Osservò l'acqua del mare agitarsi, muoversi in piccole onde, salire e scendere, muovere la sabbia, lasciar intravedere i branchi di pesciolini variopinti. Sospirò.
Non si sarebbe mai aspettata che le cose andassero a finire in quel modo.


INTRECCI

Un rumore in lontananza la fece sussultare nel sonno. La sveglia? No, impossibile, non l'aveva messa, ne era sicura, certa… Allora cosa?
- Telefonooooooo!!! Svegliaaaaaaa!!!!!!!!!- le urlò una voce a tre centimetri dal suo orecchio.
- Ho sentito, ho sentito… - bofonchiò, la testa ancora immersa nel cuscino. Fece scivolare una mano da sotto le lenzuola nel vano tentativo di afferrare il telefono, che era da tutt'altra parte. Nel giro di un paio di secondi le finì sul capo, come in un colpo di rimprovero.
- Sveglia, o Freddy Marshall si arrabbierà, non vorrai farlo aspettare??? -
- Freddy???? - grugnito di disapprovazione - Ma cosa vuole quel lemure dell'epoca protozoica a quest'ora del mattino????? - disse, con un po' più di fervore nella voce, tentando a fatica di alzarsi.
- Del pomeriggio - la corresse l'altra.
- Eh??? -
- Quest'ora del POMERIGGIO. Sono le 14.00, cara -
- Umph, fantastico! - borbottò, mettendosi a sedere sul letto e afferrando il cordless dalle mani dell'amica. Le lanciò un'occhiataccia, sperando di evitare così i suoi soliti commentino sullo stile di vita sregolato che teneva ultimamente. La cugina non parlò, si limitò a scuotere il capo e ad uscire dalla stanza.
- Che vuoi???? - esordì immediatamente, senza neppure salutare.
- Alexandra, che piacere risentirti dopo tutto questo tempo. -
- Freddy. Che cosa VUOI???? -
- Oh, semplicemente farti i miei più sentiti complimenti per i tuoi successi olimpionici… -
- Sì, certo, come no… tu vuoi qualcosa, cosa?? -
Dall'altra parte vi fu un attimo di silenzio.
- Ok, hai vinto tu... Ho bisogno di un tuo parere -
- Solo un parere? - chiese immediatamente sospettosa, lei.
Dall'altra parte dell'apparecchio, si sentì uno strano tossire.
Si alzò finalmente dal letto, dirigendosi verso la porta-finestra. Tirò le tende. Nel cielo d'autunno, brillava il sole, che illuminava l'acqua, e la spuma bianca delle onde. C'era luogo che amava di più al mondo? Sì, c'era... Ma ormai era come "l'isola-che-non-c'è" di Peter Pan.
- ...e quindi mi interesserebbe farti vedere il suo stile, anche perché non sono riuscito ad avere le sue credenziali, e in realtà neppure Benji...-
Sospirò. Benji.
Vederlo era proprio l'ultima cosa che aveva in mente. Spalancò la porta-finestra, e un lieve freddo pungente la colpì in volto. Uscì sul balconcino, a piedi nudi, appoggiandosi alla ringhiera. Sotto, sua sorella dipingeva, sulla banchisa, concentrata sul mare. In lontananza, vedeva Patricia e Amily correre sulla spiaggia.
Quattro anni...erano passati quattro anni da quando l'aveva visto l'ultima volta. Chissà, magari il suo carattere era un po' migliorato...
Impossibile.
Sorrise mestamente fra sé. Perché no? Non aveva nulla da perderci, anzi, visto che Freddy, se non avesse accettato, l'avrebbe tormentata per i mesi a venire.
- Come hai detto che si chiama? - chiese, interrompendo i vaneggiamenti dell'allenatore.
- Kristian... Kristian Grover -

