La ragazza stava camminando lentamente. Tra le mani aveva una piccola guida turistica che leggeva con attenzione.
Alzò un attimo la testa e sospirò soddisfatta. Questa era la prima vacanza che si concedevano insieme…il primo periodo che trascorrevano da soli dopo una lunga separazione…
Avevano scelto quel paesino di pescatori per la sua tranquillità e per la sua dolce aria caratteristica che l'avevano sempre affascinata.
Non aveva mai pensato però che un posto così piccolo e sperduto potesse conservare come ricordi storici anche una leggenda così bella.
Ne era rimasta completamente affascinata! Una storia così triste e struggente che l'aveva colpita veramente in modo profondo.
Hikari e Kyosuke…

Si allungò per prendere il sacchetto che il proprietario del negozio gli porgeva.
Lo ringraziò con un sorriso felice sulle labbra, poi si voltò per tornare da lei.
Aveva sognato per così tanto tempo quella vacanza che adesso voleva che tutto fosse assolutamente perfetto. Purtroppo non avevano molto tempo…entro una settimana sarebbe dovuto tornare a Tokyo per gli allenamenti della nazionale e lei sarebbe ripartita…e per chissà quanto tempo stavolta…
Il suo sguardo per un attimo si rabbuiò. Ormai…l'aveva vista partire troppe volte…e troppe volte aveva sentito il suo cuore chiudersi in una morsa.
Sospirò…Erano passati quasi cinque anni da quel giorno in cui…per la prima volta…le aveva detto "arrivederci" davanti al terminal dell'aeroporto.
Cinque lunghi anni in cui i suoi sentimenti erano cresciuti e maturati…anche se le lunghe lettere e i pochi giorni di vacanza trascorsi insieme non potevano bastare per vivere in modo completo la loro storia…eppure…niente era riuscito a dividerli fino a quel momento…nemmeno una terribile nemica come la lontananza.
La vide passeggiare con gli occhi incollati alla guida turistica e l'espressione rilassata. Non era una ragazza vistosa…il suo fascino era sottile e dolce…ma i suoi occhi riuscivano a fermarsi sempre e solo su di lei.

Si sentiva osservata. Alzò lo sguardo e percorse lentamente la piazza e le viuzze che la circondavano…
C'era un'atmosfera così serena, si sentiva così felice…poi…lo vide…
Era uscito dal negozio ed era lì che la fissava con uno sguardo pensieroso…
Cercando di dominare la curiosità gli si avvicinò lentamente.
- Cosa succede? - gli chiese.
Lui le sorrise dolcemente.
- Niente!
- Allora perché ti sei fermato qui a fissarmi?
- Perché sei molto carina… - rispose lui semplicemente.
Un leggero rossore coprì le sue guance…poi si voltò verso il mare.
- Smettila di dire sciocchezze - gli rispose ancora imbarazzata - E incamminiamoci verso l'albergo.
Lui sorrise tra sé del suo imbarazzo e mettendole una mano sulle spalle la condusse tranquillamente tra le stradine piene di negozietti.

Era quasi il tramonto e avevano viaggiato per gran parte della giornata.
Jenny sentiva le gambe che cominciavano a darle qualche piccolo problema di indolenzimento…ma il suo viso si rischiarò quando scorse l'insegna della piccola locanda gestita da una famiglia che viveva in quel villaggio da generazioni.
Anche la guida ne riportava il nome indicando che quella famiglia era anche la proprietaria dell'antico faro che sovrastava alcuni alti e frastagliati scogli subito dopo l'uscita dal porto.
Lei non vedeva l'ora di andare a visitarlo…

Philip vide l'hotel proprio di fronte a loro e si chiese se avessero fatto bene a cambiare bruscamente programma. Avevano deciso di passare la settimana in montagna, ma quando Jenny aveva visto una fotografia di quel paesino aveva voluto andarci ad ogni costo…il problema era che non erano riusciti a prenotare prima e al loro arrivo erano venuti a sapere che la locanda "Il Faro" era l'unica della zona.
Ogni suo pensiero fu spazzato via dallo sguardo estasiato di Jenny non appena vide l'interno rustico e accogliente della locanda. La strinse un pochino più a sé. A volte Jenny non se ne rendeva conto ma provocava, con alcuni suo sguardi, un istinto incontrollabile in lui…l'istinto di prenderla fra le braccia e perdersi nei suoi baci…
I suoi pensieri furono bruscamente interrotti dall'arrivo di una signora dallo sguardo gentile sui sessantacinque anni.
- Buonasera…ben arrivati! Posso esservi utile?
Jenny si fece avanti.
- Buonasera! - rispose ricambiando il sorriso - Abbiamo intenzione di fermarci per la settimana e volevamo sapere che avevate stanze disponibili!
La signora li guardò sempre sorridendo, poi si voltò e prese una chiave appesa ad un riquadro.
- Siete fortunati…la stanza 7 si è appena liberata!
I due si scambiarono un'occhiata incerta…cosa dovevano fare? Accettare quella camera???
Quel pensiero li fece arrossire entrambi.
La signora si accorse del loro imbarazzo e si fermò incuriosita.
- Beh…ecco… - iniziò Jenny - …noi…vorremmo due camere separate…
- Non siamo sposati! - rispose un po' più sicuro Philip mettendo fine al tormento della ragazza.
La signora arrossì imbarazzata.
_ Scusatemi! - disse in fretta - Sono davvero desolata…è solo che…quando vi ho visto entrare vi ho scambiati per una coppia in viaggio di nozze…sono mortificata…
I due erano ancora più imbarazzati…non riuscivano nemmeno a guardarsi in faccia.
- Non si preoccupi… - disse infine Challaghan.
La donna tornò indietro e consultò il registro. Il sorriso sparì dal suo volto.
Prese a controllare tutte le pagine attentamente…poi sospirò e tornò a fissarli.
- Mi dispiace infinitamente ragazzi, ma quella è l'unica stanza libera almeno fino a giovedì prossimo…
- Ma… - iniziò Jenny - …noi ripartiamo venerdì!
- Non c'è un altro albergo in questa zona?? - chiese Philip.
La signora scosse la testa.
- Fino a tre anni fa c'era una signora che affittava delle stanze alle persone che come voi rimanevano senza alloggio…ma ora si è trasferita e la casa è stata chiusa.
I due ragazzi si guardarono in volto senza sapere cosa fare.
La signora percepì il loro disagio…
- Scusate…non vorrei intromettermi, ma…se volete posso far cambiare il letto matrimoniale della stanza con due letti singoli…può andar bene??
Jenny arrossì ancora di più. Il fatto che la signora avesse capito il perché della loro esitazione era oltremodo imbarazzante.
Philip invece, più pratico, cercò di superare l'imbarazzo e rispose:
- Grazie mille signora…è molto gentile!
La signora sorrise poi consegnò a Philip la chiave e gli disse:
- Bene! Faccio chiamare subito qualcuno per preparare la stanza…questi sono i vostri bagagli vero? Lasciateli pure qui…li porteremo noi di sopra…Ahhh…e se avete fame…nel salone ristorante sarà servita la cena tra una mezz'oretta.

Da quando si erano seduti al tavolo per cenare Jenny aveva uno sguardo strano…
Lui aveva fatto di tutto per mantenere viva la conversazione, ma lei si limitava a rispondergli a monosillabi e dopo qualche ultimo tentativo vi rinunciò…cosa diavolo aveva Jenny?
Che fosse ancora imbarazzata per via della stanza? Eppure la signora aveva risolto il problema facendo cambiare i letti…perché lei non si rilassava…pensava forse che le sarebbe saltato addosso?
Quel pensiero lo bloccò. Alzò il viso per lanciare una rapida occhiata alla ragazza.
Ultimamente aveva pensato spesso a quella parte del loro rapporto…ma questo non significava certo che l'avrebbe costretta a fare l'amore con lui…dannazione!
Amava Jenny più di qualunque altra persona e ne aveva un grande rispetto…non avrebbe mai fatto una cosa del genere!

Aveva troppa paura…non riusciva a guardarlo negli occhi…
Si stava comportando come una stupida e lo sapeva perfettamente. Il problema era che da quando aveva scoperto che avrebbero passato tutte le notti insieme nella stessa stanza un pensiero insistente aveva fatto capolino nella sua mente.
Il problema "intimità" non era mai stato toccato da nessuno dei due…ma lei si rendeva conto che presto o tardi sarebbe giunto anche quel momento…era inevitabile… lo sapeva bene…
Sapeva che Philip era un ragazzo meraviglioso e non avrebbe mai preteso da lei niente di più di quanto era disposta a dargli…però…perché era così inquieta…???
Che le stava succedendo? Aveva paura e non poteva negarlo…paura di lasciarsi andare completamente…oh Signore….cos'avrebbe fatto ora?

