IL CONTO E' SALDATO

E finalmente dopo tanti, e tanti anni, ecco la prima parte della mia FF!

Ho iniziato a scrivere questa storia alla fine della pubblicazione dei manga originali, quindi parecchio tempo fa..Grazie allo spunto datomi dalle amiche Buby, Tati, Kikki, Kaori, Elena & C. (arigato gozaimashita!) ho recuperato il manoscritto e ho ripreso la stesura, di cui leggerete la prima parte.

Questa storia e' quello che io avrei inteso come il finale del manga, e che esosamente mi piacerebbe tanto vedere trasposto in un bel OAV ^_______^.

Mi auguro che vi piaccia e..Buon divertimento!
Linda - 99/4

Quote
Tutti i personaggi CH sono di proprieta' di T. Hojo, Sunrise, Shueisha, Jump e di tutti gli aventi diritto. Gli altri personaggi della storia sono inesistenti al di fuori della fantasia dell'autore, e non hanno alcuna relazione con persone aventi lo stesso nome; come gli avvenimenti narrati, sono pura invenzione. Unquote

IL CONTO E' SALDATO
- Prima parte


"Ooh! Che splendida giornata!" Era tanto tempo che Kaori sognava una giornata come quella. L’aria frizzante, il cielo terso, il primo sole tiepido dopo un lungo inverno.
Uscendo da casa, si era sentita pervasa da un’energia incredibile. "Umpf..Ryo e' ancora in letargo…E' incredibile! Sempre io devo lavorare qui!" penso'. "Beh, vorra' dire che andro' in stazione, sento che oggi sara' una giornata fortunata!"

La stazione ferveva di attivita', come sempre…"Wow!! lo sapevo!" Effettivamente sulla lavagna della stazione c'era un messaggio per City Hunter ‘XYZ, urgentissimo, appuntamento oggi alle 14 al bar del Suncity Hotel. Fimato: Kimi’
"E ti pareva! Un'altra donna.." grugni' Kaori " Mai una volta che ci sia un bel ragazzo in pericolo…" Sorridendo tra se', Kaori si diresse verso casa.


"Ryo?…Ryo sei sveglio?" Kaori busso' alla porta della camera di Ryo, ma non vi fu nessuna risposta. Aprendo la porta, Kaori disse "Ryo e' mezzogiorno! Abbiamo un appuntamento per oggi alle……AAAAARGGGHHHH!!!" "Hei, ma cos’e' questa storia?!? Da quando si entra senza bussare?" Kaori si senti' morire, vedendo Ryo in piedi in mezzo alla camera mentre faceva ginnastica…completamente nudo! Per un lungo istante nessuno dei due si mosse. Kaori era paonazza per la vergogna, ma allo stesso tempo non riusciva ne' a muoversi ne' a distogliere lo sguardo da Ryo il quale, con un movimento fulmineo, era riuscito ad afferrare il lenzuolo del suo letto e ad avvolgerselo attorno ai fianchi. Un leggero rossore si era diffuso anche sul suo viso. I secondi passavano, ma nessuno riusciva a muoversi: si fissavano, occhi negli occhi…Il primo a scuotersi fu Ryo: "Hei Kaori, non e' mica la prima volta che mi vedi nudo, no? " "Non…Non e' vero!" Alle parole di Ryo anche Kaori si era svegliata da quell’incanto… "E insomma, ti sembra il caso di fare ginnastica nudo? A mezzogiorno, eh?!?" Kaori si era ripresa, ma si sentiva terribilmente imbarazzata.
Era vero, l’aveva gia' visto senza vestiti, molte volte anche, ma era come se lo vedesse per la prima volta, con occhi del tutto diversi. "Non ti sembra di esagerare? Dopotutto sono in camera mia, no Kaori?" Disse Ryo. Kaori inizio' a cincischiare il bordo della sua maglietta "Beh…si e' vero…He! He! Scusa…Io…Devo andare…Allora ciao!" La ragazza usci' di corsa sbattendo la porta. "Kaori, di che appuntamento stai parlando?" "Oh, questa poi…" penso' Ryo. "Da un po’ di tempo Kaori e' strana…Mah, tutta questa scena e' stata strana…E' la prima volta che mi sento imbarazzato davanti a una donna..…Kaori? Mah…." Pur non del tutto convinto, Ryo si rivesti'.

Dopo una doccia veloce, Ryo ando' in sala, dove Kaori lo aspettava per pranzo. Era accanto alla finestra, lo sguardo perso nel vuoto. Non l'aveva sentito entrare, e Ryo prese tutto il tempo per fermarsi e osservarla "Ma che le succede?" Penso', "Non stara' ancora pensando a quello che e' successo prima? " Decise di far finta che non fosse accaduto nulla. "Allora Kaori, che cosa mi stavi dicendo di un appuntamento?" "Eh?" Kaori si scosse e fece cadere il cucchiaio che teneva in mano "Oh…Ah…Ah si, un appuntamento per le 14. Al bar del Suncity Hotel ci aspetta una certa Kimi, c’era scritto urgentissimo…" Kaori non riusciva a sostenere lo sguardo di Ryo. Da qualche giorno la tensione tra i due era molto alta. Ryo era preoccupato. Dopo il matrimonio di Umibozu e Miki la loro situazione sembrava fosse chiarita; Kaori era piu' tranquilla e anche Ryo stava bene con lei. Tento' allora di fare il brillante.. "Wow! Kimi hai detto? Ohoo! Una ragazza…Kimi… che nome esotico! " Kaori torno' bruscamente alla realta': "Sapessi, a me sembra il nome di un formaggino…" Ryo la guardo', cercando di capire se stesse scherzando. "Un formaggino?…Ha!Ha!Ha! Questa e' proprio bella! E dai, Kaori, vedrai che un giorno ti capitera' anche un bel ragazzo da proteggere, non perdere la speranza! L’importante e' che lui si accorga che tu non sei un uomo.." SSDDOONNGGGG! Un mega martello lo zitti' bruscamente schiacciandolo negli spaghetti. "Cosi' impari, e vacci da solo dal tuo formaggino. Umpf!" Kaori se ne ando'. Cercando di pulirsi il viso, Ryo mugugno’ "Ma insomma, non si puo' mica andare avanti cosi'…!"

Il Suncity era uno degli alberghi piu' frequentati per colazioni di lavoro, e alle 14 il bar era affollato. Ryo, mani in tasca, camminava tranquillo cercando tra gli avventori. "Allora..Kimi….Uhm, deve essere sicuramente una persona particolare…come sara'? Bionda, mora, oppure rossa? He..He.." "Salve, lei e' il Signor Saeba, vero?" All’improvviso una bellissima donna si paro' davanti a Ryo che si blocco', esterrefatto. "Oh, mah… Siiiiiii, bella signora, Ryo Saeba al suo servizio!" Rispose con un inchino e, afferrandola per un braccio, la trascino' in un’ala appartata del bar. "Allora, Kimi, cosa posso fare per lei?" La donna, bionda, occhi azzurri e fisico mozzafiato, indossava un vistoso tailleur turchese. Con gesti felini si sporse verso Ryo e disse "Vede signor Saeba…" "Facciamo Ryo, eh?!" "Vedi Ryo, io sono un ingegnere chimico, lavoro per un’importante azienda tessile. Sto lavorando a un progetto molto particolare: e' un nuovo tessuto indistruttibile.." "Ah si?, Wow, sei anche intelligente! Quando ci sposiamo?" "Mah..Sposarti? In che senso?" Chiese stralunata la donna… "IN NESSUN SENSO, VERO RYO?" Con una mossa fulminea Kaori, che l’aveva seguito a distanza, era riuscita a sedersi al posto di Ryo, che si ritrovo' a terra, legato sotto il tavolo e con una museruola! "Oh, e lei chi e'?" Disse Kimi squadrando Kaori. "Sono Kaori, la socia di Ryo." "Ah, non sapevo avesse una socia, pensavo che avesse un socio…" "Eh si, prima c’era mio fratello…" Ryo smise di cercare di liberarsi e penso' "Ma chi e' questa? Mi ha riconosciuto lei per prima…Adesso parla di Makimura…Che significa?…" "Allora Ryo, ti sei calmato?" disse Kaori guardando sotto il tavolo "He!He! Certo! Certo…" Ma Kaori intese subito perche' se ne stava tranquillo sotto il tavolo, si era liberato, ed era letteralmente avvinghiato alle lunghe gambe di Kimi. "Brutto porco! E' mai possibile che non ti si possa lasciare un attimo?…Prendi questo!" E una martellata lo rimise a posto.
"Allora Kimi, mi stava dicendo?" Continuo' imperterrita Kaori, rivolgendosi alla ragazza, sempre piu' allibita. "Mah…io…Ah, si certo, dicevo che sto studiando questa nuovissima formula, ma da quando ho detto ai miei superiori che ho praticamente finito lo studio, mi succedono delle cose strane…" "Strane? in che senso?" La incito' Kaori, " Beh, mi sento seguita, mi trovo spesso la macchina aperta, anche se io sono convinta di averla chiusa, e dei ladri sono gia' entrati per ben tre volte nel mio appartamento…" "Beh, con tutti questi segnali, non era il caso di andare alla polizia?" Ryo era tornato serio, quella storia lo convinceva sempre di meno…"Si, l’ho pensato…Ma i miei superiori mi hanno detto che non era nulla, e che non avrei dovuto creare imbarazzo all’azienda…Sai, e' un periodo molto delicato..". "Che ne dici Ryo?" "Oh, non c’e' problema, ci pensero' io….Vedrai, sarai in ottime mani He!He!He!" Disse Ryo sporgendosi verso la donna, lo sguardo porcino e la lingua penzoloni. "Ah, davvero? " Kaori stava per perdere di nuovo la pazienza, ma fu interrotta da Kimi che cinguetto' "Oh davvero? Grazie Ryo!" E con sommo stupore dello stesso Ryo la donna si lancio' nelle sue braccia. "Allora mi proteggerai?" Ryo si beo' in quell’abbraccio "Wow! Ma certo cara!!!…" Kaori era senza parole "Ma come, prima dovevo controllare solo Ryo…Adesso come faccio?!?!?" Penso' sconsolata, mentre Ryo le lancio' uno sguardo di intesa. "Non ti preoccupare Kaori, e' tutto a posto!" E dopo quella frase sibillina, i tre lasciarono l’albergo.

Ryo lascio' le due donne nell’appartamento. "Mi raccomando Kaori, io devo andare a fare un sopralluogo. Cercate di non uscire, e se proprio dovete, tieni gli occhi aperti!" Con passo deciso il ragazzo si diresse alla porta. Dopo qualche istante di indecisione, Kaori lo segui' e riusci' a raggiungerlo in garage "Ma che sopralluogo, Ryo? Perche'? …" "Non ti preoccupare…" "Senti Ryo, a me questa donna non piace…E'…strana!" Ryo si fermo' e guardo' Kaori. "E perche'? Perche' non e' insensibile al mio fascino virile?" "Non fare lo scemo! Dico sul serio!" " Avanti Kaori, stai tranquilla, tra qualche ora saro' di ritorno, poi ne riparliamo…" "Ma…" "Shhh! A piu' tardi." Ryo appoggio' un dito sulle labbra di Kaori, che tacque di colpo. Per qualche secondo i due si guardarono in silenzio. Ryo aveva lasciato il dito sulle labbra di Kaori. Lo sguardo del ragazzo divenne dolce e intenso. "Ryo.." "Shh.." Kaori aveva intuito che Ryo stava per dirle qualcosa, eppure lui tacque e continuo' a guardarla. Emozionatissima, il cuore che le batteva forte, Kaori prese la mano che Ryo aveva lasciato a mezz’aria e gli sorrise dolcemente. Ryo ricambio' il sorriso, e con una carezza sulla guancia, che la fece arrossire ulteriormente, se ne ando' fischiettando. "E brava la mia Kaori, ha gia' capito che qualcosa non va…" Penso' poi Ryo.
Kaori rimase in mezzo alla stanza, immobile, il fiato corto, e la mano sulla guancia che Ryo aveva appena sfiorato. "Oh, Ryo…" Nella confusione, Kaori non aveva notato che Kimi, dietro alla porta socchiusa che dava all’ingresso, aveva assistito in silenzio alla scena.


Al Comando di Polizia di Shinjuku…

"Allora Ryo, qual buon vento??" Saeko era sempre affascinante, e lo sapeva. Ryo la osservo', appoggiata alla scrivania del suo ufficio, una lunga gamba affusolata che faceva capolino dallo spacco della gonna.. "Eh, cara Saeko, ogni tanto mi faccio vivo nella speranza che tu voglia saldare qualche debituccio….!" "Avanti, Ryo, lo sai che ormai siamo pari, non ti devo proprio nulla…!" "Scherzi! Se penso a tutte le bottarelle che mi devi, penso che una vita non basti..! Comunque io spero sempre in un saldo unico…He!He!He! Sarebbe indimenticabile!" "Oh Ryo smettila con queste cose! Non pensi proprio ad altro! E poi tu hai gia' Kaori a cui pensare…" "Cosa c’entra Kaori?" Ryo aveva gia' cambiato umore. "Avanti, quando la finirai di negarlo? Ormai e' chiaro a tutti, sai?" "Non c’e' nulla da capire. Io devo proteggere Kaori, e basta." Il tono seccato e imbarazzato di Ryo confermo' a Saeko di aver colpito nel segno "Si, Si certo… Adesso si dice cosi'?…" "Saeko…" Ryo si avvicino' minaccioso alla ragazza che si scherni'.."Ehm…Allora, cosa sei venuto a fare di preciso?" "Ecco, avrei bisogno di un piccolo favore…" "Aha! Hai visto? Io faccio un favore a te e tu ne fai uno a me!" Ryo srotolo' la sua lista di mokkori, lunga almeno sei metri "Oh!" disse Saeko "Cosi' tanti!?!?" "Vedi cara, neanche tu ti rendi conto di quanti…’favori’ mi devi, Hi!Hi!" "E va bene, spara!" Piccata, Saeko sedette alla scrivania: "Senti, tu hai qualche informazione circa un’industria tessile che sta lavorando a un tessuto ultraresistente…" "Si… la Yamaguchi Textiles, c’e' stato un piccolo incidente qualche giorno fa, pare un caso di tentato spionaggio industriale..Un po’ nebuloso il tutto…Ma tu che ne sai?" "Abbiamo un nuovo cliente, una certa Kimi, che lavora per la Yamaguchi. Dice di essere un ingegnere chimico, e che e' lei quella che ha scoperto la formula di questo nuovo tessuto. Pare che sia in pericolo." "In pericolo? Ma figurati! E' la donna di Yamaguchi Jr., che pericolo vuoi che corra?" " Senti, mi fai sapere qualche cosa?" Saeko guardo' Ryo. Era troppo serio. "Ryo, c’e' qualcosa che non va?" Ryo rimase in silenzio per qualche secondo "No…Non credo. Non mi sembra che ci sia nulla di preoccupante…Ma non mi convince del tutto." "Ho capito. Faro' qualche telefonata e ti faccio sapere.." "Bene Saeko, e con questo te ne abbuono un paio, Ok?" "Sparisci!!" Ryo schivo' di pochissimo il fermacarte che Saeko gli aveva tirato e chiuse la porta dietro di se'. Saeko rimase a lungo a guardare la porta chiusa "Cosa sara' accaduto? " Penso’ "Non ho mai visto Ryo cosi'…" Quindi alzo’ il ricevitore e compose un numero.


Nel frattempo Kaori si stava dando da fare per la cena.
Kimi si appoggio' sulla porta della cucina e si mise a osservare Kaori. "Allora Kaori cosa mi dici di Ryo?" "Eh?.." Kaori rimase con una forchetta a mezz’aria. "Cosa intendi dire?" "Su..Avanti, com’e' Ryo? Da quanto tempo siete insieme?" "Ah, beh…ormai saranno…beh, quasi sette anni.." E mentre lo diceva, pensava che era come se ne fosse passato solo uno..Cosi' intensi e travolgenti..Erano successe cosi' tante cose…"Ah, cosi' tanto tempo?.. Ma allora sai tutto di lui…" Kimi la guardo' intensamente.. Kaori arrossi'.."Beh si, lavoriamo insieme da tanto tempo.." Kaori si volto' verso la finestra per non mostrare il suo imbarazzo, ma non poteva sapere che a Kimi non importava nulla del suo imbarazzo, mentre un lampo di cattiveria le adombro' i grandi occhi azzurri. "E com’e'…?" La incalzo' Kimi.."Come, com’e'?" disse Kaori, non capendo dove intendesse andare a parare "Ma dai Kaori, vuoi dire che voi…." "Mah…noi…noi siamo soci! Tutto qui…" Balbetto' Kaori. "Uffa, questa donna mi fara' saltare i nervi" penso' la ragazza, "Spero che questa storia finisca al piu' presto…" "Ah, davvero?..Bene, allora il campo e' libero!" disse Kimi con noncuranza. "Meglio cosi'!…" Aggiunse, accomodandosi al tavolo. "Perche' non mi dai una mano con la cena?" disse Kaori. Stancamente, Kimi si passo' una mano nei lunghi capelli "Ma cara…non saprei da che parte incominciare…." In quel momento torno' Ryo "Salve ragazze, tutto bene?" "Oh caro, sei tornato! Mi sentivo gia' sola…" cinguetto' Kimi correndo verso di lui "Hei!.. Che piacevole accoglienza! " Rise Ryo, e si volto' verso Kaori "Ciao Kaori, tutto bene?" "Benissimo grazie." Grugni' Kaori dai fornelli. Ryo fece sedere Kimi e raggiunse Kaori. "Hai visto cara come bisogna comportarsi?" Arrischio' Ryo, che per tutta risposta ricevette un mestolo sul naso. "Cosi', intendi dire, vero?!?!" "Ohi! Si..si.. Certo Kaori…!" Kaori si avvicino' pericolosamente al viso di Ryo "Senti, io non so se e quanto ci paghera' questa donna, ma la mia pazienza - come tu ben sai - ha dei limiti ben precisi…" "Ma dai Kaori, non fare l’isterica.." "ISTERICA IO!!??..Ma come ti permetti?" In quel momento squillo' il telefono portatile di Kimi.. "Eh?" I due si voltarono verso la donna "Pronto..Si?.. Si.. Certo! Quando devo partire?..Questa sera?..Ma non e' un po’ presto?..Ah, va bene, come desidera. A domani." Kimi chiuse la comunicazione e si volto' verso i due ragazzi. "Bene, Ryo io devo partire, ho un incontro con il mio capo e dei clienti a Osaka domani mattina. Sei pronto?" Ryo e Kaori si guardarono, inebetiti "Pronto?" dissero all’unisono. "Ma come…" Disse Kaori, "questo non era previsto…" "In che senso non era previsto" Incalzo' Kimi seccamente.."Cosa intendi dire, che non fate…trasferte? Che razza di guardie del corpo siete?" "Ma che modi sono questi?.." Kaori ormai non si tratteneva piu'. "Avanti Kaori, non stiamo a discutere.." Disse Ryo, serio. "Allora quando si parte?" Prosegui' avvicinandosi alla donna e sottovoce aggiunse "Sai cara…non vedo l’ora di stare un po’ solo con te…." "E piantala di sbavare, sembri un mastino!" Sbraito' Kaori, prendendolo per la gola. "Ouch! Kaori insomma la vuoi finire?" Ryo si volto' verso Kaori e la guardo' severo. La ragazza ammutoli' e, abbassando lo sguardo, usci' dalla sala.
Un lampo di soddisfazione passo' negli occhi di Kimi, la quale si avvicino' silenziosa a Ryo e, appoggiandosi al suo braccio mormoro' "Ti capisco sai Ryo…Non c’e' niente di piu' opprimente di una ragazzina gelosa…" Ma Ryo non disse nulla, e si limito' a risponderle "Tra mezz’ora partiamo. Passeremo al tuo appartamento per raccogliere le tue cose." E la lascio' nella stanza.

Kaori si ritrovo' per strada, camminando pensierosa non si era accorta di essere vicino al Cat’s Eye. Senza pensarci due volte entro’. "Ciao Umibozu" disse Kaori, cercando di essere allegra come sempre, ma non riuscendoci sedette stancamente su uno sgabello. "Ciao Kaori" Disse Umibozu continuando ad asciugare un bicchiere. "Siamo in chiusura. Cosa fai qui a quest’ora?" Non ricevendo risposta, aggiunse: "Cosa ti ha fatto Ryo questa volta?" Gli era bastato uno sguardo per capire che c’era qualcosa che non andava. "Oh, Umibozu.. Non so piu' cosa fare.." "Ciao Kaori, come stai?" La interruppe Miki uscendo dal retro in quel momento. "Kaori, che faccia triste…Cosa e' successo?" Kaori non resistette oltre e scoppio' in un pianto irrefrenabile. "Io..io non so piu' cosa fare per lui…E lui…Lui mi tratta sempre male…Non ce la faccio piu'.." Miki e Umi si guardarono, seri. "Avanti Kaori, smettila! Non ti riconosco…Non mi dire che hai perso tutta la tua combattivita'?" Disse Miki, sedendosi vicino alla ragazza. "Lo sai che Ryo e' un po’ strano..Ormai dovresti esserci abituata.." "E' vero.." Disse Kaori" Ma questa volta…Anche lei ci sta….UAAAAAH!" E riscoppio' a piangere. "Lei??" Si chiesero Umi e Miki guardandosi. "Lei chi?.."
Man mano che Kaori si addentrava nei particolari, Umi e Miki erano sempre piu' allibiti. Alla fine Umi disse: "Una che ci sta con Ryo??..E' praticamente impossibile!" Miki silenziosa annui'. Per un istante anche Kaori si interruppe e lo guardo' minacciosa "In che senso…Guarda che Ryo non e' mica da buttare…" "He…He!He!..Ma io non dicevo sul serio.. Ouch!" Umibozu si scherni', mentre Miki gli assestava una gomitata nel fianco dicendogli "E non ti ci mettere anche tu, sai?!" "Hem…" Umi arrossi', ma prosegui' con nonchalance, "Beh, il fatto che questa donna non fugga puo' significare solo due cose…O che ha uno scopo preciso, o che e' un po’ tocca…" "Umibozu!!!" Lo redargui' Miki. Alla vista delle varie espressioni che si dipinsero sul viso di Kaori, Miki penso' che stesse per esplodere, ma d’improvviso la ragazza si fece seria. "Sai Umibozu, ho avuto subito una strana sensazione…Hai ragione, probabilmente sta cercando di fare qualcosa…Devo avvisare subito Ryo!" E corse via, lasciando Umi e Miki di sale.
"Umibozu, secondo te…" chiese Miki in un bisbiglio. "Umpf…forse e' meglio che parli con Ryo, anche se non vorrei intromettermi.." "Si, forse e' meglio…".

Kaori corse subito a casa, ma quando vi giunse Ryo era gia' partito. Trovo' un biglietto sul tavolo della cucina: 'Kaori io parto. Non mi chiamare, mi terro' io in contatto. Ci sentiamo appena posso… E non combinare guai! Ryo.'
"Oh no..!" Kaori appallottolo' il biglietto e lo getto' lontano "E adesso cosa faccio?..Non ci siamo nemmeno salutati… " E si affaccio' alla finestra con gli occhi velati dalle lacrime.

Nel frattempo Ryo era passato al Cat’s Eye e stava parlando con Umibozu.
"Allora Kaori ha ragione?" Ryo era seduto pensoso sul muretto del retro del caffe', mentre Umi troneggiava appoggiato al muro. "Mah..Non so, c’e' qualcosa che mi sfugge..Quella donna sa molte cose su di noi, e poi tutta la storia e' strana..Se ho accettato, e' solo per vedere cosa c’e' sotto…" "Davvero?…" Umibozu non aveva fatto un movimento, ma Ryo sapeva che gli occhi dell’uomo, nonostante gli occhiali da sole, lo stavano studiando attentamente "Si, perche'?….Ah, ho capito, Kaori si e' lanciata in invettive?" "No, semplicemente e' disorientata perche' pensa che tu sia veramente interessato a quella donna.." "Gee…Umi, e chi non lo sarebbe…?! Sapessi che sventola!" Umi si mosse fulmineo e prese Ryo per il bavero "La vuoi smettere una buona volta? Per colpa di queste donne tu ti metterai in qualche guaio serio, lo vuoi capire o no? Non ne hai gia' abbastanza con Kaori?" Ryo si libero' con uno strattone. "Insomma Umi mi vuoi lasciare in pace? Anzi, tutti quanti, volete lasciarmi in pace? Prima Saeko, ora tu.. Che palle! Dovreste aver capito ormai come stanno le cose con Kaori, no? Che cosa le posso offrire io? Nulla. Io non sono nessuno, 'letteralmente'. Non ho ne' capo ne' coda. Che futuro potrei mai darle? …"Ryo si volse verso il tramonto, non riusciva piu' a trattenersi, era turbato. Umibozu si sorprese. "Ma tu hai mai fatto qualcosa per cambiare?" "Cambiare?…Io?..No…E perche' dovrei cambiare?" "Sei proprio un testone…" Sbuffo' Umibozu. "Allora lasciala andare.." "Lasciarla andare?..Ma cosa credi che io la trattenga? Sono stato subito chiaro con lei. E' lei che vuole stare con me. Io la proteggo, finche' stara' con me. L’ho promesso a Makimura. Quando se ne andra' - di sua spontanea volonta' - vorra' dire che il mio obbligo sara' cancellato. Io le voglio bene…Molto…Ma non posso…" Umibozu lo interruppe "Ma a lei proprio non pensi?" "Se non ci penso? …Vuoi scherzare??…Per me e' una tortura..E tu dovresti capirmi bene.." Ryo guardo' l'uomo in viso. Il suo sguardo era tormentato, e Umibozu si senti' imbarazzato. Poi si mosse e fece per andarsene. "Se le cose stanno cosi' - anche se credo che tu mi stia dicendo questo solamente per convincertene - allora fai bene. Kaori si stanchera' presto, ed e' solo per il suo bene. E per il tuo lavoro, sarebbe anche meglio. Ma come vedi io e Miki …" Ryo non gli permise di terminare la frase. "Umi, non e' il momento adesso…Io devo andare…C’e' qualcosa…Una forza che mi spinge a partire…Devo andare!….Ma ascolta, ti affido Kaori. Ho paura che si metta in qualche guaio. Mi fai questo favore?" "Si. Non ti preoccupare." Ryo tese la mano all'uomo, che la strinse. "Grazie Umi, sei un amico." Con un ultimo sguardo di intesa, Ryo si allontano'.

Miki raggiunse Umibozu nel retro: "Allora e' partito?" "Uhm.." Annui' l’uomo. "Quel ragazzo mi preoccupa. Non e' il solito Ryo. E' troppo nervoso…Cosa sara'?" "Vuoi dargli una mano?" Umibozu si strinse nelle grandi spalle "Tu cosa dici?" Miki lo guardo' teneramente , e appoggiandosi a lui disse "Io dico di si!.." La grande mano di Umibozu si appoggio' dolcemente sul capo di Miki, che si strinse ulteriormente a lui. "Beh, allora vado.." Miki si alzo' sulla punta dei piedi e gli bacio' la guancia "Grazie Umi.." Paonazzo, Umibozu si scosto' di colpo, e tossendo nervosamente aggiunse "Beh, allora a Kaori ci pensi tu, OK?" "Si, non ti preoccupare..A presto!" L’uomo si allontano' nell’ombra e Miki si morse un labbro. "Speriamo che non sia nulla di pericoloso..".


Kaori passeggiava nervosamente per la sua camera. Erano passate solo due ore, e gia' lei non ce la faceva piu'. La sua fervida immaginazione le presentava davanti agli occhi delle immagini a dir poco sconcertanti che lei, scuotendo la testa, cercava di allontanare. "Se Ryo dovesse stare via un mese, io cosa faccio? Non posso mica diventare matta!!" Penso', ma la sua ansia scomparve all’improvviso squillo del telefono "Finalmente!" Urlo' gettandosi sull’apparecchio. "Ryo?.." "Ciao Kaori, sono Miki, che ne diresti di passare da me questa sera per cena?" "Ah sei tu Miki?…Mah, Io…Sto aspettando una chiamata di Ryo…"Bene, allora se passassi io da te? Sono sola anch’io!" " Oh…Ma si Miki, lo sai che sei sempre la benvenuta!" "A tra poco!" Kaori poso' il ricevitore. Gia' si sentiva meglio. Passare la serata da sola in attesa di una telefonata di Ryo sarebbe stato proprio un incubo.



