, un sorriso ironico sulle labbra, allontanandosi dalla porta e proseguendo verso il bordo del campetto.
Anche Benji sorrise. Sì… fingere che tutto fosse come prima, almeno per ora, poteva essere un compromesso onorevole…
- Ehi! Che ne sai tu? Sono migliorato in questi ultimi anni! -
- Lo so, ma decisamente non abbastanza per allenare un novellino! Sicuramente l'hai rovinato! -
- E così tu….. -
- Sarei migliore di te? Sicuramente sì, non ci vuole un genio per capirlo… -
- … in questi anni mi hai seguito! -
Si bloccò alla panchina in marmo grigio venato di bianco, voltandosi verso di lui - Ovviamente sì, per controllare che non rovinassi la mia reputazione di allenatrice -
- Ma certo…sai che reputazione! Sanno in tre chi sei… -
- Se in tre sanno chi sono io, nessuno conosce neppure il tuo cognome -
- Ovvio, mi conoscono tutti come il Super Great Goal Keeper -
- No, come il Super Great Goaty Kipper -
- Se io sono un Salmone Caprino, tu sei un … un … -
- Un…? -
- Pesce palla! -
- Mi stai diventando noioso e ripetitivo, "essere"-
- Tu lo eri già molto tempo fa, "bisbetica" -
- Che indecenza… non sai neppure rispondere alle mie battute! Mi sei davvero caduto in basso! Se fossi in te mi butterei direttamente in un fosso pieno di fango -
- Non mi butterei mai in un fosso pieno di te, spiacente -
- Prevedibile e scontato -
- Nervosa e nevrastenica -
- Privo di qualsiasi forma anche primitiva di intelligenza -
- Transessuale! -
- Se io sono tran, tu sei direttamente omo, visto che non sai neppure cos'è, una ragazza -
- Idea opinabile. E comunque non ho di certo i tuoi problemi -
- Problemi? -
- Sally lo dice sempre… riesci a stare solo con dei portieri… hai il chiodo fisso -
- Dimostrazione del fatto che tu non puoi considerarti un portiere… -
- EHM!!! SCUSATE!!! -

I due litiganti, si voltarono all'unisono verso il luogo di provenienza della voce e si ritrovarono di fronte un decisamente costernato Kristian Grover, che li guardava con tanto d'occhi.

- Cercavo di chiamarvi da qualche minuto… - mormorò, in risposta, arrossendo lievemente agli sguardi straniti degli altri due.
- Grazie essere, mi hai fatto fare subito una stupenda figura con il mio nuovo allievo -
- Il mio allievo, vorrai dire! -
- Se insisti su questo tasto, Kris fa prima a suicidarsi -
- Lo farà prima: ovvero quando avrà trascorso altri tre secondi in tua compagnia -
- Non preoccuparti, se si è abituato alla tua… -
- Ragazzi potreste… SMETTERLA! - esclamò, esasperata, cercando di trattenersi dal mettersi ad urlare. Quei due… erano normali?

Ora capiva cosa significavano gli avvertimenti di Kim e delle altre… la giornata si prospettava decisamente…stravagante, se avessero continuato su quel tono. E snervante, soprattutto.

- Kris ha ragione, sei un idiota -
- Io? Sei tu che sei una deficiente -
- Parla l'uomo senza cervello -
- Ne ho sicuramente più di te, gallina -

Allucinante…veramente allucinante! Ma che prendeva a Benji tutt'a un tratto? Dov'era finito l'allenatore serio di pochi giorni prima?
Soprattutto… com'era possibile che quella ragazza fosse in grado di sconvolgerlo tanto?
Kris scosse il capo vivacemente, tentando ancora una volta di allontanare quei pensieri dalla mente.

- Io inizio a fare riscaldamento, ok? - ma non ottenne risposta, i due continuavano ad insultarsi senza ritegno.
"Sarà davvero dura, temo…"
Sospirando, posò il borsone sulla panca, tirò fuori un asciugamano, ed iniziò a fare il giro del campo di corsa.

Quel gesto attirò l'attenzione di Alex, che si zittì all'improvviso, mettendosi ad osservare la figura che, di corsa, percorreva il lato del campo dirimpetto.
Benji seguì il percorso del suo sguardo, poi tornò a guardarla. Notò una strana espressione nei suoi occhi, ed un sorriso lieve e quasi impercettibile dipingersi agli angoli della bocca.

- Niente male, davvero niente male il ragazzino -

Ovviamente lei si riferiva al lato tecnico… Ed anche a qualcosa che Benji non poteva sapere. Ma il ragazzo, immediatamente, la interpretò in un altro modo, completamente diverso.
- Cos'è, sei diventata pedofila, ora? -
Alex non lo degnò neppure di uno sguardo, si limitò a sibilare un acido - Idiota -, poi raggiunse di corsa Kris e, in silenzio, prese a correre al suo fianco.
Benji scosse il capo. Ci mancava solo che Alex si innamorasse di Kris… O viceversa!
Anche se lui non poteva ammettere che lei fosse bella… Aveva sentito molti apprezzamenti rivolti alla ragazza da più di una persona.

Il punto era… gli dava più fastidio il fatto che Alex si potesse innamorare di Kris, o che Kris si potesse innamorare di Alex?

No! Ma che sciocchezze andava pensando? Tutti i casini di quei giorni lo stavano proprio massacrando psicologicamente!
Alex e Kris avevano, nel frattempo, quasi finito il giro di corsa. Togliendosi il cappellino e la pesante felpa grigia col cappuccio che lo ingombrava, le raggiunse, presenza silenziosa, e continuarono a correre.