I due ragazzi decisero di fare un'ultima passeggiata prima di rientrare e andare a dormire.
Presero la stradina che si dilungava molto verso la costa e piano piano arrivarono nei pressi del faro.
Jenny lo guardava affascinata. Era una costruzione molto particolare. A strisce bianche e nere possedeva il fascino selvaggio del passato.
La luce era ancora funzionante e illuminava tutta la zona circostante.
Anche Philip fermo al suo fianco lo stava guardando con grande attenzione.
- E' davvero molto bello! - disse inaspettatamente il ragazzo.
Jenny annuì lentamente.
- Già - la ragazza rispose sussurrando.
Philip si voltò a guardarla. Jenny aveva uno sguardo strano, era come assente…
Philip si accigliò un attimo:
- Che ti succede Jenny? Qualcosa non va?
- Non ti preoccupare Philip! E' solo che questo posto ha una strana atmosfera…è intriso di tristezza…di aspettativa…è come se qualcuno non riuscisse a trovare pace…
Philip non rispose, anche lui avvertiva le stesse sensazioni della ragazza…
Infine sospirando Philip la prese per mano.
- Forza Jenny…ora è meglio andare…ormai si stà facendo tardi!
Jenny lo seguì docilmente, ma prima di svoltare l'angolo si voltò per dare un ultimo sguardo al quel posto così strano e…
"Ma chi è quella ragazza?" pensò notando una piccola sagoma ferma sugli scogli proprio davanti al fare che fissava il mare calmo. Aveva dei lunghi capelli castani e la figura sottile…teneva le mani congiunte davanti a sé e lo sguardo era fisso sull'orizzonte.

Erano arrivati nella hall ed entrambi non sapevano come affrontare la situazione che si sarebbe creata di lì a poco…
Per evitarle troppo imbarazzo Philip le disse:
- Ascolta Jenny io ho sete, vado un attimo al bar a prendere qualcosa…ma tu puoi andare avanti se vuoi…
Jenny capì subito che Philip stava mentendo…lo conosceva troppo bene…voleva solo farla sentire meno in imbarazzo…
Sorrise con gratitudine. Gli lasciò la mano, ma la posò sulla sua spalla avvicinandosi velocemente. Si alzò sulle punte e lo baciò teneramente sulle labbra…appena si staccagli sussurrò…
- Grazie Philip… - poi si voltò e corse su per le scale verso la loro stanza.
Il ragazzo rimase a fissarlo con uno sguardo enigmatico sul volto.

La luce del Sole le solleticava il viso dolcemente destandola dal suo sonno leggero.
Aprì le palpebre, ma le richiuse subito accecata.
"Ma che ore sono?" pensò voltandosi dall'altro lato.
Quando riaprì gli occhi vide un letto disfatto a circa un metro e mezzo dal suo e gli avvenimenti della sera prima le tornarono alla mente.
Si era preparata per la notte a super velocità e si era infilata sotto le coperte ancora prima del ritorno di Philip. Ma non era riuscita ad addormentarsi…era troppo nervosa.
Infine quando l'aveva sentito entrare non si era nemmeno voltata. Probabilmente il ragazzo pensando che dormisse e non volendo disturbarla si era cambiato al buio e dopo pochi minuti aveva sentito il suo respiro regolare…
Ma ora dov'era andato Philip?
Jenny si alzò e si vestì. Mise una camicia azzurro cielo e un paio di calzoncini corti di jeans che aderivano perfettamente alla sua figura. Sorrise quasi a se stessa…da quando viveva in America era cambiata molto…prima non si sarebbe mai sognata d'indossare un vestito di quel genere.
Il suo sorriso sparì dal suo volto quando ripensò al suo comportamento la sera prima…
Era stata davvero stupida, eppure per un attimo era rimasta quasi terrorizzata…
Una delle poche certezze della sua vita era proprio l'amore profondo che provava per "il suo capitano"…allora perché si era così spaventata al pensiero…
Scosse la testa.
Era meglio lasciar perdere quei pensieri la mattina presto.
Uscì dalla stanza e si diresse verso la hall.

- Buongiorno signorina! - la salutò la signora alla reception.
- Buongiorno a lei! - rispose Jenny sorridendo.
- Il suo amico è uscito a per una corsetta di allenamento…mi ha detto di riferirle se la vedevo che sarebbe tornato entro una mezz'oretta… - guardò l'orologio appeso alla parete - …dovrebbe tornare a minuti…
Jenny sorrise indulgente. Non si poteva certo dimenticare che entro pochi giorni Philip avrebbe dovuto affrontare i difficili allenamenti della nazionale sotto la guida del grande Oliver Hutton.
- Grazie signora! Vorrà dire che lo aspetterò per fare colazione.
La signora annuì.
Jenny si stava voltando quando la sua attenzione fu attirata da alcune foto appese alla parete.
Una di esse in particolar modo…
Si avvicinò attenta. Quei capelli lunghi…quelle fattezze…quella era la ragazza che aveva notato davanti al faro la sera prima! Non c'erano dubbi!
- Signora…chi questa ragazza? - chiese interessata.
La signora si avvicinò a lei.
- Quella ragazza è una mia lontana parente…si chiama Hikari…è molto carina vero…?? All'epoca della foto aveva 17 anni…
Jenny notò all'improvviso che la foto sembrava molto vecchia.
- Mi scusi signora…ma ora quanti anni ha Hikari?
La donna la guardò in modo strano…poi le rispose lentamente…
- Hikari è morta…molti anni fa…gettandosi dagli scogli del faro…
Jenny era ammutolita.
- Questa ragazza è la famosa Hikari della leggenda…

Philip entrò all'interno dell'albergo con il fiatone.
Caspita che corsa si era fatto! Senza accorgersene si era ritrovato nuovamente davanti al faro.
Non sapeva perché era andato da quella parte…all'improvviso si era ritrovato lì…come se qualcosa o qualcuno l'avesse richiamato in quella direzione…era come se le sue gambe e tutto il suo corpo conoscessero a memoria quel percorso…
Cercando di togliersi quelle sensazioni strane dalla mente si avviò verso la sala in cui veniva servita la colazione in cerca di Jenny.
La ragazza era seduta su una delle poltrone del piccolo salotto aveva le mani sul viso ed era estremamente pallida.
Lui le corse subito vicino.
- Jenny…che ti succede? Non ti senti bene?
La ragazza lo guardò con uno sguardo smarrito.
- Oh Philip…


Ascoltò il racconto di Jenny mentre facevano colazione.
Philip non riusciva a crederci.
- Ma Jenny…sei sicura di averla vista? Magari era solo un'ombra…
Jenny lo fissò risentita.
- Mi stai dando della visionaria?
- Ma no…è solo che ieri sera era molto buio magari è stata un'illusione ottica o magari c'era davvero qualcuno ma magari assomigliava soltanto a Hikari…non puoi di certo averla vista…se è morta molti anni fa…
Jenny abbassò lo sguardo sul suo piatto.
- Sono certa che era lei…

Il ragazzo organizzò una giornata molto intensa.
Cercava di occupare ogni minuto in modo da distrarre Jenny dalla storia della ragazza misteriosa.
Non voleva che si angustiasse per tutta la vacanza per una cosa che poteva rivelarsi una semplice coincidenza e addirittura un'illusione ottica…
Non poteva certo negare che intorno a quel faro ci fosse una strana atmosferaa …in quanto persino lui la percepiva…ma da lì vedere il fantasma di una donna morta…
In ogni caso sembrava che Jenny si fosse convinta e l'argomento non venne più toccato per tutto il giorno…ma alla sera…

I due stavano rientrando in albergo completamente esausti.
Avevano camminato tutto il giorno e non vedevano l'ora di potersi fare una doccia e andare a dormire…
Quando passarono davanti alla reception la signora Yozumi (che era la moglie del proprietario) era seduta con un vecchio album ingiallito tra le gambe. Quando li vide li chiamò subito.
- Scusate ragazzi se vi disturbo…
Jenny le sorrise.
- Non si preoccupi signora. Aveva bisogno di qualcosa?
La signora Yozumi fissava Jenny intensamente, poi voltò l'album che aveva tra le mani per mostrare loro la foto che conteneva.
Era una foto molto ingiallita…sicuramente vecchissima…
Jenny e Philip trattennero il fiato.
- Dio…come mi somiglia… - sussurrò la ragazza sbigottita.
La signora Yozumi annuì lentamente.
- Ieri quando mi ha chiesto di Hikari mi sono accorta improvvisamente di come lei le assomigliava…non essendo convinta sono andata a prendere questo vecchio album che conservavo nel solaio di casa mia per controllare…e avevo ragione. Lei signorina Jenny e Hikari siete come due gocce d'acqua. L'unica cosa che vi differenzia è la vostra pettinatura!

Philip entrò nella stanza. Jenny era seduta sul letto. Teneva ancora tra le mani la fotografia ingiallita che la signora Yozumi le aveva prestato. La fissava come ipnotizzata.
Philip si sentì stringere il cuore avvertendo la sua inquietudine.
Cosa stava succedendo a Jenny? Chi era la ragazza della foto? Perché entrambi avvertivano quella strana sensazione? E poi…la ragazza vista da Jenny la sera prima…poteva davvero essere Hikari?