Ryo era in preda all’angoscia. "Ma tutte a me capitano!?" Penso', mentre a grandi passi misurava il corridoio che divideva la sala d’aspetto dalla pista privata della Yamaguchi. "Anche l’aereo..No, nemmeno un aereo di linea, un aereo privato!…" Ryo si era affacciato alle vetrate e, fumando nervosamente l’ennesima sigaretta, sudava freddo.."Se mi vedesse Kaori…" E con un moto di stizza spense la sigaretta. "Allora Ryo, sei pronto?" La voce di Kimi lo scosse dai suoi pensieri e si volto'. La donna era veramente affascinante. Aveva cambiato vestito, e un completo pantaloni blu fasciava il suo corpo snello dandole un’aria irraggiungibile. "Hei, sei magnifica…" Si lascio' scappare Ryo, sinceramente impressionato "Ma come, con questo vestito?..Chissa' quando mi vedrai al party della Yamaguchi…Ti strabiliero'…." "Party? Quale party?.." Ryo si fece attento. "Si dopodomani sera, dopo l’incontro ci sara' un mega party alla sede centrale della Yamaguchi, e io saro' l’ospite d’onore…" "Dopodomani? ..Ma non dovevamo fermarci solo domani?" Kimi abbasso' gli occhi e con finta noncuranza si avvicino' a Ryo, appoggiandosi al suo braccio "Ma Ryo…E' il mio momento..Non posso certo rinunciare..E poi con un accompagnatore come te…" "Gee…Che adulatrice sei..He!He!" All’improvviso Ryo si scosto'. Aveva visto uno strano movimento al di la' della vetrata. Due uomini, all'apparenza normali impiegati, si dirigevano verso di loro. " Kimi, conosci quegli uomini?" Chiese improvvisamente Ryo alla donna, che non si staccava dal suo braccio "Chi?…" Ryo non ebbe modo di spiegarsi, perche' i due uomini entrarono nella sala sfoderando due pistole. Lo scontro a fuoco duro' solo qualche istante. Ryo si getto' a terra allontanandosi il piu' possibile da Kimi, la quale impietrita rimase vicino alla vetrata. Come Ryo aveva sospettato, i due uomini non fecero fuoco sulla donna, ma direttamente su di lui. Ryo cerco' di mirare alle gambe dei due uomini ma qualcuno sparo' alle loro spalle. Quanto la furia fini', Ryo si alzo'. L’uomo che aveva sparato alle spalle degli assalitori indossava la divisa della sicurezza della Yamaguchi. Senza proferire parola, si accerto' che i due uomini a terra fossero morti, e, lanciando uno sguardo sprezzante a Ryo, se ne ando'. "Hei, fermati!" Ryo fece per rincorrerlo la Kimi lo blocco' "Oh Ryo, meno male non sei ferito…Che spavento…Mi sento svenire…Oh…" E svenne.
Di riflesso Ryo prese la donna tra le sue braccia, ma quando rialzo' lo sguardo in cerca di quell’uomo, era scomparso. "Ma che diavolo sta succedendo qui?…"


Nel frattempo, a casa di Kaori…

"Oh…quanto ho mangiato, Kaori!..Non dobbiamo fare tante serate come questa, altrimenti in poco tempo prendero' almeno cinque taglie…" "Eehh..E' vero…D'altronde, cucinare e' una delle poche cose che mi rilassa….E mangiare e' comunque un piacere…!".
Le due ragazze rimasero in silenzio per qualche minuto, ognuna persa nei propri pensieri.
"Kaori…" Inizio' Miki. "Si?…" "Kaori tu non hai mai pensato a rifarti una vita lontano da Ryo?" "Cosa??…Mah...No..Veramente no. La mia vita e' sempre stata cosi' caotica, da quando ho conosciuto Ryo, che non ho mai pensato che potesse essere differente…Mai" Mentre parlava, la stessa Kaori trovava difficile pensarlo. "Non ne ho mai avuto il tempo, ne' la voglia…E tu sai perche'.." Kaori si sposto' alla finestra, il luogo dove spesso si fermava a pensare.. "Dopo la morte di Hideyuki, io effettivamente non sapevo cosa fare della mia vita..Mi e' sembrato naturale fermarmi qui da Ryo. " "Ma dai Kaori, non mi dire che vivere con un 'sweeper' di professione ti e' sembrato naturale.." Incalzo' Miki.. "Si..davvero, Miki. E poi senti chi parla!... Il semplice fatto che una persona come mio fratello si fosse fidata di Ryo, per me era sufficiente. Hideyuki non si sarebbe mai messo con un disonesto.." "La tua teoria e' piuttosto personale…" "E poi a me Ryo e' piaciuto subito.." Aggiunse Kaori arrossendo. "Beh, questo gia' mi e' piu' comprensibile…" Disse Miki che, sdraiata sul divano, la testa appoggiata a una mano, osservava intenta Kaori, la quale la guardo' e le sorrise…"Avanti Kaori, perche' non tiri fuori tutto quello che hai dentro?" La incalzo' Miki. Kaori si appoggio' alla finestra. Fuori era ormai notte, una notte limpida e stellata, e guardando il cielo il volto di Ryo prese forma tra le stelle. "Ormai non c'e' piu' nulla che tu non sappia. Penso che sia l'unica persona che abbia mai amato, nonostante le difficolta' che questo implichi..Oh Miki, sapessi come sono confusa…La scena di oggi, tra Ryo e quella Kimi...E' stato al di la' della semplice gelosia; finche' Ryo fa il cascamorto, non mi preoccupo, sai…Lui e' fatto cosi'.." Miki la guardo' sorpresa "Ah si?" "Ma si, lui fa cosi' per gioco..Credo…Ma vedere quella donna aggrappata al suo braccio…Mi ha fatto andare in bestia!..Sembrava che le cose si fossero messe bene..Ero felice..Ma ora.. " "Avanti Kaori…" La stuzzico' Miki "Dopotutto, ogni volta che ti sei trovata nei guai, lui e' corso a salvarti…Questo vuol dire che tiene a te..E comunque te lo ha dimostrato..Devi dargli un po' di tempo ancora.." "Ma lui non lo fa per me..Lui lo fa perche' cosi' gli ha chiesto mio fratello!" "Questo dovresti chiederlo a lui..Ne avete mai parlato?" "Ogni volta che ho toccato l'argomento lui e' scappato via come un'anguilla…Forse io dovrei dimostrargli che sono cresciuta, che sono in grado di cavarmela…" Man mano che parlava, gli occhi di Kaori brillavano sempre di piu'. "Ehm…Kaori..Io non credo che Ryo abbia bisogno di ulteriori prove.."Miki era seriamente preoccupata..Senza Umibozu ne' Mick sarebbe stato difficile tenerla.. "Lui gia' sa quanto vali, e questo te l'ha dimostrato piu' volte..E poi, credi veramente che a Ryo piaccia una smorfiosa come quella Kimi?.." Miki aveva fatto un tentativo per cambiare discorso..Quando Kaori si impuntava sulla sua indipendenza, era una lotta persa in partenza…"Mah..non so…Scusa Miki, ma penso che continuare a parlare di Ryo non mi faccia che male, in questo momento…E poi…Auuggh" Kaori sbadiglio'" E' stata una giornata pesante..che ne dici di andare a dormire? "Si..certo Kaori…"Miki era stupefatta…Il repentino cambiamento di umore di Kaori l'aveva allarmata.."Che cosa stara' architettando???" Si chiese la ragazza.."Bene, allora a domani Miki, ti ho preparato la stanza degli ospiti..Buona notte!" Kaori lascio' la stanza. Miki, ancora seduta sul divano divenne ancora piu' pensierosa.."Uhm…non vorrei aver scatenato qualcosa…"


Ryo era a un bivio: cercare di salire sull’aereo sfoderando tutte le sue arti o gettare la spugna e ritirarsi. "Gettare la spugna?? E che vuol dire? Uno come me non ha mai sentito questa frase..Spiacente, non e' nel mio dizionario!" E, raccolte le sue forze, si incammino' verso il cancello.
"Come ti senti Kimi?" Ryo si rivolse alla donna che ora camminava al suo fianco. Era pallida e preoccupata. La donna si fermo' e blocco' Ryo per un braccio "Senti Ryo..Io dovrei dirti una cosa.." Ryo noto' che la donna era seria. Molto seria. E aveva smesso quei panni da 'bella ma stupida' che comunque non aveva mai creduto veramente suoi. "Dimmi…" "Quello che e' accaduto prima… Ecco non…" Venne interrotta dall'avvicinarsi di unamacchinauello c
nera, con i vetri fume'. "Maki!" Esclamo' la donna. Un cristallo scivolo' con un impercettibile ronzio, rivelando il volto di uno dei passeggeri della limousine. "Ciao Kimi..sono venuto a salutarti..Non mi presenti il tuo amico?" L'uomo non doveva avere piu' di trentacinque anni, dall'aria ricercata, un bell'uomo, noto' Ryo, ma dallo sguardo diabolico. "Ce..Certo Maki…Ryo, questo e' Maki Yamaguchi..Meglio Conosciuto come Yamaguchi Jr. " "Salve!" Disse Ryo, finora tenutosi in disparte. Maki scese dalla macchina e Kimi si strinse a Ryo. Gli occhi di ghiaccio di Maki si posarono prima su Ryo e poi su Kimi..Quindi allungo' un braccio verso la donna.."Kimi..Cara..Non mi dai un bacio d'addio?" L'imbarazzo di Kimi era enorme, "O forse e' terrore" Penso' Ryo, "Certo…Certo, Maki..Ma non ci vediamo domani?…E poi il party…" Kimi era sempre piu' terrorizzata.."Strano comportamento per una fidanzatina.." Penso' Ryo mentre la donna lasciava il braccio di Ryo e si avvicinava incerta verso l'altro uomo. "Ma certamente cara…A domani..E pensami questa notte.." Ribatte' l'uomo, lanciando uno sguardo di fuoco verso Ryo e attirando a se' la donna. Ryo si era girato verso l'aereo..Non amava questo genere di cose…"Soprattutto quando non sono io a baciare una donna cosi' bella…SIGH! " Penso'.

Umibozu era in viaggio da parecchio tempo, quando il telefono della macchina squillo'. "Sono Miki…Dove sei? " "Sono in autostrada..Cosa c’e'? " "Niente..niente..Sono da Kaori, questa notte resto qui.." La mano di Umibozu si strinse al ricevitore "Cosa ti ha detto?" "E' un po’ giu'…E' disorientata…Non vorrei che pensasse a qualche cosa di strano per cercare di riscattarsi ai suoi occhi…" "Umpf.. Ryo si meriterebbe una bella lezione…Cerca di tenerla d’occhio, siete sole in questo momento, Nick dovrebbe rientrare domani dagli Stati Uniti, e quando arriva digli di chiamarmi." "Ok…Sei preoccupato?" Umibozu attese qualche secondo prima di rispondere, e questo allarmo' Miki "No…Ma ci sono delle voci strane in circolazione…Seguo il ragazzo per vederci chiaro anch’io…" "Pensi a qualcosa di grosso?" "Non ho abbastanza elementi…Ti faro' sapere. Tu intanto tieni gli occhi aperti". Miki si trattenne, avrebbe voluto dirgli tante cose…Ma conoscendolo, non era il caso. Gliele avrebbe dette al suo ritorno "Va bene, ci sentiamo allora.. Mi raccomando…" "Non ti preoccupare, ti chiamero' presto..Ciao" E riaggancio'. Miki si diresse verso la camera da letto, pensierosa.


Ryo non ci capiva piu' niente…Pensava che Kimi fosse coinvolta direttamente in quella storia, ma dopo averla vista con quel ‘Maki’…"Mah, forse e' solo una grande attrice" Penso' cinicamente. "Allora si parte?" Ryo si incuneo' tra i due, lasciando l'uomo inebetito.. "Hei…!" Mi spiace, Junior, e' ora di partire.." Disse Ryo, strizzandogli l’occhio…"Ci vediamo a Osaka.." Prendendo Kimi per un braccio, si diresse verso l’aereo. La sua sicurezza era tutta apparenza, ad ogni passo si sentiva pervadere da un’angoscia terribile…"Ma e' pazzesco.." penso' "Non mi riconosco piu'…Sto proprio invecchiando".. "Ryo mi fai male!" Kimi strattono' Ryo, la sua tensione si era trasmessa al braccio della donna, che si allontano' massaggiandosi " Ma che ti prende?" Ryo era pallido, ma cercava di farsi forza "Scusa..stavo pensando..Avanti sali." Kimi non capiva il perche' di quel repentino cambio di umore. "Chi ti capisce e' bravo" Mormoro' avvicinandosi alla scaletta. Ryo fece un giro d’ispezione intorno all’aereo, poi sali' e, dopo un veloce giro anche all’interno si sedette di fianco a Kimi, in silenzio. Kimi fraintese l’atteggiamento di Ryo, e si senti' in obbligo di dargli una spiegazione "L’ho conosciuto sei mesi fa.." "Eh?" Ryo si volto' verso di lei, incuriosito. "Maki…L’ho conosciuto sei mesi fa..L’ho amato dal primo momento…Era cosi' dolce, umano e comprensivo…" "Era?.. Lo puoi ben dire, sembra Lucifero!" Kimi lo fulmino' con lo sguardo "E' successo qualcosa un paio di mesi fa, e' partito per l’Africa per lavoro..Quando e' tornato era un’altra persona.." Ryo ascoltava interessato. " Non so…E' cosi' diverso..E' diventato un uomo duro..Spietato! Ho provato piu' volte a parlargli, chiedergli che cosa e' successo..Non mi dice nulla.." Ryo era sempre piu' sospettoso. "E Yamaguchi Senior cosa ne dice?..Tu sei in contatto anche con lui, no?" Kimi si morse un labbro…"Quello e' un altro mistero…Anche lui, da quando e' tornato dall’Africa, non e' piu' lo stesso..Ho persino pensato che avessero preso qualche malattia…Non so piu' cosa pensare…A volte vorrei fuggire, ho paura!" Kimi si strinse a Ryo, il quale, al di la' del piacere che provava nell’essere al fianco di quella donna, trovava il tutto sempre meno credibile. "Avanti Kimi, probabilmente e' la tua immaginazione.." Cerco' di confortarla, "Hai lavorato molto duramente in questi ultimi tempi..Sara' la stanchezza che ti fa vedere tutto nero… " "Kimi guardo' le luci al di la' del finestrino dell'aereo "..Si..forse hai ragione…" Poi Ryo non capi' piu' nulla: il forte rullio anniento' le sue capacita'.."Oddio!" Mormoro' stringendo i pugni allo spasimo. "Ryo che ti succede?" Kimi osservava preoccupata il volto cereo del ragazzo. "Stai male?..Ryo rispondi!" "Scusa, devo andare un attimo di la'.." Ryo slaccio' la cintura e si rifugio' nell’angusta toilette. "Ryo non ti puoi alzare, stiamo decollando!" Ma le parole di Kimi si persero nel vuoto. "Fiuuu…Che tragedia!" Sospiro' Ryo appoggiandosi pesantemente alla porta del piccolo bagno. "Per fortuna durera' solo un’ora..Spero proprio di farcela!" Mormoro' sconsolato e si lascio' cadere sulla tazza, tenendosi la testa tra le mani.


Umibozu viaggiava spedito. Doveva raggiungere Osaka la mattina seguente. Si fermo' in una piazzola e guardo' l’orologio. Era l’una di notte: compose un numero telefonico. Dopo qualche squillo vi fu risposta "Si?" Rispose una voce maschile "Sono io.." " Ah.." "Allora hai qualche notizia per me?" Chiese Umibozu. "Si..C’e' uno strano movimento.. anche il Cartello e' nervoso.." "Pensi che siano i nostri vecchi amici?" Insistette Umibozu. "Mah..e' difficile a dirsi..Forse qualcosa di nuovo, ancora piu' sofisticato…Quello che posso dirti e' che non scherzano…" Umibozu resto' in silenzio per qualche secondo…La sua mente lavorava febbrilmente, ma non riusciva a capire…"Ok, allora ci risentiamo. Se hai qualche novita', fammi sapere." "Sicuramente. Io torno domani notte. Ci vediamo". Umibozu ripose il ricevitore, con un gesto stizzito riaccese il motore e si immise nuovamente sull’autostrada .

Ryo raccolse le poche forze rimastegli e lascio’ la toilette. Trovo' Kimi addormentata al suo posto. "Ma tu guarda…E io che ho pensato di non farcela…Guarda questa come dorme…" Si lascio' andare pesantemente nel sedile accanto alla donna, e si accorse che stavano per atterrare. "Ti ringrazio…un minuto in piu’ e.." "Uhmmm…Ah, Ryo sei qui? Ma che cosa ti e' successo?" Ryo si riprese immediatamente, l’immagine della donna che si muoveva languidamente gli aveva fatto dimenticare i suoi problemi: gli occhi a palla, un rivolo di bava all’angolo sinistro della bocca contorta in una smorfia lasciva, Ryo allungo' una mano per toccare i seni che si intravedevano dalla scollatura ma ..CRUNNNCK! La borsa della donna lo colpi' violentemente, schiacciandolo al finestrino "Allora?!? Come la mettiamo?" Ryo si appiatti’ al finestrino, lo sguardo della ragazza era cattivissimo. "He!He!He!…Scusa..Scusa…E' stato piu' forte di me…Non lo faccio piu'…" "Insomma, con te non e' possibile distrarsi..Vero? Guai a te se lo rifai…" "Va bene..Va bene.." Ryo si interruppe di colpo, la sua attenzione attirata da dei movimenti all’esterno dell’aereo. Ormai erano a terra, l’aereo stava rullando verso un hangar. "Kimi, chi sono quelli?" "Quelli chi?" Kimi si sporse e guardo' dal finestrino. Tre macchine nere si avvicinavano velocemente all’aereo. "Oh..quelli?..Sono della Yamaguchi..Sara' il nostro comitato di benvenuto!" Il pilota usci' dalla cabina e li invito' a scendere. Ryo raccolse il suo sacco e si incammino', pronto a tutto. "Tu aspetta un attimo…" Disse a Kimi trattenendola per un braccio. "..Prima esco io.." Ma Kimi non era dello stesso parere.. Con una mossa fulminea balzo' in avanti strattonandolo. "Stai scherzando??! Sono io la star!" E con una gomitata si fece strada "Ma che fai..Sei pazza?!" Spiazzato, non riusci' a trattenere la ragazza che si fermo' in cima alla scaletta dell’aereo. Un lampo l’avvolse e Ryo, pensando al peggio, estrasse subito la pistola "BENVENUTA, SIGNORINA KIMI!!!" Scoppio' un fragoroso applauso, condito da grida di gioia, lanci di coriandoli e tanti flash. Una piccola folla, tutti della Yamaguchi, si era radunata per accogliere Kimi, che si beava nel suo momento di gloria. "Grazie cari…Grazie…!" Ryo non ne poteva piu', si sedette sulla scaletta, i gomiti sulle ginocchia, soffiando sconfortato i coriandoli che ancora volteggiavano nell’aria. "Sono tutti pazzi…Sono le due del mattino…Ma questi non dormono?.." Mormoro' sbadigliando, mentre l’allegra compagnia si allontanava dall’aereo.


Il mattino seguente, dopo colazione, Kaori accompagno' Miki al Cat’s Eye di buon ora e, tornando verso casa, decise di passare per la stazione.
La ragazza si fermo' di colpo: "Un altro lavoro??? Wow! Non ci posso credere!" Ma subito si fermo' "Oh..Non c’e' Ryo..E adesso cosa faccio?..Sicuramente oggi mi chiamera'..Beh, io intanto prendo il messaggio, poi vedro'…" Si avvicino' alla lavagna e sul suo viso si dipinse lo stupore…"Questa e' la scrittura di un uomo….Un…Uomo…???…Uahaaaa!" Le persone che stavano passando in quella parte della stazione si fermarono incuriositi a guardare Kaori che ballonzolava di qua e di la' canticchiando "Finalmente un uomo!..Finalmente un uomo…!" Kaori si accorse della magra figura che stava facendo, si ricompose subito, e mestamente si diresse verso l’uscita. Una volta in macchina, lo sguardo furbo, rilesse per l’ennesima volta l’annuncio 'XYZ, Urgente questione di sicurezza, telefonare allo…' "Questione di sicurezza…Cosa sara'?…" Kaori si morse il labbro…"Oh, insomma, ormai sono anni che faccio questo lavoro…Perche' tutti questi scrupoli? Io lo chiamo!"
Giunta a casa corse al telefono, controllo' che Ryo non avesse lasciato messaggi sulla segreteria e compose il numero dell’annuncio con mani tremanti. "Si.." Una profonda voce maschile rispose alla chiamata. "Buongiorno, e' la Saeba Investigazioni, e' lei che ha lasciato il messaggio?.." "Si, sono io, possiamo incontrarci?" "Certo, ma prima di che cosa si tratta?" L’uomo non rispose per qualche istante "Penso che non sia il caso di parlarne al telefono. Ci vediamo al Suncity Hotel alle 12?" "Al Suncity alle 12.. Va bene. Come la riconosco?" "Indosso un impermeabile nero. Non potra' sbagliarsi..A dopo" E senza darle modo di chiedere altre spiegazioni termino' la chiamata. Kaori si fermo' pensierosa "Quanto mistero…Mi e' sembrato serio…" Un ghigno diabolico le si dipinse sul viso "Pero'..che voce profonda..Sexy…Se e' cosi' anche il resto…!" Si fermo' di colpo in mezzo alla stanza, facendo finta di darsi un pugno in testa "Ma che sto dicendo…Mamma mia, sto diventando come Ryo!!!" E corse in camera sua per scegliere il vestito piu' adatto all’incontro.


Umibozu era arrivato a Osaka, e si stava dando da fare. Aveva gia' rintracciato Ryo, e avendo notato che il lavoro sembrava proprio di routine, aveva iniziato a indagare cercando informazioni nei locali a lui noti.
Entrando in un bar fumoso si avvicino' al bancone "Salve Falco, che ci fai qui?" Un uomo gli si era avvicinato cercando del fuoco. "Ah, sei tu Jack, cerco notizie, ne hai qualcuna per me?" L’uomo si appoggio' al tavolo, la mano destra che quasi non muoveva, era coperta da un guanto nero. Il suo aspetto era decisamente sinistro. "Qualcosa si sta muovendo…Hai ragione tu, sai Falco? Sono proprio i nostri vecchi amici.." La stretta di Falco sul bicchiere di whiskey che stava bevendo aumento' pericolosamente. " "Uhm..Ma come e' possibile? Di quelli grossi non ne era rimasto nessuno in giro.." "Mah, e' quello che pensavo anch’io, e cosi' tutti gli altri. Pare che sia un fuoriuscito, uno giovane, forse ha qualche mania di grandezza..Vorrebbe ripristinare il tutto. Anzi, l’ha gia' fatto!" "Addirittura..E dove sarebbero adesso? " Mah, pare in Africa…Non so.." Umibozu termino' in un fiato il liquore e sbatte' il bicchiere sul banco. "Maledizione, pensavo che ce ne fossimo liberati una volta per tutte..Ne ho le scatole piene!" Jack guardava assorto il fumo che saliva dalla sigaretta che teneva in mano, e aggiunse "Non lo dire a me…Io non potro' mai dimenticarmene comunque…" E sollevo' il braccio con la mano inguantata. "Avro' sempre un ricordo con me.." "Gia'…" Lo sguardo di Umibozu si fece ancora piu' tetro. "Senti, penso che saro' qui fino a domani. Se dovessi scoprire qualche altra cosa, fammi sapere.." "Si, certo Falco, e' solo mio interesse…" L'uomo, spenta la sigaretta, si allontano'.


"Sono agitatissima…" Kaori passeggiava nervosamente nella sua camera. "Sono indecisa..Vorrei avvisare Ryo, ma quel deficiente non mi ha neanche chiamato…Umibozu non c’e'..Neanche Mick…E se lo dicessi a Miki?…Lei potrebbe aiutarmi, se ne avessi bisogno.." Si fermo' accanto alla finestra. "Accidenti a te Ryo! Ma quando torni te la faccio pagare!" E usci' da casa, avviandosi verso il Cat’s Eye Cafe'.
"CHE COSA??!!.." Miki sbatte' un bicchiere sul bancone. "Vuoi scherzare, Kaori?" "Ma no, Miki, io da sola non farei nulla, vado solo all'incontro, tanto domani Ryo torna e.." "Assolutamente no!" "Come no?..Ma Miki…" "Kaori, le istruzioni di Ryo sono state ben precise..Oh!" Accortasi della gaffe, Miki si interruppe. "Che istruzioni?" Si insospetti' Kaori. "Che istruzioni? No..Niente..E poi e' un uomo..E tu perche' ti sei vestita cosi'? Non mi sembra il vestito piu' adatto.." Miki non sapeva piu' dove arrampicarsi. Effettivamente Kaori aveva indossato il suo abito piu' femminile, di seta azzurro pastello che sottolineava la sua figura snella e scattante: voleva sembrare si' professionale, ma non totalmente asessuata.. "Sai perfettamente che Ryo non approverebbe quello che stai per fare. Io ti consiglio di aspettare.." "Oh, Miki, da quando ti sei sposata sei diventata una mollacciona…" "Ma che dici, Kaori?" "Senti, io vado solo all'incontro, almeno quando torna Ryo potra' avere tutte le informazioni che gli servono..Cosa vuoi che sia?" Miki divenne serissima, e prese una mano di Kaori. "Kaori non andare..Aspetta domani…" "Ma che ti prende?" Kaori era senza parole..Non aveva mai visto Miki cosi'..Era sempre stata lei a darle forza, a incoraggiarla…"Ok, Miki, saro' prudente, ma perche' sei cosi'..E' per Umibozu?" Le due ragazze furono interrotte da un gruppo di studenti che entro' nel caffe': Miki fu distratta dai clienti e Kaori ne approfitto' per andarsene senza essere notata. Incamminandosi furente verso il Suncity Hotel, Kaori penso' a Ryo: "Sei un mascalzone..Sei senza cuore…Ti odio!!!…Non ti sei fatto vivo…Ma ti faccio vedere io chi sono.."


"EEEHHTTTCHUUU!" Ryo fu scosso da uno starnuto. "Ehi ti sei preso un raffreddore?" gli lancio' Kimi dalla sua camera. "No..No..Si vede che qualcuno sta pensando bene di me…" disse Ryo.
Semi sdraiato su una poltrona nel salotto della camera d’albergo di Kimi, il ragazzo si stava annoiando a morte.. "Allora Kimi hai finito?" Ryo la stava aspettando da circa un’ora. Impaziente, si avvicino' alla camera per bussare quando la ragazza apri' la porta. Ryo rimase con la mano a mezz’aria, un’espressione indefinibile sul viso. "Sei proprio tu?" "Ma certo…Chi vuoi che sia?" Rispose sorridendo Kimi. "Mah…Sei…Diversa…" Ryo la osservava attentamente, indossava un completo gessato grigio, i capelli raccolti, gli occhiali.. Era la quintessenza della professionalita'. "Avanti Ryo, non rimanere li' imbambolato, vado a un incontro di lavoro, mica a una festa!" Ryo si guardo' i vestiti…"Dici che io non sono adatto?" "Ma dai..Vai benissimo..Pero' domani sera devi essere alla grande! Andiamo, non voglio fare tardi." Raccogliendo una busta porta documenti, Kimi apri' la porta della stanza e usci'. "Ma chi e' veramente questa donna?" Si chiese Ryo, incamminandosi pensieroso.