Intrecci - Inizia L'Avventura!!!!
L'Incontro, il Re-incontro

Erano passati alcuni giorni, e ormai la prima partita era alle porte. L'avversaria sarebbe stata la Majestic , una squadra certamente non forte, ma comunque da non sottovalutare...
O almeno, era questa l'opinione del capitano Oliver Hutton.
Molto, molto spesso era stata proprio questa sua umiltà a portare lui e la New Team alla vittoria, sia nei campionati degli anni passati che negli incontri internazionali.
Mai credersi più forti del nemico. Era questa la prima regola da seguire nel calcio per non perdere...
Il ragazzo, quel pomeriggio, aveva raggiunto i suoi compagni molto tardi. Suo padre, infatti, era partito per un altro dei suoi viaggi per mare, e lui era andato a
salutarlo a Shizuoka, insieme alla madre Maggie.
Hutton richiuse la porta degli spogliatoi, e tese entrambe le braccia verso il cielo terso.
- Buon viaggio, papà...-, pensò, un po' malinconico anche se abituato, ormai, alle lunghe assenze del genitore. Inoltre, dopo aver trascorso due anni in Brasile, Oliver aveva imparato da molto tempo a vivere lontano da casa. Era abituato a stare lontano dalle persone a cui teneva...
Quando non era impegnato col calcio, non riusciva ad impedirsi di pensare a lei, nonostante tutto.
Forse proprio per quello che era successo con lei, tutte le volte che doveva allontanarsi da qualcuno a cui voleva bene, come per suo padre quel giorno, lo prendeva una strana fitta al petto, e la malinconia si impossessava di lui.
Chissà dov'era lei, ora?
Girò la testa verso le panchine.
Quel giorno il mister, il signor Gunnell, era assente, e c'era un'unica persona seduta, i gomiti appoggiati sulle ginocchia: Benji Price stava osservando pensieroso i progressi dei suoi compagni e, soprattutto, quelli del suo "pupillo" Kristian Grover, ora in porta.
Benji si era infatti assunto la responsabilità totale sul rendimento dell'inesperto ma dotato Grover, di cui curava personalmente gli allenamenti speciali. Fino a che la gamba di Benji non fosse tornata a posto, infatti, sarebbe stato Kris a sostituirlo in porta.
E Holly doveva ammettere che il ragazzo non se la cavava affatto male, migliorando ogni giorno di più...
Il capitano della New Team distolse quindi lo sguardo da Kris, per spostarlo sugli altri suoi compagni che correvano in campo. Cercò Tom, ma non era insieme al
resto della squadra.
- Strano -, pensò Holly guardandosi in giro. - Non è da lui assentarsi agli allenamenti...-
Arrivò di fianco a Price. Benji, assorto nei suoi pensieri, si accorse solo dopo qualche secondo della presenza dell'amico.
- Qualcosa non va, Holly? -, disse guardandolo.
Holly si appoggiò con un braccio al palo di metallo di fianco alla panchina. - - - Beh...ecco, ti sei accorto che oggi Tom non c'è? -.
Price, sorpreso, guardò velocemente verso il rettangolo di gioco. - Hai ragione -, rispose dopo un po'. - Non è da lui -
- Già, è quello che ho pensato anch'io. Non sai se per caso qualcuno ne sa niente? Magari ha lasciato detto che oggi non sarebbe potuto venire... -
Benji incrociò le braccia. - No, non credo...ma possiamo sempre chiedere...-
Fu così che l'intera New Team venne riunita a bordo campo per sapere dove fosse finito Tom. Tutti, però, negarono di sapere nulla.
- Sì, abbiamo notato subito la sua assenza. Forse non sta bene...chi lo sa -, disse Carter.
- Oppure semplicemente non ha voglia di allenarsi...con queste giornate ancora così calde lo capirei benissimo... -, mormorò Bruce cercando di farsi aria con una
mano.
Holly scartò immediatamente le due ipotesi. - No, lo escludo...anche se fosse malato, ci avrebbe prima avvisato...e per quello che hai detto tu, Bruce, beh... -
Sorrise. - Guarda che Tom non è uno sfaticato come te! -
Harper abbassò la testa, guardando supplichevole Holly. - Oh, uffaaaa...ma perché mi devi sempre dire certe cose? -
Tutta la squadra scoppiò in una sonora risata.