Ormai erano quasi quattro ore che si allenavano, e il sole splendeva alto in cielo, scaldando debolmente i tre ragazzi intenti ad allenarsi… e a litigare.

- Come puoi insegnargli qualcosa così? Devo venire io a dirtelo? Il tuo metodo è assolutamente assurdo! -
- Ma cosa ne vuoi sapere tu? Hai mai provato a guardarlo bene, Kristian? -
- Cosa c'entra, questo? -
- C'entra col fatto che non farai mai di lui ORA un portiere di potenza! Ha un'agilità incredibile, spiegami perché non sfruttarla! -
- Proprio perché ce l'ha già di suo, no? Un vero portiere deve saper fare barriera a qualsiasi potenza di tiro! Se no non riuscirà mai a contrastare i tiri di Mark! -
- Con l'agilità si può tutto -
- Ma se tu stessa ormai hai un torace che neppure un cannone riuscirebbe a sfondare! -
- Se questo voleva essere un tentativo di complimento, ti ringrazio Price. Ma io ho imparato a bloccare i tiri con la forza molto dopo aver potenziato al massimo la mia agilità! -
- Secondo me è inutile! A Kris serve potenza! -
- Agilità -
- Potenza -
- Agilità!!! -

- Agilità - confermò una terza voce.
- Patricia… Ti devo ringraziare? - chiese Alex, in tono ironico, squadrando la cugina. Quella mattina vestiva come sempre di rosso, ma sportivo. Portava una maglietta bianca dalle maniche lunghissime, col collo alto, pantaloncini rossi corti e panta-calze bianche. Li osservava di certo da diversi minuti, visto che aveva assunto una delle sue pose tipiche di osservazione: in piedi, le gambe incrociate, il mento appoggiato al pugno chiuso di una mano, il cui gomito era sorretto dall'altra mano. Quasi una statua greca, diceva sempre Kim.
D'improvviso, sembrò risvegliarsi e si mosse, sciogliendosi i muscoli indolenziti delle gambe e delle braccia.
Poi, voltandosi verso l'apparente nulla, disse, ad alta voce - E tu che ne dici? -

Imbarazzatissimo, da dietro l'angolo comparve Oliver Atton.
- Ehm, salve… - balbettò arrossendo ulteriormente - Non volevo disturbare, ma solo vedere come … andava, ecco… -
- Non preoccuparti Holly - lo interruppe Benji - Non è un problema… e poi così potrai dire a questa due signorine che ho ragione io e…-
- Ma, veramente ha ragione Alex… - obiettò il ragazzo, non senza un po' di timore per la reazione dell'amico.
- Umph - rispose semplicemente Price, riafferrando il cappellino, irritato, e la felpa, e dirigendosi verso casa - A Domani - disse semplicemente.
Patricia trattenne un moto di risa.
- Non vieni agli allenamenti, oggi? - chiese Holly, mentre il ragazzo si allontanava.
- NO! - fu la risposta secca di quest'ultimo, e Patricia non riuscì a trattenersi oltre. Anche Holly si lasciò scappare una risata, e Kris sorrise.
- Andiamo? - domandò dopo qualche istante Patricia alla cugina.
Alex non l'ascoltava. Aveva lo sguardo assorto in chissà quali pensieri, che si perdeva nell'orizzonte davanti a loro.
- Vai pure… io preferisco restare qua ancora un po'… - mormorò, girandosi su se stessa ed iniziando a raccogliere la propria roba, imitata da Kristian.

Se era una sua bizzarra strategia per lasciarla sola con Oliver…
Ma no, non questa volta. Alex aveva bisogno di fare qualcosa, glielo leggeva nello sguardo.

Holly guardò entrambe le ragazze per qualche istante, poi si rivolse a Kris.
- Kristian, oggi non ci sono allenamenti… perciò ci vediamo poi domani, d'accordo? -
Kris lo guardò perplesso - Ma a Benji… -
Holly sorrise e le fece l'occhiolino - Era solo per innervosirlo ulteriormente - spiegò.
La ragazza annuì, sbattendo le palpebre un paio di volte per cercare di capire cosa stesse succedendo, ma proprio non ci riusciva…
Holly che faceva battute a Benji per irritarlo non l'aveva mai visto… E poi perché niente allenamenti? Forse voleva lasciarli riposare prima della partita imminente? Mah…

- Ok - disse Patty, guardando con uno sguardo misto di tristezza e preoccupazione la cugina - Ci vediamo stasera. Ciao Kris -
Con uno scatto deciso, Patricia girò su se stessa e si diresse verso il cancello. Dopo averlo aperto, si voltò nuovamente e rivolgendosi ad Holly gli chiese con aria interrogativa - Che fai, non vieni? -
La domanda lo lasciò del tutto spiazzato e decisamente allibito. Si limitò ad annuire - come un ebete - e a seguirla fuori dal parco di casa Price.

Aveva bisogno di parlare. Di parlare con Benji, di quello che era successo la sera prima. Ma anche con Kris… perché conosceva il suo segreto, e voleva discuterne con lei…
Entrambe le cose erano ugualmente importanti ma… da chi andare? Da Benji, sicuramente barricato in camera sua? O seguire Kris, chiacchierando nella strada verso casa?

Prese un profondo sospiro, e poi si decise…

Con chi parlerà Alex?
Con
Benji
O
Con
Kris?