Il Suncity era affollato, come sempre. Kaori si guardo' intorno e penso' "E' gia' il secondo giorno che vengo al Suncity per un lavoro…Che mi porti fortuna?…"
"Signorina Makimura…" Kaori si fermo' di colpo, alle sue spalle una voce profonda maschile la stava chiamando. La ragazza si volto', e rimase inchiodata al suolo, totalmente soggiogata dai profondi occhi neri dell’uomo. Un angolo della sua bocca sensuale si alzo' in un sorriso sardonico; conscio del suo fascino, l’uomo non aveva avuto bisogno di aggiungere altro. "E questo chi e'??" Penso' Kaori, che faticava ad articolare un frase di senso compiuto "Sembra un demonio.." E mentre lo guardava la ragazza fu percorsa da un brivido…di paura. Alto, la figura massiccia e altera, l’uomo indossava un impermeabile nero, che ne evidenziava ulteriormente la figura. Era vestito completamente di nero, e questo rendeva il suo aspetto sinistro. "Buongiorno, il mio nome e' Noda, Tomohiko Noda" "Buon…Buongiorno.."Kaori cerco' di scuotersi, seppur con difficolta'. La sua sorpresa aumento' quando l’uomo allungo' il braccio e le strinse la mano, trattenendola nella sua piu' del necessario.. "Mamma mia…Mi sto comportando come una stupida ragazzina…E lui lo sa!" Kaori penso', abbassando lo sguardo e ritraendo la mano. L’uomo sorrise piu' apertamente, sinceramente colpito dal rossore diffusosi sulle gote di Kaori. "Che bella sorpresa, Signorina Makimura, e' sempre piu' raro trovare una ragazza che arrossisce…Lei e' molto dolce…" "Mah…Io.." Kaori cerco' di mostrarsi professionale "Grazie, ma non mi sembra il caso…Lei ha lasciato il messaggio per la Saeba Investigazioni?" Se l’uomo fu colpito dallo scatto di Kaori, non lo mostro'. "Si, sono io." E, indicando un tavolo appartato del bar, la invito' a seguirla "Prego, vogliamo accomodarci?.." Kaori lo precedette, sempre piu' cosciente dello sguardo dell’uomo che la scrutava ammirato. "Forse non avrei dovuto mettermi questo vestito.." Penso' Kaori "Ma ormai e' troppo tardi..Se devo ballare..Via alle danze!" Sedendosi e mostrando una sicurezza che era ben lungi dal provare, Kaori cerco' di prendere le redini della situazione: "Allora Signor Noda, cosa possiamo fare per lei?" "Mi chiami Niko..Dov’e' il Signor Saeba?" La domanda la spiazzo'. "Il Signor Saeba aveva un altro impegno. Comunque, gli incontri preliminari li gestisco direttamente io…Mi parli del suo problema.." Per un istante l’uomo la osservo' in silenzio. Con gesti misurati accese una sigaretta e la fisso' negli occhi. "Il mio problema e' una donna."

Kaori rimase a bocca aperta. "Una donna?..In che senso?" L'uomo continuava a fissare Kaori "E' carina..Sapevo che quel Saeba si circondava sempre di belle ragazze..Ma questa e' proprio particolare..Non ha proprio l'aria dello sweeper.." "Scusi, c'e' qualcosa che non va?" Kaori interruppe i pensieri di Niko. "No..no..Ma senti diamoci del tu..Stavo pensando che non sembri proprio un'investigatrice.." L'espressione di Kaori cambio' subito, e stringendo i pugni fece per alzarsi. Con uno scatto felino Niko la fermo' per un braccio. "Non mi fraintendere Kaori..Il mio era un complimento sincero.." Kaori era indecisa. Quell'uomo la rendeva troppo nervosa. "Forse farei meglio a lasciare perdere…Quest'uomo mi attrae e mi spaventa allo stesso tempo…" "Avanti Kaori, siediti…Per favore.." Kaori si lasciò convincere dallo sguardo di Noda, ma sedendosi penso': "Spero di non dovermene pentire.." "Ti dicevo, Kaori, che il mio problema e' una donna, e ora mi spiego: sono un uomo d'affari, e sono qui a Tokyo perche' sto trattando un'importante acquisizione per la mia azienda. Per quanto concerne l'affare in se', non ho alcun problema. Purtroppo c'e' una persona che mi odia e che sta facendo di tutto per far si' che questo affare salti: la mia ex-fidanzata." Kaori era confusa. "Scusa Niko, come puo' una tua ex interferire nei tuoi affari? " "Semplice, Yuka è la nipote di Sato, il presidente della Sato Enterprises, la sua unica erede." "Ah..E quindi come tua ex vuole fartela pagare in questo modo?" "Esattamente. Non mi ha mai perdonato che l'abbia lasciata.. E tra l'altro e' una donna tremenda..Non so come abbia potuto innamorarmi di lei..E' cattiva, e se non dovesse riuscire a far saltare il negoziato, sicuramente cercherà di farmi del male.." "Addirittura?..Non ci credo..Ma chi e' quella donna che farebbe tanto per un suo ex?.." Niko fisso' Kaori in viso e, appoggiando una mano sulla sua le disse: "Kaori, sei molto ingenua, sai? Non sai che cosa puo' fare una donna..Soprattutto per i soldi.." Kaori ritiro' la sua mano, imbarazzata, e farfuglio' "Beh, per quanto la tua storia mi sembri incredibile, che cosa puo' fare la Saeba Investigazioni per te?" "Ho bisogno di una guardia del corpo.. Meglio se donna.." E lo sguardo dell'uomo si fermo' con intenzione sul corpo di Kaori, che si mosse, a disagio. "Potrebbe anche fungere da distrazione..Spacciandosi per la mia donna.." "Mah, io non credo che questa sia una buona idea..Potrei fare la tua segretaria…Penso che farti vedere con un'altra donna potrebbe indisporla ulteriormente.." L'uomo strinse gli occhi, mentre Kaori cercava di fare l'indifferente. "Si…Potrebbe essere un'idea…Bene, mi sembra tutto a posto. L'incontro con gli azionisti e' fissato per domattina alle nove, nella sala riunioni del Suncity. Io risiedo qui, nella suite 401, sicuramente trovero' una camera per te.." Kaori vide lo sguardo dell'uomo e si agito' sulla sedia. "Si ma..penso che non sia il caso. Dimmi i tuoi programmi per il resto della giornata." Niko sembrava fosse sorpreso dall'intraprendenza di Kaori. "Beh, oggi non devo fare nulla. Anzi, vorrei solo pranzare e riposare un po'. Poi terminero' i preparativi per l'incontro di domani…Vuoi pranzare con me?" "Volentieri, poi pero' dovrei passare a casa, devo avvisare Saeba e..Organizzarmi.." Niko la guardo' in silenzio, poi disse: "Non e' necessario, avro' bisogno di te solo domani." Kaori lo guardo' sorpresa "Come solo domani..Che significa?" "Significa che se mai dovessi avere dei problemi, sicuramente avranno origine dall'incontro di domani." Kaori rimase in silenzio. Il tono di Niko non ammetteva repliche "Ma cosa sta dicendo…Mi sembra tutto così strano..Oh Ryo, perche' non sei qui.." Penso' seguendo l'uomo verso il ristorante.


"Che noia…Non ne posso piu'…Non ho mai avuto un incarico tanto noioso!" Anche se comodamente seduto in una poltrona fuori dalla sala riunioni della Yamaguchi, Ryo era stanco di stare fermo. Non era abituato a incarichi cosi' poco..movimentati! "Tra l'altro, ho una fame…" Era ormai l'una, ma dalla sala non era ancora uscito nessuno. "Cosa staranno facendo?" Si chiese, alzandosi e socchiudendo la porta per sbirciare. Nella sala, seduti attorno a un tavolo ovale, i rappresentanti della Yamaguchi e dei clienti ascoltavano attenti le spiegazioni di Kimi, la quale, in piedi davanti a un proiettore, spiegava infervorata la sua scoperta. Ryo guardo' Kimi con ammirazione ma penso' "Vorrei sapere cosa mi nasconde.." "HEI TU CHE COSA CREDI DI FARE?!" Una voce imperiosa lo costrinse a voltarsi di colpo "Sgrunt, ti pare il caso di spaventare la gente in questo modo?.." E fece per riaprire la porta ma una forte mano lo afferro' per una spalla. "Chi sei tu e cosa stai facendo?" "E lasciami!" Ryo si divincolo', non prima di avere notato la struttura massiccia dell'uomo "Chi sei tu..Non dovresti essere qui." Ripete' l'energumeno. "Come sei riuscito a passare i controlli della sicurezza?" "E te lo verrei a dire…Sono la guardia del corpo di Kimi..Quindi smamma." Disse Ryo appoggiandosi al muro. "Ah, e tu saresti Saeba? A vederti, mi sembra strano che tu abbia raggiunto la fama di cui tutti parlano.." "E tu chi sei?" Disse di rimando Ryo, pensando poi, "Ma come cavolo fanno tutti a sapere chi sono qui?" Ryo non ottenne risposta, in quanto le porte della sala riunioni si aprirono e gli ospiti uscirono, Kimi in testa. La donna vide il bestione e si fermo' di colpo. "Sam, cosa fai qui?" "Buongiorno Signorina Kimi.." Rispose l'uomo con un ghigno cattivo. "Nulla, sono solo venuto a controllare che tutto vada bene.." Kimi si riprese dalla sorpresa e guardando l'uomo dritto negli occhi disse in tono distaccato: "Va tutto benissimo, Sam, puoi riferirlo tranquillamente al tuo padrone. Sono in ottime mani…" Aggiunse rivolgendo lo sguardo a Ryo che, attento, osservava la scena in silenzio. "Vieni Ryo, andiamo a pranzo." Lo sguardo teso che rivolse a Ryo duro' solo un istante, poi si riprese e con un sorriso smagliante si rivolse ai suoi ospiti. "Prego signori, se volete seguirmi…" Sam si scosto' dalla porta, che con la sua mole occupava quasi totalmente, e con un inchino beffardo li saluto'. Quando Ryo gli passo' davanti, l'uomo bisbiglio': "A presto, Ryo Saeba..He!He!He!" Ryo lo supero' come se non esistesse, ma il suo sguardo attento lo scruto' da capo a piedi. Anche Ryo era sicuro che si sarebbero rivisti molto presto.



Il pranzo con Niko fu un piacevole scambio di aneddoti; Niko raccontava della sua azienda e delle sue avventure in giro per il mondo, e Kaori del suo lavoro. "E' un uomo molto interessante.." Penso' Kaori "..Sa essere veramente affascinante". Anche Niko penso' le stesse cose di Kaori: "E' una donna molto intelligente e sensibile..Se solo ci fossimo incontrati in un altro momento.."
"Kaori! Finalmente ti ho trovato!" I due furono distratti dai loro pensieri dalla voce di Miki che, con tono apprensivo si era avvicinata al loro tavolo. "Oh, ciao Miki, cosa e' successo?" Miki si era fermata davanti a Niko, e lo guardava con occhi intenti. Niko si alzo', apparentemente rilassato; l'unica evidenza del suo nervosismo era un guizzo ritmico della mascella tesa. "Kaori, non mi presenti la tua amica?" "Ma certo, Niko, questa e' Miki, la mia migliore amica" Niko le prese la mano e la sfioro' con un gesto d'altri tempi, al quale Miki arrossi', ma Kaori noto' che l'uomo cerco' di evitare che i loro sguardi si incrociassero. "Piacere, Miki.." "Ehm..Piacere.." Miki sottrasse la sua mano da quella dell'uomo e con evidente imbarazzo si volto' verso Kaori. "Kaori, dovrei parlarti.." "Ma..Ora, Miki?" E Kaori rivolse uno sguardo di intesa a Niko. "Si, Kaori, mi spiace disturbarvi ma e' piuttosto urgente…" Kaori penso' che fosse per Ryo, quindi si alzo' e si rivolse a Niko: "Posso lasciarti...?" "Certo mia cara.." La interruppe Niko, avvicinandosi e sfiorandole la guancia con una mano. "Io vado in camera a riposare..Ho fatto un lungo viaggio..Ci vediamo questa sera, per cena..Alle 20.. Ti aspetto…" Poi si volto' verso Miki che, allibita, aveva osservato tutta la scena "E' stato un piacere, Miki, spero di rivederla presto.." "S..Si..Arrivederci…" E con uno sguardo pieno di promesse a Kaori si allontano'.
Kaori rimase per qualche istante ferma a guardarlo mentre si allontanava tra i tavoli, suscitando sguardi ammirati delle donne e sguardi invidiosi degli altri uomini presenti in sala. "COS'E' QUESTA STORIA?" Kaori fu riportata bruscamente a terra da un pizzicotto di Miki.."Eh?..Ahi! Miki, hai visto?.." "Certo che ho visto..E non ti vergogni? E' talmente sdolcinato che mi e' venuta una carie!" Kaori la guardo' sorpresa, poi cerco' di divincolarsi mentre l'amica la trascinava a forza fuori dal ristorante. "Ma che cosa ti e' saltato in mente?" Miki riprese la sua filippica. "Ma guardati..Sembra che tu non abbia mai visto un bell'uomo…" "Beh..Miki e' come se fosse..Un uomo cosi' io non l'ho mai conosciuto.." "Oh santo cielo, ma e' un cliente! Kaori, non ti riconosco proprio piu'..Se ti vedesse Ryo!" L'espressione di Kaori cambio' velocemente. "Gia', Ryo..quel mascalzone! Se n'e' andato da quasi due giorni e non si e' più fatto vivo..Delinquente!…Beh, da un lato mi va bene…Se avesse visto Niko non mi avrebbe mai permesso di accettare quest'incarico…E' cosi'…tutto!" Termino' Kaori con lo sguardo sognante. Miki si strinse nelle spalle e disse sconsolata: "Il virus di Saeba deve essere contagioso…!" Poi afferro' Kaori e la costrinse a guardarla in viso. "Senti Kaori, ho mollato tutto per venirti a cercare..Ero preoccupata. Sei andata via dal Cat's Eye senza dirmi nulla, poi ti cerco e ti trovo a pranzo a flirtare con quel bell'imbusto…Vuoi cacciarti nei guai?" "Ma preoccupata per cosa? Insomma, io non ho bisogno della balia! " Kaori zitti' di colpo, poi fissando Miki negli occhi aggiunse "..E' stato Ryo a dirti di controllarmi, vero? Ecco cos'erano gli ordini di cui mi hai parlato…Ma non devi preoccuparti di nulla. E' un incarico normalissimo, lui ha bisogno di una guardia del corpo perche' si sente minacciato dalla sua ex fidanzata..Piu' di routine di cosi'…" "Kaori, non abbiamo informazioni su quel tipo..E poi siamo sole, anche Umi e Mick sono via..Se ci fossero delle complicazioni?" Kaori si arrabbio' e affronto' Miki irritata: "Senti Miki, come vedi a Ryo non interessa minimamente cosa stia facendo. E' un'ottima occasione per me, per dimostrare che il mio lavoro lo so fare." "Ma Kaori.." "E poi ho gia' pensato di andare da Saeko per controllare quel Niko. E' un tipo strano, l'ho notato anch'io, e oggi andro' a controllare..Va bene?" Miki era sempre piu' sconsolata "Discutere con te e' praticamente impossibile.." "Esatto!" Scherzo' Kaori, e presa sotto braccio l'amica, aggiunse: "Forza, ti accompagno a Cat's Eye e poi vado subito da Saeko..Contenta?" "Mah, se lo dici tu…" A Miki non rimase che seguirla docilmente.

Come aveva immaginato Ryo, il pranzo si trascino' stancamente. Dopo un inizio particolarmente goloso, in cui aveva mangiato il più possibile cercando di evitare le discussioni dei suoi compagni di tavolo, al dessert Ryo prese la scusa di un giro di controllo per lasciare la tavola. "Tse'…Questi ora di stasera non riusciranno a muovere un passo…Che vergogna!" Con uno sguardo di intesa con Kimi lascio' la sala da pranzo e si diresse verso un terrazzo. Si appoggio' alla balaustra e respiro' a pieni polmoni, guardando la sterminata vista che si apriva dall'altezza del grattacielo. Il sole era caldo, non c'era neanche una nuvola e una leggera brezza gli scompiglio' i capelli. Con un gesto automatico estrasse una sigaretta, poi la guardo' e alzando un angolo della bocca la rimise nel pacchetto "Cosa stara' facendo Kaori?" Penso' e il suo sguardo si perse all'orizzonte. In quel momento gli vennero in mente le parole di Falco "Ma tu hai mai fatto qualcosa per cambiare?… Allora lasciala andare.. Kaori si stanchera' presto, ed e' solo per il suo bene." Le sue mani si strinsero convulsamente alla balaustra di metallo, mentre gli sfuggi' un gemito di frustrazione. "Eh Makimura..Mi sto comportando come un imbecille, vero?…" Penso', poi volse gli occhi verso uno stormo di uccelli che si librava nell'aria e con lo sguardo triste disse tra se' "Ah, Kaori, se solo tu sapessi.." All'improvviso i suoi pensieri furono interrotti da una voce femminile che lo chiamava da lontano. Lentamente, si volto' "Ah Ryo, finalmente! Cosa fai qui?" Ryo guardo' Kimi avvicinarsi. "Niente, prendevo una boccata d'aria.." Lo sguardo speculativo della donna colse il suo tormento. "Che c'e' ti manca Tokyo?" Ryo ricambio' il suo sguardo, poi abbozzo' un sorriso e le si affianco' "Ryo, Avanti, dobbiamo andare.." Ryo si calo' nuovamente la maschera dello scanzonato e, presala sottobraccio le disse: "Siii..Dove mi porti, bella fanciulla? Conosci qualche bell'alberghetto nei dintorni?…" La donna sorrise e gli rispose "A fare un bel giro guidato della Yamaguchi Textiles, contento caro?" Ryo si fermo' di colpo "Scherzi?" Le disse, con gli occhi sgranati. "No..No.. Dico sul serio!" e ridendo lo precedette sull'ascensore. "Se non fosse per questa bella ragazza, quest'incarico sarebbe una vera tortura!" Penso' Ryo, raggiungendola dopo una breve esitazione.Il breve tragitto in macchina verso il Cat's Eye si svolse nel silenzio più profondo. Miki, lanciando degli sguardi preoccupati a Kaori intenta nella guida, si scervellava per capire cosa potesse fare per evitare che continuasse a vedere quell'uomo, mentre Kaori, gli occhi luminosi, pensava al party di quella sera."E se fosse la cosa giusta per lei?" Penso' Miki, "Se l'uomo della sua vita fosse proprio quel Niko?…Non me lo perdonerei mai..!" Miki si riscosse dai propri pensieri quando Kaori fermo' l'auto sul marciapiede opposto al caffe'. "Eccoci qua..Miki?.." "Eh, ..Gia'" Kaori la osservo' preoccupata "Miki…Grazie. Sei sempre tanto cara a preoccuparti per me..Ma in questo caso non devi. Sono grande ormai…Sono quasi una vera sweeper no?.." Le prese una mano e la strinse. Miki ricambio' lo sguardo e sorrise materna. "E' vero…Pero'.." "Alt! Basta cosi'..Per oggi il tuo compito di angelo custode e' terminato.." Poi guardo' l'orologio. "Oh, Miki devo sbrigarmi, devo andare da Saeko, no?" Con un ultimo sguardo, Miki scese dalla macchina e, prima di attraversare la strada le fece un cenno di saluto con una mano. "Mi raccomando Kaori, stai attenta!" "Non ti preoccupare, e' tutto…..MIKI FERMATI!!!" Kaori noto' con la coda dell'occhio una macchina che aveva accelerato improvvisamente e si stava dirigendo verso Miki. Il suo grido attiro' l'attenzione di Miki la quale vide subito la macchina e cerco' di mettersi al sicuro. La breve esitazione che ebbe a causa della sorpresa non le permise pero' di trovare rapidamente la via di fuga migliore. La macchina infatti la colpi' alla gamba e la forza dell'urto la scaravento' oltre la macchina di Kaori. Kaori si era precipitata fuori si stava gia' dirigendo verso Miki che, per istinto, cercava di mettersi al riparo strisciando a terra. In una frazione di secondi Kaori fece l'inventario della situazione "Miki si muove..Meno male! ...Oh! Quel bastardo sta scappando!…La targa..Eh?..Una pistola?!?!…Maledizione!" Kaori aveva raggiunto Miki, che era ancora a terra, e si accascio' su di lei, facendole scudo con il suo corpo. Qundo senti' il motore della macchina lontano si alzo'. "Miki…Miki rispondi..Dove ti fa male?" "Ah…La gamba..Che male!!!…" Kaori guardo' la gamba destra di Miki che si trovava in una posizione estremamente innaturale "AH! Kaori, devo avere la gamba rotta…Non ci voleva…Che dolore pazzesco!.." "Forza Miki, ora chiamo l'ambulanza..Vedrai che adesso andra' tutto bene…" Kaori si guardo' attorno con circospezione. Uno strano brivido di freddo le aveva percorso improvvisamente la schiena, ma lei vide solo la piccola folla di curiosi che le aveva circondate. In pochi minuti arrivo' l'ambulanza che, caricata con cura una Miki tremante dal dolore, si diresse verso l'ospedale.Umibozu era gia' appostato poco distante il muro di cinta della Yamaguchi Textiles, vicino all'ingresso pattugliato da guardie armate fino ai denti. "Puff…Che noia…Spero che almeno Ryo si stia divertendo…Se sto fermo, io mi annoio troppo.." Penso' l'uomo guardando l'orologio. "Bene, sono le quattro.. Tra poco dovrei riuscire a contattare Ryo, e se non accadra' nulla di particolare me ne tornero' a casa…Dovro' avvisare Miki.." In quel momento la sua attenzione fu attratta dall'arrivo di alcune macchine ai cancelli della fabbrica. Da una macchina scese Ryo che si guardo' attorno con circospezione. Proprio mentre guardo' nella direzione in cui Umibozu era nascosto tra i cespugli, quest'ultimo fece un segnale luminoso a Ryo facendo riflettere un raggio di sole sul suo accendino. "Umi…Che ci fa qui?" Ryo capto' subito il lampo di luce e si diresse verso i cespugli, ma fu trattenuto dall'agente della sicurezza al cancello, il quale si attardo' in dettagli inutili e gli fece perdere tempo. Quando Ryo riusci' a liberarsi cerco' di dirigersi ancora verso Umibozu ma allora giunsero anche gli altri ospiti e Kimi la quale, preso con fermezza il braccio di Ryo, entro' nei cancelli dell'azienda. Umibozu prese il binocolo per vedere meglio. "Ma che fa quello scemo? Perche' non viene qui?" Ryo volse uno sguardo sconsolato verso Umibozu e con un sorrisino ebete accompagnato da un movimento della mano che poteva solo significare "Cosa posso farci?.." Oltrepasso' i controlli ed entro' nel grande edificio."Miki…Miki mi senti?" "Uhmmm…" "Miki sono Kaori..Ci sei?…" Miki apri' gli occhi lentamente e mise a fuoco il viso di Kaori, china su di lei. "Oh..Kaori…" "Hei, ce l'hai fatta…Non volevi svegliarti piu'…Hai preso una bella botta…" La gola secca, e la testa che martellava non permettevano a Miki di pensare lucidamente. "Cosa e' successo?" "Come, non ricordi?" Le chiese Kaori preoccupata, "Hai fatto un bel volo…" "Si..Ora ricordo..Quel dannato e' scappato, vero?" "Si..ma ho preso la targa, quando vado da Saeko gliene parlero', vedrai che non la passera' liscia.." "Che cosa mi sono fatta?" Chiese Miki dopo qualche secondo. "Hai una gamba un po' rotta..Pero' ti e' andata bene, avrebbe potuto essere molto peggio…" "Gia'…Oh, il Cat's Eye! Ahi!.." Miki tento' di alzarsi a sedere ma non ci riusci'. "Ma che fai?..Hai preso anche un colpo alla testa…Devi stare tranquilla a letto! Per il caffe' non ti preoccupare, ci pensa Kazue. Questa sera rientra anche Mick, e una volta chiuso il locale andra' direttamente all'aeroporto. Ora chiamo anche Umi, vedrai che si precipitera' a casa!" "Oh, Umi…Chissa' come si arrabbiera'..Mi dispiace crearvi tutti questi problemi.." "Ma cosa dici?!..Avanti, ora devi solo stare tranquilla e riposare. Io vado a casa a prenderti qualcosa e passo da Saeko. Quando ti risveglierai starai molto meglio." " Si..Grazie Kaori.." "Figurati..A dopo!" "Kaori…" "Si?" La ragazza si fermo' sulla porta e si volse verso l'amica "Kaori tutto questo non e' un caso, lo sai vero?" Kaori sostenne lo sguardo preoccupato di Miki. " Si, lo so. " E con un piccolo sorriso usci' e si chiuse la porta alle spalle, appoggiandovisi. "Eccome se lo so..La persona seduta accanto al guidatore di quella macchina pirata voleva spararci, ho visto chiaramente l'arma spuntare dal finestrino..Se non fosse stato per la gente accorsa, forse non eravamo qui a parlarne…E' meglio che mi sbrighi, devo chiamare Umibozu.." A passo spedito si diresse verso l'uscita dell'ospedale, mentre dietro l'angolo del corridoio un'ombra attese il suo passaggio e la osservo' allontanarsi.Dopo qualche minuto, l'uomo, che indossava un camice da sala operatoria e una mascherina che gli copriva il volto, si diresse con circospezione verso la stanza dove stava riposando Miki. Prima di entrare controllo' che non vi fossero altre persone nelle vicinanze. Entrato in camera, vide che Miki dormiva tranquillamente. Prese la cartella clinica e si avvicino' alla finestra dove un raggio di luce filtrava dagli scuri abbassati e la studio' con calma attenzione. Poi si avvicino' a Miki ed estrasse una pistola con silenziatore. Miki si mosse nel sonno e l'uomo si fermo'. Poi guardo' attentamente la donna che riposava, i suoi dolci lineamenti rilassati dai tranquillanti che le avevano somministrato. Dopo qualche incertezza, l'uomo rimise la pistola nella fondina nascosta sotto il camice, e accarezzandole la guancia mormoro' "Dormi tranquilla Miki, sei troppo bella per morire.." Dopo un ultimo sguardo alla donna, l'uomo se ne ando' in silenzio."Mamma com'e' tardi…Prima di questa sera devo fare una montagna di cose..Ce la faro'?" Penso' Kaori che, dopo essere passata da Miki a prendere il necessario, si era fermata a casa per controllare se c'erano messaggi di Ryo. "Niente messaggi…ma allora sei proprio un farabutto! Ma e' una cosa indecente! Potrei anche essere morta!" Grugni' Kaori furente. Poi si fermo' di scatto…"E se fosse accaduto qualcosa a lui…?" Corse di nuovo al telefono e compose il numero del telefono di Umibozu. "Si?" Dopo qualche squillo Umibozu rispose. "Ciao Umibozu, sono Kaori.." "Ah, cosa c'e'?" Kaori tentenno'. "Ehm..Umibozu, hai notizie di Ryo?.." "Si, l'ho appena visto, e' tranquillo e pacifico con quella Miki, pare che non ci siano proprio problemi. Non sono riuscito a parlargli, ma penso di rientrare questa sera…Kaori, ci sei?" Kaori era seduta sul divano accanto al telefono, e mentre stringeva il ricevitore allo spasimo il suo viso aveva preso varie colorazioni dal rosso cupo al blu intenso. "Maledetto…maledetto.." Ringhiava. Poi si riprese e torno' seria. Doveva dare la notizia a Umibozu. "Ecco..Volevo dirti che..Che c'e' stato un piccolo incidente.." Kaori era nervosissima, non sapeva come l'avrebbe presa. "Che incidente…MIKI!… COSA LE E' SUCCESSO??!!" Kaori allontano' velocemente il ricevitore dall'orecchio, prima che Umibozu la rendesse totalmente sorda. "No..No..Umi..Non e' niente di grave..Quantomeno..Non tanto..Cioe'.." "INSOMMA KAORI VUOI PARLARE?!" "Arrggh!" Kaori si spaventava sempre quando Umibozu urlava cosi'. Poi prese coraggio e in un fiato disse: "Mikie'statainvestitadaunamacchinaeorae'all'ospedaleconunagambarottamastabene!"
I secondi che seguirono furono lunghissimi. Kaori tento' di chiamare Umibozu: "Umi…Umi ci sei??.. Umi rispondi!" "SI SONO ANCORA QUI! STO ARRIVANDO!" E chiuse la comunicazione. "Pfiuuuu…Mi mette sempre un'agitazione addosso quell'uomo!.." Disse infine Kaori sedendosi sul divano. Prima che avesse il tempo di riprendere a sciorinare maledizioni all'indirizzo di Ryo, squillo' di nuovo il telefono. "Si pronto?" Rispose Kaori. "Kaori sono Niko.." Kaori si innervosi', ma tento' di non lasciare che la sua voce la tradisse. "Si Niko, dimmi.." Senti, potremmo anticipare l'incontro di questa sera? Sai il party non e' in citta'…E' in una villa fuori Tokyo…Ci vorra' una buona mezz'ora per raggiungerla…" Kaori prese tempo. "Senti Niko, non sono sicura che sia il caso…Chi ci sara' a questa festa?" Niko strinse gli occhi. Non poteva permettersi che Kaori non venisse alla festa. "Beh, ci saranno degli amici…Miei e di Yuka…Ah, ovviamente ci sara' anche lei…" Kaori trattenne il respiro. La cosa si complicava. "Beh, in questo caso sarebbe proprio meglio che tu non ci andassi…E' inutile cercarsi guai.." "Non posso non andarci Kaori!" La interruppe bruscamente Niko. "Ma come?.." Disse Kaori, stranita. "Ma scusa, farei la parte del vigliacco.." "Oh, andiamo, io preferirei quello a lasciarci le penne.." "Tu non puoi capire…" "Si..Certo..Certo. Noi femminucce non possiamo capire quanto siate strani voi maschietti, vero? " "Esatto. Poi ci saranno anche i miei clienti e le loro mogli..Secondo te che figura ci farei?" Kaori penso' febbrilmente a qualche altra scusa, ma non ne trovo'. "..In questo caso…D'accordo." "Allora passo da te alle sette e mezza, fatti trovare pronta. A dopo.!" E riaggancio' "Ma cos'e' sono tutti maleducati? Quanto li detesto quando chiudono la comunicazione senza farti parlare! Umphf!" Mormoro' Kaori, poi guardo' l'orologio e trasali': "Oh, le cinque?! Devo volare!" E presa la borsa di Miki corse via. Non riusci' a raggiungere l'ospedale prima delle cinque e mezza e quando saluto' Miki dopo averle fatto un po' di compagnia e avendo notato che si era ripresa piuttosto bene, corse al comando di polizia. Quando vi giunse, pero' Saeko era gia' uscita per un appuntamento. "Accidenti, quando le cose si mettono ad andare storte…" Mormoro' sedendosi al volante e dirigendosi verso casa.