L'unico membro della New Team rimasto in disparte dal gruppo, però, non si stava per niente divertendo...
Kris, infatti, seriamente preoccupata per l'assenza di Becker, fissava il campo tesa. Sospirò, voltando poi la testa verso Judith, appoggiata, in piedi, alla rete che circondava il prato. Anche quel giorno l'amica era venuta ad assistere ai suoi allenamenti.
Le due si scambiarono un'occhiata, intendendosi alla perfezione. Jude alzò le spalle, guardando comprensiva Kris.
Dalla prima volta in cui Kris era arrivata al campo con Jude, qualche giorno prima, Tom aveva iniziato ad evitarla.
Ma perché?
Lei...lei stava soffrendo terribilmente.
Kristine riportò di nuovo lo sguardo al campo. Socchiuse gli occhi per il sole, coprendosi con una mano la fronte.
Quel giorno era particolarmente forte, e dava quasi l'idea di un pomeriggio di pieno agosto. Invece, era già passata la metà di settembre...
Judith decise di avvicinarsi all'amica per tentare di rassicurarla, ma Benji la raggiunse prima di lei.
- Ehi, Kris, a cosa pensi? Anche tu sei in pensiero per Tom? -, chiese quindi il ragazzo, le mani nelle tasche dei pantaloni neri.
Sentendo la voce di Price, Grover si scosse all'improvviso dai suoi pensieri.
- Eh? No, no, a niente! E' tutto a posto! -, esclamò, gesticolando con le mani per concludere immediatamente il discorso. - Anzi...penso che non dovremo
preoccuparci troppo...Tom sa badare a se stesso...quindi, adesso, la cosa migliore che possiamo fare è tornare ad allenarci ... -. Si girò verso il resto della squadra, che ancora scherzava intorno a Bruce.
- Ehi, lavativi! Vediamo chi di voi mi riesce a segnare almeno un goal prima della fine dell'allenamento!", disse allegra, prima di iniziare a correre in campo in direzione della porta.
- Non mi sembra una cattiva idea, dato che sono venuta qui solo per questo- esclamò una voce dagli spalti. Kristine si voltò, la prima persona che vide fu Freddy Marshall, e un brivido la percosse tutta. Forse era venuto di nuovo a parlarle, a farle delle domande? Eppure non aveva parlato lui.
Subito dopo notò una figura scendere dagli spalti...
- Alex!!!- esclamò Holly, il primo a notarla.
"Alex", come suo fratello... Ma era una ragazza... E bella anche. I corti capelli biondi lisci, un corpo sottile e atletico, slanciato... e, appena l'altra fu abbastanza vicina da poterla guardare meglio, due occhi stupendi, Blu Mare Profondo... Non aveva mai visto una ragazza così... "Non è di certo giapponese", si disse... "Ma dove l'ho già vista?"... Le sembrava una faccia conosciuta, ma proprio non riusciva a ricordarsi dove o quando...


- E' vero!- esclamò Bruce - E' Alex!!!- tutta la squadra si precipitò ai piedi delle scalinate del campo, dalle quali scese lentamente la ragazza, sorridendo.
Ma in realtà, notò Kris, non li degnò di uno sguardo, anzi, fissava una figura poco distante da lei... Kris spostò lo sguardo, seguendo quello della sconosciuta.. Benji! Quella ragazza conosceva Benji! E, guardando meglio, Kris notò che anche Benji osservava la ragazza con la stessa intensità...
- Ci si rivede- disse lei.
Benji annuì lentamente - Già...-
- Come va la gamba?- chiese poi.
Benji alzò lo sguardo, osservandola stranito, poi, con tono canzonatorio ed un sospiro secco rispose - Pensavo mi avresti detto subito quanto NON volevi essere qua-
- Come va la gamba?- ripetè lei, avvicinandosi.
- Non c'è male- rispose, brusco.
- Bene - rispose lei, sorridendo, un sorriso strano, ironico, enigmatico - Dopo la vedrò -
- Stai scherzando?- chiese lui, un po' stupito.
- Affatto, che sarei venuta qui a fare?- rispose lei, come senza dare il minimo riguardo al tono usato da Benji - Oltre. ovviamente, a vedere questo famoso Kristian- disse infine, voltandosi verso di Kris - E penso sia lui- mormorò, sorridendole, e lasciandola così spiazzata... Quella ragazza conosceva Benji e bene anche... Ed era lì per lei.. Perché? Avevano sospetti sulla sua identità?
- Non mi presenti il tuo allievo?- riprese Alex, sempre rivolta a Benji; il ragazzo sospirò ancora una volta.
- Ma certo.. Alex, ti presento Kris, che mi sostituirà durante le prime fasi del campionato. Kris, ti presento Alex la mia ex..- "Fa che non dica ragazza, fa che non dica ragazza" si ritrovò, quasi a propria insaputa, a pensare
- ... allenatrice-
- Allenatrice?- ripetè Kris... Ancora più inaspettato che "ragazza".
- Sì... Sono portiere da molti anni, Kristian.. In Europa mi chiamano...-
All'improvviso, Kris ricevette come un'illuminazione - IGK! Tu sei l'IGK!!! L'Invincible Goal Keeper!! Tu sei.. Alexandra Lance, giusto? - All'improvviso, era tutto chiaro! Bastava far crescere lunghi capelli ricci a quella ragazza bionda e sì, ora la riconosceva! Come aveva potuto non accorgersene? Lei e le sue compagne erano su tutti i giornali, e non solamente quelli sportivi!
- Hai anche.. Appena vinto le Olimpiadi nelle gare di tuffi, giusto??? Ecco dove ti avevo già vista!- esclamò Kris, esaltata... Quella ragazza, quella ragazza era... Una delle Sei! Come aveva potuto non riconoscerla? Quella era una compagna del Capitano...
Aveva sentito tante storie su di lei, su di loro... Tra le altre che un tempo era stata allenata da Marshall, ma non pensava fosse vero!
Alex sorrise, un sorriso triste, notò Kris.
- Sì sono io...-
- Sei qua per allenarlo?- chiese Benji, brusco
- Sì! E per allenare anche te, Benji. E' per questo che ho chiamato Alex... TU potrai fare un allenamento di recupero, e Kris avrà un allenatore senza problemi fisici-
- Cosa??!?!?- esclamò Benji, l'irritazione evidente nella sua voce - Io non intendo....-
- Benji! Dovresti smetterla di essere così testardo!- rispose l'uomo.
- Ma io!!!!!!-
- Veramente - rispose Alex,con voce rilassata e apparentemente tranquilla- la mia risposta era NO-
La guardarono tutti sgomenti, anche i ragazzi della squadra, che avevano ascoltato la conversazione in silenzio, fino a quel momento.