Jenny l'aveva sentito entrare, ma non alzò la testa dalla fotografia. Era sconvolta…su questo non c'erano dubbi…
Ormai era certa di aver visto Hikari la sera prima…il problema era…perché si assomigliavano così tanto?
E perché Hikari era ancora sugli scogli del faro?
Vide Philip sedersi di fianco a lei sul letto.
- Come ti senti Jenny? - le chiese preoccupato.
Lei si decise a staccare gli occhi da quella foto e la ripose con cura sul comodino di fianco al letto.
Poi sospirò passandosi una mano sul volto.
- Non te lo so dire Philip! Mi sento così strana…
Il ragazzo l'abbracciò dolcemente per confortarla.
Lei gli appoggiò la testa sulla spalla chiudendo gli occhi.
- Cos'hai intenzione di fare ora?
Lei riaprì gli occhi ma non si mosse.
- Di preciso ancora non lo so, so solo che voglio andare in fondo a questa storia…ho percepito al faro un'immensa tristezza e sembrava provenire tutta da lei…da Hikari…devo scoprire assolutamente perché!
Philip la guardava. Percepiva il suo respiro caldo sul collo. Senza quasi rendersene conto abbassò il viso e la baciò. Lei nonostante la sorpresa ricambiò il suo bacio. Le loro labbra si staccarono per qualche decimo di secondo e un sussurro uscì dalle sue labbra umide:
- Philip…
Il ragazzo tornò a baciarla con più passione di prima. Lei gli passò le braccia dietro al collo e si strinse più a lui…
Lentamente i due ragazzi scivolarono sul letto uno sopra l'altra…silenzio…sospiri…un piccolo gemito…
La mente di Jenny turbinava…erano troppe e troppo intense le emozioni che stava provando.
Non si accorse che Philip le stava sbottonando la camicia fino a quando non sentì le mani di lui esplorarle la schiena e il seno…e non si accorse nemmeno di aver fatto la stessa cosa con la camicia di lui fino a quando non avvertì sotto le sue mani il calore della sua pelle e il movimento dei muscoli guizzanti della sua schiena…
A quel punto la realtà delle cose la colpì come una frustata bloccandola improvvisamente.
Philip avvertì il cambiamento e si fermò allontanandosi di qualche centimetro.
- Jenny…
La ragazza aveva gli occhi lucidi e lo sguardo spaventato…
- Ti prego…no… - fu tutto quello che disse.
Il ragazzo non capiva.
- Perché hai paura di me Jenny? Io non ti farei mai del male…
- No…non è colpa tua…
- E allora cosa c'è? - la sua voce manteneva un tono calmo e carezzevole.
Jenny non poteva continuare.
Voltò la testa di lato per non doverlo guardare…ma non rispose.
Philip attese qualche istante poi sospirando si alzò dal letto e mentre si riabbottonava la camicia uscì senza una parola dalla stanza.

Dopo una notte insonne Jenny si alzò molto presto. Philip non era rientrato a dormire…e lei era molto preoccupata.
Scese lentamente le scale e si avviò verso la sala per la colazione in cui ancora non c'era nessuno.
Si versò un bicchiere di succo d'arancia e si sedette a sorseggiarlo con lo sguardo perso.
Pochi istanti dopo un'ombra accanto a lei le fece alzare lo sguardo.
Era Philip.

Jenny aveva lo sguardo immobile. Chissà a cosa stava pensando?
Si avvicinò silenziosamente.
Quando potè vederla in viso notò subito le occhiaie profonde. Avrebbe voluto prenderla tra le braccia per confortarla…per dirle che andava tutto bene…ma…era veramente questa la verità?
Philip non lo sapeva più…
Se l'avesse davvero abbracciata…sarebbe stato respinto?
"Basta!" si disse Philip "Ieri sera Jenny era sconvolta a causa della foto…come hai potuto pensare che…eppure…per un attimo…lei lo aveva corrisposto…per un momento si era abbandonata tra le sue braccia…"
Scosse la testa e si sedette di fronte al ei.
- Come ti senti questa mattina? - le chiese.
Lei lo guardò negli occhi…aveva un'espressione da cucciolo ferito…
Il cuore di Philip mancò un battito.
- Stò bene - rispose sussurrando Jenny.
Dopo alcuni attimi di silenzio il ragazzo le prese una mano tra le sue.
- Senti…non ti andrebbe di venire con me in biblioteca questa mattina?
Lei lo guardò stupita.
- In biblioteca? E a fare cosa?
- Ma come? Pensavo che volessi saperne di più sulla storia di Hikari!
Jenny gli sorrise grata.

Philip era andato a comprare qualcosa da mangiare per pranzo…mentre lei era ancora seduta tra gli scaffali piena di libri. Avevano passato tutta la mattina a cercare le informazioni che servivano loro per ricostruire gli ultimi avvenimenti della vita di Hikari Yozumi.
E finalmente il quadro sembrava essere completo.
Hikari era la figlia primogenita del proprietario del faro…un certo Hiroshi Yozumi…
Fin da bambina aveva aiutato il padre nel suo lavoro, sapeva come far funzionare l'illuminazione ed era sempre con lo sguardo rivolto verso il mare…in cerca di chi potesse aver bisogno di aiuto.
Si diceva che fosse una ragazza timida e riservata e che non avesse molti amici…oltretutto all'epoca il faro era molto distante dal centro abitato e non aveva spesso contatti con gli abitanti del villaggio.
Un giorno però la ragazza si innamorò di Kyosuke Yagashi, un giovane marinaio che era stato salvato dal padre di lei durante una tempesta.
A quanto sembrava anche il giovane Kyosuke ricambiava i suoi sentimenti, purtroppo però successe qualcosa. Qualcosa che cambiò per sempre il destino dei due ragazzi. Si dice che un giorno Hiroshi cacciò Kyosuke da casa sua e gli intimò di non fare più ritorno.
Passati un paio di mesi Hiroshi iniziò ad organizzare il matrimonio della figlia con l'erede di un importante commerciante del villaggio senza sapere che Hikari e Kyosuke continuavano a vedersi di nascosto.
Una sera di tempesta però Hiroshi scoprì il segreto della figlia proprio mentre i due giovani erano diventati amanti per la prima volta. Fuori di senno Hiroshi tentò di uccidere Kyosuke, il quale si salvò dalla furia dell'uomo solo grazie all'intervento di Hikari che bloccò il padre il tempo necessario al ragazzo per allontanarsi con la sua barca.
Per molti giorni Hikari rimase ad aspettare il ritorno di Kyosuke in piedi sulla cima degli scogli, ma il ragazzo non fece mai più ritorno.
Circa un mese dopo vennero ritrovati i resti della barca del giovane marinaio…ma di lui non c'era traccia.
Hikari sconvolta rifiutò categoricamente di sposare il pretendente scelto dal padre e accecata dalla disperazione una sera, in cui infuriava una tempesta simile a quella precedente, si gettò dalla scogliera. Da allora si dice che durante le notti di tempesta lo spirito inconsolabile di Hikari si aggiri ancora tra quelle rocce nella vana speranza di poter rivedere il suo amato Kyosuke.

Jenny chiuse il libro dal quale stava leggendo proprio mentre Philip tornava con il pranzo.
La ragazza lo ringraziò con un sorriso.
I due mangiarono in silenzio assaporando la tranquillità di quella piccola stanza inondata dal sole.
Ora sapevano come si erano svolti i fatti. Eppure Jenny non era del tutto convinta. Aveva la sensazione che mancasse ancora qualche tassello. Anche Philip era dello stesso parere. Troppe domande non avevano ancora una risposta. Ad esempio, come mai Hiroshi Yozumi aveva cacciato di casa Kyosuke? E perché Hikari era convinta che il ragazzo sarebbe tornato? Perché Hiroshi dopo la scomparsa di Kyosuke voleva ancora con tanta insistenza far sposare sua figlia?

La sera quando rientrarono in albergo avevano preso una decisione. L'unica persona che poteva aiutarli era proprio la signora Yozumi.
Decisero di raccontarle tutto…dalle loro strane sensazioni alla misteriosa ragazza che Jenny aveva visto.
La signora Yozumi li ascoltò attentamente e con un grande interesse. Alla fine del racconto il suo sguardo da interessato si era fatto serio.
- Io non sono mai stata informata sui particolari della vicenda di Hikari, questo è un segreto che pochi conoscono anche all'interno della famiglia. Ma se davvero siete decisi ad andare fino in fondo, solo una persona può aiutarvi!

Il giorno successivo i due ragazzi si alzarono molto presto. Dovevano recarsi al villaggio vicino per parlare con Sakura Yozumi…la nipote di Hikari!
Presero il primo autobus della giornata. Ancora le strade erano deserte e il rumore del mare e il verso di qualche gabbiano erano i soli a rompere l'immobilità che aveva lasciato l'oscurità ormai dispersa tra i primi raggi di sole.
Jenny e Philip non parlavano, ma si godevano quella sensazione in silenzio.
Entrambi avevano gli sguardi rivolti verso il mare che di minuto in minuto si schiariva catturando i raggi luminosi dell'alba.
La signora Yozumi aveva consegnato loro l'indirizzo dell'anziana donna, ma gli aveva avvertiti che non sarebbe stato affatto facile farsi raccontare la verità.
I due scesero alla terza fermata e si avviarono verso il centro del paesino.
I negozianti stavano iniziando ad aprire le loro attività mentre la gente iniziava ad aprire le persiane (ma esiteranno in Giappone? Boh..^^;;;) delle case per far entrare la luce del nuovo giorno.
Si fermarono a fare colazione mentre aspettavano l'ora più adatta per far visita alla famosa Sakura Yozumi.

- Credi che ci riceverà? - chiese Jenny voltandosi verso Philip.
Il ragazzo scosse la testa - Non ne ho proprio idea… - rispose continuando a camminare.
Jenny si fermò un momento.
- Mi dispiace sai?
Philip si voltò a guardarla.
- Jenny?
- Questa doveva essere una vacanza speciale…la nostra prima vacanza. E io ho rovinato tutto! Scusami!
Philip vide le lacrime spuntare da quegli occhi tristi e di scatto l'abbracciò.
- Non dire sciocchezze. Sai bene che non è vero! Guardati un po' attorno! I posti che stiamo visitando sono bellissimi e la scoperta di questa leggenda stà rendendo tutto più interessante non credi? Sicuramente ci saremmo annoiati a morte a girare per un'intera settimana senza questa novità…non ti sembra? Quindi ora smettila di fare la sciocca!
Il ragazzo le asciugò la guancia bagnata dall'unica lacrima che le era fuoriuscita dalle palpebre.
- Mi dispiace…per l'altra sera…io…
- Sssttt… - Philip non le permise di continuare - Basta! Non sei tu che devi scusarti…è stata colpa mia…
- Questo non è vero…io volevo…però… - la ragazza si bloccò arrossendo fino alla punta dei piedi.
Lui la strinse nuovamente a sé.
- Non preoccuparti Jenny…un giorno arriverà il momento giusto…e non dovremo più aver paura di nulla, vedrai!
Jenny chiuse gli occhi e si lasciò cullare tra quelle braccia forti.