 


Ryo era perplesso. "Ma guarda un po'..Mi pagano fior di quattrini e hanno la loro security…Che senso ha?" Camminava annoiato lungo i corridoi della Yamaguchi Textiles e, guardandosi attorno, si chiedeva continuamente il senso di quell'incarico. "Mah, qui sono letteralmente blindati…E poi ci sono delle guardie che fanno paura anche a me... Brrr.." Giunse alla fine del corridoio e da una porta socchiusa senti' una voce. Avvicinandosi con cautela, vide che era quell'armadio di Sam, che stava parlando al telefono "Ah....Allora e' ancora viva?…Imbecille! Ti sembra il caso? Se quello dovesse tornare e scoprire qualche cosa?….." "Di cosa sta parlando?" Penso' Ryo, ma un rumore alle sue spalle lo obbligo' a spostarsi velocemente e a muoversi con casuale indifferenza lungo il corridoio. "Ah, Ryo eccoti qui.." La porta che dava allo stabilimento si apri', e Kimi e il gruppo rientrarono negli uffici direzionali. La donna si avvicino' a Ryo "Allora, tutto a posto?" "Si.." "Bene.." Poi guardo' il suo orologio "Oh, sono gia' le sei e mezza!…Devo sbrigarmi..Ciao Ryo, ci vediamo domani!" E fece per allontanarsi, ma Ryo la trattenne "Hei, aspetta un attimo, dove credi di andare?" "Kimi si fermo' e guardo' Ryo "Come?..Ma io devo andare a cena con il signor Yamaguchi..Domani ci sara' la presentazione ufficiale..Dobbiamo mettere a punto le ultime cose.." "Ah si?..Non credi che io dovrei essere al corrente di tutto?.." Gli occhi di Ryo la scrutavano in profondita', e la donna non riusci' a sostenere il suo sguardo "Certo..Certo..Ma tu verrai con noi...Ovvio, no?" Scettico, Ryo le lascio' il braccio "Ovvio…." "Vorrei proprio riuscire a capire le loro intenzioni…Che cosa stanno combinando?.." Penso' poi Ryo, "Sara' il caso che faccia un po' di indagini..La situazione e' troppo immobile…Prima o poi dovra' pur succedere qualcosa!.."
Tornato in albergo, Ryo tento' nuovamente di chiamare Kaori ma, non avendo risposta, provo' al Cat's Eye. Il telefono squillo' piu' volte a vuoto, allora Ryo, preoccupato, chiamo' Umibozu. "Si.." "Sono io Falco," "Ah…Finalmente ti sei deciso…" "He!He!..Scusa per prima ma sai il lavoro…prima di tutto!" "Sei solo uno stupido farfallone, ecco cosa sei…E tutte le martellate che ti da' Kaori non sono neanche abbastanza..Meriteresti di peggio!.." "Oooh!..Cos'e', la predica delle sette di sera?…" "Umpf..E un po' di rispetto, Ryo!" "Si..Si..Va bene…Allora cosa c'e'?" Umibozu fermo' la macchina al lato della strada per parlare con piu' calma " Guai in vista, come al solito.." "Aha..? Di che tipo?" "Di quelli peggiori, temo…Sto tornando a Tokyo, Miki e' stata investita, e' all'ospedale con una gamba rotta.." "Ah, ecco perche' non ho trovato nessuno ne' a casa ne' al Cat's Eye.."Lo interruppe Ryo "Si, ma il guaio non e' questo.. Pare che a Osaka si siano visti dei nostri vecchi amici dell'organizzazione… " "Scherzi?..E chi?..Di pesci grossi non ne erano rimasti in giro, ricordi?.." "E' quello che pensavo anch'io..Ma pare che.." TOC! TOC! "Ryo sei pronto? Dobbiamo andare! " In quel momento Kimi entro' nella stanza di Ryo, il quale interruppe la comunicazione. "Ora devo andare, ti richiamo appena posso..Salutami Miki!" "Ma…Ryo!" Umibozu rimase a guardare il ricevitore per qualche istante, senza parole. "Ma quello e' proprio scemo!..Che si arrangi un po'..Sono stufo di fargli da balia…" E, riacceso il motore, riprese il viaggio verso Tokyo.

"Con chi eri al telefono? Chi e' Miki?" Chiese Kimi, curiosa. Ryo fece finta di nulla e disse "Un mio vecchio amico di Osaka, gli ho fatto un saluto…Dove si va di bello?" "Oh, nulla di particolare, staremo qui al ristorante dell'albergo..Poi con Yamaguchi metteremo a punto gli ultimi dettagli della presentazione di domani.." "Uhm.." La donna si avvicino' a Ryo, che si era spostato accanto alla finestra. Lo sguardo cupo, osservava Osaka che si distendeva brillando con le sue mille luci sotto di lui. "A cosa pensi?" Kimi gli era vicinissima, il suo profumo sensuale gli stuzzicava i sensi, ma la sua mente era altrove "Chi saranno?…Cosa vogliono?..Perche' ora? Maledizione!.." quando Kimi gli tocco' il braccio, lui si riscosse bruscamente. "Oh, Ryo che hai?" Il ragazzo la guardo', serio. "Nulla..Forza andiamo." Poi si fermo' ad aprirle la porta della camera e con uno sguardo lascivo aggiunse: "Se proprio dobbiamo andare…Altrimenti io avrei in mente qualcosa di piu' divertente e..soddisfacente!..He!He!" Kimi si appiatti' al muro accanto alla porta, mentre Ryo le si paro' davanti e appoggio' le sue mani al muro all'altezza del suo capo, imprigionandola. "Eh?..Ma che dici…" Kimi scivolo' lungo il muro e si libero', dandosi alla fuga e seguita dalla risata ironica di Ryo. Ma i suoi occhi non ridevano, erano come due cristalli di ematite che brillavano minacciose nella penombra della camera. Richiuse tranquillamente la porta della propria camera e si avvio' verso l'ascensore.


Kaori era ormai pronta. "Accidenti, volevo farmi un bel bagno profumato e invece.." Invece si era dovuta fare una doccia velocissima e sempre di corsa aveva dovuto scegliere il vestito, gli accessori e cercare di acconciarsi al meglio i capelli. Dopo gli ultimi ritocchi al trucco, si studio' allo specchio. L'imagine riflessa la sorprese. "Oh…Sembro quasi una bella donna!.." Il vestito blu notte, semplicissimo ma d'effetto che aveva comprato in un momento di follia metteva in risalto il suo corpo snello. Diede uno sguardo critico alla scollatura profonda e penso' sconsolata "Forse e' un po' esagerata…Ma tanto io non e' che possa mostrare grandi cose…SIGH! " Lo spacco laterale faceva intravedere parte della sua gamba affusolata resa ancora piu' lunga dalle scarpe con il tacco alto. Si prese in giro mettendosi in una posa fatale e facendo una boccaccia alla sua immagine riflessa nello specchio: "Wow! Se mi vedesse Ryo…" Quel pensiero pero' la rattristo' subito.."Gia' Ryo…" ..DING DONG! Il campanello della porta la fece tornare bruscamente a terra. Un ultimo sguardo allo specchio, una spruzzata di profumo e si diresse alla porta.

"Kaori..." Niko rimase sinceramente stupefatto. La trasformazione di Kaori era stata incredibile. La ragazza professionale e distaccata aveva lasciato il posto a una donna bella e inconsciamente sensuale, che lo guardava con un sorriso appena accennato sulle labbra piene di promesse.. "Ciao Niko.." Kaori era imbarazzata. Non capiva se lo stupore di Niko fosse sincero o fosse perche' non si era vestita adeguatamente. "Sei…Sei splendida, Kaori.." Niko entro' nell'appartamento e la prese per mano. "Fatti vedere.." "Mah..io.." Kaori si sentiva morire..Non le era mai accaduto di suscitare una tale emozione in un uomo, e per cercare di superare il proprio imbarazzo cerco' di ricambiare lo sguardo di Niko. Anche lui stava veramente bene. Il suo smoking nero metteva in risalto il suo corpo snello ma muscoloso. Il suo sguardo aveva perso l'aria preoccupata e oscura del loro primo incontro. Ora i suoi occhi neri avevano un luccichio particolare, che la faceva sentire bella e desiderabile. "Se solo Ryo mi guardasse cosi'…" Penso' all'improvviso Kaori, ma poi cerco' di scacciare quel pensiero e scosse la testa con energia. "Cosa c'e'?" Le chiese Niko facendo un altro passo verso di lei. "Ah..Nulla..Nulla..Scusami..vogliano andare?" Niko ormai le era vicinissimo, sentiva il suo respiro e il suo profumo speziato la inebriava "Oddio…tra poco svengo…" Penso', soggiogata dal suo sguardo. "Kaori.." "Niko..Io.." Kaori degluti' a fatica, fece un passo indietro e urto' un soprammobile che cadde a terra. "Oh!..Che goffa sono.." Kaori fece per abbassarsi a raccogliere la cornice che fortunatamente non si era rotta ma Niko la precedette. Risollevandosi, Niko guardo' la foto e vide che si trattava di una foto di Ryo e Kaori che sorridevano abbracciati. Trattenne la cornice per qualche secondo e poi la consegno' a Kaori "Grazie.." Imbarazzata, la ripose sulla mensola e trasali' quando senti' la voce di Niko mormorare vicinissima al suo orecchio sinistro: "Forse e' meglio andare..Prima che succeda qualcosa di cui protremmo pentirci entrambi.." Kaori non riusci' a voltarsi e guardarlo in viso, lui capi' il suo disagio e con un gesto cortese si limito' a posarle lo scialle sulle spalle nude, evitando qualsiasi contatto con la sua pelle. Kaori annui' e lo precedette alla porta.
L'aria fresca della sera fu un balsamo sul viso ancora bruciante di Kaori, che fece un respiro profondo cercando di rilassarsi. "Se questo e' l'inizio della serata, non voglio sapere come andra' a finire…" Penso' allarmata, il cuore che batteva velocemente. "Avanti Kaori, questo e' il tuo cliente, e' la tua occasione, non devi sprecarla..!" Cerco' di farsi coraggio, mentre Niko la faceva accomodare nel sedile del passeggero e girava attorno alla macchina per prendere il posto di guida.

La cena si svolse rapidamente, e Ryo ne fu solo contento. In pochi minuti si sarebbero trasferiti agli uffici della Yamaguchi, e li' avrebbe avuto tutto il tempo di indagare mentre Kimi e il boss avrebbero parlato della presentazione del giorno seguente.
"Allora siamo pronti?" Ryo si avvicino' a Kimi, che sembrava molto nervosa. "Eh?..Si..Ma certo!" Il suo tono era quasi stridulo. "Sara' nervosa per domani?…Mah, tra poco vedro'…" Penso' Ryo guardando intento la donna.

Il trasferimento agli uffici della Yamaguchi fu veloce e tranquillo, tanto che Ryo si chiese ancora il senso della sua presenza. Al controllo dei cancelli, Ryo ne approfitto' per controllare i sistemi di sicurezza notturna e le guardie, informazioni che aggiunse a quanto gia' rilevato durante il giorno. Sapeva gia' dove andare e come, l'importante era non fare insospettire gli altri membri della sicurezza che scortavano strettamente Yamaguchi Senior.

Una volta assicuratosi che Kimi e Yamaguchi fossero in piena discussione e che parte degli agenti di scorta si fossero accomodati nelle sale di attesa, Ryo si allontano' per i corridoi. Nel fioco chiarore delle luci delle uscite d'emergenza, le uniche accese, i suoi sensi allertati al massimo, cerco' di ripercorrere mentalmente i corridoi che aveva gia' visto quel pomeriggio, per raggiungere la stanza in cui aveva sentito Sam parlare di quel qualcuno "ancora vivo". Fortunatamente la stanza si trovava in quella stessa ala del complesso, altrimenti passare da un edificio all'altro senza tessera magnetica o combinazione sarebbe stato praticamente impossibile. L'auricolare che aveva nell'orecchio sinistro gli permetteva di sentire la conversazione che si stava svolgendo nella sala. Nel caso la riunione fosse terminata prima di quanto avesse previsto, avrebbe potuto fare subito ritorno senza creare sospetti. Il microfono che aveva attaccato di nascosto alla giacca di Kimi funzionava perfettamente.

Dopo qualche minuto raggiunse il corridoio dove avrebbe dovuto esserci la stanza in cui aveva scoperto Sam quel pomeriggio. Abbasso' al minimo il volume dell'auricolare, cercando di sentire se in quelle stanze ci fosse qualcuno.. "Bene, nessun rumore.." E si avvicino' cautamente alla stanza 38B, sulla porta della quale c'era un cartello "Riservato". Prima di toccare la maniglia si fermo' e controllo' entrambi i lati del corridoio. "Nessuno in vista.." Poi guardo' la maniglia "Che strano..Non c'e' serratura.."Con mano sicura afferro' la maniglia e la giro'…"Maledizione e' chiusa!"



Umibozu aveva guidato come un pazzo per tutto il viaggio rischiando vari incidenti e riuscendo a seminare delle pattuglie di polizia stradale, ma a lui non importava. Doveva correre da Miki.
Arrivato a Tokyo si era precipitato all'ospedale e, nonostante non fosse orario di visita, uno sguardo cattivo alla guardia gli era bastato come lasciapassare.
Giunto alla camera di Miki, le mani e la fronte sudate dall'emozione, si schiari' la voce ed entro'.
Miki era sdraiata, la gamba ingessata sollevata da alcuni cuscini, e intenta a guardare la televisione si godeva un enorme lecca-lecca a forma di cuore… "Eeeeh?!" Incredulo, Umibozu guardo' sua moglie. "Ciao Umi…Finalmente sei arrivato!" Miki lo accolse con un grande sorriso. Immobile sulla porta, gli occhiali storti, le spalle improvvisamente ricurve, anche il mazzo di fiori che le aveva portato si era ammosciato. "Ma Miki…" "Grazie dei fiori..Sei proprio dolce.." "Hem…" L'uomo arrossi' furiosamente. "Ma Kaori mi ha detto…" "Lo sai che Kaori esagera sempre..Non mi sono fatta nulla di grave..O meglio, c'e' solo una microfrattura, non e' nulla. Devo tenere questo semirigido per circa due settimane e devo stare a riposo assoluto, ma dopo che mi e' passato lo spavento, mi sono sentita subito meglio..Lo sai che sono una roccia, io!…Vieni qui…" Miki lo invito' a sedersi sul letto "Hem…Io…" "Avanti Umi.." Sempre piu' imbarazzato, Umibozu si avvicino' al letto e si sedette cautamente, cercando di limitare il piu' possibile gli scricchiolii della struttura sotto il suo peso. Si sporse e diede un bacio sulla fronte a Miki che di ritorno lo abbaccio'. "Ourrggh!" Esclamo' Umibozu. "Ah, Umi sono contenta che tu sia tornato da me..Ero cosi' preoccupata…Raccontami tutto.." "Eh..Si…Ma quel lecca-lecca da dove viene?" "Eh…Quella matta di Kaori..Mi ha detto che era un portento nei casi di carenze affettive…" "Ed e' vero?…" "Beh…Diciamo che aiuta…" Umibozu fisso' Miki negli occhi per un istante, poi afferro' il lecca-lecca e lo appoggio' sull'armadio accanto al letto. Miki gli circondo' il collo possente con le braccia e lo attiro' a se', sorridendogli. "Sono contento che tu stia bene..Ero molto preoccupato.." Le disse serio. E la bacio' con inaspettata dolcezza.



Il viaggio prosegui' in un silenzio pesante. Niko sembrava assorto nei propri pensieri, e Kaori non riusciva a pensare a qualcosa di sensato che potesse alleggerire l'atmosfera. "Devo trovare qualcosa, non possiamo mica passare tutta la serata cosi'…" Penso' Kaori. Poi inizio' timidamente un discorso a suo parere neutro. "Dove stiamo andando si preciso?" Per la prima volta in venti lunghissimi minuti di viaggio Niko la guardo'. "Andiamo a casa di un mio vecchio amico. Norio Taniguchi. Abbiamo frequentato la stessa universita'. Ora lui e' un bravissimo chirurgo plastico. Oggi e' il suo compleanno, e visto che sono qui in Giappone, non potevo mancare. Ceneremo da lui, poi andremo alla festa." "Capisco..E' bello che siate riusciti a tenervi in contatto.." Aggiunse Kaori, con tono mondano, per mascherare il suo disagio. "Si.." Niko la guardo' serio e non aggiunse altro. Poi guardo' l'orologio, nervosamente. Il pesante silenzio era ormai diventato insopportabile, ma proprio quando Kaori si era decisa a parlare chiaramente a Niko, la macchina prese una strada sterrata secondaria e si fermo' in uno spiazzo buio. Kaori si allarmo' subito. "Niko, perche' ti sei fermato qui?…Cosa c'e'?" "Siamo arrivati, Kaori.." Niko aveva acceso la luce interna della macchina, e quando si volto' verso di lei, Kaori fu pervasa dal terrore alla vista del suo sguardo. "Mah..Niko.." All'improvviso due fari abbaglianti si accesero davanti alla loro macchina, e Kaori fu accecata dal potente fascio di luce "Ah!..Niko…Andiamocene, presto!!" Agitatissima, Kaori a tentoni apri' lo spacco del suo vestito per recuperare la piccola pistola che teneva legata alla coscia sinistra, ma Niko la fermo' "No..Kaori…Non fare pazzie!" "Mah…Lasciami! Che stai facendo! Dobbiamo scappare!.." Poi senti' uno strano sibilo e l'interno dell'auto si riempi' di fumo. Un odore acre le riempi' le narici, i polmoni..Tossendo convulsamente, Kaori cerco' di uscire dall'auto, ma la serratura era bloccata..Cerco' di respirare il meno possibile, ma i polmoni stavano per scoppiarle. Fece un ultimo tentativo di sfondare il vetro della portiera ma poi si senti' senza forze. "Ryo!..Ryo!.." fu l'ultimo pensiero che ebbe, prima di sentirsi avvolgere dal buio e cadere in un sonno profondo e senza sogni.


"Kaori…" Ryo si fermo', paralizzato dal proprio pensiero, "Ma che ti salta in mente, Saeba? Ti sembra il caso di pensare a Kaori in questo momento?" Scosse il capo, come per scacciare quel pensiero. "Anche la porta senza serratura..Ma le pensano tutte per rompere le scatole…!" "HEI TU CHE FAI LI'..FATTI RICONOSCERE!" Ryo si immobilizzo' "He!..He! Calma, calma..Sono Saeba.." La guardia abbasso' il mitra e si avvicino' a Ryo. "Saeba?..Che cosa sta facendo qui?" "Eh…Ecco, io…" Ryo porto' le mani ai pantaloni in una posizione inequivocabile "Io..Cercavo il bagno..Mi sembrava che fosse questo..Ho letto 'Riservato' ma pare non sia il bagno..He!He!" "Ma certo che no, Saeba! Quello e' il centro EDP e telecomunicazioni. Nessuno puo' entrare li' dentro..Nemmeno noi della sicurezza.." "Ah.." Un lampo passo' negli occhi di Ryo. "Ma allora dove trovo il bagno?..Non ce la faccio piu'!.." "Ah, beh, deve tornare indietro ripercorrere il corridoio che da' alla sala riunioni e sulla destra trovera' il bagno.." "Ah, grazie amico!..Ti devo un grande favore! A dopo!" E saltellando corse nella direzione indicatagli. "Fiuu! Per un pelo....Quello e' l'EDP..Perche' neanche la sicurezza puo' entrarci? Tra poco ci torno.." E si diresse verso il bagno degli uomini.



"CHE COOSA???!! MA MIKI, PERCHE' GLIEL'HAI PERMESSO?" "Oh, Umi non urlare!" Miki cerco' di calmare Umibozu, che era saltato in piedi al suo racconto. "Accidenti, Miki, lo sai cosa mi ha detto Ryo…Se le accade qualcosa..?" "Hai ragione Umibozu…Ma non ho potuto fare altro che cercare di farla ragionare…Lo sai com'e' testona… E poi quell'uomo sembrava sinceramente interessato a lei…" "Mah…Non mi piace per niente questa storia…E' una strana serie di coincidenze, vero?.." "Si…" Miki esito': non aveva ancora avuto il coraggio di dire a Umibozu che il suo incidente non era stato un vero e proprio..'incidente'. E quel pensiero l'angoscio' ulteriormente. "Sembra una trama perfetta…" Mormoro' quindi Umibozu, esternando a fil di voce il suo pensiero. "Mick sta rientrando solo ora…Ryo e' a Osaka, e chissa' quando torna..Tu sei in ospedale…Le voci che si sono sparse che mi hanno fatto andare a Osaka per seguire Ryo…E quel caso per Ryo, anzi due nel giro di due giorni..Di solito passano mesi prima che abbiano un incarico!.. Sembra un piano per allontanarci da Kaori…O quantomeno farci stare lontano da lei…Forse e' il caso che la chiami, sarebbe meglio se non restasse sola questa notte.." Attendendo il consenso di Miki che non arrivo' Umibozu si volse verso la donna che, sempre più tesa, si mordeva nervosamente il labbro. "Beh?..Non sei d'accordo?" Miki non riusci' a guardare suo marito negli occhi. "Allora, Miki?" "Ecco..Umi..Probabilmente Kaori non sara' sola questa notte…" "EEHH??!!" Umibozu arrossi' violentemente. "Ma che dici?.." "Ecco.. So che andava a cena con quel Niko e poi a una festa…Spero proprio che si diverta..Se lo merita." Aggiunse Miki con lo sguardo sognante. Umibozu trasali'. "ODDIO! MIKI, MA HAI PROPRIO BATTUTO LA TESTA?.." Urlo' quindi, l'uomo, ormai senza controllo. "Umi non urlare, ti prego!.." "Ma dico..Ti rendi conto di quello che stai dicendo?..Se si tratta ancora di quelli dell'Unione, il primo obiettivo sara' sicuramente Kaori!.." "Oh!…Ma come…L'Unione?" Miki impallidi'. Umibozu si penti' di aver rivelato il pensiero piu' preoccupante che aveva proprio in quel momento. "Si..Miki, non volevo dirtelo proprio ora, ma pare che l'Unione si sia riformata..Non ho dettagli precisi, ma a Osaka le voci si rincorrono, e anche Mick ha detto che c'e' uno strano movimento in Sudamerica.." Miki si lascio' andare pesantemente sul cuscino e chiuse gli occhi in un gesto di sconforto. "Che sciocca sono stata…Per uno stupido sogno romantico ho permesso che Kaori si mettesse in un guaio terribile.." Umibozu si avvicino' alla donna e le strinse la mano. "Beh, Miki..Non ne siamo certi al 100%…Non abbiamo prove..Quantomeno per ora… Senti, per ora non possiamo fare nulla. Adesso vado a casa di Ryo per vedere se c'e' qualcosa di strano. Aspettero' Kaori e poi ti faccio sapere..Tu cerca di riposare, almeno.." "Non posso fare altro, in queste condizioni…Accidenti!" Umibozu le diede un buffetto e abbozzando un sorriso che doveva essere rassicurante la lascio'. "Ci vediamo dopo." Miki lo guardo' negli occhi, con uno sguardo pieno di lacrime. "Oh Umi, mi sento tanto in colpa!.." Umibozu si volto' sulla porta. "Non potevi farci nulla..Posso ben immaginare quanto sia stato difficile tentare di convincere Kaori..Vedrai che andra' tutto bene…" "Lo spero…"


Giunto nel bagno degli uomini, Ryo si accerto' che non vi fosse nessuno, poi apri' la finestra e si sporse. La finestra dava a un piccolo cornicione. Ryo fece mente locale e si ricordo' che il lato dove probabilmente c'era la finestra della sala EDP era quello sinistro, direttamente collegato a quello dove si trovava in quel momento. "Se sono fortunato, il cornicione segue tutti i lati dell'edificio... Non ci sono luci particolari, quindi se lo percorro, non dovrei avere grosse difficolta' a raggiungere la finestra.." Prima di salire sul cornicione, alzo' il volume del suo auricolare e rimase qualche istante ad ascoltare la conversazione. "Pare che ne avranno ancora per un po'..Avro' tutto il tempo di andare e tornare…Almeno spero…" E si calo' dalla finestra. "Oddio…Adesso soffro anche di vertigini?!?!" Penso' Ryo, notando quanto fosse stretto il cornicione..Poi senti’ il rumore di un elicottero che si avvicinava velocemente nel buio. Si sporse un poco per vedere dove stesse atterrando ma perse l’equilibrio "OOOOH! Ecco l'importanza di avere i piedi piccoli…" Penso'. Una volta sicuro della sua presa al cornicione, scivolo' lungo la parete, passo dopo passo, faccia al muro. Giunto all'angolo, si sporse brevemente per dare un'occhiata generale alla situazione. "He, Saeba..Sei un mostro di bravura.." Come aveva pensato, il cornicione proseguiva per tutta la parete, anzi, ancora meglio, sotto la finestra che Ryo cercava c'era un piccolo terrazzino. "Questa si' che e' fortuna…" Penso', guardandosi in giro con circospezione. D'un tratto dei movimenti al cancello d'ingresso attirarono la sua attenzione. Una macchina entro' a fari spenti e si diresse verso l'entrata della fabbrica. L'auto si fermo' e dall'edificio uscirono quattro persone. Due di esse aprirono le portiere posteriori e scaricarono qualcosa..o meglio, qualcuno. Ryo aguzzo' la vista, ma la scarsa illuminazione non gli permise di mettere bene a fuoco. "Cosa staranno scaricando a quest'ora?" Ryo noto' che un uomo aveva una sola sagoma in braccio, mentre per sollevare la seconda furono necessari due uomini. Quando furono proprio vicini all'ingresso dell'edificio, esattamente di fronte a Ryo, passarono sotto la fioca luce della lampada di sicurezza, e Ryo trasali' "Ah!..Ma quella e' una donna!" Da quella distanza non riusci' a vederla in viso, poi la sua attenzione fu catturata dagli altri due uomini che trasportavano con molta meno grazia l'altro 'carico' "E quello e' un uomo…Chi saranno?.." Incuriosito, Ryo fu indeciso per un attimo. Era indeciso se mollare tutto e andare a vedere chi fossero quei due, ma poi penso' che fosse meglio sfruttare l'occasione ed entrare nell'EDP, dove probabilmente avrebbe scoperto anche l'identita' dei due rapiti.