- Io invece, direi che la tua risposta è SI'-


Mentre il sole veniva per un attimo coperto da una grossa nuvola bianca, Tom iniziò a camminare per il sentiero in mezzo al prato, che portava nelle campagne
circostanti a Fujisawa.
Al piede, naturalmente, aveva un pallone da calcio. Palleggiò a lungo percorrendo il perimetro dei vasti campi coltivati, prima di arrivare alla strada che portava in città. La guardò, indeciso sul da farsi.
Da alcuni giorni, la sua mente era fissa unicamente su Kris e Benji...al solo pensiero che l'amica potesse davvero essersi innamorata del portiere, Tom cadeva nella disperazione più assoluta.
- Non posso confessarle i miei sentimenti...-, pensò, osservando il monte Fuji, che, alto e imponente, dominava la vallata.
-...e se...se la perdessi?- Eppure, aveva già perso qualcuno a causa della sua indecisione...
Guardò ancora la strada, abbassando poi gli occhi.
- Non so se ancora mi va di tornare...-, mormorò, appoggiandosi allo steccato di legno di fianco alla via. -...ma...-.
Sospirò, sconsolato, per poi abbassare la testa.
-...ma prima o poi dovrò farlo. Anche se sarà dura continuare a giocare in questo stato d'animo...non posso abbandonare i miei compagni di squadra. E, soprattutto,
non posso abbandonare Holly. Cosa penserebbe di me? -.
- Me lo chiedevo anch'io- disse una voce dietro di lui. Tom sobbalzò di circa 10 cm. Quella voce...Quella voce...
- Mi chiedevo, come mai non fossi con i tuoi compagni. Come mai non fossi con l'altra metà del golden combi. E come mai tuo padre sia TANTO preoccupato per te da sbagliare ombre e colori in un paesaggio.-

- Kimberly!- Tom si voltò verso di lei, verso la ragazza che possedeva quella voce dolce e cristallina. Stava per muoversi, quando la vide bene. La ragazza di fronte a lui, che gli sorrideva, non era la stessa Kimberly che aveva conosciuto anni prima in Francia, la stessa Kimberly che aveva promesso di essere sua amica per sempre, nonostante tutto, in una notte d'Estate...
La ragazza di fronte a lui portava i capelli lunghi, biondi ma.. LISCI... I ricci dolci che le coronavano il volto erano spariti... Gli occhi azzurri avevano un colore particolare... Belli, come sempre, ma, spenti. Occhiaie profonde li circondavano. Il corpo perfetto di una ballerina di danza classica e moderna, sembrava troppo fragile, magro... Anche i vestiti che Kim portava.. Dei pantaloncini rosa corti, attillati, con una semplice maglietta bianca sopra, attillata anch'essa, a lupetto, ma corta in vita... Di certo, non quello che Kimberly avrebbe indossato anni prima... Quello che indossava quando erano ancora a Parigi.
- Sei molto cambiata- sentenziò lui, guardandola neglio occhi... Sì, decisamente più di tutto, l'aveva sconvolto lo sguardo di Kimberly... Lo sguardo dolce, timido, ingenuo e caloroso di un tempo era spento, triste, grigio... Tutto questo, dietro due occhi che avevano sempre il colore del cielo più terso...
- Ma sono sempre io - rispose lei sorridendo, e avvicinandosi a lui, a braccia aperte.

Si abbracciarono. Tom inspirò a fondo l'odore dei suoi capelli... Anche il suo odore, era diverso da un tempo, diverso dai fiori di campo e dai biscotti, come lo ricordava lui. La strinse.