Suonarono alla porta della graziosa villetta che era stata costruita su un'altura e da cui si poteva dominare tutta la baia.
L'atmosfera era serena, quasi immobile…molto diversa da quella di una grande città…
Jenny e Philip aspettarono ansiosi.
Qualche istante dopo una signora abbastanza giovane aprì la porta. Il suo sguardo si dipinse di sincero stupore.
- Si? - chiese incerta.
Philip si fece avanti.
- Buongiorno! Scusi il disturbo…noi stiamo cercando la signora Sakura Yozumi…abita qui vero?
- Ma voi chi siete? - i due rimasero spiazzati dalla brusca risposta.
- Chi è alla porta Maria? - si sentì una voce provenire dall'interno.
- Beh…
La signora sull'uscio scostò la porta. I due ragazzi videro una signora molto anziana camminare lentamente verso di loro appoggiandosi ad un bastone.
Doveva essere molto anziana, ma i suoi occhi erano lucidi e vigili.
Philip si fece avanti - Buongiorno signora! Scusi il disturbo…per caso lei è la signora Sakura Yozumi? -
La donna ormai era arriva sull'uscio…quando i suoi occhi si posarono su Jenny ebbero un moto di sorpresa…poi senza degnare Philip di uno sguardo si voltò e disse:
- Venite dentro voi due! Maria…falli accomodare sulla terrazza…

Ormai erano parecchi minuti che i due stavano aspettando in silenzio davanti alla signora Yozumi…ma la donna non sembrava intenzionata a parlare…fissava Jenny senza muovere un muscolo.
Alla fine Jenny non sopportò più quella tensione e di scatto si alzò andando ad affacciarsi al balcone.
- La prego…non mi fissi in quel modo! - disse velocemente la ragazza.
La signora sorrise un po' ironicamente.
- E come ti dovrei guardare Hikari!???
Philip alzò la testa di scatto e lo stesso fece Jenny.
- Ma cosa dice? Io non sono Hikari!
La signora Sakura scosse la testa lentamente e rispose con un enigmatico: Se ti fa piacere crederlo…
Philip cercò di spezzare la tensione intervenendo nella conversazione.
- Signora…lei sa perché siamo qui, vero?
- Certo ragazzo mio! Sarò vecchia, ma ancora non sono diventata stupida o rimbambita!
- Ma io non intendevo…
la signora lo interrupe con un gesto della mano.
- …si..si..so cosa volevi dire! Comunque… - disse alzandosi dalla poltrona imbottita sul quale si era seduta precedentemente - …se davvero siete decisi vi posso anche raccontare la verità. Sono certa che non andrete in giro a raccontarla…
Sakura si fermò al fianco di Jenny ed entrambe fissarono un punto in lontananza. Philip rimase in disparte a fissarle sorpreso.

- E' là che ha avuto inizio tutto! - iniziò poco dopo la signora Yozumi - proprio su quegli scogli…ha avuto inizio, ma sempre lì…è anche finito tutto…
Jenny si voltò verso destra e si accorse con stupore che il famoso "faro" era ben visibile e come al solito emanava quella strana sensazione di tristezza che avvolgeva tutta l'aria circostante.
Sakura chiuse gli occhi come per richiamare alla mente i ricordi di quando era bambina…di quando sua madre le raccontava sempre la storia triste e tragica di sua zia Hikari.
All'epoca della morte della giovane Hikari…la madre di Sakura era molto piccola…ma la tragedia aveva sconvolto anche il suo mondo di giovane e innocente bimba.
- Quando mio nonno Hiroshi salvò Kyosuke dalle onde di una tempesta non immaginava certo che sarebbe stato quel ragazzo a cambiare il destino della sua famiglia…
- Signora…si sente bene? - chiese Philip preoccupato vedendo la donna impallidire, la lei non rispose e continuò a narrare.
- …mia madre Nodoka aveva solo 4 anni, ma si è sempre ricordata gli avvenimenti di quei mesi. Mi disse che Hikari e Kyosuke erano subito diventati amici, uniti dalla stessa solitudine. Secondo lei Kyosuke non era un buono a nulla come aveva sempre pensato mio nonno, diceva che spesso aiutava Hikari nei lavori di manutenzione del faro e andava a pescare per ripagare l'ospitalità della famiglia Yozumi. Era sempre gentile con lei e spesso la faceva giocare…inoltre…la mamma mi diceva sempre che non aveva mai visto uno sguardo più dolce di quello con cui il ragazzo fissava Hikari…
Jenny strinse le mani al parapetto…perché avvertiva una strana inquietudine in fondo al cuore? Era come si aspettasse di venire a conoscenza di un segreto che avrebbe per sempre cambiato la sua vita. Espirò lentamente l'aria per far diminuire i battiti accelerati del suo cuore. Doveva calmarsi! Perché diavolo era così agitata?

La signora Yozumi sembrò non accorgersi di nulla e continuò il suo racconto.
Hikari e Kyosuke alla fine s'innamorarono perdutamente. Decisero di sposarsi e stolti nella loro felicità non si accorsero che Hiroshi aveva cominciato a preoccuparsi per la loro famigliarità.
L'uomo decise così di combinare il matrimonio della figlia con un buon partito. Quando i due ragazzi comunicarono ad Hiroshi la loro decisione, l'uomo si infuriò e non volle ascoltare nessuno dei due. Ormai aveva dato la sua parola ad un commerciante molto famoso al paese e non poteva rimangiarsela! Hikari avrebbe sposato Takuro Himada, il figlio di quest'ultimo.
I due giovani cercarono di farlo ragionare e di spiegare quello che provavano l'uno per l'altra ma non ci fu niente da fare. Hiroshi cacciò Kyosuke intimandogli di non farsi mai più vedere e proibendo alla figlia di allontanarsi dalla zona circostante al faro.
Kyosuke decise di andarsene per non creare più scompiglio di quello che già c'era, ma non abbandonò Hikari. Anzi…confidava nel fatto che presto o tardi Hiroshi avrebbe cambiato idea e così decise di trovare alloggio al paese. Naturalmente trovò anche il modo per comunicare con Hikari e spesso i due si vedevano in una baia nascosta non lontano del faro.
Passarono un paio di mesi, ma Hiroshi non sembrava voler cambiare idea, anzi accellerò i preparativi per il matrimonio in modo da far rassegnare sua figlia.
Poi…un giorno…
La voce di Sakura s'incrinò un momento.
…un giorno…Kyosuke tornò presto dal suo giro di pesca a causa del maltempo , si preannunciava una violenta tempesta e non era affatto sicuro restare al largo. Hikari dopo un'ennesima discussione con il padre scappò di casa e non sapendo dove andare aspettò il ritorno di Kyosuke alla baia.
Quando la vide il ragazzo si preoccupò molto, lei era disperata e piangeva senza controllo.
Poco dopo iniziò a piovere e i due si rifugiarono in una grotta per aspettare all'asciutto. Intanto Hiroshi preoccupato per l'assenza prolungata di Hikari uscì sotto la tempesta per cercarla.
Hikari era arrivata al limite della sopportazione…non voleva più tornare a casa, nonostante Kyosuke cercasse di farla ragionare…e per consolarla lui iniziò a baciarla…ma forse, complice la strana atmosfera di quel momento e gli avvenimenti della giornata, i due persero ben presto ogni controllo sui loro corpi e divennero amanti. Proprio quella notte Hiroshi li scoprì e perse completamente la ragione. Si avventò sul ragazzo per ucciderlo e iniziò a picchiarlo fino quasi a fargli perdere i sensi, poi Kyosuke con un ultimo sforzo riuscì a staccarsi da Hiroshi e Hikari ne approfittò…si gettò contro il padre mentre urlava a Kyosuke di mettersi in salvo.
Il ragazzo sapeva che non c'erano altre possibilità…iniziò a correre, uscì in mezzo alla furia degli elementi e corse a perdifiato verso la sua barca. Sapeva che era un suicidio…ma se fosse rimasto ancora Hiroshi l'avrebbe davvero ammazzato. Non aveva altre alternative…per tornare sul sentiero che portava al villaggio avrebbe dovuto tornare indietro e passare nuovamente per la grotta…e a quel punto la via del mare era quella che poteva dargli una piccolissima probabilità di sopravvivenza…
Era a circa 50 metri dalla costa, ma non riusciva già più a tenere la barca nella direzione da lui desiderata…


Jenny iniziò a perdere sensibilità dal mondo che la circondava…aveva la fronte imperlata di sudore freddo e un lancinante dolore alla testa gli impediva qualunque ragionamento…l'ultima cosa che vide prima di perdere completamente conoscenza fu lo sguardo terrorizzato di Philip mentre lei scivolava lentamente al suolo.
- Jennyyyyy! - il ragazzo la prese tra le braccia - Cosa ti succede? Rispondi! Jenny! Jenny!
La signora Yozumi chiamò la sua domestica.
- Maria! Maria! Corri presto!