Giunto sotto la finestra, con un balzo felino raggiunse il davanzale, acquattandosi e sporgendosi piano piano per vedere se all'interno vi fosse qualcuno. La stanza era vuota, quindi con una punta di diamante disegno' un cerchio e con colpo secco sfondo' il vetro. Abilmente recupero' il pezzo della finestra prima che cadesse all'interno, quindi infilo' il braccio e fece scattare la serratura della finestra "He..He..I vecchi metodi funzionano sempre.." Con un sorriso compiaciuto entro' nella stanza. Si meraviglio' di quello che gli si paro' di fronte: un numero imprecisato di computers ed elaboratori, tutti in funzione, lavoravano febbrilmente con un luccichio intermittente di led e schermi accompagnati da un sordo tichettio di stampanti e plotter. "Wow, che marchingegni.." Penso' avvicinandosi a una macchina. "Vediamo un po' che cosa stanno facendo.."
Nel frattempo, nella rimessa dell'edificio di fronte…

Niko fu posato senza tante cerimonie a terra, mentre a Kaori fu riservato un trattamento più adeguato. Distesa su un lettino, il viso rilassato dal sonnifero, aveva una spallina del vestito abbassata e lo spacco della gonna sollevato. "Hei, guardate che bellezza…" Disse uno degli uomini che li avevano trasportati dalla macchina. Tutti e quattro rimasero a guardarla, rapiti. "Cosa state facendo voi quattro?" Gli uomini sobbalzarono, colti in flagrante. Il piu' vecchio si rivolse all'uomo che era appena entrato nella rimessa "Hei Sam, vieni un po' a vedere che cosa ti abbiamo portato.." Sam entro' e sembrava che riempisse la stanza con la sua enorme presenza. Si avvicino' a Kaori, e dopo averla guardata attentamente prese una coperta e la copri'. Poi si volto' verso gli uomini che lo guardarono sorpresi. "Beh..Non avete mai visto una donna?" Grugni' Sam, spaventando i quattro. "Eh..Si..No..Ecco Sam.." "Avanti sparite! Sta arrivando il capo!" Ordino' perentorio, e i quattro se ne andarono di corsa, richiudendo la saracinesca della rimessa. Sam si volse verso Kaori e sogghignando disse: "E cosi' tu sei la socia di Saeba…" Subito dopo si apri' una porta nascosta nel muro, ed entro' un altro uomo. "Allora Sam? Tutto a posto?" "Si Ikuo..Ehm..Maki.." L'uomo si corresse "..dormono come due angioletti.." "Cerca di evitare di sbagliare nome Sam..Potrebbe essere pericoloso." Lo redargui' l'uomo. "Si, Maki..Scusa.." Avvicinandosi a Kaori, l’uomo usci’ dall’ombra. Si inchino’ verso sul lettino e guardo’ attentamente la ragazza. "Ma e' una ragazzina..Come fa a lavorare con lei? E' anche molto bella.." "Mah..Lo sai che Saeba e' sempre stato un originale.." "Gia'…Beh, portiamola nell'appartamento segreto.." Sam esito'. "E dell'uomo che ne facciamo?" Volgendo uno sguardo di sufficienza a Niko. "Oh no, Sam… Ci servira' domani per il trattamento, e' un medico..no?" Sam si carico' Niko sulle spalle senza difficolta' e Maki prese in braccio Kaori la quale, appoggiando la testa al petto dell'uomo mormoro' nel sonno: "Ryo…" Maki e Sam si scambiarono un'occhiata d'intesa e Maki disse "Sai Sam, penso che la cosa sara' ancora piu' semplice.." "Gia'..Ha!Ha!Ha!" Sogghigno' Sam seguendolo fuori dalla rimessa.


Ryo cercava di capire a cosa servissero tutti quei macchinari "Uhm…Sembra una vera e propria stazione radio…Cosa se ne faranno?.." Mormoro' scettico, guardando i video luminosi e passandosi un mano sul mento. Poi un video diverso dagli altri attiro' la sua attenzione. Si sedette alla postazione e indosso' la cuffia audio che era appoggiata alla scrivania. Sullo schermo passavano in sequenza veloce varie immagini, mappe, cartine geografiche, e vari puntini luminosi lampeggiavano ritmicamente. Nella cuffia sentiva un sovrapporsi di comunicazioni in lingua spagnola, che lui comprendeva chiaramente. "Parlano di coordinate di trasferimenti…Ma di cosa?" Penso'. Poi d'un tratto udi' un sibilo che lo allarmo'. Da un altro schermo si illumino' una scritta lampeggiante 'chiusura collegamento' e pochi secondi dopo tutti i terminali si spensero, ad eccezione di uno. Con il silenzio creatosi, il volume dell'auricolare collegato al microfono di Miki risulto' troppo alto, quindi dirigendosi verso quell'ultimo terminale abbasso' il volume, e senti' chiaramente uno stralcio della conversazione: "Allora non ci sei ancora riuscita?…" La voce di Yamaguchi Senior era dura e provocatoria. "No..Mi manca qualcosa.." La voce di Kimi invece era tesa e preoccupata. "Ti rimane poco tempo, Kimi…Se non troverai la formula corretta entro questa settimana il tuo fratellino e…Maki…" "Oh!..Una settimana…Ma non ce la faro' mai!" Grido' Kimi terrorizzata. "Ma Maki non e' il suo fidanzato?…E il figlio di Yamaguchi Senior?…Il fratello di Kimi?..Che significa?…" Il pensiero di Ryo si interruppe alla frase di Yamaguchi "Non ti preoccupare, ti abbiamo trovato un…aiuto…A Ikuo e' venuta un'idea brillante…Abbiamo trovato chi potrebbe avere con se' il segreto…." L'apertura della porta interruppe l'uomo. "Cosa c'e' Sam?" Il passo pesante di Sam si senti' persino nell'auricolare ."Scusi Signore, i ragazzi sono qua…" Dopo un attimo di silenzio Yamaguchi rispose "Va bene, Sam. Terminiamo i preparativi e arrivo. Chiama intanto il mio segretario e digli di portarmi gli incartamenti per domani." "Si signore." E Ryo senti' la porta richiudersi: era seduto a terra, le braccia conserte e sul viso un'espressione furente. "Accidenti, sembra una congiura…Quando stanno per dire qualcosa che mi farebbe capire che succede c'e' sempre qualcuno che interrompe…" Quindi si avvicino' al terminale e vedendo formule chimiche penso' che si trattasse della presentazione del tessuto di Kimi. Poi guardo' con più attenzione e noto' alcune formule a lui familiari…Fulminato da un'intuizione, si alzo' di colpo, facendo cadere la sedia su cui si era seduto. Gli occhi sbarrati, la fronte imperlata di sudore, balbetto' "NON……E' POSSIBILE….MA…QUESTA…..E'…LA..POLVERE..DEGLI…ANGELI!!"


Umibozu aspettava nervoso fuori dalla casa di Ryo e Kaori, ma della ragazza nessuna traccia. Guardo' l'orologio, era solo mezzanotte. Si accomodo' meglio all'interno della jeep. "L'attesa sara' lunga…".


Ryo si riscosse dal trance in cui era sprofondato: in pochi secondi aveva rivisto gran parte della sua vita, e gli orrori che avevano costellato gli anni della sua giovinezza. Gli sembrava di essere precipitato nuovamente in quel baratro da cui pensava essere appena uscito, con tanto impegno e forza di volonta', e soprattutto con l'aiuto di Kaori, a cui corse subito il suo pensiero. "Kaori…"
Le voci nell'auricolare si erano fatte concitate. Kimi aveva bisogno di lui. Guardo' la porta che dava al corridoio: si poteva aprire tranquillamente, c'era il maniglione antipanico, e poi quella sarebbe stata la strada piu' breve per raggiungere la sala riunioni.
Ryo non capi' che cosa stessero dicendo, il volume era troppo basso, e subito lo alzo'. "Signore, abbiamo avuto un problema nel sistema di monitoraggio con le telecamere. I tre piani dello stabile sono isolati.." "Che vuol dire?..Non funzionano le telecamere?" Tuono' Yamaguchi al povero agente che lo fronteggiava. "Ecco..Stiamo lavorando.." "Dov'e' Saeba?" Lo interruppe Yamaguchi. "Ehm..l'ultima volta che si e' visto era in bagno, circa dieci minuti fa.." "Uhm..Beh, in dieci minuti non potra' fare grandi danni..Va bene Mike. Vai pure, Ma sistemate al piu' presto il problema delle telecamere, intesi?" "Si..Signore..Subito!"

Ryo apri' uno spiraglio che gli permettesse di controllare che non vi fosse nessuno nel corridoio. "Via libera…" A grandi passi si diresse verso la sala riunioni.Le porte si aprirono proprio nell'istante in cui vi giunse Ryo. "Tutto bene Kimi?" La donna, tesa e irrequieta, non lo guardo' negli occhi. "Si..si..Certo.." Disse, una nota stridula nella voce. Ryo guardo' con attenzione Yamaguchi Senior negli occhi per la prima volta, - fino a quel momento lo aveva praticamente ignorato - e quello che vide non gli piacque. "Ha lo stesso sguardo malvagio di quel Maki…" "Ah…Saeba…Non ci siamo ancora salutati…" Lo sguardo speculativo dell'uomo lo trapasso'. "Gia'…" Disse Ryo di rimando, facendo un cenno con il capo. "Allora come va con la nostra Kimi?..È tutto tranquillo?.." Disse l'uomo con un ghigno. "Come puo' ben vedere…Pare che Kimi sia piu' nervosa qui che altrove…" Il ghigno sadico di Yamaguchi si spense rapidamente, e Ryo inarco' un sopracciglio. "Vede Saeba…Qui ci sono in ballo milioni di dollari…È mio interesse pretendere il massimo dai miei impiegati…A domani. " E con quella risposta si allontano' seguito dalle sue guardie del corpo.
Nel corridoio rimasero solo Ryo e Kimi. La donna era appoggiata al muro, accanto alla porta della sala riunioni. Da quando era uscita non si era piu' spostata da li', e Ryo cominciava a preoccuparsi. Le si avvicino' e cerco' di guardarla in viso. "Kimi…" La donna si scosse e gli si butto' tra le braccia, piangendo. "Oh Ryo!…Non ce la faro' mai…È tutto perduto!…" Ryo strinse la donna cercando di confortarla, e per un attimo si lascio' andare all'istinto. Un'espressione gongolante sul volto, si beo' in quell'abbraccio, quando l'immagine di quella donna priva di sensi nelle braccia di quegli uomini gli si paro' dinnanzi. "Ma che sto facendo…" Allontano' bruscamente Kimi, la quale asciugandosi una lacrima lo fisso'. "Ryo…Io questa notte resto qui…Devo…" Ryo penso' subito ai due nascosti nel magazzino. "Ma Kimi devi riposare…" "No!…Non potrei mai riposare.." Poi Ryo penso': "Se devo restare qui questa notte, potro' proseguire nelle mie indagini e capire chi sono quei due e perche' sono qui…" Poi guardo' Kimi, che aspettava una sua risposta. " Va bene Kimi, come vuoi."


Alle due del mattino Umibozu incomincio' a preoccuparsi. Rigirandosi nell'angusta jeep, penso' "Umpf..Se quel tipo deve avere un incontro importante domattina, sarebbe meglio che riportasse Kaori a casa e si facesse un bel sonno…Altrimenti quando lo vedo il bel sonno glielo faccio fare io…"



Ryo segui' Kimi verso i laboratori. Entrambi assorti ma ignari che i loro pensieri stessero seguendo lo stesso filo..
"Chissa' se anche Kimi e' al corrente della Polvere degli Angeli..Non ne sono certo…Eppure c'e' ancora qualcosa che mi sfugge.."
"Chissa' perche' Yamaguchi mi ha detto che mi hanno trovato un aiuto…Cosa intendeva dire?"
Camminarono in silenzio per qualche minuto, mentre Ryo prendeva buona nota di tutti i corridoi, le porte e i passaggi che stavano percorrendo. Giunsero quindi a un cancello con una porta a combinazione. Kimi si fermo' e si volse verso Ryo. "Dobbiamo lasciarci qui. Tu non puoi entrare.." Ryo guardo' con ansia dappertutto in cerca di qualcosa. Kimi lo guardo' esterrefatta. "Ma cosa cerchi, Ryo?" Ryo continuava ad agitarsi, e disse: "Cos'e', sono alla stregua di un cagnolino adesso? Non vedo cartelli che dicono 'io non posso entrare'. La tensione sul volto di Kimi si allento' e sorrise "Sciocco..E' ovvio che sia vietato l'accesso ai non addetti, no?" "Aaah..Beh, in questo caso.." Ma Ryo si fece subito serio. "Forse e' meglio che dia solo un'occhiata in giro, per vedere se c'e' qualcuno. E' piu' sicuro, no?" Kimi annui'. "Va bene, pero' devi rimanere dietro le vetrate.." "Promesso!" Ryo attese che Kimi uscisse dallo spogliatoio con la tuta del laboratorio, poi si diressero alle vetrate che circondavano l'intero laboratorio. Ryo noto' delle telecamere disposte a ogni angolo dell'ottagono, e che erano in funzione. All'ingresso Ryo attacco' un microfono all'interno della tuta della donna e le disse: "Allora, questo e' un microfono collegato al mio auricolare. Io vado a fare un giro qui nei corridoi. Se succede qualcosa di strano, chiamami..Se vuoi ogni tanto dimmi come va e cosa stai facendo…Almeno mi tieni compagnia…" Kimi gli porse una tessera magnetica "Questa serve per le porte. Se qualcuno della sicurezza dovesse fermarti, digli che te l'ho data io.." Ryo non credette in quell'insperata fortuna. Si scambiarono un sorriso, nel seppur vano tentativo di sdrammatizzare la situazione.
Dopo un veloce giro di ispezione in cui a Ryo non resto' che constatare che nel laboratorio non vi era proprio nessuno, il ragazzo aspetto' che Kimi uscisse dalla camera di sterilizzazione e le fece un saluto con la mano.

Una volta uscito, ripercorse i corridoi fino all'ingresso. "Prima di tornare in quella stanza dell'EDP, devo cercare di mettere fuori uso le telecamere…" E si diresse alla postazione della sicurezza. Un agente stava dormendo tranquillamente davanti ai monitor che proiettavano immagini in sequenza. Cerco' quello relativo al piano della stanza 38B e limito' la visione a due dei tre piani, escludendo quello a cui avrebbe dovuto recarsi di li' a breve. La guardia non si mosse. "Pero', che servizio di sicurezza…" Tornando sui suoi passi, dalla vetrata all'ingresso scorse la rimessa in cui aveva visto entrare i due prigionieri. Era collegata al palazzo da un tunnel a vetrate che partiva oltre l'ingresso. "Dovrei riuscire ad andarci senza uscire dal palazzo.." Oltre una porta sul lato dell'ingresso, Ryo trovo' l'accesso al tunnel. Prima di entrarvi, si fermo' ad ascoltare Kimi, non si sentiva nulla oltre al ticchettio della tastiera del suo computer. Poi si guardo' attorno con circospezione, quindi si immise nel passaggio. Il buio gli era sicuramente alleato, ma Ryo era stupito di non avere ancora incontrato nessuno della sicurezza. Giunto all'altro edificio, entro' in una specie di hangar semivuoto, poi, strisciando lungo il muro, raggiunse la porta illuminata da una luce fioca che dava a un'altra ala del fabbricato "Quella deve essere la porta che da' alla rimessa che sto cercando.." Penso' Ryo avvicinandosi. Cautamente apri' la porta ed entro'. La luce che proveniva dall'hangar illuminava ancora piu' flebilmente la rimessa, che Ryo trovo' completamente vuota. "Nulla…Non c'e' nulla..E poi c'e' troppa poca luce.." Ryo accese una piccola lampada portatile e si abbasso' cercando qualche indizio a terra, ma non trovo' nulla. Non vedendo altri passaggi ne' porte, torno' sui suoi passi. "Dove li avranno portati?" "Ryo mi senti? Sono Kimi!" Ryo si blocco', allertato, e impugno' la pistola. "Volevo solo dirti che qui e' tutto OK, spero che non ti stia annoiando troppo..Tra circa mezz'ora pero' smetto…Non ce la faccio più..Aspettami qui fuori. A tra poco!" Ryo si calmo', non si aspettava che Kimi gli parlasse nell'auricolare. Poi prosegui' la ricerca. Trovo' un'altra porta chiusa, senza maniglia ne' serratura. "Questa si aprira' solo dall'interno…Cosa ci sara' qua dietro?" Tento' di forzarla ma non vi riusci'. "Accidenti.." Guardo' l'orologio, era gia' passato un quarto d'ora dal messaggio di Kimi, se voleva tornare alla stanza 38B doveva sbrigarsi. Ripercorse il tunnel di vetro e torno' all'ingresso. La guardia dormiva ancora. "Che gioiello di efficienza.." Penso' riprese le scale e sali' al terzo piano. Il corridoio che dava alla stanza 38B era chiuso da una porta, "Speriamo che non sia a combinazione.." Fortunatamente gli basto' utilizzare la tessera magnetica che gli aveva consegnato Kimi, e la porta si apri'. Le luci di quel piano erano accese, "Il che puo' significare o che c'e' qualcuno nelle stanze, o che c'e' la sicurezza che fa il giro…Speriamo nessuna delle due ipotesi…" Penso' Ryo, avvicinandosi alla porta.

Nella hall intanto, l'agente di guardia cadde malamente dalla sedia in cui stava beatamente dormendo. Ma non fu un incidente. "Ahi! Ma che diamine.." "IMBECILLE!" L'agente si senti' sollevare con forza per il bavero della giacca. "E' cosi' che fai il tuo lavoro, eh?" Sforzandosi di toccare terra con la punta dei piedi, l'agente incrocio' gli occhi cattivi di Sam. "Oh..Oh..Signore..Mi dispiace..Temo di essermi addormentato..Non..Non mi e' mai successo..Lo giuro!" "E piantala!" E un pugno in pieno volto gli fece perdere i sensi. Sam scavalco' il corpo dell'agente caduto a terra e si avvicino' alla console in cui i video continuavano a proiettare immagini dei corridoi dell'azienda da varie angolature. La sua attenzione fu attirata dalle immagini del laboratorio, in cui vide Kimi uscire dalla camera di sterilizzazione. "E Saeba dov'e'?" Mormoro' Sam. Lo cerco' sui vari schermi ma non lo vide. Fu in quel momento che noto' la manomissione degli schermi del terzo piano. Quando ripristino' il contatto, la prima immagine che apparse fu proprio quella di Saeba vicino alla stanza 38B. "Non perde tempo il nostro amico…" Poi chiamo' con un walkie-talkie l'agente dislocato al piano " Mike, ha ospiti.. E' Saeba. Cerca di farlo allontanare senza dare troppo nell'occhio.." "Va bene Sam."
Ryo si trovava proprio davanti alla stanza 38B, quando dall'angolo del corridoio spunto' l'agente. "Salve Saeba.." Ryo si fermo'. "Ma qui mi conoscono tutti?" "Heila'! Salve..Come va?.." "Sapevo che l'avrei trovata…" Ryo si irrigidi' "Ho visto nel laboratorio la Signorina Kimi.." "Eh..Gia'..Stavo facendo un giro, ma penso di aver sbagliato strada..Questa e' l'unica ala illuminata.." "Si, qui c'e' sempre qualcuno di piantone..Io ho finito il giro, se vuole a riporto al laboratorio.." Ryo non batte' ciglio. "Certo..Grazie." E i due uomini si incamminarono verso l'ascensore.

Sam aveva guardato la scena dal monitor, come audio aveva la trasmissione del walkie-talkie che Mike aveva lasciato aperto. "Bene, e anche tu per questa notte sei a posto, vecchio mio." Mormoro' caricandosi senza sforzo sulle spalle il povero agente che non aveva ancora ripreso i sensi.

Raggiunta Kimi, che esausta lo stava aspettando seduta su una panchina fuori dal laboratorio, Ryo guardo' l'orologio e penso' "Sono gia' le tre del mattino..Ho sperato troppo nella fortuna..Comunque tra poche ore saro' ancora qui, probabilmente con la presentazione e gli ospiti ci sara' un gran viavai di gente..Per me sara' anche piu' facile.." "Ah..sei qui Ryo..Mi riporti in albergo?" Ryo guardo' la donna. Era stanchissima. "Si Kimi, andiamo". Il viaggio all'albergo fu veloce e silenzioso. Kimi si era addormentata appena seduta in macchina. Ryo era teso. I pensieri si affollavano nella sua mente. "Devo cercare di riposare..Domani dovro' essere in forma.." Poi si volse verso Kimi, dalla scollatura della camicetta si intravvedeva una porzione del generoso decollete'. "Heeeheee!" L'occhio di Ryo torno' vispo come sempre, e una mano si mosse automaticamente verso la donna. " Maki…Maki" Mormoro' Kimi nel sonno, e la mano di Ryo ricadde subito sulla leva del cambio. Ryo guardo' nuovamente il volto della donna e sorrise tra se', riportando tutta la sua attenzione alla guida. Pochi minuti dopo avevano gia' raggiunto l'albergo.
Alle cinque del mattino Umibozu prese una decisione. Evitando di andare da Miki per ovvi motivi, decise di raggiungere Mick. Ormai non c'erano piu' dubbi: doveva essere accaduto qualcosa a Kaori. Accese il motore e sgommando si diresse verso la casa dell'amico.

"Arrivo!…Arrivo!….Ma chi diamine sarà?" In risposta all'insistente bussare alla porta di casa, Mick, assonnato e traballante, si diresse verso l'ingresso. "Chi e' che rompe a quest'ora?" "Sono io." Bastarono quelle due parole a Mick per riconoscere la voce e svegliarsi completamente. Apri' subito la porta. L'enorme figura di Umibozu si stagliava nel vano, e Mick si scosto' per farlo entrare. "Cosa e' successo?" Chiese subito Mick, vedendo il volto scuro dell'uomo. "È successo qualcosa a Kaori." "Cosa?.." Disse Mick allarmato. Kazue li raggiunse nel salotto. "Cosa e' successo a Kaori? " I due uomini si voltarono verso la ragazza, che ancora assonnata, si sedette sul divano. "Non so di preciso…" Prosegui' Umibozu. "Miki mi ha detto che ha preso un lavoro quest'oggi con un certo Niko, doveva solo fargli da scorta perche' quest'uomo aveva problemi con a sua ex fidanzata.." "E aveva bisogno della scorta?" Disse Mick a mezza voce. "Si, la donna lo intralcia in un affare che sta seguendo, il cosiddetto colpo grosso, e pare che sia pronta a tutto.." "Mah.." Mick esterno' cosi' i suoi dubbi. "Si..Anche per me non e' molto normale..Pero' Kaori non ha voluto ascoltare i consigli di Miki e ha accettato. L'incontro decisivo avrebbe dovuto avere luogo domattina al Suncity, ma pare che quel Niko abbia invitato Kaori a una festa, a casa di un amico fuori citta'. Alle cinque del mattino non era ancora rientrata."
Mick scambio' uno sguardo di intesa con Kazue e poi guardo' Umibozu "Ma dai Umi, avra' ballato tutta la notte, si e' divertita come un pazza e non e' rientrata…Magari in questo momento…" E sorrise, con uno sguardo allusivo. Il volto di Umibozo cambio' varie gradazioni di rosso quando intese a cosa stesse alludendo Mick, poi disse serio "Non e' da Kaori…Non farebbe mai una cosa cosi' a Ryo…" Mick e Kazue abbassarono lo sguardo. Poi Kazue disse: "E invece se lo meriterebbe, quello stupido. Una ragazza come Kaori non la troverebbe piu'!" Mick guardo' Umibozu. Aveva il volto stanco e segnato. Era stata una giornata lunga per lui. "Hai avvisato Ryo? " "No…Non ancora…" "Va bene Umi, non ti preoccupare. Ora vai a riposare. Al resto ci penso io. " Umibozu lo fisso' in silenzio. Effettivamente si sentiva proprio stanco. Qualche ora di sonno e poi si sarebbe messo alla ricerca di Kaori. Quindi si alzo' accomiatandosi. "Grazie Mick. Mi sento in colpa perche' Ryo mi aveva affidato Kaori prima di partire…Vado un po' da Miki, mi riposo qualche ora e poi ti raggiungo…Ciao Kazue." "Ciao Umibozu..Salutami Miki, dille che oggi passero' in ospedale" . Con un ultimo cenno, Umibozu usci'.
"Cosa ne pensi?" Chiese Kazue a Mick, che nel frattempo si era accostato alla finestra a guardare l'alba. "Niente di buono…" Kazue lo raggiunse, e Mick le pose un braccio sulle spalle, attirandola a se'. "Chissa' Ryo…" "Sono giorni che Kaori non lo sente..Quando l'ho vista al Cat's Eye era furente…Pero' non credo abbia fatto di proposito…" "No, non lo credo nemmeno io …"


Un raggio di sole che filtrava dalla finestra sveglio' Kaori. "Bensvegliata, Signorina Makimura…" Disse una voce poco distante alla sua destra. Kaori per un attimo fu disorientata "Dove sono?" Mormoro'. "Non si preoccupi, e' al sicuro.." Mettendo a fuoco, Kaori diede un rapido sguardo alla camera in cui si trovava. Era distesa su un letto comodo, enorme. La camera era arredata in modo semplice ma raffinato, "Anzi, decisamente costoso…" Penso' sentendo sulla sua pelle la leggera carezza delle lenzuola di seta. Finalmente con lo sguardo raggiunse la figura che le aveva parlato il cui volto, stagliandosi alla finestra, rimaneva per lei in ombra. "Lei chi e'? Perche' mi trovo qui?…" L'uomo non si mosse. "Ooh..quante domande, Signorina Makimura…Prima forse e' meglio fare una colazione sostanziosa, visto che e' da ieri che non mangia…Poi ne parliamo con calma.." L'uomo si allontano' finalmente dalla finestra e la raggiunse di fianco al letto. Istintivamente, Kaori si copri' con il lenzuolo, e realizzo' solo in quel momento che non aveva piu' il suo vestito da sera. "Ma lei chi e'? Come fa a sapere il mio nome…Io non la conosco…" L'uomo sorrise. "Verissimo, ma vedra' che avremo sicuramente piu' di un'occasione per conoscerci meglio, io e lei…" Parlandole, le si era avvicinato ulteriormente. Kaori si ritrasse, ma finalmente pote' guardarlo bene. Alto, fisico muscolo, capelli corvini, i suoi lineamenti erano molto duri, quasi spigolosi. Una leggera cicatrice gli solcava la tempia destra, ma la cosa che sorprese maggiormente Kaori furono gli occhi. Sembravano due schegge di cristallo, penetranti e taglienti. Ancora piu' a disagio, Kaori si strinse maggiormente nelle lenzuola. L'uomo noto' il suo malessere e si sorprese…"Signorina Makimura…La metto a disagio?…"A quelle parole Kaori si riscosse. "Secondo lei come mi dovrei sentire? Sono qui, in una camera che non conosco, mezza nuda e con uno sconosciuto…" Un lampo divertito passo' negli occhi dell'uomo che disse sedendosi sul letto "Eh…È vero che non ci siamo presentati ufficialmente…Ma dopo questa notte, potremmo almeno darci del tu…" Kaori rimase senza parole. "Oh!!!???" Paonazza, non riusci' ad articolare altro. L'uomo intanto si sporse e le diede un leggero bacio sulle labbra, prendendole una mano. Poi si alzo' sorridendo dicendole "Piacere, io sono Ikuo. Ti aspetto di la' per la colazione.." E se ne ando'.

Kaori rimase immobile per qualche secondo. "Mah…Cosa intendeva dire….Oh!" Arrossendo violentemente si porto' una mano al viso. Di scatto si volto' a guardare il letto. Anche l'altra parte del letto aveva le lenzuola in disordine , e l'altro cuscino era avvallato, solcato da un'impronta inconfondibile. "Oddio! Ho dormito con quell'uomo!". Il cuore in gola, Kaori scosse il capo piu' volte cercando di ricordare. "Non ricordo nulla…neanche come sono finita qui…Perche'?…Ero forse ubriaca?….Noo..Starei molto peggio ora…E dove sara' Ryo?" Una ridda di pensieri affollarono la sua mente, accompagnati da immagini a dir poco improbabili. "No. Non e' possibile!" Risolutamente la ragazza si alzo', e afferrati dei vestiti appoggiati su una sedia, si chiuse in bagno. "Una bella doccia sicuramente mi schiarira' le idee!"