- Anche tu mi sei mancato- disse lei, rispondendo con le parole alla sua stretta.
- Sono felice di rivederti... Ma, cosa ci fai qui?-
- Vuoi che me ne vada?- rispose lei, sorridendo... No, decisamente non un tipico Kim-sorriso...
- Scherzi? No, certo che no! Pensavo solo che, beh, sapevo che eri ancora a Sidney- rispose lui, balbettando e abbassando lo sguardo - E poi, dopo tutto questo tempo... -
- Siamo appena tornate, e ci hanno dato qualche giorno di vacanza.. Un paio di settimane, a dir la verità... Così abbiamo pensato di venire alla casa al mare, invece che restarcene a Tokyo... E poi, Freddy ha telefonato ad Al chiedendole di venire con urgenza, ecco tutto -
- Ah - rispose Tom. Kris. L'aveva chiamata per Kris...
Però questo forse voleva dire che... che l'avrebbe allenata Alexandra, e non più Benji... Sorrise tra sè.

Kim lo notò


- La mia spiegazione ti ha soddisfatto?- "Forse più del dovuto..."
- Certo, scusa Kim-
- Se gli amici non servono a questo- rispose lei, appoggiandosi allo steccato dove poco prima era appoggiato Tom. Il ragazzo le sorrise, e le si piazzò accanto. Restarono in silenzio per qualche secondo
Il sole stava iniziando a calare lentamente. Si stava facendo tardi.
- Tom... Nonostante tutto, dovresti sapere che con me puoi sempre parlare - disse lei alla fine, cercando di rompere il silenzio.
- Non c'è niente di particolare di cui parlare- rispose lui.
- Davvero?-
- Davvero-
- Da quando menti?-
- Kim!- esclamò, stupito, voltandosi a guardarla. Ma lei continuava a fissare l'orizzonte davanti a sé.
- Quando siamo arrivate qua, oggi, sono venuta a cercare tuo padre. Pensavo di aspettarti poi con lui, credevo fossi ad allenarti. L'ho trovato molto preoccupato per te e, Tom, tuo padre non si preoccupa per te inutilmente... Una volta, quando eravamo ancora a Parigi, mio padre gli chiese come faceva a lasciarti prendere le tue decisioni da solo, a lasciarti scegliere, a lasciarti libero senza preoccuparsi... Lui rispose che non si preoccupava per te, perché dei due, quello che si preoccupava eri tu, per lui....-

Kim sorrise al ricordo. Quanto tempo era passato da quei giorni lontani?
Quattro anni. Eppure ne sembrava passato il quadruplo, talmente tante cose erano cambiate. La tensione tra di loro, ad esempio. Perché non riusciva a rilassarsi? Era Tom, solo Tom...
Scacciò il pensiero scuotendo lievemente il capo, e proseguì.

- Ma poi, serio, aveva aggiunto che non c'era da preoccuparsi per te, perché tu eri cresciuto forte e capace di affrontare solo quasi tutte le situazioni... Se ora è preoccupato per te, è per un motivo serio, non per una fissazione paterna, e, credimi, non cìè nessuno che conosce meglio di me le fissazioni paterne!-

Si guardarono e sorrisero.
- Puoi parlarmene, davvero.-

Tom la guardò. Come poteva dirle una cosa del genere? Di Kris, di Benji... Non poteva... Anche perché, all'improvviso, non importava, o almeno, era come se il dolore si fosse alleviato all'improvviso. Quando c'era Kimberly, nulla aveva importanza. Chiuse gli occhi, e assaporò il venticello fresco e i suoi odori... Non poteva farle del male in quel modo. Teneva molto alla sua amica Kim.
Ma... glielo doveva. Gliel'aveva promesso.
Le aveva promesso che sarebbero stati sempre amici, che nulla sarebbe cambiato nel loro rapporto...
Lui si era ripromesso che non sarebbe cambiato nulla neppure nei sentimenti, ma c'era stata Kris, e...

- Sono cambiate molte cose anche per me- disse lei, all'improvviso, riscuotendolo dai suoi pensieri...
Ed era vero, eppure, perché una parte di lei non voleva sentire quello che Tom stava per dirle?

Aveva sentito bene?
Come aveva fatto Kim a capire?

- Chi è?-
- Come lo sai?- le chiese, stupito...
- Ti conosco abbastanza bene da capire che quello che avevi quando sono arrivata era il tuo terzo sguardo-
- Terzo sguardo?-
- Certo, il primo sguardo è quello che hai di preoccupazione verso gli altri.. I tuoi compagni, tuo padre... Il secondo, è quello concentrato e felice nel calcio, Il terzo, beh, è quello per tutto il resto... E "tutto il resto" non è molto altro, no?- rispose lei sorridendo. Avrebbe voluto dirgli che gliel'aveva già visto, quello sguardo. Quattro anni prima. Ma... Non poteva...
- Ti ho parlato di lei in qualche mia lettera... Kristine Grover, ricordi?-
- Aspetta... Il portiere che prende il posto di Benji non si chiama forse Grover... Kristian??- Kim lo guardò, stupita - O mio.. Tom, non vorrai dirmi che avete una ragazza in squadra!-
- Esattamente- rispose lui, con un profondo sospiro.
- Fantastico- mormorò Kim tornando a fissare l'orizzonte. Ci mancava solo questo.. Chissà cosa avrebbe detto Patricia sapendolo...- E..?- aggiunse poi.
- Penso si stia innamorando di Benji-
- Cosa?????!!??!- Kim si voltò verso di lui di scatto, alzando un sopracciglio in una posa tipica di sua sorella - Scherzi???? Innamorata di Price??? E' pazza?? O cosa???-
- Lo ammira molto. Moltissimo, parole sue.-