- Kyosukeeeeeeeeee… - la voce lontana di Hikari lo distrasse per un attimo.
La ragazza era sulla riva e gli faceva dei segnali.
- Hikari è pericoloso! Torna a casa! Mi hai sentito? - urlò con tutto il fiato che aveva in gola per farsi sentire oltre il frastuono provocato dal vento, dalle onde e dalla pioggia scrosciante.
- No, non senza di te! Kyosuke ti prego voglio venire anch'io insieme a te!
Per un attimo la fermezza del ragazzo vacillò…voleva portarla via con sé più di ogni altra cosa al mondo, ma era anche cosciente dell'estremo pericolo, lui…non poteva assolutamente permettere che la sua Hikari rischiasse la vita…
Con voce strozzata le rispose:
- Non posso Hikari! E' troppo pericoloso!
La barca si stava allontanando sempre di più dalla riva, Hikari la guardava impotente…sentiva scivolare via insieme a lei tutti i suoi sogni, tutte le sue certezze e tutti i suoi sentimenti…
Non poteva perdere Kyosuke, non poteva! Dio non poteva privarla dell'unica cose preziosa per lei…non poteva essere così crudele.
- Kyosukeeeee - strillò ormai con lo sguardo pieno di lacrime - Io ti aspetterò! Ti pregooo tornaaaaa… - ma la barca ormai era sparita tra le onde gigantesche che si infrangevano con terribile violenza contro la scogliera.

- Jenny! Jenny! Mi senti? Jenny!
Chi la chiamava?
Philip.
Ero preoccupato.
Jenny cercò di aprire gli occhi ma la luce per un attimo l'accecò. Era naturale…dopo essere stata a lungo nella grotta la sua vista non era più abit…ma che stava dicendo? Quale grotta?
Sentì le mani del ragazzo sfiorarle delicatamente il viso, lentamente riuscì a socchiudere le palpebre.
- Philip…sei tu? - sussurrò.
- Jenny! Oh meno male...mi hai fatto spaventare sai! Che ti è successo?
La ragazza si alzò dal divano sulla quale era stata sdraiata e Philip la sostenne per le spalle.
- Lui dov'è?
- Lui chi? - chiese sorpreso il ragazzo.
- Ma come…? Kyosuke…si stava allontanando con la barca…io l'ho visto…
Philip guardava Jenny incredulo. Che diavolo stava succedendo?
In quel momento la porta si aprì e la signora Sakura entrò lentamente fissando il viso della giovane ragazza davanti a lei.
- Credo che tu abbia appena rivissuto la notte della tempesta in cui Hikari e Kyosuke si separarono…ora non c'è più dubbio ragazza mia! La tua somiglianza con mia zia non è casuale…
Jenny udì quelle parole, ma era ancora troppo stordita e senza più energie chiuse gli occhi e si lasciò andare tra le braccia di Philip, il quale sempre più preoccupato l'abbracciò stretta come per proteggerla dal resto del mondo…

Mentre Jenny riposava la signora Sakura terminò di raccontare la storia a Philip.
Purtroppo il resto della storia era esattamente come quella che avevano letto sul libro in biblioteca. La ragazza si mise ad aspettare Kyosuke e passava giorni interi in piedi sugli scogli a vigilare. Alcuni giorni dopo però gli abitanti del villaggio trovarono i resti dell'imbarcazione del ragazzo…
Fu un duro colpo per Hikari che però continuò ad aspettarlo…fedele alla sua promessa!
Il padre però non si arrese e tentò il tutto per tutto…fissò ad insaputa della ragazza la data del matrimonio. Quando Hikari lo venne a sapere non fece una piega.
Però…proprio il giorno prima del suo matrimonio…in una notte di tempesta uguale a quella in cui aveva perso la vita il suo amato Kyosuke, si avventurò tra gli scogli…e si gettò nel vuoto.

Verso sera i due ragazzi lasciarono la casa della signora Yozumi, dopo aver declinato la sua offerta di ospitarli per la notte.
Philip era preoccupato…molto preoccupato! E Jenny era strana, molto pensierosa.
Poteva essere vero? Poteva davvero esserci una connessione tra loro due? Jenny e Hikari…
I due ragazzi presero l'autobus in silenzio. Philip si sedette accanto al finestrino e Jenny al suo fianco.
Non dissero una sola parola. Ognuno era perso nei propri pensieri.
Quando passarono davanti al faro entrambi si voltarono a fissarlo intensamente.
Per un attimo Jenny trattenne il fiato, poi prese sottobraccio Philip, appoggiò la testa alla sua spalla e chiuse gli occhi. Il ragazzo la guardava riposare, ma i suoi occhi furono catturati da una strana forza che lo costrinse a guardare nuovamente verso la costruzione in cima agli scogli.
Lei era là…
Hikari.
Poteva vederla anche lui ora.
Ma perché?
Pochi secondi prima non c'era nessuno!
La ragazza sembrava così pallida. Era immobile. Solo i suoi capelli erano mossi da un alito di vento.
Teneva le mani unite davanti a se.
Era davvero l'essenza della tristezza che aleggiava in quel luogo.
Provò pena per lei. Dopo tutto quello che aveva passato…non poteva riposare in pace nemmeno dopo la sua morte?

I due ragazzi arrivarono all'hotel in tarda serata. La signora Yozumi li vide entrare ma decise di non domandare nulla quando vide i loro volti sconvolti.
Come ogni sera Philip attese che Jenny si cambiasse con un po' di privacy prima di entrare anch'egli nella stanza. Quella sera però la luce era ancora accesa quando il ragazzo aprì la porta.
- Jenny? Sei ancora sveglia?
- Si! - rispose lei.
Philip andò a sedersi sul suo letto con lo sguardo rivolto verso di lei.
- Cosa vuoi fare ora Jenny? - chiese a voce bassissima.
Per un po' lei non aprì bocca, poi disse:
- Ormai è innegabile. Tra me e Hikari c'è uno strano legame. Il problema è scoprire di che natura. Anche mentre eravamo sull'autobus stasera ho avvertito chiaramente la sua disperazione.
Philip annuì.
- Anch'io sono riuscito a vederla stasera!
Jenny che fino a quel momento aveva parlato voltandogli le spalle si girò e lo fissò negli occhi.
- Davvero?
Dopo il cenno affermativo di lui la ragazza si alzò e andò alla finestra. Poggiò una mano sul vetro freddo e disse:
- Non m'importa che accadrà! Domani sera andrò al faro e l'affronterò!
- Jenny! Ma sei sicura? - esclamò preoccupato Philip.
Lei annuì, poi si voltò e gli sorrise debolmente.
- Verresti con me Philip?

Il mattino successivo si alzarono più tardi del solito. La giornata era abbastanza fredda e il cielo era completamente coperto da scuri nuvoloni.
Scesero a far colazione con tranquillità, ma una volta nella hall videro la signora Yozumi con uno sguardo molto preoccupato.
Jenny e Philip si avvicinarono a lei:
- Signora…qualcosa non va? - chiese Philip.
- Oh…buongiorno ragazzi! Abbiamo appena sentito alla radio che dall'oceano si stà avvicinando un tornado!
- Un tornado? - esclamò allarmata Jenny.
- Non preoccupatevi! Dicono non sia molto forte, anche se dovesse raggiungerci non dovrebbe provocare molti danni, ma in ogni caso pensano che nel pomeriggio cambi traiettoria.

La mattinata passò lenta. Quasi tutti gli ospiti dell'albergo non erano usciti, esattamente come Jenny e Philip che restarono seduti nel salotto a leggere e a guardare la televisione.
Proprio mentre Philip stava per spegnere, il giornalista annunciò che proprio quella mattina Oliver Hutton era rientrato in Giappone. Il ragazzo guardava con interesse le immagini del campo di allenamento che lo stava aspettando a Tokyo.
Jenny lo fissava.
- Vorresti essere là? Non è vero?
Philip si voltò sorpreso. Jenny lo guardava seria, poi si alzò e si avvicinò a lui. Gli mise una mano sulla spalla.
- Perché non torni a Tokyo? Potresti cominciare ad allenarti con Holly da subito!
Il ragazzo era esterrefatto. Lei s'inginocchiò davanti a lui e gli prese le mani tra le sue.
- Ho visto come guardavi quel campo e l'eccitazione che avevi nello sguardo. So che vorresti essere là insieme ai tuoi compagni…per questo ti ho detto che puoi andare. Non ti devi preoccupare per me! Io resterò qui. Non posso andarmene ora… ma sono certa che andrà tutto bene! Quando…
Philip la zittì mettendole una mano sulle labbra.
- Piantala di dire sciocchezze! Mi stai facendo male sai? - il suo sguardo era triste.
- Philip…
- Davvero credi che preferirei lasciarti qui da sola per andare ad allenarmi insieme ad Holly? Io ti amo Jenny!- disse con enfasi.
La ragazza non rispose nulla anche se i suoi occhi divennero lucidi.
- Se siamo venuti qui è perché volevo passare un po' di tempo solo con te! Presto tu ripartirai - ma a quella parola la voce del ragazzo s'incrinò - e non si sa quando potremo rivederci! Io voglio restare con te! Per me non c'è nulla di più importante!
Jenny si gettò tra le sue braccia piangendo silenziosamente.
Anche lei lo amava da impazzire! Ed era per questo che voleva scoprire il segreto che si celava dietro alla leggenda di Hikari! Nessun fantasma doveva disturbare l'armonia esistente tra loro due!