Nella stanza accanto, Ikuo e Sam osservavano i movimenti di Kaori da uno schermo. "Era proprio necessario farle pensare che hai passato la notte con lei?" Chiese Sam inquisitorio. Ikuo lo guardo' in tralice. "Avanti Sam, e' uno scherzo innocente…Hai visto che faccia ha fatto? Quella ragazza e' incredibilmente naive…" E sorrise sornione, accendendosi una sigaretta. "E poi, e' stata una prova. Non ricorda assolutamente nulla. Quel gas e' un portento." "Si..Si..Una prova. Ti conviene stare attento a scherzare con il fuoco." Ikuo rimase con la sigaretta a mezz'aria e gli lancio' uno sguardo interrogativo. "E questo che significa?" Sam ricambio' lo sguardo dell'uomo più giovane. "Lo sai benissimo che significa..Quella ragazza e' troppo carina…" E indico' lo schermo, che trasmetteva le immagini di Kaori che si pettinava allo specchio della camera da letto.
Kaori si guardo' attentamente. Il vestito che aveva trovato era semplice, di un bel colore pesca che donava luminosita' al viso e metteva in risalto il suo corpo. Rimase a fissare la propria immagine a lungo. Poi si volto' a guardare di nuovo la camera. Sembrava tutto perfetto…Troppo. "Devo capire dove sono…Chi e' quel Ikuo..Dove l'ho incontrato…" Quindi si avvio' verso la porta dalla quale era uscito Ikuo. "Beh, ora lo scopriro'."


Ryo si stiracchio' pigramente. Si sentiva a pezzi. "Bah…Che nottata…" Non aveva riposato per niente. Quelle poche ore di sonno erano state dense di incubi e immagini tragiche. "Erano mesi che non sognavo più queste cose.." Penso' sotto la doccia, e lo scroscio dell'acqua non gli permise di sentire il telefono della sua camera. "Rispondi Ryo!.." Mick attese ancora qualche squillo, poi l'operatore gli riferi' che Ryo probabilmente non era più in camera. Mick lascio' un messaggio dicendo che era urgente. Poi chiamo' Umibozu in macchina. "Si.." "Sono Mick.." "Ah.." "Non sono riuscito a parlare con Ryo…Dove sei? " "Sto portando a casa Miki. Ci vediamo la'?" "OK, arriviamo." Umibozu ripose il ricevitore e guardo' Miki nello specchio retrovisore. La donna, il viso contratto, era semisdraiata sui sedili superiori, la gamba dolorante avvolta in una coperta. "Sei sicura di aver fatto la cosa migliore?" Le chiese. "Si…Non avevo voglia di rimanere in ospedale…Posso esservi piu' utile da casa…" "Se lo dici tu…" "Insomma Umibozu, mi sento in colpa almeno quanto te, se non di piu'!" L'uomo strinse le mani al volante. "Quello stupido di Ryo dovrebbe imparare a usare il telefono…Mick non e' ancora riuscito a parlare con Ryo…" Miki appoggio' il capo al vetro del finestrino, sconsolata. "Forse e' meglio cosi'…"

"Finalmente mia cara…" Ikuo si alzo'. La stava aspettando in una piccola saletta adiacente la camera da letto. La stanza era luminosa, grazie a una parete a vetri che dava su un terrazzino, al di la' del quale si vedeva una folta distesa di alberi. Kaori guardo' attentamente l'uomo che le sorrideva, le braccia distese pronte ad accoglierla. "Quest'uomo non mi dice nulla…Non sento nulla…Ryo! Oh Ryo dove sei?" Kaori rimase immobile. Ikuo abbasso' le braccia, ma il viso rimase sorridente. "Accomodati, Kaori, la colazione e' pronta..Cosa preferisci?" "Io..Non ho fame.." Mormoro' Kaori a disagio. "Sembra che gli occhi di quell'uomo mi trapassino da parte a parte…Che sensazione orribile!…" "Suvvia, Kaori, e' da ieri che non mangi..Sarai senza forze.." Kaori si riscosse. "Come fa a sapere che non ho cenato ieri sera?" Ikuo strinse gli occhi "Lo so perche' ero con te…" L'uomo accese una sigaretta, inspirando profondamente. La tensione nell'aria crebbe ulteriormente. Dopo una pausa misurata, prosegui' "…Abbiamo impiegato il nostro tempo diversamente…" Kaori arrossi' violentemente e ribatte': "Non e' vero!..Lei sta mentendo! Io non…Noi non…Ecco…" Furente con se' stessa per il suo impaccio, Kaori non ebbe la forza di terminare. Ikuo le si avvicino', forzandola ad indietreggiare. "Noi non…cosa? Non ci amiamo? Ha!Ha!Ha!..Avanti Kaori, siamo quasi nel Duemila!" Poi il suo viso si avvicino' pericolosamente a quello paonazzo di Kaori "Sai dolcezza..Quando arrossisci mi fai impazzire!" Kaori gli diede una spinta e si allontano' verso la portafinestra. Dallo spiraglio entro' una brezza frizzante che le sfioro' il viso, che agi' come balsamo sulle sue gote ancora rosate. 'La smetta! Io non ricordo niente!.." Sconsolata, si strinse nelle proprie braccia, come per difendersi. Non sono disposta a essere il suo zimbello…" Lui la raggiunse in pochi passi, le appoggio' le mani sulle spalle tremanti e la costrinse a voltarsi "Tutt'altro..E sono serio ora.." Poi le circondo' il volto con le mani, alzando il viso verso quello di lui. I loro sguardi si allacciarono per un lungo istante. "Mi aiuti..La prego…" Mormoro' Kaori, mentre una lacrima scendeva sulla sua guancia fino a toccare la mano di Ikuo. L'uomo trattenne il respiro, ma fu distratto dal rumore della porta che si apriva. Ikuo si allontano' bruscamente da Kaori e affondo' le mani nelle tasche del suo vestito "Dimmi Sam." Kaori si riprese guardando la stazza dell'uomo che era appena entrato. "Quest'uomo e' enorme!" "Siamo quasi pronti…" Lo sguardo serio dell'uomo si poso' su Kaori che, gli occhi ancora arrossati, non si muoveva. "Dovrei parlarti un attimo.." Ikuo alzo' un sopracciglio, ma lo segui' fuori dalla sala. L'uomo si fermo' alla fine di un corridoio, con Ikuo alle sue spalle. "Senti un po'…L'esperimento che stiamo per fare non e' una sciocchezza. Se quella donna e' troppo stressata ci puo' rimettere la pelle, e noi potremmo non avere le informazioni che ci servono!" "Mi piace il lato umano del tuo carattere, Sam..Sei cosi' comprensivo…" Gli rispose Ikuo sardonico. Sam si strinse nelle spalle enormi " Ma fai un po' come ti pare.. Comunque tra quindici minuti iniziamo. Falle almeno mangiare un po' di zucchero." E sbuffando se ne ando'. Ikuo spense l'ennesima sigaretta e torno' da Kaori.
"Ah, brava Kaori, vedo che ti e' tornato l'appetito.." Rientrando nella saletta, Ikuo vide Kaori seduta al tavolo intenta a fare un'abbondante colazione. "Si..altrimenti con che forze riesco a scappare da qui?" Penso' Kaori, senza alzare lo sguardo dal piatto. Ikuo si accomodo' all'altra estremita' del tavolo e per qualche minuto mangiarono in silenzio. Poco dopo squillo' un telefono. Ikuo si alzo' e ando' a rispondere: "Si?..Ah, va bene..E Niko?…Benissimo. Arriviamo" Nel sentire pronunciare il nome di Niko, Kaori si fece attenta. "Ah…Finalmente vedro' un volto amico…" Penso' Kaori. Poi Ikuo si volto' verso di lei: "Hai terminato?" "Si.." Ikuo le si avvicino' e le porse la mano "Andiamo.." Kaori si alzo' ma non lo segui'. "Dove andiamo?" "Andiamo dal tuo amico Niko." "Oh..Niko e' qui? " Ikuo le tenne aperta la porta e le fece strada lungo un corridoio. "Si..E' laggiu' " E indico' un'altra porta lungo il corridoio. Per nulla tesa, Kaori prese tutto il tempo per guardarsi attorno. Il silenzio era opprimente, non si sentiva il minimo rumore. Anche i loro passi erano attutiti dal linoleum. Noto' pero' delle telecamere a ogni angolo del corridoio e si chiese il perche' di quel sistema di sicurezza. Poi giunsero davanti alla porta che Ikuo aveva indicato. Ikuo le fece strada invitandola a entrare "Prego, Kaori.." Kaori entro' nella stanza, vide subito Niko: indossava un camice bianco. "Oh Niko..Finalmente!" Kaori fece per andare da lui, ma due paia di forti braccia la trattennero. Incrocio' per un istante lo sguardo con Niko: quello dell'uomo teso e triste, il suo confuso e sconcertato "Mah…Niko che succede?" Poi si guardo' attorno..Era in una specie di ambulatorio. C'erano strumenti medici d'appertutto. Seguendo l'istinto di sopravvivenza, Kaori inizio' subito a divincolarsi, ma la stretta dei due uomini, anch'essi in camici bianchi, era troppo forte per lei. "LASCIATEMI! Cosa volete farmi…NIKO!…Niko ma che succede…AAH!" Kaori si senti' sollevare da due forti braccia, che la adagiarono con fermezza su un lettino. Sam non fece fatica a tenerla ferma mentre i due infermieri le legarono i polsi e le caviglie al lettino. "MA DICO SIETE IMPAZZITI! NIKO!..Niko fa' qualcosa..AIUTOOO!" Niko era immobile, lo sguardo fisso su Kaori, la guardava impotente. "Perdonami Kaori…Ora non posso proprio aiutarti…Ma avro' cura di te..Non ti preoccupare!" Niko cerco' di comunicarle il suo pensiero ma la ragazza era troppo terrorizzata. Un infermiere le aveva messo un cerotto sulla bocca per non farla urlare. A Kaori non resto' che continuare a divincolarsi utilizzando i suoi occhi come unico mezzo di comunicazione. Niko noto' i suoi occhi enormi, pieni di lacrime, e si senti' morire. Per terminare quella tortura, Niko si avvicino' a Ikuo con una siringa: "Vogliamo incominciare? " Ikuo lo guardo' per un istante, poi si appoggio' alla finestra dell'ambulatorio e disse "Prego, Dottore.." Nel frattempo gli infermieri avevano collegato degli elettrodi a Kaori, il cui cuore era talmente in tumulto da far registrare all'apparecchio un battito cardiaco quasi innaturale. "E' molto agitata.." Disse Niko indeciso, "Proceda, Dottore!" Il tono di Ikuo era perentorio, e Niko, nono stante lo sguardo terrorizzato che gli rivolse Kaori, le somministro' l'iniezione. In pochi secondi la ragazza si calmo'. "Ecco fatto. Dovrete attendere qualche minuto, prima di procedere con le domande." Disse Niko a Ikuo. "Bene Dottore, puo' lasciarci." Disse Ikuo laconico, ma Niko non si mosse. "Si, Dottore?" "Senta..Sarebbe meglio se stessi qui, per ogni evenienza..Non so che reazioni potrebbe avere..Non ho avuto il tempo di farle un test allergico.." "No Dottore, grazie. La sua presenza non e' necessaria." Rispose Ikuo, gli occhi fissi su Kaori. "Ma.." "HO DETTO GRAZIE, DOTTORE!" Urlo' Ikuo, e a Niko non rimase che uscire. "Coraggio Kaori, ce la farai!" Uscendo dall'ambulatorio, Niko incrocio' Yamaguchi Senior, che lo guardo' con derisione: "Allora, come va la nostra cavia, Dottore?" "Umpf…MALEDETTO! " Niko si avvento' contro l'uomo più anziano, ma Sam intervenne prima che potesse colpirlo e gli diede un forte pugno nello stomaco, facendolo accasciare a terra. "Tenetelo d'occhio..Ci serve vivo!" Ordino' poi Sam ai suoi uomini in attesa nel corridoio.

Yamaguchi entro' nell'ambulatorio e si avvicino' a Kaori, scambiando uno sguardo d'intesa con Ikuo. "Allora?..Possiamo incominciare?" Ikuo guardo' attentamente Kaori e i monitor a lei collegati. La ragazza dormiva tranquillamente. "Per me va bene. Incomincia pure." L'uomo si sedette in una sedia accanto al lettino dove giaceva Kaori. "Kaori…Mi senti?" Disse l'uomo con voce suadente. "Uhmmm.." Kaori si mosse appena. "Kaori sono il tuo amico..Ti ricordi di me?" "Uhmm..Si.." "Bene… Kaori, parlami della Polvere degli Angeli.."


Kimi scese nella hall dell'albergo prima che Ryo la chiamasse e si precipito' alla reception. "Scusi, ci sono messaggi per Ryo Saeba o per me?" La receptionist guardo' nelle caselle alle sue spalle e prese un foglio ripiegato. "C'e' un messaggio per il Signor Saeba.." Poi alzo' lo sguardo verso Kimi, incerta. "Prego, dia pure a me..Siamo insieme.." Kimi sfodero' un sorriso d'intesa e la ragazza le consegno' il messaggio. "Grazie!.." E torno' verso l'ascensore. Corse subito in camera e una volta chiusa la porta, vi si appoggio' senza fiato. Dalla tasca estrasse il foglio e lo lesse. 'Ryo chiamami. Ci sono problemi con Kaori. Urgente. Mick.' Kimi rilesse il messaggio. "Kaori…Cosa le sarà accaduto?" Lo squillo del telefono la spavento'. "Kimi, sono Sam. Sai che leggere la posta degli altri e' reato, vero?" Kimi trattenne il respiro. "Lo so che l'hai preso tu il messaggio per Saeba. Vedi di non consegnarglielo, intesi?" Kimi strinse il ricevitore con forza. Con voce tremante disse "Va bene." E ripose il ricevitore.

In quell'istante Ryo busso' alla camera di Kimi. "Ciao bella fanciulla, c'e' qui un bel ragazzo per te…" Il sorriso di Ryo si smorzo' quando Kimi gli apri' la porta. "Hei…Che faccia…Cosa e' successo?" Kimi si fece da parte, e Ryo entro' in camera, guardandola serio. "Kimi, cos'hai?" La ragazza tremava, e non riusciva a guardarlo negli occhi. Ryo penso' che fosse tesa per la presentazione. "Avanti Kimi, sei in gamba…Non avrai mica paura di quei quattro barbagianni!..Allora?" Ryo si era avvicinato a Kimi e con una mano la costrinse dolcemente a guardarlo negli occhi. "Ho capito…Qui c'e' bisogno di un po' di Terapia Saeba, eh?.." E fece per baciarla. "Oh, piantala!" Kimi lo spinse lontano da se', e, seppur involontariamente, sorrise. "Ahaaa! Cosi' va molto meglio!.." Coraggio, sono le nove passate. E' ora di andare, no?" Kimi rimase immobile nel centro della stanza. "Oh Ryo, se solo tu sapessi!… " "Forza, Kimi, non vorrai fare tardi!" Ignaro e pieno di energia come sempre, Ryo spinse Kimi fuori dalla stanza, lasciandole solo il tempo di recuperare la sua cartella portadocumenti.
Dopo una veloce colazione, i due si recarono alla Yamaguchi, dove fervevano i preparativi. Alle dieci avrebbe avuto inizio la presentazione "Bene, con tutta questa gente io avro' il campo libero." Kimi era sempre piu' tesa, e per tutto il viaggio non disse nulla: Ryo continuo' a pensare che il nervosismo della donna fosse dovuto alla presentazione imminente.



"Allora qualche novita'?" Chiese Kazue a Umibozu e a Mick, versando loro del caffe'. Miki era seduta al tavolo del Cat's Eye e li osservava speranzosa. "Nulla." Mormoro' Mick. "Sembrano letteralmente scomparsi. Al Suncity di quel Niko non sanno nulla. Ho dato anche la descrizione che mi hai lasciato Miki, ma nessuno lo ricorda. Pare che quell'uomo non alloggiasse li'." Poi calo' il silenzio. "Stiamo totalmente brancolando nel buio…" Riprese Mick. "Non e' possibile!" E picchio' un pugno sul tavolo. "Umi, cosa ne pensi?" Azzardo' Miki, mentre Umibozu stava ritto appoggiato al bancone, il volto impenetrabile. "Penso che siete state due sciocche…Soprattutto tu, Miki." "Mah…Umibozu?" A Miki vennero le lacrime agli occhi, ma Umibozu prosegui' "Ti avevo detto che c'era qualcosa che non andava..E tu ormai dovresti sapere che qualsiasi cosa accada a Ryo, di riflesso puo' coinvolgere subito anche Kaori…" "Umibozu, non e' il caso di essere duro con lei ora." Lo interruppe Mick. "No, Mick…Umibozu ha ragione…Avrei dovuto essere piu' ferma con Kaori..Sono stata una sciocca.." "Ora basta voi due!" Intervenne poi Kazue. "La cosa piu' importante ora e' avvertire Ryo!" "Gia'…Quello stupido non mi ha richiamato.." Mormoro' ancora Mick. "Probabilmente non ha ricevuto il messaggio…" Mick guardo' Umibozu di scatto. "O non ha potuto richiamarmi.." Umibozu rimase pensieroso, e sfregandosi il mento con una mano disse, quasi pensando tra se' "Se sono quelli dell'Unione..Che interesse possono avere in Kaori?" "Mah..In Kaori nessuno..Credo.." Disse Mick. "Pero'..Pensandoci bene..Miki hai detto che quella Kimi aveva una fretta bestiale di andare a Osaka, e nel giro di poche ore e' entrato in scena quel Niko…" Mick si interruppe, concentrandosi. "Beh, il puzzle comincia a formarsi…Hanno fatto circolare la voce che l'Unione era rinata, gettando un ovvio scompiglio. Io ero in America, tu hai seguito Ryo a Osaka…L'unica protezione per Kaori era Miki, che e' stata prontamente messa fuori gioco dall'incidente…Quadra, no?" "Uhmm..Si..Ma perche' Kaori?" Obietto' Umibozu. "Per ricattare Ryo?" "Mah..Si sarebbero gia' fatti vivi..E poi Ryo e' a Osaka." "Gia'..E' la' solo e potrebbe essere facile preda.." Mick guardo' Umibozu. "Che dici, Umi, andiamo?" Umibozu annui'. "Tanto qui non concluderemmo nulla…Miki, Kazue, voi avvisate Saeko. Forse anche lei ci può aiutare.." "Va bene Mick."


"MALEDIZIONE! Quella ragazza non sa nulla!" Yamaguchi Senior camminava nervosamente su e giu' per l'ambulatorio, un tic nervoso che gli tormentava la mascella rigida per la rabbia. Ikuo invece era appoggiato alla finestra, apparentemente tranquillo.
"E' stato un buco nell'acqua…E adesso cosa pensi di fare, Ikuo?" Il giovane attese qualche secondo prima di parlare. "Beh..Ora non ci resta che andare direttamente alla sorgente delle nostre informazioni: Saeba." "Se e' cosi' semplice, perche' non l'abbiamo fatto subito, eh?" Ikuo gli lancio' uno sguardo in tralice e si alzo'. "Non e' affatto semplice, caro Yamaguchi, ma noi ci riusciremo..Vero?" "Oohh…" Kaori stava per svegliarsi, e i due uomini si volsero verso di lei. "E di lei che ne facciamo?" Disse Yamaguchi, mentre Ikuo si avvicinava alla ragazza. La guardo' per un lungo istante, poi si volse verso Yamaguchi e disse: "Ci servira' comunque per mercanteggiare con Saeba…Sai, io la sfrutterei per provare il nuovo C-600…" "Il C-600? Ma che dici, non e' mai stato testato sull'uomo…" Lo sguardo diabolico di Ikuo paralizzo' Yamaguchi. "Appunto…Il gas lei l'ha gia' respirato e non ha avuto reazioni strane al di la' di quella che ci aspettavamo.." Yamaguchi lo raggiunse, uno sguardo incredulo sul viso segnato. "Ma il C-600 pero' si inietta via endovena, e l'azione e' piu' diretta e incontrollata..Qui si tratta di annullamento della volonta'!" "Non capisci, vecchio! Quella formula ci serve…L'Unione Teope DEVE tornare alla grandezza di un tempo…Anche oltre! Ai tempi di Kaibara il C-600 non era ancora a punto..Ecco perche' nonostante il condizionamento si e' portato via la formula…Ora l'unico che la conosce e' Saeba…E presto sara' mia…Si..Ha!Ha!Ha!.." Yamaguchi guardava il giovane sempre più confuso.. "E' pazzo…" "Yamaguchi, fai portare qui Niko e una dose del C-600…" Chino' poi il capo verso Kaori "Eh..Dolcezza…Anche tu sarai mia…" Yamaguchi usci' dall'ambulatorio, contento di allontanarsi dal quel folle.

"COOSA?..No..No Ikuo, non puoi..La ucciderai!" Niko pensava che fosse un sogno. Volse lo sguardo a Kaori che, ignara della tragedia che la circondava, riposava tranquilla, il bel volto sereno. "Ma noo..E' una ragazza forte…" Niko si volto' verso Ikuo, incerto se stesse scherzando oppure no.."NIKO!" L'uomo si riscosse. "Si.." "Fai quel che ti ho detto." Quelle parole risuonarono nel silenzio come fucilate. "Ascolta Ikuo, non puoi iniettarle subito quel composto..E' ancora sotto l'azione del pentothal..Non so che reazioni.." "PIANTALA!" Con una mossa felina Ikuo si porto' di fianco a Niko e gli punto' uno stiletto alla gola. "Niko…Ritengo che tu sia una persona in gamba…Mi piaci…Mi spiacerebbe se tu dovessi lasciarci.." Niko senti' la punta acuminata dello stiletto infilarsi nella gola. "E poi sai quanta gente lo farebbe se fosse al tuo posto..E con molta meno cura…" "Va..Bene.." Mormoro' Niko, massaggiandosi la gola quando Ikuo tolse l'arma. Ikuo si volse verso Kaori. "Questa donna vivra'…. E sara' la mia donna. La mia vendetta su Saeba e Kaibara sara' totale…Ha!Ha!Ha!"


Ryo camminava attento nella vasta sala riunioni, ormai affollata. "Uhm..Mi sembra che non ci sia nulla di strano " Penso'. "Con tutte queste guardie del corpo, io sono di troppo.." E osservo' gli uomini che stazionavano numerosi lungo le pareti della sala. "Mah..Non hanno un minimo di classe…" Penso' superiore. "Si vede lontano un miglio che sono gorilla.." "Ah. Eccoti, Ryo!" Kimi gli si avvicino'. "Allora, Kimi, sei più tranquilla?" Kimi lo guardo' negli occhi. "No, Ryo..Per niente..Senti ti devo parlare..E' successa una cosa strana, giu' nell'ambulatorio c'e'.." "KIMI!" La voce perentoria di Sam alle sue spalle la interruppe. Kimi si volto' lentamente, sempre piu' nervosa. "Kimi e' ora.." Disse Sam a mezza voce, fissandola negli occhi. "Non vorrai far attendere il Signor Yamaguchi e i suoi ospiti.." Kimi degluti' spaventata, ma Ryo si frappose tra i due, serio. "Adesso viene, Sam, stavamo parlando…Se permetti.." Ma Sam non si mosse. "No, ora non permetto, Saeba…" Ryo aggrotto' la fronte, pronto a reagire, ma l'ingresso di Yamaguchi e l'applauso che scaturi' dal pubblico non glielo permisero. Sam prese Kimi per il braccio e la trascino' verso il palco. "Maledizione!..Forse mi stava per dire qualcosa di importante.." Ryo diede un ultimo sguardo alla sala, gli ospiti si erano tutti accomodati, e attendevano in silenzio il discorso di Yamaguchi. "Beh, io posso anche andare.." Si disse Ryo, lanciando uno sguardo rassicurante a Kimi che, tesa, lo fissava dal palco.

In breve fu di nuovo al terzo piano. I corridoi in quel piano erano semi deserti, e approfittando del fatto che quasi tutte le guardie erano mobilitate per la conferenza, Ryo riusci' a muoversi senza intoppi. Giunse alla stanza 38B e con somma sorpresa la trovo' aperta. "Oh, questa poi…" La sorpresa si tramuto' in sconcerto quando entrandovi la trovo' completamente diversa.. "Ma che diavolo…." "Si?..Si accomodi, posso aiutarla?" Una voce femminile suadente lo fece voltare di colpo. Una ragazza molto giovane - e molto bella - lo guardava sorridente da una scrivania alla sua destra. Ryo esito'. "Prego, posso esserle utile?" "Mah…Ecco…Io cercavo la toilette!" Maledicendosi per la banalita' della scusa, Ryo cerco' di atteggiarsi a ignaro visitatore. "Mi dispiace, non e' il corridoio esatto…Deve tornare all'ascensore e scendere al piano terreno, dove c'e' la sala conferenze.." La ragazza era sempre sorridente, ma il suo tono era fermo. Ryo si profuse in inchini esagerati. "He!He! Scusi tanto…Grazie!" E se ne ando' velocemente. "Accidenti, come avranno fatto a spostare tutto in poche ore? " Si chiese Ryo tornando all'ascensore.
Nel frattempo la ragazza si accerto' che Ryo si fosse allontanato e prese una trasmittente. "Sono Sarah…È appena stato qui…Non ha fatto domande, sta scendendo." Una voce metallica le rispose dall'apparecchio: "Bene Sarah, ottimo lavoro." La voce era quella di Sam, che dal piano sotterraneo monitorava tutti gli spostamenti di Ryo.

Ryo sali' sull'ascensore. Era pensieroso. "Mi sembra tutto cosi' strano e misterioso…E se questi mi stessero seguendo? Forse mi hanno visto la scorsa notte…" Ma all'improvviso si ricordo' che Kimi gli aveva accennato qualcosa circa un ambulatorio, prima che venissero interrotti da Sam. "Di quale ambulatorio stava parlando? ..Forse un'infermeria? …Beh, in questo caso dovro' andare a fare una visitina… " Seleziono' quindi il pulsante del primo piano. Una volta giuntovi, si diresse verso la scalinata principale che dava all'ingresso. Diede un rapido sguardo alle persone che, indaffarate, non gli fecero caso e finse di scivolare e rotolare dalle scale. "Aaaah…Che male…Che male…La mia caviglia! Oooh! Che dolore!" Alle sue grida effettivamente esagerate accorsero subito numerose persone, tra cui altre guardie del corpo. "Hei, ma tu non sei la guardia del corpo della Noda? " "Pfui..Non ti vergogni?" "Bella figura che ci fai fare…Fai scadere la categoria!" Incurante dei commenti poco lusinghieri dei suoi colleghi, Ryo attese che qualcuno lo portasse in infermeria.
Qualche minuto piu' tardi, Ryo fu portato a spalla nell'infermeria, che si trovava nel seminterrato. Durante il trasporto, Ryo ebbe tutto il tempo di osservare il labirinto di corridoi, porte e passaggi fino all'infermeria. Trovo' tutto molto tranquillo…Troppo.
Giunsero poi a una porta su cui campeggiava in cartello con una croce rossa. "Eccoci…Faro' ancora un po' di scena, e cerchero' di farmi lasciare solo a riposare.." Penso' Ryo. Entrati nell'infermeria, Ryo fu accolto da un'infermiera e fu deposto con cura sul lettino. Subito dopo entro' il medico: era Niko. "Allora, Signor Saeba, cosa le e' accaduto?" Niko si rivolse a Ryo con molta naturalezza. "Ah, dottore, sono stato uno sciocco, sulla scalinata ho messo un piede in fallo e solo caduto come un salame! Purtroppo la caviglia destra mi fa un male pazzesco!…Ah!" Ryo grido' quando Niko gli tocco' la caviglia. "Uhm…Non sembra fuori posto..Ma non vorrei che ci fosse qualcosa di rotto..Le fa molto male?" "Eh?.." Ryo si era perso nel guardare la gonna vertiginosamente corta dell'infermiera che si era chinata di fronte a lui "Dicevo: le fa molto male?" Ripete' Niko, spazientito. "Eh?..Ah..Oh…Siii! Malissimo!" Ryo riprese la commedia. "Allora e' meglio se le diamo un piccolo calmante, vediamo se si gonfia o cambia colore, poi vedremo se e' il caso di portarla in ospedale.." "Calmante? NOOOO! Noooo, non e' necessario…" Ryo fu piuttosto precipitoso nel rispondere, ma era stato ancora distratto dalle lunghe gambe dell'infermiera. "Va bene, come desidera, Signor Saeba. Torno tra poco." Niko lo fisso' per un lungo istante e poi lascio' la stanza. "G..Grazie, Dottore…" Ryo non aveva nemmeno guardato Niko in viso, tanto era distratto dalla curve prosperose che l'infermiera non lesinava a mostrargli. "Che imbecille…Ma come fa una ragazza come Kaori a stare con uno cosi'?…" Penso' Niko nel corridoio, mentre tornava nella stanza dove c'era la ragazza, a pochi metri da Ryo.