Si guardarono. E Tom non potè fare a meno di ripensare a quello che aveva appena detto nella versione "quattro anni prima", in una stanza di una grande villa, quando...
Guardò Kim ,che tratteneva le risate a stento, e scoppiò a ridere a sua volta....

Continuarono per dieci minuti buoni a ridere.
Alla fine, prese un grande sospiro... Sollievo... Da quanto non rideva così?

- Andiamo al campo?- chiese Kim - devo raggiungere Alex.-
- Ok...- mormorò, tentando di riprendere a respirare normalmente.

Si avviarono, fianco a fianco, in silenzio, assaporando gli odori del tramonto...

- Da un punto di vista del tutto oggettivo - iniziò poi lei - ci sono due possibilità: o è pazza, e si innamora del Benji che conosciamo noi, e quindi, essendo pazza non ne vale proprio la pena perché tu sei troppo normale per stare con una pazza, oppure è normale, e alla fine capirà qual'è la cosa migliore...-
- Kim, stai iniziando a parlare come Alex!- disse Tom, tra le risate del secondo "attacco"
- Sì, lo so - rispose lei, bruscamente, con un tono che Tom non le aveva mai sentito prima.
- Kim.. C'è qualcosa che non va, vero?- chiese, come colpito all'improvviso da quella certezza.
Lei sorrise forzatamente.
- Tom... Non sei ancora stato alla mia nuova mostra, a Tokyo?-
- No, contavo di andarci domanica con mio padre, perché?-
- Allora, riparliamone Domenica... Di cose che non vanno ne abbiamo già parlato abbastanza oggi, no?- disse lei, lo sguardo triste rivolto altrove.
- Kim...- Tom stava per contraddirla, ma vide lo sguardo supplichevole sul volto dell'amica, e si trattenne - ok, d'accordo. E poi, - aggiunse- Benji non è così male.-
- Dipende dai punti di vista. Se lo prendi dal punto di vista di Alex...- iniziò lei, con tono professionale.
- Oh, Kim!- disse Tom, esasperato, scoppiando in un altro scroscio di risate...

Kim era riuscito a risollevargli il morale, come sempre, anche quando non ce n'era bisogno, lei riusciva sempre a farlo star meglio. Negli ultimi quattro anni, ad esempio, le sue poche lettere arrivavano sempre al momento giusto, come se lei sapesse esattamente quando lui ne aveva bisogno...
E anche se i suoi problemi non si erano risolti, sentiva che sarebbe almeno riuscito a guardare nuovamente in faccia sia Kris che Benji.
Avrebbe lasciato che le cose facessero il loro corso. Non si sarebbe più preoccupato per il futuro...e per i sentimenti che Kris provava.
O almeno...per il momento.
In ogni caso, adesso era lui la persona che più gli sarebbe potuta stare vicino.
E gli sarebbe bastato...non avrebbe chiesto altro.
Nient'altro.
Soltanto, forse, che Kim restasse a Fujisawa per molto più di due settimane.....
Senza accorgersene, erano già arrivati al campo.... Il tramonto era già arancione-scuro... Entrarono fianco a fianco nello stadio, e passarono per le scalinate. Tom notò subito il gruppetto di compagni ai bordi del campo, raggruppati attorno a tre persone, sostanzialmente... Benji, Kris, ed... Alex. Come con Kim, più si avvicinava, più lo notava, la ragazza era molto cambiata dall'ultima volta che l'aveva vista

- Sei qua per allenarlo?- chiese Benji, brusco.

Di nuovo, si disse Tom sorridendo, stavano litigando....

- Sì! E per allenare anche te, Benji. E' per questo che ho chiamato Alex... TU potrai fare un allenamento di recupero, e Kris avrà un allenatore senza problemi fisici-
- Cosa, stai scherzando??!?!?- esclamò Benji, l'irritazione evidente nella sua voce - Io non intendo....-
- Benji! Dovresti smetterla di essere così testardo!- rispose l'uomo.
- Ma io!!!!!!-
- Veramente - rispose Alex,con voce rilassata e apparentemente tranquilla- la mia risposta era NO-

Tom si bloccò... No? Alex che rispondeva di no? Alex che rifiutava di umiliare Benji? Di litigare con lui? Di allenarlo?