Erano quasi le sei e una leggera pioggerellina aveva cominciato a cadere dai nuvoloni che si facevano sempre più minacciosi.
I due ragazzi si misero un impermeabile e uscirono nonostante il tempo sfavorevole per andare al faro.
Una delle cameriere li vide uscire. Pochi istanti dopo quest'ultima incontrò la signora Yozumi che l'avvertì di tornare pure a casa visto che alla televisione avevano appena annunciato che il mini-tornado li avrebbe raggiunti in serata.
La ragazza esclamò:
- Oh accidenti! Ma i due ragazzi della stanza sette sono appena usciti! Speriamo che rientrino presto…è pericoloso!
La signora fissò l'esterno con sguardo angosciato.

Il vento si stava alzando e le onde s'ingrossavano a vista d'occhio. Jenny si strinse un po' più a Philip mentre camminavano affiancati per il sentiero.
Che ironia! Perché tutte le volte che ad Hikari succedeva qualcosa c'era una tempesta? Che quella sera stesse per succedere qualcosa d'importante?

Erano a poche centinaia di metri ormai…
La forma del vecchio faro si stagliava davanti a loro carica della sua tristezza e circondata da un'aurea di elettricità. La tensione era palpabile. Jenny e Philip erano fermi, immobili a fissare quel luogo.
La ragazza lo prese per mano. Philip gliela strinse forte per incoraggiarla.
- Sei pronta?
- Si - rispose decisa lei.
Si avvicinarono mentre il sibilo del vento, come un cattivo presagio, fischiava nelle loro orecchie.
I ragazzi fecero un giro parziale del faro. Trovarono la porta principale e videro che era chiusa da un vecchio catenaccio.
Philip si accostò ad una finestra impolverata e cercò di guardare all'interno, mentre Jenny si voltava verso gli scogli.
Era incredibilmente attratta da quel posto. Doveva andarci ad ogni costo!
Silenziosamente iniziò a camminare verso la cima degli scogli…
Era quasi arrivata a metà strada quando Philip si accorse della sua assenza. Si voltò a cercarla subito preoccupato e quando la vide camminare verso il burrone fu preso da una strana paura e senza rendersene conto iniziò anche lui a correre verso di lei. Non sapeva perché…ma doveva fermarla!
- JENNY! - urlò con quanto fiato aveva in gola.
La ragazza si fermò e lentamente voltò il viso verso di lui.
Philip la guardò intensamente, ma notò che la ragazza aveva uno sguardo strano…quella storia non gli piaceva affatto!
- Philip! Non urlare! - gli disse Jenny tornando a guardare davanti a se - o la spaventerai!
Philip alzò di scatto la testa.
Guardò in cima agli scogli…eccola! Era proprio lei! Hikari!

Jenny continuò ad avvicinarsi lentamente. Philip la seguiva a poca distanza.
Il ragazzo non credeva ai propri occhi. Quello che riusciva a vedere era proprio uno spettro?
La sua bellezza era delicata proprio come quella di Jenny, lo sguardo triste rivolto verso il mare…la pelle chiara e pallida…quasi trasparente…quella…era Hikari.
Senza volere Philip trattenne il fiato.
Jenny fece ancora un passo avanti ma in quel momento Hikari si voltò lentamente verso di loro.

Jenny tremava da capo a pedi. Ma non era a causa del freddo! Quando Hikari si voltò la ragazza aprì le labbra ma nessuna parola riuscì ad uscire dalla sua bocca. Lo sguardo, gli occhi, i tratti del viso…erano come due gocce d'acqua.
Certo, l'aveva già vista in foto. Ma vedere una copia di se stessi a pochi passi era tutt'altra cosa!
Hikari non sembrava affatto sorpresa d'avere visite e tanto meno del fatto che colei che le stava di fronte avesse il suo stesso aspetto.
La pioggia cominciò a diventare più forte e il vento aumentò notevolmente la velocità. Anche le onde si fecero udire più distintamente. Una di esse, più alta e potente delle altre si andò ad infrangere con violenza sulla parete di roccia appena sotto al piano sul quale vi erano i ragazzi. I suoi spruzzi di schiuma bianca arrivarono prepotenti fino a loro.
Come se quello fosse un segnale divino Hikari si avvicinò a Jenny.
Ormai erano a pochi metri l'una dall'altra. Gli occhi negli occhi. Una triste…una confusa…ma con in comune un grande amore…un amore che doveva trovare una volta per tutte la giusta via.

- Finalmente sei qui…sapevo che saresti arrivata!
La voce di Hikari era molto diversa da quella di Jenny. Più bassa e roca.
Philip sobbalzò. Si era aspettato che anche la voce fosse uguale. Ascoltarla parlare la rendeva molto diversa da Jenny, ma in qualche modo riuscivano comunque ad essere uguali…Philip poteva percepirlo distintamente.
Chi era Hikari? Cosa voleva da Jenny? Avrebbero saputo la verità ora?

Jenny la guardava sentendo una strana affinità con lei.
- Lo sapevi? - rispose Jenny.
L'altra annuì.
- Cosa c'è tra noi Hikari? Cosa vuoi da me?
Jenny era terrorizzata. Non sapeva quale potesse essere la risposta, ma doveva saperlo a tutti i costi!
Lo sguardo del fantasma s'intristì ancora di più e tornò a fissare il mare ormai in tempesta.
- Perdonami! E' tutta colpa mia! - una lacrima scese sulla sua guancia.
- Hikari…
- E' solo colpa mia se entrambe siamo arrivate a questo punto! Ma io…voglio mantenere la promessa. Io glielo ho giurato! Io…
Si portò le mani al viso e iniziò a piangere.
Jenny poteva sentire le sensazioni di Hikari, poteva percepire la sua disperazione…
- Parli di Kyosuke? Tu lo stai ancora aspettando, non è vero?
Hikari tornò a guardarla.
- Io mio amore per Kyosuke superava ogni limite, andava oltre la barriera del tempo e dello spazio. Quando ci lasciammo sulla spiaggia giurai di aspettarlo e questa promessa fu l'unica cosa che mi fece andare avanti per un po'. Ma poi…poi…
- Cosa successe Hikari? Perché ti sei gettata dalla scogliera se lo volevi aspettare?
- Perché…perché non volevo che mi figlio nascesse sotto l'influenza di mio padre! Non volevo che venisse additato e non volevo…non volevo…
Philip sgranò gli occhi e Jenny si portò una mano alla bocca.
- Eri…eri incinta? - balbettò Jenny.
Lo spettro annuì - Avevo solo 17 anni e lo shock fu tremendo. Quando poi trovarono i resti della barca di Kyosuke ogni speranza per il futuro perse vita. Non c'era più niente che potessi fare. Ricordo che prima di gettarmi pregai il signore di perdonarmi…con il mio gesto egoistico avrei stroncato anche la vita di mio figlio, ma…non ho saputo continuare a vivere. Quella notte ero come ipnotizzata. Ricordo che uscii sotto la furia delle intemperie con lo spirito sereno. Solo la promessa continuava a tormentarmi. Anche mentre cadevo tra i flutti quel pensiero non lasciava la mia mente. Quando riaprii gli occhi ero di nuovo su questa roccia. All'inizio non capii cos'era successo, ma alla fine lo compresi. Ero diventata un fantasma. Credo sia stata la punizione del Signore…ero così preoccupata per la mia promessa che non ho pensato a Kyosuke e neanche alla vita che cresceva dentro di me e che non aveva nessuna colpa…che aveva il diritto di venire al mondo…e ora sono bloccata qui! Sono incatenata a queste rocce che mi tormentano ogni singolo istante. Pensavo di non avere più speranze e di essere condannata a quest'agonia per l'eternità…e invece qualche giorno fa ti vidi e percepii l'energia del tuo spirito. Tu sei la mia unica possibilità!

Sconvolti, Jenny e Philip la guardavano senza proferire parola.
Cosa voleva dire con la frase "Tu sei la mia unica possibilità!" ????
Jenny si avvicinò ancora di più a Hikari. Si sentiva stordita. Non riusciva a focalizzare altro. Solo lei.
- Cosa significa?
- Tu non l'hai ancora capito, vero?
- Capito cosa?
Hikari chiuse gli occhi per un momento. Quando li riaprì erano lucidi di nuove lacrime.
- Tu sei la nuova me! Tu sei me Jenny! Il tuo spirito è lo spirito reincarnato di Hikari Yozumi!

Philip si portò entrambe le mani al viso e si tirò indietro i capelli ormai completamente bagnati dalla pioggia.
Non riusciva a crederci! La signora Sakura aveva visto giusto allora! Ma com'era potuto accadere? Se lo spirito di Hikari si era reincarnato in Jenny…come mai era ancora davanti a loro? Potevano credere a quella storia? Philip era sempre stato scettico in quelle cose, ma ora…proprio non riusciva a non crederci! Eppure c'era qualcosa che lo lasciava molto inquieto. Ma stranamente non era qualcosa collegata ad Hikari…era qualcosa collegata a Jenny!