Niko entro' nella stanza in silenzio. Nella semi oscurita' Kaori giaceva nel letto, immobile. I monitor a cui era collegata con un intricato gioco di fili mostravano che il suo fisico stava reagendo bene al composto iniettatole.
L'uomo si avvicino'. Il volto di Kaori era rilassato ma pallido. "Sei cosi' bella e dolce…Non meriti tutto questo." Mormoro' commosso Niko. Poi si ritrasse di colpo, quando la porta si apri' con uno scatto rumoroso. "Cosa fai qui? Ti avevo detto che Kaori avrebbe dovuto vedere me per primo! VATTENE!" Ikuo entro' come una furia e lo spinse lontano dal letto. "Mah…Ikuo..Sono venuto a vedere come sta…" "Vattene, ho detto.." Sibilo' Ikuo, serio. Niko diede un ultimo sguardo a Kaori e se ne ando'.
Fuori lo attendeva Sam. "Allora cosa fa Saeba?" Niko devio' il suo sguardo. "Mah..Pare che si sia fatto davvero male…Bisogna aspettare un po' per capire se e' solo una slogatura e o se c'e' qualcosa di rotto.." "Gli hai dato il sonnifero?" Niko si mosse a disagio. "No.." "NO? RAZZA DI IMBECILLE! VUOI PROPRIO MORIRE ORA?" Sam lo aveva afferrato per il camice e lo scuoteva con forza. "Fermati, Sam..ASPETTA! " Sam lo ripose a terra, e Niko si aggiusto' il camice con gesti nervosi. "Non ho potuto fargli nessuna iniezione…" "E perche' mai?" "Perche' non ha voluto." Sam lo afferro' di nuovo per il camice. "Mi prendi in giro?" Tuono'. "Per niente. Guarda che quello non e' scemo come sembra... Se gli avessi fatto una puntura di calmante per quella che mi pare solo una slogatura avrebbe capito tutto…" "Uhm..Forse hai ragione..Ma vedi di non perderlo d'occhio, intesi?" "Va bene." Niko si allontano' ricomponendosi, lo sguardo pensoso di Sam che gli bruciava sulla schiena.

Sam entro' nella stanza dove c'era Kaori e si fermo' di colpo. Chino su di lei, Ikuo le accarezzava il viso con movimenti dolci. "Forza Kaori, svegliati…C'e' una bella sorpresa che ti aspetta. Sarai la donna piu' felice e ricca del mondo..Sarai la mia donna! Saremo molto felici, tu e io.." "Mah..Ikuo..?" Quando si accorse della presenza di Sam, l'espressione del giovane cambio' repentinamente. Lo sguardo dolce che aveva rivolto a Kaori venne nascosto sotto la solita maschera di freddezza. "Cosa c'e' Sam?..Veloce, perche' quando si sveglia deve trovare solo me accanto a lei.." "Saeba e' sotto controllo, ma non abbiamo potuto dargli il sonnifero.." "Perche' no, maledizione! Siete degli incapaci!" Ikuo ando' verso Sam, ma Kaori si mosse, e Ikuo torno' al suo capezzale. "Si sta svegliando…Lasciaci soli, Sam…Ne parliano dopo di Ryo…" Sam rimase immobile per qualche istante, poi usci', richiudendosi la porta alle spalle, pensando "Lo sapevo che sarebbe finita cosi'...Quando c'e' dimezzo una donna…".

Nel giro di pochi minuti Ryo era gia' fuori dall'infermeria. Si accerto' subito che non vi fossero telecamere visibili lungo il corridoio. "Bene, qui non c'e' nulla…" Con passo cauto arrivo' alla fine del primo corridoio, ma prima di svoltare all'angolo tese l'orecchio. Non udi' rumore di passi, quindi si abbasso' e sbircio' oltre l'angolo. Vide che davanti a una porta vi era una guardia armata di tutto punto. Poco dopo vide uscire dalla stanza un uomo alto, enorme: era Sam. L'uomo scambio' qualche parola con la guardia che si allontano' verso l'ascensore, mentre Sam rimase appoggiato al muro accanto alla stanza. "Accidenti, se quello resta li' io non posso andare da nessuna parte…" Un rumore attutito attiro' la sua attenzione: Sam si riscosse ed estrasse un piccolo walkie-talkie. "Che c'e'?" "Sam, abbiamo visite.." "Che vuoi dire?" "Sono arrivati gli amici di Saeba….C'e' anche Umibozu…" Un ghigno sardonico si dipinse sul volto dell'uomo. "Oh…Ma che bella sorpresa…" "Forse e' meglio che tu venga qui subito…" "Beh, devo aspettare che torni la guardia…Jack, cerca di tenerli a bada tu…" Sam attese la risposta di Jack. "Jack?….Jack mi senti?…" La trasmittente rimase muta. "DANNAZIONE!" Con un movimento brusco Sam ripose l'apparecchio e corse verso gli ascensori.
Ryo colse l'occasione al volo e si avvicino' alla porta. "Chissa' cosa c'e' qua dentro di tanto prezioso…Oh!…" Ryo scosse il capo all'improvviso, come per scacciare un pensiero inopportuno; "Saeba sei impazzito? Come fai a metterti a pensare a Kaori proprio adesso? " Apri' la porta cercando di fare meno rumore possibile, ma dallo spiraglio vide solo un uomo chino su una figura immobile distesa su un letto. La schiena dell'uomo copriva la visuale a Ryo, il quale non vide il volto del malato. "Sembra una donna…Che sia quella di ieri notte?…Beh, quantomeno e' viva.." Poi senti' un rumore di passi alle sue spalle e fuggi', infilandosi nella prima porta accessibile.

Si ritrovo' in una stanza buia. Accese la piccola pila portatile e guardandosi attorno nella fioca luce vide che si trattava di un laboratorio. "Uhm..Interessante…" Incomincio' a osservare i vari flaconi, beute e provette, finche' giunse davanti a un mobile a vetri, con un'anta aperta. Fece scorrere tutte le provette, su cui campeggiavano delle sigle incomprensibili, ma la sua attenzione fu attirata da un composto verde brillante, quasi fluorescente che, diversamente dagli altri prodotti, era in fiale. "C-600…Cosa sara'?.." Ryo lesse l'etichetta sulla fiala "Ne prendo una.." E se la infilo' in tasca. Passo' oltre e si fermo' davanti a un'altra serie di fiale. "Eccola!" Sulle fiale vi era un'etichetta con la semplice scritta SK " Shin Kaibara..Deve essere la Polvere degli Angeli…" Nel corridoio senti' un forte rumore di passi e delle voci concitate. "Mi stanno cercando..Devo andarmene da qui.." Alzo' la piccola pila verso l'alto, in cerca del bocchettone dell'aria. "Siamo nel seminterrato..I bocchettoni potrebbero essere piu' grandi..Forse ci passo.." Una volta localizzata la grata, sali' sul bancone in corrispondenza e tolse la copertura di metallo. Fece forza sui potenti muscoli delle sue braccia e con un balzo riusci' a salire nell'apertura. Si diresse verso la camera accanto, per cercare di capire chi fosse la persona nel letto, ma si trovo' la strada sbarrata da un'inferriata. Cerco' di forzarla ma non vi riusci'. Decise quindi di tornare verso il laboratorio e cambiare direzione. "Ouch!..Accidenti, questo non e' lavoro per quelli grossi come me…" Penso', facendo una fatica pazzesca a muoversi in quello spazio angusto. Strisciando silenzioso, passo' oltre un altri bocchettoni che davano ad altre stanze buie, finche' giunse a quella in corrispondenza di un bagno. "Oh..Finalmente! Non ce la facevo piu'.." Penso', dopo aver controllato che non vi fosse nessuno in bagno, forzo' con un ultimo sforzo la grata, che cadde rumorosamente a terra. Si sporse con il capo nella stanza e vide che il muro era completamente libero. "Uhm..Un bel salto…" Penso' valutando a occhi l'altezza. Decise quindi di scendere prima con i piedi, facendo leva sulle braccia, ma proprio quando si trovo' a penzoloni come un salame senti' una voce alle sue spalle e un qualcosa di familiarmente metallico che veniva appoggiato al suo fondoschiena. "Ciao, bello!..Adesso puoi anche fare un bel saltino, sai?" La guardia lo scherzo', sentendosi al sicuro una volta puntata la pistola al sedere di Ryo. Il ragazzo rimase ancora qualche istante in quella posizione non propriamente comoda, pensando a una via di fuga. Azzardo' uno sguardo alle sue spalle, e prima che la guardia premesse la pistola ulteriormente intimandogli di non voltarsi, Ryo vide che era solo. Lascio' quindi la presa e si lascio' cadere, ma per evitare un gesto inconsulto della guardia non cadde bene, e si slogo' la caviglia. Incurante del dolore, riusci' comunque con un movimento rapido a disarmare la guardia che, sorpresa, non fece a tempo a reagire, e Ryo gli diede un colpo alla nuca, facendogli perdere i sensi. Con fatica, visto il dolore alla caviglia, Ryo lego' e imbavaglio' la guardia e la nascose in una toilette. Poi si guardo' allo specchio, cercando di sistemarsi alla meglio togliendo una gran quantita' di polvere dalla giacca e dai pantaloni, poi usci' dal bagno. "ECCOLO!" Ryo si volto' di scatto verso l'origine di quel grido, e vide un gruppo di guardie armate dirigersi velocemente verso di lui. Instabile sulla gamba sana, Ryo alzo' le mani "Hei..Hei…Sono solo andato in bagno…!" Disse simulando una paura che era ben lungi dal provare. Sam si fece largo tra le guardie e lo scruto' da capo a piedi. "Che diavolo credi di fare, Saeba?" Ryo guardo' l'uomo con uno sguardo sornione "Hei Sam..Non ti sembra di essere un po' ripetitivo? Non mi chiedi mai altro, tesoro…" E sottolineo' il 'tesoro' con uno sguardo sdolcinato. Sam alzo' gli occhi al cielo sospirando, "Oh.. Ma tutte a me?" Poi ebbe un moto di stizza e ordino' ai suoi uomini "Riportatelo in infermeria!" Ryo si incammino', ma disse: "No caro, grazie, devo tornare al lavoro, ormai la presentazione sara' finita, no?" Sam gli lancio' un'occhiata in tralice, pensando "Meglio cosi', piu' stai lontano da qui e meglio e'.." E fece un cenno con il capo alle guardie, che scortarono Ryo all'ascensore.
Zoppicando, Ryo si incammino' lentamente "Meno male che mi sono slogato la caviglia giusta…" Una volta nell'ascensore, la guardia che sali' con lui premette il pulsante per il piano terra. La porta dell'ascensore scivolo' silenziosa e si richiuse, mentre Ryo rivolgeva a Sam un ultimo saluto ironico.

Nel frattempo, in una camera poco distante…

"Avanti Kaori, svegliati…" Mormoro' Ikuo all'orecchio della ragazza. "Avanti, perche' non ti svegli..?" Come se avesse obbedito a un'ordine, Kaori mosse le palpebre. "Uhmmm.." Per un istante una leggera smorfia di dolore le passo' sul viso pallido, poi, lentamente, apri' gli occhi. In principio fece fatica a mettere a fuoco, poi il suo sguardo focalizzo' un viso sconosciuto, chino su di lei. Il viso si distese in un sorriso, e Ikuo mormoro' "Finalmente, Kaori..Bentornata!" Kaori aggrotto' le sopracciglia ben disegnate, poi abbasso' lo sguardo verso la sua mano, che in quel momento era tenuta saldamente tra quelle dello sconosciuto. "Come ti senti?..Stai bene?" La mente di Kaori era in tumulto. "Chi e' quest'uomo? Perche' sono in ospedale? Perche' mi sento cosi' male?.." L'uomo le accarezzo' teneramente la fronte. "Non preoccuparti, amore, vedrai che presto starai bene. Ha avuto un brutto incidente..Ma vedrai che in poco tempo starai bene, meglio di prima…" "Quest'uomo mi chiama 'amore'…ma io non so chi sia…" Nei suoi occhi si dipinse il panico. "Non…Ricordo…Ma perche'?.." Bisbiglio' la ragazza, facendo fatica a parlare. "Cosa?…Dimmi Kaori, non ho sentito…" L'uomo si avvicino' ancora di piu' per capire cosa stesse dicendo. Kaori cerco' di schiarirsi la voce e ripete' quanto aveva detto, ma poi desistette. "Avanti amore mio, non ti sforzare. Ora devi solo riposare, tra qualche ora starai meglio." Ikuo le strinse nuovamente le mani in un gesto di incoraggiamento, poi le sorrise e dicendole "Torno subito.." Usci' dalla stanza. Kaori chiuse gli occhi. "Mi sento uno straccio…Ma non so perche'…" Poi si riaddormento'.

Una volta chiusa la porta, Ikuo divenne una furia. Prese per il bavero la guardia fuori dalla camera di Kaori, sibilandogli "Dov'e' Niko?!? Portamelo qui..SUBITO!" E lo spinse lontano. La guardia perse l'equilibrio, e cadde rovinosamente a terra. "IDIOTI! Sono circondato da idioti!…SAM?!..SAM DOVE SEI?" Sam usci' dall'ascensore in quel momento. "Si, Ikuo, cosa c'e'?" " Quella ragazza e' lucida…Qualcosa non ha funzionato…Sta gia' cercando di ricordare…MALEDIZIONE! " "Te l'avevo detto che il pentothal avrebbe potuto interagire con il C-600..Non hai voluto ascoltarmi…" Ikuo si volto' di scatto, alle sue spalle Niko si era appoggiato alla parete. "Non azzardarti mai piu' a parlarmi in questo modo…Intesi?" Ikuo si era avvicinato pericolosamente a Niko, il quale pero' non batte' ciglio. "Ora non possiamo fare nulla, Ikuo..Se pensi di darle ancora qualcosa rischi di ammazzarla…Vedi tu…" Ikuo sbatte' violentemente un pugno sul muro. "Non c'e' effettivamente molto che possiamo fare..Dovremo tenerla sotto strettissimo controllo…" Ikuo stava pensando ad alta voce, poi si riscosse e chiese a Sam: "La presentazione e' terminata?" "Si, sono tutti a pranzo.." "Bene, iniziate i preparativi, stanotte partiamo." "Ma Ikuo…" "Ho detto stanotte!" "Ikuo, e il vero Maki Yamaguchi? Non possiamo farlo tornare stanotte.. " "Certo che no..i signori Yamaguchi partiranno per una lunga e meritata vacanza..In Sudamerica!" Sam e Niko si scambiarono un lungo sguardo perplesso. "Avanti, non perdete tempo, avete molto da fare…A suo tempo vi spieghero' il mio piano. " E Saeba?" Intervenne Niko. Lo sguardo di Ikuo si perse nel vuoto. "A Saeba ci penso io…". E torno' nella camera di Kaori.

Tornato al piano terra, la prima cosa che Ryo vide fu la grande ombra di Umibozu tra i cespugli del parco. "Umi? Che ci fa qui?.." Riflettendo i raggi del sole sull'acciaio dell'accendino, Umibozu stava facendo dei segnali di luce verso il palazzo. Ryo si fermo' e cerco' di decifrare il messaggio: "Vi..eni fu..ori..imb..e..cil..le.. Mah..E' matto?" penso' Ryo, stralunato. Poi vide un gruppo di guardie avvicinarsi ai cespugli spianando i mitra. "Ma che accidenti…" Ryo corse alle vetrate impugnando la pistola, ma Umibozu era gia' riuscito a scappare. Ryo rimise la pistola nella fondina e torno' nella sala del banchetto. Il pranzo era terminato. "Accidenti..Non sono riuscito a mangiare nulla…Che fame!" Mormoro' Ryo portandosi una mano allo stomaco, che brontolava rumorosamente. "Signor Saeba, sta meglio, vedo.." Ryo si volse e si trovo' di fronte al dottore che l'aveva medicato alla caviglia, Niko. "Ah, salve Dottore..He!He!..Certo, era solo una distorsione minima…" "Sicuramente lei sara' abituato a ben peggio…" "Beh..Si'..." "Gia'.. Bisogna sempre essere pronti al peggio…Sempre.." E con quella frase sibillina si allontano' salutandolo con una mano. Ryo rimase a fissare le spalle dell'uomo per qualche secondo. "Cosa voleva dire?…Quel tipo e' strano..Tra l'altro, assomiglia a..Oh!" Vide Niko avvicinarsi a Kimi la quale, il volto molto teso, gli parlava gesticolando nervosamente. "Accidenti, ecco a chi assomiglia!" Ryo si fece strada tra la gente e si avvicino' a Kimi. "Kimi?" La ragazza di volto' verso Ryo e zitti' di colpo. "Ah..Ryo..Ti..Ti presento mio fratello..Niko.." Ryo squadro' l'uomo, che lo fisso' a sua volta. "Si..io e il Dottore ci siamo gia' conosciuti.." Kimi guardo' il fratello. "Davvero?.." "Si, in infermeria.." Kimi impallidi' ulteriormente "Mah…Allora.." Ikuo intervenne. "No..Il Signor Saeba si e' slogato una caviglia poco fa…Nulla di grave." "No..Infatti." La tensione era altissima. Gli occhi di Ryo rimbalzavano tra i due fratelli. Kimi era quasi in preda a una crisi isterica, mentre Niko era impassibile. " "Vorrei proprio sapere cosa mi stanno nascondendo..Sono stufo di tutti questi misteri.." Penso' Ryo, poi prese Kimi per un braccio e si diresse verso una stanza piu' tranquilla. "Se vuoi scusarci un attimo Dottore..Ho una comunicazione di servizio per Kimi..Sai, sono la sua guardia del corpo..." "Lasciami, Ryo! Mi fai male!" Kimi protesto' vivacemente, mentre Ryo la trascinava. "Neanche per sogno.." Ryo apri' una porta che dava a una saletta di servizio, prese un bicchiere, vi verso' dell'acqua e lo diede senza tante cerimonie a Kimi, poi la fece sedere su una sedia. La donna rimase immobile sulla sedia, il bicchiere a mezz'aria. Ryo si chino' davanti a Kimi, che lo fissava senza parlare. "E' l'ora delle spiegazioni, non trovi?" Disse quindi Ryo. "Avanti, mi vuoi dire che sta succedendo? E bevi un po' d'acqua, sembra che tu abbia visto un fantasma!" Automaticamente la donna porto' i bicchiere alle labbra e sorseggio' l'acqua fresca con lo sguardo perso nel vuoto. "Sto aspettando.." Ryo era sempre davanti a lei, lo sguardo tranquillo e comprensivo. Per Kimi fu la goccia che fece traboccare il vaso. Getto' il bicchiere a terra e, alzandosi, fece rovesciare la sedia su cui si era seduta. "Finiscila Ryo! Non succede proprio niente..Io non ti devo nessuna spiegazione, capito?!..E poi il tuo lavoro e' finito. Questa notte parto per il Sudamerica, laggiu' saro' al sicuro..E poi come vedi non e' accaduto piu' nulla…" Kimi pronuncio' le ultime parole con un filo di voce. "Se sei preoccupato per il tuo onorario, non devi..La Yamaguchi paghera' fino all'ultimo soldo.." Ryo la prese per le spalle e la scosse. "Ma cosa stai dicendo? Ma guardati! Hai una crisi di nervi…E non mi dire che e' per la presentazione..E' finita da un paio d'ore!…Io voglio solo aiutarti.." "NO!..Non devi aiutarmi…Io ti ho solo fatto del male…Non me lo merito.." Kimi si mise a piangere. "Ma cosa dici?" Ryo era sempre piu' stranito. "Io lo so che qui c'e' sotto qualcosa di grosso..E se tu sai cos'e', devi dirmelo, anche per il tuo bene, Kimi!" Gli occhi pieni di lacrime, Kimi si avvicino' a Ryo e, guardandolo negli occhi mormoro': "Perdonami, Ryo, ma ho dovuto farlo, per salvare Maki.." "Oh…Ma che bel quadretto…Scusate! Forse vi ho interrotto proprio sul piu' bello…Imperdonabile…" Ryo e Kimi si voltarono di scatto "MAKI!" Grido' Kimi, e svenne. Ryo fece appena in tempo a sollevarla tra le braccia, poi si rivolse a Maki: "Beh, Signor Yamaguchi, lei si' che ha un certo effetto sulle donne.." Maki squadro' Ryo, poi con voce fredda disse: "Se non le dispiace, Signor Saeba, vorrei prendermi cura della mia fidanzata." "Prego…" "Signor Ikuo! Signor Ikuo! E' arrivata una comunicazione molto urgente! " Maki si volto', incendiando con lo sguardo la guardia che, affannata, l'aveva raggiunto. "Idiota!" Sibilo' l'uomo, mentre Sam trascinava la povera guardia lontano da Ryo. "Ma..Chi e' Ikuo?..Io non ci capisco piu' niente..Quasi quasi ci rinuncio.." Ikuo prese tra le sue braccia Kimi, che stava rinvenendo. "Se vuole scusarci, Signor Saeba…" Ryo guardo' l'uomo negli occhi. "No, l'accompagno." Ikuo si fermo'. "Non credo sia il caso.." "Io invece penso di si..Sono ancora la guardia del corpo di Kimi, almeno fino a questa sera…" "Non credo, Saeba..Il party e' stato annullato." "Annullato?..E come mai?.." Ikuo si avvio' verso l'ascensore "Abbiamo degli impegni pressanti all'estero. Partiremo questa sera." Ryo lo segui' "Capisco." "Accidenti…Contavo su questa festa per poter investigare meglio..Dovro' fare tutto in queste poche ore.." Penso' Ryo. Ikuo si rivolse a Ryo "Non appena Kimi stara' meglio, lei l'accompagnera' in albergo, dopodiche' tornerete qui alla Yamaguchi. Con il nostro jet andremo a Tokyo, da dove ripartiremo. " "Va bene..E la vostra destinazione sara'..?" "L'Europa. Faremo una serie di conferenze e incontri per promozione del nostro magnifico tessuto.." "Kimi mi ha detto che sarebbero partiti per il Sudamerica…E adesso come la mettiamo, caro Maki-Ikuo?" Penso' Ryo, ormai totalmente convinto che tutti quanti stessero mentendo.


Kaori era di nuovo nell'appartamento segreto all'interno della Yamaguchi; si guardava attorno, ancora senza forze, cercando di rammentare qualcosa. La sua mente era confusa..Ricordava solo dei flash, in cui era presente il volto di Ikuo, a cui si alternava l'immagine di un altro uomo, di cui non vedeva il volto. Un uomo alto, moro, che impugnava sempre una pistola. "E' pazzesco..Perche' un uomo con una pistola?..Che significa?" Kaori si prese la testa tra le mani. Quando cercava di ricordare il dolore al capo diventava insopportabile. Era cosi' stanca…
Ikuo entro' nella camera di Kaori e la trovo' ancora in quella posizione, copiose lacrime di dolore e disperazione che le rigavano il viso. "Kaori!…Amore, che ti succede?" L'uomo la sollevo' tra le braccia e la depose con cura sul letto. "Perche' quando sono tra le braccia di quest'uomo non mi sento sicura?..Eppure lui mi chiama amore…Perche'?" "Avanti Kaori..Il dottore dice che devi stare tranquilla e riposare. Devi essere in forma per la prossima settimana, altrimenti che sposa sarai?" Kaori alzo' il capo di colpo, per quanto dolente "S..Sposa?.." L'uomo le sorrise dolcemente e le prese le mani. "Si..Sarai la mia sposa..Lo vedi questo? Lo indossi da circa tre mesi.." Le indico' il solitario che portava alla mano sinistra, e lei penso' che non se ne era nemmeno accorta. "..Non ricordi, vero?..Mi dispiace.." Kaori si alzo' dal letto. "BASTA! Basta…Non ce la faccio piu'! Io non ricordo nulla, possibile che non capisci?..Mi sto scervellando da quando ho ripreso conoscenza…Non ricordo nulla, chi sei, cosa ci faccio qui..E tu mi vieni a dire che non ricordo che siamo fidanzati e che ci dobbiamo sposare…Oh!…" Una fitta dolorosa al capo le fece perdere l'equilibrio. Ikuo le fu subito accanto a sostenerla, ma lei si divincolo'. "Lasciami!…Lasciami sola..Per favore!…" "Va bene..Ti faro' dare un calmante, forse ti aiutera'..Questa sera torniamo casa." "Casa?..Ah…a Tokyo…" Kaori si sorprese…Un ricordo…"No Kaori.., La tua casa e' in Venezuela.." Kaori lo fisso'. "Non e' vero!..La mia casa e' a Tokyo..Lo..sento…" Ikuo si spazienti'. "Va bene Kaori, ora non e' il caso di litigare. Tu devi riposare e basta, intesi? Ora ti prendi un calmante e ne riparleremo quando ti sentirai meglio." L'uomo si avvicino' e le sfioro' le labbra con un bacio. Poi le accarezzo' il viso e si allontano' "A dopo."
Kaori si passo' una mano prima sulle labbra e poi sulla guancia, e all'improvviso un ricordo le squarcio' la mente. L'uomo con la pistola…Un garage semibuio…Poi piu' nulla. Kaori sospiro' e penso' "Devo fare qualcosa..Altrimenti rischio di impazzire…"

"SONO ARRABBIATISSIMA CON RYO!" Miki sbraito' nel ricevitore, e Umibozu, dall'altra parte, allontano' il proprio ricevitore. "Certo che hai un gran brutto vizio, urlare nel telefono, Miki!" "Oh..Scusa…Comunque quello e' proprio un deficiente…E' possibile che non capisca che dobbiamo parlargli assolutamente? E poi..Non si e' neanche piu' fatto vivo…Potrebbe essere successa qualsiasi cosa a Kaori, no?.." "Gia'. D'altronde, io ho fatto tutto quello che ho potuto..Quasi quasi mi facevo anche ammazzare…" "Umibozu, dobbiamo fare qualcosa noi..E da Mick, nessuna notizia? " "No, per ora nulla, sta cercando qualche modo per infiltrarsi..Per lui e' molto piu' semplice. Sa lo spagnolo, e la sua figura e' molto piu'…'discreta' della mia. "Uhm…Speriamo che lui ce la faccia…Ah, ma quando Ryo mi capita a tiro..!" "Non essere cosi' cattiva, Miki..Forse qualche buon motivo l'avra' anche.." "Si, due occhi azzurri, due gambe lunghe e due…Oh, non farmi parlare!.." "Va bene..va bene…Oh, sta arrivando Mick..Ci sentiamo dopo." "Ah, bene..Umi.." "Si?" "Mi raccomando.." Il viso duro di Umibozu si distese un poco quando sulle sue labbra comparve un sorriso impercettibile. "A dopo." E riaggancio'. Mick si avvicino' alla macchina e si appoggio' al finestrino aperto. "Allora, Mick?.." "Mah, e' stranissimo..Una parte dell'azienda e' totalmente mobilitata. Stanno partendo camion colmi di materiale, un sacco di gente..Da quello che ho capito, sembra che partano per il Sudamerica, ma non so dove di preciso…Notizie da Ryo?" "Nulla..Forse sta cercando anche lui qualcosa..Probabilmente questa sera durante il party.." "No, Umi, non ci sara' nessun party, questa sera.." "Ah no?.." "No, e questo mi sembra ancora piu' strano..Non e' normale che si prepari una festa in pompa magna e poi all'ultimo si rinunci, senza contare tutta la fretta che hanno di smantellare tutto quanto…" "Ma tutto quanto cosa?..Stanno smantellando la Yamaguchi?" "Mah..Entrare la' dentro e' praticamente impossibile senza un aiuto dall'interno..Dobbiamo solo aspettare che Ryo esca..E prima o poi lo fara', no?.." I due uomini rimasero in silenzio, seduti nella macchina di Umibozu, lo sguardo fisso al cancello secondario della Yamaguchi, da cui usciva il lungo serpente di camion e macchine.