- Io invece, direi che la tua risposta è SI'- disse Kim, ad alta voce, in modo che tutti si voltassero verso di lei.
- Kim! Anche tu qua!- esclamò Bruce gongolante - Una bella riunione....-
- Bruce, taci - sbottò Kim, facendo sobbalzare Tom... Kim che usava quel tono di voce, quelle parole.. Era come una coltellata alla schiena, anzi, era peggio.
- Mi chiedo quando la finirai di intrometterti nella mia vita- rispose Alex, abbassando il capo e sospirando, spazientita.
- Ti farebbe solo bene - rispose la sorella
- Non sono affari tuoi- rispose l'altra, allora.

Tom era stupefatto... Alex e Kim che litigavano??? Non si era mai visto prima... Mai... E mai avrebbe pensato di vederlo. Era preoccupato. MOLTO... Spostò lo sguardo verso quelli che erano stati l'oggetto dei suoi pensieri negli ultimi giorni.. Kris era esterrefatta... Forse vedere quelle due ragazze identiche l'aveva stranita... E Benji... Benji, aveva stampati in volto lo stesso sgomento e la stessa preoccupazione che Tom sapevano esserci sul proprio volto...

- Certo che lo sono, sei mia sorella-
- Davvero? Che buffo, te ne ricordi solo in queste occasioni-

Tom pose la propria mano sulla spalla di Kim. Stavano per litigare sul serio... Urla, e tutto il resto. Alex & Kim, le gemelle inseparabili.

- Ora basta, Kim - Le disse, cercando di essere gentile ma autoritario allo stesso tempo. La ragazza lo guardò, ferita.
- Ok- rispose, sospirando profondamente. "Possibile che tu non capisca?"
- E' un vero peccato- aggiunse Freddy - Io, ci tenevo molto, Alex. E poi non sarebbe stato male, sei anche un po' fuori allenamento per quel che riguarda il calcio e...-
- Ti prego Freddy, BASTA- rispose lei, scandendo le parole, lo sguardo perso nel vuoto...
Benji non riusciva a riconoscere in quella davanti a lui la ragazza che lo aveva allenato per tre anni consecutivi...
No, non era Alex, quella... Non l'Alex battagliera, sempre sul piede di guerra, stressante, insopportabile, perfetta solo per litigarci... Non l'allenatrice severa, o l'amica rompiscatole...
Neppure l'aspetto era quello di Alex.. I lunghi, perfetti capelli biondi ricci erano corti, tagliati come dare un taglio al passato, lisci... Lo sguardo, gli occhi blu, erano spenti e tristi... Aveva le occhiaie e sembrava parecchio dimagrita... Portava una minigonna blu e un twin-set blu, come la minigonna, come i suoi occhi... Lei, che si era sempre vestita come un ragazzo...
Sembrava fragile, era questo che lo aveva turbato subito. Fragile. No, non Alex!

Kris, non sapeva più da che parte guardare... All'inizio vedere Benji con quella ragazza, le aveva fatto male, ma c'era anche una strana sensazione di mezzo, come qualcosa che tagliava l'aria tra loro... Ma Tom... Aveva saltato gli allenamenti per stare con quell'altra ragazza identica alla prima se non per i vestiti e i capelli? No, non lo credeva possibile, eppure... Forse non voleva crederlo possibile...

- Un no, è un NO-
- A meno che il tuo capitano ti ordini il contrario, pena la panchina a vita - aggiunse ironicamente una voce dietro di loro (NdJ ma arrivano tutti da dietro, in questo capitolo??? ^^;;;;;)...

Kris non aveva bisogno che le dicessero il nome, questa volta, per riconoscere la terza ragazza arrivata sul campo della New Team...
Era alta, slanciata, un fisico atletico, proporzionato, perfetto... Un vestito rosso corto e aderente che lasciava intravedere quel tanto che bastava a far morire addirittura Kris dall'invidia...Una cascata di capelli neri lucenti...
Là, davanti a lei, stava quella che tutti chiamavano il Capitano, o "EL Capitan", o, ancora, la ragazza del miracolo, per quello che, in poco tempo, era riuscita a ottenere per il Giappone sportivo....
Davanti a lei, stava Patricia Hantilton, capitano della squadra femminile di pallavolo che aveva appena vinto le olimpiadi.