- Io sono…te? - Jenny era completamente spiazzata.
Hikari sorrise tristemente.
- Purtroppo si! Sei lo spirito della ragazza che si è gettata da questi scogli per mettere fine alle sue sofferenze. Ma la parte della sua volontà che desiderava fortemente aspettare il suo amore è stata costretta a separarsi dal resto del suo spirito e incatenata qui…quella volontà sono io!
Siamo un tutt'uno Jenny. Tu sei me, come io sono te! Tu avverti le mie sensazioni, come io riesco ad avvertire le tue.
- Senti…anche se tutto questo fosse vero…dimmi ti prego! Dimmi…cosa posso fare io per te? Come posso aiutarti?
- Non lo so con precisione. E' solo che quando ti ho visto ho avvertito subito chi eri…e ho anche percepito la tua tristezza e la tua angoscia interiore, ho pensato che forse insieme saremmo riuscite a trovare una soluzione.
Jenny la guardava con sguardo incredulo. Come faceva a sapere che…

Ma di cosa stavano parlando? Il discorso stava diventando oscuro per Philip.
Non riusciva a spiegarselo. Cosa voleva dire Hikari dicendo che aveva percepito la tristezza e l'angoscia interiori di Jenny?
Perché Jenny era angosciata? Lui non si era accorto di nulla…
All'improvviso un flash-back apparve nella sua mente. Quando qualche giorno prima lui aveva tentato di fare l'amore con Jenny, lei lo aveva rifiutato. Non gli aveva spiegato il motivo, ma aveva scorto il panico nei suoi occhi. Era forse quell'angoscia che l'aveva bloccata? Di cosa si trattava? Doveva saperlo a tutti i costi!

- Ti stai chiedendo come faccio a saperlo, non è vero?
Jenny annuì sempre più sorpresa.
Hikari sorrise debolmente.
- Ricorda che io sono te! So bene quali possono essere i tuoi sentimenti…erano i miei una volta…
- Adesso basta! Smettila di dire così! - disse di scatto Jenny stupendo tutti - Quello che dici può anche essere vero, ma stà di fatto che l'essenza del tuo spirito è rimasta in te, ora io sono cambiata. Sono sempre lo spirito di Hikari ma ho pensieri e sensazioni diverse…determinati da una vita e da esperienze diverse! Non puoi continuare a paragonarci!
- Lo credi davvero? Allora perché sei così terrorizzata? Perché non riesci a lasciarti andare con il ragazzo che ami?
Jenny sbiancò ricordandosi che Philip era a pochi metri da lei.
Hikari la guardava in attesa di una risposta, ma Jenny non fiatò. Non riusciva ad esprimere quei sentimenti così strani che nemmeno lei aveva ancora compreso del tutto.
- Non lo sai vero? Oppure non vuoi dirlo?
- Io…
- Se vuoi posso dirti io il perché! Quando scoprii di essere incinta fu veramente una cosa terribile per me. Naturalmente ero felice di aspettare un bambino dal mio Kyosuke ma, allo stesso tempo ero terrorizzata. Avrei dovuto crescerlo da sola, in mezzo all'odio della gente, in mezzo al rancore di mio padre, non so neanche cosa avrebbe potuto fargli. Sai…mentre stavo sulla cima degli scogli appena prima di buttarmi, scoprii ancora una volta quanto io potessi essere egoista. Pensavo che forse avrei dovuto aspettare…che avrei dovuto aspettare a concedermi a lui…così in quel momento non avrei avuto anche la colpa di mettere fine a quella piccola vita. Capisci? Ero arrivata ad un punto in cui non sapevo più cosa volevo veramente! Probabilmente stavo impazzendo dal dolore. E quel violento shock è rimasto e ora tu ne stai subendo le conseguenze vero? Tu ora hai una paura folle di lasciarti andare perché temi possa accadere nuovamente una cosa simile!
Appena il tuo corpo comincia a rilassarsi il tuo subconscio ti gela il sangue con quella strana sensazione di terrore vero?
Jenny piangeva.
Le lacrime si mischiavano alle gocce di pioggia che battevano ormai incessantemente sul suo viso.
Hikari aveva ragione. Era esattamente quello che provava!
- Cosa posso fare? Cosa…
- Non credo ci siano molte soluzioni…abbiamo solo due strade. Credo che se io ritrovassi la pace anche il tuo spirito si placherebbe, ma non posso giurarci oppure dovrai combattere quel ricordo da sola con la tua forza.
- Ci ho già provato molte volte…inutilmente! Non credo che questo possa funzionare. La paura è troppo radicata. Forse se tu trovassi la pace la paura diminuirebbe e io sarei abbastanza forte da sconfiggerla definitivamente…
- Forse…ma il problema di fondo è sempre uno. Come?

Jenny sentiva nel cuore un dolore perforante. Oltre al suo e a quello di Hikari, ora poteva sentire anche quello di Kyosuke.
Kyosuke…dove sei?
Jenny alzò lo sguardo e spalancò gli occhi. In cima agli scogli c'era anche lui. Quello era sicuramente Kyosuke…aveva uno sguardo triste…stava ancora aspettando l'arrivo di Hikari…
Jenny e Kyosuke si guardarono negli occhi per alcuni istanti. Poi lui si voltò e sparì di nuovo.
Jenny chiuse gli occhi. Ognuno stava aspettando l'arrivo dell'altro. Quei due si amavano veramente, avevano avuto una vita dura e una fine prematura e tragica eppure il loro sentimento aveva superato ogni cosa. Potevano anche aver commesso degli errori, ma in fondo erano essere umani proprio come lei e Philip, non si poteva biasimarli così a lungo. Per tutto quel tempo avevano sopportato la solitudine mantenendo sempre viva la speranza di un futuro migliore…se lo meritavano. Hikari doveva trovare il coraggio di abbandonare la sua promessa e andare da Kyosuke. Solo così avrebbe trovato la pace. Doveva credere nel suo amore!

Philip e Hikari fissavano Jenny che sembrava essersi persa nei propri pensieri.
Dopo qualche istante, quando rialzò il viso e aprì i suoi occhi c'era come una nuova forza in lei.
Aveva uno sguardo deciso in quei sue iridi scure.
- Hikari ascoltami…Kyosuke ti stà aspettando! Devi tornare da lui, ormai avete già sofferto troppo entrambi!
Hikari la guardò confusamente per la prima volta.
- Ma come posso…
- Devi avere il coraggio di affrontare la situazione! Devi abbandonare le tue convinzioni! Tu sai che Kyosuke è morto e che quindi non tornerà mai qui…devi smetterla di aspettarlo!
- Ma io…non posso farlo!
- Si che puoi! - disse decisa Jenny - Puoi farcela! Devi solo credere nell'amore di Kyosuke! Lui ti stà aspettando con ansia! Dimmi Hikari…tu lo ami ancora? Non è vero?
- Certo! Con tutto il mio cuore!
- E allora puoi farcela! Secondo te cos'è più importante? Il tuo amore o la tua promessa? E' più importante la felicità di Kyosuke o la tua ostinazione? Riflettici bene! Non vorresti anche tu tornare tra le sue braccia? Rinunciare alla tua promessa non significa tradirlo! E lui lo sa…volevi aspettarlo per poter essere di nuovo felici insieme, ma adesso solo se abbandoni quest'idea potrai esserlo. Fidati Hikari! Fidati di me!
Jenny sapeva che Hikari stava per cedere. Ormai era rimasta sola troppo a lungo.
Quando parlò, la sua voce era debolissima.
- Per tornare da lui…dovrei gettarmi nuovamente tra i flutti…ma tu sai a cosa andremmo incontro entrambe vero?
Jenny annuì. Non capiva come mai eppure sapeva quello che sarebbe successo. Non poteva dimenticare che entrambe erano un unico essere.
- Ce la farai a resistere? - chiese preoccupata Hikari guardando velocemente Philip.
Jenny annuì convinta.
- Non ti preoccupare! Vedrai! Andrà tutto bene!

Hikari le sorrise anche se i suoi occhi erano preoccupati. S'incamminò tra gli scogli fino ad arrivare alla cima. In quel punto il vento era fortissimo. Lo spettro guardò l'oceano sottostante che sembrava ribollire.
Non aveva paura. Per la prima volta non aveva paura di guardare verso il basso. Adesso riusciva ad accettare la realtà…Kyosuke era morto. Non avrebbe risolto nulla continuando con l'idea di aspettarlo. Si voltò. Jenny la guardava con un sorriso dolce sulle labbra.
Hikari le sorrise di rimando. Che ragazza fantastica. Non era debole come lei…era riuscita ad apprendere la verità con un coraggio ammirevole. Sperava solo che da quel momento in poi tutti i fantasmi che la vecchia Hikari aveva creato scomparissero per sempre tra i flutti insieme a lei.
La nuova Hikari si meritava di essere felice, più di chiunque altro.

Jenny la vide chiudere gli occhi se lasciarsi andare nel vuoto.
Sentì uno strano brivido serpeggiarle in tutto il corpo.
Finalmente Hikari si era decisa e aveva liberato il suo spirito da quella ormai inutile promessa. Presto…molto presto avrebbe raggiunto il suo Kyosuke.
Jenny era felice per lei, ma all'improvviso sentì un dolore acutissimo al petto che quasi l'immobilizzò.
Poi le sue gambe iniziarono a muoversi da sole. Lei tentava di fermarle ma il suo cervello non aveva più alcun controllo sul suo corpo.
Come aveva previsto anche lo spirito di Hikari che albergava in lei voleva seguire l'altra metà. Doveva riuscire a controllarsi…doveva riprendere il controllo! E subito anche! Ormai era quasi arrivata al burrone. Se non riusciva a fermarsi subito anche lei avrebbe…sarebbe…
NO! Non doveva neanche pensarci! Doveva lottare!

Philip vedeva Jenny avviarsi lentamente verso il punto in cui Hikari si era gettata in mare.
Lo strano senso di inquietudine che per tutto quel tempo lo aveva tormentato si fece sentire ancora più forte. Jenny! Jenny! Che diavolo stava combinando? Avanzare ancora sarebbe stato molto pericoloso! Il vento in quel punto era fortissimo! Sarebbe bastato un attimo e lei…
Poi capì! Ecco di cosa parlavano lei e Hikari pochi minuti prima. Anche lo spirito residuo di Hikari all'interno del corpo di Jenny stava cercando di raggiungere Kyosuke…Jenny stava per precipitare!
Con quanto forza aveva nelle gambe cominciò a correre verso la ragazza che ormai era a circa tre passi dal precipizio.
Ogni suono si annullò all'improvviso nelle orecchie del ragazzo. Il terrore lo pervadeva, il battito del suo cuore sembrava amplificarsi.
Jenny era ormai a pochi centimetri dal bordo, aveva gli occhi chiusi nello sforzo di controllarsi.
Philip allungò il braccio per cercare di afferrarla.
Un ultimo passo.
Il vuoto sotto di sé.
Jenny avvertì l'agghiacciante sensazione del nulla che la risucchiava. Non aveva nemmeno la forza di urlare.
Dopo un paio di secondi che sembrarono eterni sentì un calore sul braccio e una presa forte e sicura bloccarla. Alzò di scatto la testa…Philip l'aveva afferrata appena in tempo.
Il ragazzo cercò subito di tirarla su, ma entrambi erano bagnati e la presa stava scivolando pian piano.
- Jenny! Dammi anche l'altra mano! Non riesco a tirarti su così! - Philip era tesissimo.
La ragazza era come bloccata ma non capiva se era a causa del terrore oppure era ancora l'effetto del nuovo sacrificio di Hikari.
- No…non posso!
- Si che puoi! - esclamò il ragazzo - Alza l'altra mano! Ci penso io a tirarti su!
- Non ci riesco Philip!
- Sforzati Jenny! Non riuscirò a trattenerti con una sola mano ancora a lungo!
- Non ci riesco! Non ci riesco! Non ci…
- SMETTILA! - urlò ormai fuori di sé Philip. - Non puoi abbandonarmi! Non puoi lasciare che tutto finisca così! Loro non ce l'hanno fatta ma noi abbiamo ancora la nostra vita da passare insieme! Non possiamo lasciarci schiacciare da un passato ormai morto e sepolto! Credi in te stessa, non cedere alla paura! Credi in noi..credi…nel nostro amore! Ti prego…fallo Jenny!
Jenny, scioccata dal suo tono duro lo fissò negli occhi. Aprì la bocca sconvolta.
Philip stava piangendo.
Lei non l'aveva mai visto piangere, nemmeno nei momenti più tristi. Lui odiava le lacrime.
L'espressione del ragazzo da adirata si fece infinitamente triste.
- Perché Jenny? Perché vuoi arrenderti ora?
- Ma io…
- Sei sempre stata così coraggiosa! Hai affrontato tutta questa storia così assurda con una fermezza incredibili. Sei riuscita ad aiutare due anime sole a ritrovarsi…perché ora…ti stai arrendendo? Noi abbiamo tutta la vita davanti, una vita che ci aspetta per essere proprio come noi la vogliamo. Abbiamo ancora la possibilità di essere felici, ma tu non devi arrenderti! Alza il braccio e tutto sarà finito! Alza quel braccio, abbi fiducia in me! Non puoi permettere che tra noi finisca così. Non puoi permetterlo Jenny! Dammi la mano! Ti prego concedici una possibilità!
La ragazza sentiva il suo animo svuotarsi sempre di più…sapeva che stava per perdere i sensi…
L'immagine di Philip si faceva sempre più annebbiata tra le lacrime.
Poco prima di chiudere gli occhi sentì la voce di Hikari…
- Fatti forza Jenny! Lotta! Lotta con tutte le tue forze!
Con un ultimo sforzo di volontà la ragazza alzò il braccio. Un attimo dopo perse completamente conoscenza.

Un lampo abbagliante illuminò il cielo ormai plumbeo quasi a giorno. Un istante dopo il rombo del tuono fece tremare la terra.
Philip ad occhi chiusi non riusciva ad avvertire nulla. Stringeva tra le sue braccia il corpo svenuto di Jenny. Faticava quasi a respirare dal sollievo che lo pervadeva. Jenny era salva. Jenny era salva. Se lo ripeteva in continuazione. Non riusciva a pensare ad altro.
Con un ultimo sforzo si alzò in piedi con la ragazza tra le braccia. Doveva trovare un riparo. Era troppo pericoloso restare all'aperto. Ormai il tornado era quasi arrivato.
Si avvicinò con fatica al faro. Il vento lo spingeva in tutte le direzioni e per lui era difficile mantenere una posizione stabile con Jenny tra le braccia.
Quando finalmente raggiunse la costruzione tentò di aprire la porta principale ma il catenaccio per quanto vecchio non aveva intenzione di cedere. Fece il giro sul retro del faro e vide una piccola porticina. Non vi era nessun lucchetto ma con la maniglia non si apriva. Probabilmente l'usura del tempo aveva arrugginito i meccanismi.
Posò dolcemente Jenny per terra, poi con qualche spallata ben assestata la porta cedette e si aprì.

L'interno era polveroso, ma abbastanza ordinato. Su molti mobili c'erano grossi lenzuoli e fortunatamente non vi erano ne spifferi, né umidità. Philip fece sdraiare Jenny su un divano, mentre controllava la situazione. Trovò una lampada ancora funzionante e l'accese.
Si guardò intorno con più attenzione. Quella era la vecchia casa di Hikari…la vecchia casa di Jenny…
Si riscosse. Basta! Non doveva più pensare a quelle cose. Ormai era tutto finito.
Sentì Jenny muoversi.
Tornò velocemente da lei.

Sentiva freddo. Brividi intensi la scuotevano. Lentamente aprì gli occhi e davanti apparve il viso ansioso di Philip.
- Come ti senti Jenny?
- Dove…dove sono? - domandò incerta la ragazza. Lui sorrise aiutandola a tirarsi su e mettendole una vecchia coperta sulle spalle.
- Stai tranquilla! Siamo all'interno del faro!
- Mi hai salvata…grazie Philip! - gli sorrise lei con gratitudine.
Il ragazzo scosse la testa come per dire che la cosa non aveva nessuna rilevanza.

Circa una mezz'oretta dopo un bel fuocherello scoppiettava nel vecchio camino mentre le porte e le finestre tremavano sotto la furia degli elementi. I due ragazzi si erano tolti i vestiti fradici e si erano avvolti in vecchie coperte polverose che però avevano il pregio di essere asciutte.
Entrambi seduti vicini e accanto al fuoco restarono in silenzio per molto tempo, intenti a percepire il sibilo del vento.
Fu Jenny infine che ruppe quell'equilibrio.
- Spero che almeno ora Hikari e Kyosuke possano essere felici.
Philip le mise un braccio intorno alle spalle e l'avvicinò a sé.
- Ne sono sicuro! - rispose roco mentre si chinava a baciarla.
Lei chiuse gli occhi e si rilassò tra le sue braccia.
Il bacio fu appassionato e profondo, tanto che i due restarono senza fiato. Quando i loro visi si allontanarono di qualche centimetro i loro occhi s'incontrarono. Dolci quelli di lui, ansiosi quelli di lei.
- Jenny… - sussurrò - Andrà tutto bene…
Lei sorrise tremula. Poi lo baciò dolcemente.
- Ti amo… - gli disse prima di abbracciarlo teneramente e perdersi in quelle sensazioni magiche.

La sua pelle era morbida e profumata. Vellutata sotto il suo tocco. I suoi sospiri lo facevano impazzire. Philip la strinse più a sé.
Jenny lo accarezzava timidamente. Si sentiva nervosa, ma non era la stessa sensazione di terrore che provava sempre era una piacevolissima sensazione di aspettativa.
Le loro coperte caddero a terra. Si sdraiarono lentamente, occhi negli occhi. La luce del fuoco creava strane ombre intorno a loro. Soli in quella stanza piena di ricordi i due ragazzi riuscirono a sconfiggere per sempre la paura che albergava nel loro cuore e a condividere la loro dolcissima passione.

Jenny si risvegliò all'alba. Philip dormiva ancora steso accanto a lei. Con un braccio la teneva stretta a lui. Cercando di fare il più piano possibile la ragazza si alzò e si rivestì.
Come spinta da una forza misteriosa salì le scale che conducevano alla cima del faro dove vi era la stanza della luce e un piccolo balconcino per la vedetta.
Si appoggiò alla ringhiera mentre guardava il Sole alzarsi lentamente all'orizzonte e le poche nuvole ancora presenti allontanarsi piano piano. Anche la tempesta era finita finalmente.
Dopo qualche minuto avvertì la presenza di Philip dietro di lei.
Il ragazzo l'abbracciò da dietro e la strinse a sé. Jenny assaporò tranquillamente il calore del corpo di lui mentre ripensava alla notte precedente.
Quante cose erano successe! Ma quel mattino…tutto era tornato limpido nella sua mente. Limpido come l'aria pura che il tornado aveva lasciato dietro di sé.
Philip le sorrise felice.
- Vieni Jenny! E' ora di tornare all'hotel, scommetto che la Sig.ra Yozumi sarà molto preoccupata per noi.
- Si, hai ragione! - annuì lei.
Si presero per mano e fecero per rientrare nella stanza quando Jenny avvertì una strana sensazione.
Si voltò leggermente e per pochi ma preziosissimi istanti l'immagine di Hikari e di Kyosuke apparve all'orizzonte. Entrambi la fissavano con uno splendido sorriso sulle labbra.
Jenny sorrise di rimando, poi tornò a voltarsi verso Philip che la stava aspettando. Ridendo lo prese sotto braccio e gli sussurrò:
- Andiamo Philip! Torniamo a casa!

FINE