- Tricia! Che ci fai qua? Sei venuta a rompere come al tuo solito?- la "salutò" cordialmente Kimberly...
- Ti sto dando una mano, o sbaglio?- rispose la ragazza, sorridendo e avvicinandosi al gruppo. - Ragazzi, Tom, Benji, Bruce.... - pausa - Holly, è molto tempo che non ci vediamo.. E' un piacere rivedervi!- disse, sorridendo.
- Sbaglio- osservò Bruce - Ma noto un po' di sarcasmo nelle tue affermazioni, Patty?-
- Da quando sei così perspicace?- rispose lei.
- Solo grazie a te - controbattè lui. Patricia sorrise, poi si voltò verso Holly. Si guardarono per una manciata di secondi, ma sembrò durare un'eternità, come un film mandato a rallentatore.
- Bentornata- disse lui, soltanto, sorridendo timidamente. Possibile che il solo pensarla l'avesse evocata?
- Grazie, anche a te- rispose lei. Si guardarono ancora, poi Holly scostò lo sguardo, come se quello di Patricia bruciasse, rovente... Non poteva sostenere il suo sguardo, non dopo quello che era successo soltanto l'anno prima.
- Ok - riprese poi lei - Penso sia tutto sistemato. Alex allenerà Kris e Benji-
- Cosa? Stai scherzando????-
- Benji, ti prego, stai diventando ripetitivo- lo spiazzò Patricia - oppure, vi devo ricordare chi è qua dentro il coordinatore squadre nazionali?-
- No- rispose Benji sospirando - Però sei una ricattatrice-
- Lo prenderò come un complimento. Alex? Nulla da aggiungere?-
- Cosa potrei aggiungere a quello che hai deciso? Ti aspetti qualcosa tipo "Sì, Patricia, ai tuoi ordini Patricia?"-
- In effetti non sarebbe male - rispose la ragazza- Però ci metterei anche una "padrona", in mezzo.-
Alex si voltò, e le due ragazze si scambiarono uno sguardo penetrante. Ma, come al solito, la battaglia degli sguardi fu vinta dalla ragazza dai lunghi capelli lucenti.
- Ok, per me non è un problema, distrarmi dal nuoto mi farà bene- disse alla fine, la ragazza bionda, con un lieve tono di arresa forzata.

Tutti tirarono un GRANDE sospiro di sollievo. Le tre ragazze si guardarono, ma sembrava che il silenzio fosse calato, e non vi fosse più nulla da dire. Marshall congedò i ragazzi e la squadra, dopo essere rimasta a far festa alle tre amiche tornate dal passato per qualche minuto, si ritirò negli spogliatoi a cambiarsi, eccezion fatta per Holly, Benji, Tom e Bruce... Il campo era deserto, tranne per quelle sette figure, quando Kris passò per andare a casa... E stava per andarsene, per crogiolarsi nelle domande su quelle tre strane nuove presenze, quando Alexandra la fermò.

- Kristian, ascolta - disse, raggiungendola - Abbiamo deciso che gli allenamenti inizieranno tra due giorni... Ma, nel frattempo, visto che domani sera diamo una cena a casa nostra, perché non vieni? Ci saranno anche Tom, Benji, Holly e Bruce... E altre persone interessanti- aggiunse la ragazza, sorridendo.

Kris si trovò spiazzata... Gli allenamenti erano un conto, ma questo...
Però, essere allenata da Alexandra era una grande occasione, e non poteva certo essere maleducata! Per di più, avrebbe avuto l'occasione di conoscerla meglio, come di conoscere meglio Patricia, e chissà chi altro! Ma, sapeva che sarebbe stata una situazione imbarazzante, magari avrebbe dovuto rispondere a domande o cose del genere...

- Sì, Kris, vieni con noi!- esclamò una voce. Immersa nei suoi pensieri Kris non aveva notato il resto del gruppo avvicinarsi. Tom le sorrideva come non faceva da giorni - Sarà divertente- aggiunse il ragazzo.

- Specialmente se cucina Alex- sottolineò Benji, sistemandosi la visiera. I cinque ragazzi scoppiarono a ridere, mentre Alex e Benji si lanciavano occhiatacce di disapprovazione.
- In effetti - si difese lei - sono meglio come tirocinante in medicina sportiva. Quand'è che mi fai vedere la tua gamba???-
- MAI- rispose lui, secco. Questa volta, anche Kris rise... Non c'era nulla di cui preoccuparsi, si disse... Erano tutti degli amici, e magari era una bella occasione per entrare a far parte di un gruppo... Ma no, che pensava... E anche se fosse riuscita ad entrarci, sarebbe stato "Kristian l'amico" e non lei, a farne parte. Però.. Una serata con Benji...

- Allora?- le chiese ancora Alex.



Cosa farà Kris??

Andrà o Non Andrà
alla cena?