Nel frattempo Kimi si era ripresa, e raggiunse Ryo, il quale aveva gia' recuperato la macchina dal parcheggio. "Sei pronta?.." La sollecito' Ryo. "Si..Devo aspettare anche Sarah, viene con noi.." Ryo fece un'espressione sorpresa. "Sarah?..E chi e'? " "E' la mia assistente. Tra poco ci raggiungera'." Lapidaria, Kimi non disse altro ed entro' in macchina. Ryo riconobbe subito la ragazza che li raggiunse poco dopo. "Ma questa e' la ragazza che aveva l'ufficio al posto dell'EDP…Che sciocchi..Credono che non l'abbia riconosciuta? Sicuramente la fanno venire con noi in modo che Kimi non mi riveli nulla…Credono che possa fermarmi, forse?…" Senza aggiungere altro, Ryo attese che la ragazza salisse in auto e parti'.

"Hei, Umi, ma quello e' Ryo!" Mick sveglio' di colpo Umibozu che stava sonnecchiando in machina. "Presto, seguiamoli!" "Eh?..Si..Certo.." La jeep parti' sgommando e percorse velocemente la collinetta su cui si erano appostati e che dava loro un'ottima visione su tutto il complesso della Yamaguchi. Mick continuava a seguire la mini di Ryo con il binocolo. "Sono in tre…Ryo, una bionda e una mora. Quella mora porta un'auricolare…" "Com'e' l'espressione di Ryo?" Chiese Umibozu, e Mick mise a fuoco il volto di Ryo, il quale, si volse verso di loro e fece il suo sorriso piu' ebete mostrandogli due dita in segno di vittoria. "Mah.." Disse Mick togliendo il binocolo dagli occhi e sorridendo. "Quello scemo…Sa che gli stiamo dietro.." "Meglio cosi', questa e' la volta buona che riusciamo a parlargli."



Nel frattempo a Tokyo….

"Benvenuta, Saeko, ti aspettavo con ansia…Hai scoperto qualcosa?" Miki era sdraiata sul divano, la gamba fasciata sollevata da alcuni cuscini, sorseggiava il te' che aveva preparato Kazue. Saeko era seduta su una poltrona, accanto a Kazue, e fissava pensierosa il te' fumante nella tazza. "Beh, indubbiamente c'e' qualcosa che bolle in pentola, ma nemmeno noi abbiamo notizie precise. Il nostro centro di osservazione delle telecomunicazioni ha rivelato uno strano scambio di informazioni tra Osaka e il Venezuela. Abbiamo parlato con tutti i nostri informatori e pare che ci sia fermento proprio in quel paese, come se stessero mettendo le basi per un traffico diretto dal Sudamerica. Quando stavamo per rintracciare i punti di trasmissione pero', ogni collegamento e' saltato, come se se ne fossero accorti…Non ce l'abbiamo fatta…Pero' anche la Polizia del paese e' allertata, ci stiamo aiutando, e questo e' sicuramente positivo…" Miki annui'. "E di Kaori..Nessuna notizia?…" "No..Abbiamo fatto circolare foto di Kaori, ma per ora nulla..Ah, e per quanto concerne quel Niko..Pare che sia il fratello di Kimi Noda, l'ingegnere chimico che lavora per la Yamaguchi. E' medico, ed e' pulito…E' qui per un convegno..Mi piacerebbe pensare che sia un caso che abbia conosciuto Kaori, ma non credo.." Miki strinse le mani attorno alla tazzina. "Infatti. A Kaori ha detto che era un uomo d'affari, a Tokyo per lavoro…La storia della fidanzata minacciosa e' una palla..Sicuramente per attirare Kaori nella trappola…Ma cosa c'entrano con gli Yamaguchi?.." Saeko accavallo' le lunghe gambe. "I motivi possono essere infiniti..La Yamaguchi e' si' un'azienda tessile, ma tratta molto anche di chimica..Nessuno nega che potrebbero fungere da base in Giappone di un gruppo di trafficanti che vogliono impiantare la produzione qui…" "E' vero…La Polizia non puo' intervenire in qualche modo? Anche solo con un'azione di disturbo…" "Gia' fatto..E pare che in Yamaguchi ci siano le grandi manovre…E' difficile entrare senza un mandato che abbia senso…E per ora le nostre sono solo supposizioni.." Miki si agito', sempre piu' preoccupata. "Devo avvertire Umibozu..E se Kaori fosse la' dentro?.." "Magari Ryo lo sa e sta cercando di liberarla.." Aggiunse Kazue. "Non credo. Quando ho sentito Umi, mi ha detto che era tranquillo e serafico…Se sapesse che Kaori e' in mano a quegli uomini, non sarebbe per nulla tranquillo..Devo chiamare subito Umibozu e Mick!" E allungo' la mano verso il telefono.

"MIKI, CHE DICI?" Umibozu freno' di colpo, e Mick quasi ando' a sbattere contro il parabrezza. "Umi che cavolo fai?..Vuoi uccidermi?.." "Sta' zitto Mick.." "Hei, perche' non metti il viva-voce almeno sento anch'io?.." Aggiunse poi Mick massaggiandosi un polso. Umibozu ripose il telefono e inseri' il viva-voce. "Dicevi, Miki?" "E' arrivata Saeko, e quello che mi ha riferito mi sembra piuttosto grave…"



Ryo e le ragazze andarono direttamente in hotel. Quando Ryo segui' Kimi verso la sua camera, Sarah, che finora non aveva proferito parola, gli si paro' di fronte e gli disse in tono che non ammetteva repliche "D'ora in poi pensero' io a lei, Signor Saeba. Grazie per la sua collaborazione. La Yamaguchi Textiles regolera' quanto dovutole nei tempi concordati. Addio." E si volto' lasciando Ryo immobile e perplesso. "Mah…Che cavolo..Mi hanno liquidato in molte, ma cosi' non mi e' mai successo…Hei, aspetta un attimo!.." Ryo segui' la ragazza che si volto', infastidita, premette un pulsante dell'ascensore e le porte si richiusero senza permettere a Ryo di salirvi. "Oh, questa poi!..E guarda che io gli ordini non li prendo da nessuno, CAPITO?!?" Urlo' infine Ryo, dando un pugno alle porte dell'ascensore.

"Hei, pollo, cosa fai, adesso te la prendi anche con gli ascensori?" Ryo si volse di scatto, e vide Mick e Umi avanzare nel corridoio. "Ah, siete voi…Sono appena stato scaricato da una ragazzina che crede di essere Rambo…Non ci sono piu' le donne di una volta.." Umibozu incrocio' le braccia al petto e con un'espressione scocciata lo rimprovero' "Certo, e tu ti preoccupi sempre di quelle sbagliate, vero?…" "Eh?..Che vuoi dire..?" Mick si frappose tra i due, gia' in atteggiamento bellicoso. "Dai ragazzi, non e' il momento ora.." Poi afferro' Ryo per un braccio e lo porto' verso le scale di sicurezza "..Vieni Ryo, c'e' qualcosa che devi sapere.." "Mah..Un attimo, Mick, vengo..!"

"KAORI NON E' RIENTRATA DA DUE GIORNI? MA DICO SIETE IMPAZZITI? PERCHE' NON ME LO AVETE DETTO SUBITO?!?" Ryo, fuori di se', si era scagliato contro Mick, e Umibozu a fatica riusci' a staccarlo da lui e a bloccare la sua furia. "Vedi di smetterla, Ryo, o ti addormento…" Gli sibilo' Umibozu in un orecchio. Ryo si calmo' subito. "Ok..Ok..Sono calmo.." Umibozu lo lascio' andare e lui si appoggio' alla finestra. Sferro' un pugno contro il muro. "Abbiamo cercato piu' volte di metterci in contatto con te..Ti ho anche lasciato un messaggio in albergo..Tu non hai mai risposto.." Disse poi Mick. "Messaggio?…Quale messaggio?..Io non l'ho ricevuto…Maledetti! Era tutto calcolato..Ecco perche' non mi hanno fatto nulla…Avevano gia' Kaori…" Mormoro' Ryo, ripensando agli ultimi avvenimenti. "Ma cosa possono volere da lei?..Se sono quelli dell'Unione, cosa cercano da Kaori?.." Ryo si sedette sui gradini delle scale, la testa tra le mani. "Che imbecille sono stato…Kaori…" Di colpo si alzo', gli occhi sgranati, "AH!..QUELLA DONNA…L'ALTRA NOTTE…ERA…LEI..ERA KAORI!!"
Umibozu e Mick si guardarono, attoniti. "Ryo, di che stai parlando?.." Mick gli si avvicino'. "L'altra notte, mentre cercavo di entrare in quella stanza dei computers, ho visto trasportare due persone..Erano svenuti, un uomo e una donna…Era buio, non ho potuto vedere chi fossero.." "Un uomo e una donna?..Ma allora potrebbero essere Kaori e quel Niko.." Ryo aggrotto' la fronte. "Niko?..Niko Noda?" "Si', e' lui il cliente che Kaori doveva proteggere…Ma se e' dalla loro parte, perche' e' stato addormentato?.." Mick si massaggiava la mascella, ancora dolente per il pugno di Ryo. "Io comincio a perdere il filo.." "Devo andare subito alla Yamaguchi..Ma prima voglio sapere la verita' da Kimi..Ormai non puo' piu' nasconderla.." Ryo frugo' nelle tasche della giacca..Mick, fammi un favore, porta queste fiale dal Professore e falle analizzare, di sicuro trovera' qualcosa di interessante!" E porse all'amico le fiale che aveva sottratto dall'ambulatorio. Poi si rivolse a Umibozu "E tu cosa fai?..Vieni con me?" Umibozu lo guardo' un istante, poi gli sorrise sornione: "Certo…He!He!" "Hei ragazzi, e io non posso venire alla festa?" Ryo e Umibozu si voltarono verso Mick. Ryo Torno' verso di lui e fece finta di dargli un pugno. "Grazie Mick…Ma quella roba deve essere analizzata con cura..E' molto importante…E quando il Professore avra' finito il suo lavoro, capirai perche'.." Mick, abbasso' lo sguardo, poi lo rialzo' e sul suo viso si ridipinse il solito sguardo scanzonato. "Ho capito, Ryo..Non ti preoccupare, con me sono al sicuro..E mi raccomando, voi due..fate i bravi..Ci sentiamo." Ryo gli lancio' le chiavi della Mini, che Mick afferro', poi senza dire altro si allontano'.
Ryo e Umibozu restarono ancora per qualche istante a guardare l'amico che si allontanava, poi Ryo si volto' verso Umibozu "Pronti?.." "Via!" E corsero verso la stanza di Kimi.

"Kaori?…Kaori mi senti?…Forza amore, dobbiamo partire…" Kaori si senti' sfiorare il volto, e apri' gli occhi. "Uhm?..Partire?…Per dove?.." "Stai bene, Kaori?" Il volto di Ikuo era chino su di lei, e sembrava seriamente preoccupato. "Si..Si..Dove dobbiamo andare?" "Andiamo a casa, amore mio..Finalmente!" Kaori si alzo' a sedere. "A casa?…Ma quale casa?..Io non vado da nessuna parte…Io non voglio andare via da qui…Ma perche'?..Perche'?.." Kaori si porto' di nuovo le mani al capo. "Kaori?..Forza, dobbiamo andare all'aeroporto.." "NO!..Io non vengo con te…Io non vado da nessuna parte, finche' tu non mi dici tutto, capito?" Lo sguardo di Ikuo muto' completamente. Si avvicino' di nuovo alla ragazza, la prese per le spalle e la fece alzare, senza molti complimenti. "Tu adesso farai quello che dico..Intesi?.." "Oh?…" Kaori chiuse gli occhi. "Mi gira la testa…" Mormoro' poi.."Oh..Scusa…Scusami..Io…Ora..Non c'e' tempo per parlare. Devi seguirmi Kaori, quando saremo a casa ti spieghero' tutto. Ora non c'e' tempo…" Poi le alzo' il viso e la bacio'. "Ti prego…" "Nulla…Non sento nulla…Se io amassi quest'uomo come amo…AH! Chi?…Ti prego fammi ricordare!..AH! La mia testa!…" Kaori si accascio' a terra, svenuta. Ikuo la raccolse e la prese tra le braccia, mentre nella stanza entrava Sam. "Hei Ikuo, non ti sembra di esserti impersonato un po' troppo nel personaggio del fidanzatino innamorato?.." Gli disse l'uomo in tono scettico. Ikuo guardo' Kaori che svenuta, era tra le sue braccia…"Eh, caro Sam…Con questo bocciolo di rosa, chiunque ci prenderebbe gusto…Si, si, posso dire che non mi dispiacerebbe…Comunque sia, vedremo. Intanto, per fortuna e' svenuta. Avrebbe fatto molta resistenza a partire. Quando saremo a casa dovremo darle un'altra dose di C-600; non e' ancora malleabile, secondo me sta gia' ricordando.." "Mah, io ti consiglierei di starle alla larga..Le donne sono sempre pericolose, e anche i boccioli di rosa hanno un sacco di spine…" "Sam, occupati dei bagagli…E da quando in qua esci con queste espressioni poetiche?…Ha!Ha!Ha! " Ikuo usci' dalla stanza e percorse velocemente il corridoio che andava all'uscita secondaria. Sam lo fisso' in silenzio.

Ikuo percorse lo stretto corridoio che portava a una porta nascosta che a sua volta dava alla rimessa. Depose Kaori in una limousine dai vetri fume', affidandola alle cure di una donna membro delle sue guardie. "Ria, te l'affido. E' la mia principessa, ma devi tenerla sotto stretto controllo, OK?" "Si capo, non si preoccupi.." "Bene, ci vediamo all'aeroporto." Ikuo rimase a guardare la macchina allontanarsi, poi si uni' ai suoi uomini per gli ultimi preparativi.


La corsa alla camera di Kimi fu brevissima, ma i due amici trovarono un'amara sorpresa: di Kimi non vi era traccia. Ryo frugo' dappertutto, invano. "Maledizione! Quella Sarah…" "Sarah?" Chiese Umibozu sorpreso. "Si..Quella mora che mi hanno messo alle costole per evitare che parlassi con Kimi…" Ryo si avvicino' allo specchio accanto all'ingresso, e rivolgendosi alla sua figura disse "Accidenti Saeba, non ne infili una giusta in questi giorni…" "E' una al soldo della Yamaguchi?" "Si…Credo." "E ora che si fa?" Ryo guardo' pensoso dalla finestra. "Beh, cosa vuoi fare…Andiamo a recuperare Kaori!" "E dove?" "Avanti Umi, perdi un po' i colpi, eh, vecchio mio? Ma alla Yamaguchi, naturalmente!" E si avvio' di corsa verso l'ascensore. Umibozu lo segui' "Ma cosa credi, che ce la potremo fare noi due soli? Ci saranno almeno mille uomini la' dentro!" Sempre correndo, Ryo fece un sorriso amaro. "No, Umi, se e' come penso, e' gia' tanto se quando arriviamo alla Yamaguchi i muri di quell'azienda siano ancora in piedi…Temo che questa volta City Hunter debba prepararsi a incassare un bel colpo…"


Alla Yamaguchi Textiles era tornata la calma. "Sam, a che punto siamo?" "Tutto a posto, Ikuo, quello e' l'ultimo carico…La ragazza?" "E' gia' partita, E' in buone mani, con Ria.." "Uhm" Sam si appoggio' al muro, le braccia conserte sul grande petto. "Pensi che Saeba stia arrivando?" Ikuo guardo' verso il sole, ormai al tramonto. "Penso proprio di si..Ormai avra' potuto parlare con i suoi.." "Io mi chiedo ancora perche' non hai voluto prenderlo quando era qui..Che senso ha?" Gli angoli della bocca di Ikuo si curvarono in una specie di sorriso. "Perche' mi sembrava troppo facile..L'ho trovato molto cambiato..Negli occhi non ha piu' quella luce…Quella fiamma che bruciava quando combatteva…Cosa dici Sam, che si sia troppo ..Civilizzato?.." "Uhm… Non lo vuoi affrontare qui…Lo vuoi riportare in Sudamerica..Perche'?" Ikuo tacque per alcuni secondi, ammirando il tramonto che ormai aveva tinto il cielo con i colori del fuoco. "Perche' quell'uomo, al di la' dell'essere un nemico eccellente, potrebbe essere anche un alleato formidabile…Ecco perche'…Lo voglio cuocere a puntino..E poi lo faro' passare dalla nostra parte.." "Ma Ikuo..Non ci e' riuscito neanche Kaibara…" "E' vero, ma qui lui era nel suo ambiente..Con i suoi amici..Con Kaori.. Laggiu' sara' solo con i suoi ricordi..E il suo tormento! Ha!Ha!Ha!" Sam si mosse, a disagio. "Mah..Saro' poco cerebrale, ma secondo me questa storia di Kaori non ti portera' lontano..Anzi. Quella donna e' troppo positiva…" Ikuo smise di ridere di colpo. "E non ti buttare giu', Sam..vedi che non e' vero che sei poco cerebrale?..Hai ragione su Kaori…Ha uno strano effetto anche su di me..E' quello che mi attrae maggiormente…" Sam si scosto' da muro e si calco' in testa il cappellino a visiera in stile militare. "Mah…Se lo dici tu.. Ma tornando a Saeba, come pensi di farlo venire da noi?" Ikuo si incammino' verso la limousine che lo aspettava con il motore acceso "Gli ho lasciato un messaggino..Sai Sam, vorrei vedere la sua espressione quando lo vedra'…Ha!Ha!Ha! Tu rimani qui, e fammi sapere cosa succede. Potrai raggiungermi domattina…"

"Ryo, forse e' il caso che tu rallenti un po'.." Per la prima volta il vita sua, Umibozu aveva paura a bordo della sua jeep. Ryo guidava come un forsennato, disseminando terrore per le strade. "Ryo..Cosi' ci farai seguire dalla polizia..Forse e' meglio che guidi io.." Ma Ryo non lo sentiva. " Accidenti a me!..Ma come ho fatto a essere cosi' ingenuo?..Hanno fatto di tutto per isolare Kaori…Maledetti!..E quell'Ikuo o Maki… Perche' ha due nomi?…Chi e' veramente?.." All'ennesimo semaforo che Ryo passo' con il rosso, Umibozu non ce la fece piu'. "E NOOOO..ADESSO BASTA!" Con un braccio tenne a bada Ryo, mentre con l'altro cerco' di riprendere possesso del volante. "Se non la pianti da solo, ci penso io..CAPITO?!" Con uno stridore di freni incredibile, la jeep si fermo' prima di una curva molto pericolosa. "Ma che fai Umi..Vuoi farci schiantare contro un palo? " "AH…IO, EH??" "E NON URLARE, NON SONO MICA SORDO!" " Gia'..Tu sei solo pazzo..Avanti scendi, ora guido io..Non so se mai ne usciremo, ma almeno alla Yamaguchi vorrei arrivarci vivo.." Ancora perso nei propri pensieri, Ryo si scanso' docilmente, e Umibozu riprese il volante, guidando si' velocemente, ma molto piu' cauto.

Il viaggio sino alla societa' fu breve, e quando arrivarono alla collinetta dove Umibozu si era gia' appostato quel giorno, notarono che all'interno dell'azienda sembrava tutto normale. "Che ne pensi?" Disse Umibozu, mentre Ryo guardava attraverso il binocolo. "Sembra che non sia accaduto nulla..Una normale giornata di lavoro e' terminata, gli impiegati se ne sono andati..Si vedono solo le guardie che fanno quello che sembra un normale giro d'ispezione… Non c'e' neanche una luce accesa…" "Beh..Te lo aspettavi, no?" "Gia'…Pero' mi sembra strano che se ne siano andati senza lasciare nulla per me…" Ryo scese dall'auto "Io vado!" "Hei, vuoi andare da solo?" Ryo si volto' verso Umibozu. "Penso che non vi sia nulla di pericoloso..Ma se vuoi venire.." "He!He!..Lo sai che quando c'e' da divertirsi non mi tiro mai indietro!…" Disse Umibozu, sfoderando la sua pistola e controllando il caricatore. Ryo abbozzo' un sorrisino teso poi, mano in tasca, si avvio' giu' per la collinetta.

All'ingresso nessuno li fermo', anzi, una guardia gli indico' di rivolgersi al collega della sala riunioni. Umibozu lo guardo' stranito, ma Ryo prosegui' senza batter ciglio. "Hei Ryo..Mah..Ti sembra normale?…" Ryo non gli rispose, tutti i suoi sensi erano gia' proiettati verso quella sala riunioni, e prosegui' imperterrito. Umibozu si fermo' un istante, si gratto' la testa indeciso e poi gli trotterello' dietro fino a raggiungerlo, guardandosi attorno con circospezione.
Entrati nella hall, la guardia indico' loro la sala riunioni. "La stavamo aspettando, Signor Saeba..Prego." Ryo e il sempre piu' esterrefatto Umibozu entrarono nella sala riunioni, da cui era scomparso il grande tavolo delle trattative, rimpiazzato da un mega schermo sotto il quale lampeggiavano i led di un videoregistratore in stand-by. Vi fu uno leggero scatto alle loro spalle, e Umibozu si giro' subito, la pistola in mano: la guardia aveva chiuso piano la porta della sala.
Ryo si avvicino' lentamente al telecomando del videoregistratore e premette il tasto play. Le luci della sala si abbassarono, e il monitor prese vita.
"Buonasera, Signor Saeba…" La prima immagine fu quella di Ikuo, seduto su a quella che sembrava la scrivania del suo studio. "E' un peccato che non ci si sia salutati come si deve, ma capira'…Gli affari sono affari…" "E questo chi e'?" Chiese Umibozu. Ma Ryo non rispose. "Sicuramente si stara' chiedendo il perche' di tutta questa messa in scena..Vero?…" L'uomo fece una pausa ad effetto, poi prosegui' "Un po' di pazienza, amico mio…Un po' di pazienza…" L'immagine cambio' repentinamente, fissandosi sul primo piano di una formula chimica. La voce di Ikuo riprese, fuori campo. "Ecco, amico mio, il perche'.." Alla vista della formula, Ryo strinse i pugni violentemente e mormoro' "Maledetto!" "La riconosci, vero?…Vedi, Ryo, ai vecchi tempi questa formula per noi era l'unica salvezza, ricordi? Shin..Il vecchio, saggio Shin…Aveva fatto un capolavoro…" Sullo schermo apparve una foto sbiadita di Shin Kaibara. Ryo fece un passo indietro, come se avesse ricevuto un pugno nello stomaco. Anche Umibozu si sorprese "AH!..Ma chi e' questo maledetto?…" L'uomo sentiva le emozioni di Ryo, gli sembrava di provarle sulla propria pelle. Il filmato prosegui' "..Ma poi il vecchio Shin si e' ricreduto…Pensava che la Polvere degli Angeli non potesse aiutare la causa dell'Unione....E ha distrutto la formula originale! Fortunatamente io avevo proseguito con gli studi, e avevo messo a punto un altro composto, il
C-600, un'arma micidiale…Sapessi Ryo..E' praticamente perfetta!…" La voce di Ikuo era diventata suadente. "Ma torniamo a Shin..Voleva far diventare l'Unione…Un..'ente benefico'…Stolto!..Poi, grazie al C-600, riuscii a…'Convincerlo'..He!He!He!.." Dopo una risatina a mezza bocca, Ikuo prosegui' "Volle a tutti i costi venire da te..Diceva che tu saresti tornato…Che poi saremmo diventati..invincibili!…Che pazzo era…" Ryo era a bocca aperta. "Beh..il resto e' storia…" Le immagini focalizzarono ancora su Ikuo, ora seduto in una poltrona di quello che sembrava un salotto. "Pero', Ryo…He! C'e' sempre un pero'…Nonostante avessi 'fatto rinsavire' Kaibara non sono mai piu' riuscito a mettere le mani sulla formula della Polvere degli Angeli..Kaibara mi ha detto che solo un'altra persona al mondo la sapeva, oltre a lui…E quella persona sei tu, vero Ryo?.." Il video mostro' un primo piano dell'uomo che, seduto con i gomiti sulle ginocchia e le mani raccolte sotto il mento, fissava la telecamera, e sembrava che stesse fissando Ryo dritto negli occhi. "Voglio quella formula, Ryo…Il prima possibile…" "Ma questo qui e' proprio matto…" Mormoro' Umibozu, che stentava ancora a credere alla proprie orecchie. Ryo invece non disse nulla; pietrificato, fissava lo schermo. "Lo so..Lo so a cosa stai pensando Ryo…Ma, come potevi immaginare, diciamo che mi sono assicurato un..'pegno'..E che bel pegno, mio caro…" Poi Ikuo volto' il capo verso sinistra e sorrise. "Ah..Amore mio, ti aspettavo…Forza vieni qui da me, non fare la timida…" Ryo sgrano' gli occhi, presagendo quello che avrebbe visto di li' a poco. La telecamera allargo' l'inquadratura, e dalla sinistra del teleschermo apparve Kaori. Il capo chino, la pelle diafana, si avvicino' lentamente all'uomo, il quale la abbraccio' possessivamente. "Mah…Kaori?..Ryo…Ma quella e' proprio Kaori?…" Umibozu si era avvicinato a Ryo e lo stava scuotendo, ma quando vide l'espressione del ragazzo si blocco'. "Ryo…" Ryo inizio' a tremare…Madido di sudore, una vena alla tempia che pulsava come impazzita. Davanti ai suoi occhi le immagini del suo passato si sovrapponevano a quelle del video davanti a lui. Ma la cosa che scateno' la sua furia fu il bacio che Ikuo diede a Kaori..Un bacio cattivo, violento, che sopraffece la ragazza e la spavento'. Ikuo abbraccio' di nuovo Kaori, posandole il capo sulla propria spalla, poi si volto' verso la telecamera e con un ghigno cattivo mormoro' "Non si puo' ma dire quanto si tenga a una persona, finche' non la si perde…E tu ne sai qualcosa, vero? …Ti aspetto Ryo....A presto…" E facendo l'occhiolino alla telecamera, sollevo' di nuovo il viso di Kaori. "AAAAAAARGGHHH!" Con un urlo disumano Ryo alzo i pugni verso il cielo e si avvento' sullo schermo. Prontamente Umibozu lo trattenne. "Che fai?, vuoi ucciderti?" Ma Ryo non lo ascolto'. Con sempre maggiore furia Ryo cerco' di divincolarsi, finche' Umibozu gli diede un sonoro ceffone che sembro' ridargli un minimo di lucidita'. A terra, ansimante, Ryo si porto' le mani al viso, come per nascondere ai suoi occhi la verita'. Poi si sollevo' in ginocchio. Capo chino, gli occhi sbarrati, prese a mormorare "Ho fallito..Tutto..e'..perduto…Perdonami Kaori…Perdonami…E' tutta colpa mia…La mia…Kaori…" Umi corse a spegnere il registratore, che aveva ripreso a trasmettere le immagini di Ikuo e Kaori abbracciati, come in una lenta tortura. Poi torno' verso Ryo. Lo sollevo', ma il ragazzo sembrava una bambola di pezza. Dell'uomo vigoroso e temerario non vi era piu' traccia. "Avanti Ryo…Non e' vero…E' solo un fotomontaggio…Ryo..Ryo avanti torna in te.." Ryo alzo' gli occhi, in un'espressione che tocco' Umibozu nel profondo. "Avanti Ryo, ora basta! Devi reagire…" "Ma non capisci, Umibozu…" Ryo ricomincio' a parlare, in un flebile lamento. "..Non capisci…Non riusciro' mai a liberarmi di loro…Mi perseguitano…Quel veleno mortale e' un fantasma che mi segue ovunque..E mi porta via tutte le persone che mi sono piu' care…Io…Io non ce la faccio…" Sembrava che la stanchezza di una vita vissuta in mezzo alla violenza e alla cattiveria si fosse rovesciata di colpo sulle forti spalle di Ryo, il quale, ora ricurvo su se' stesso, si era appoggiato al muro della sala. Umibozu gli si avvicino' e lo prese per le spalle. "E questo che significa, che vuoi mollare? Proprio ora?..Ora che potresti rifarti una vita al fianco di una donna speciale quale e' Kaori, con degli amici che ti vogliono bene e a cui tu tieni?…Avrebbe senso ora Ryo?.." Ryo guardo' Umibozu, e si stupi' quando l'uomo tolse gli occhiali da sole che gli celavano gli occhi. Per la prima volta riusci' a vedere da vicino i suoi occhi, in quel momento tristi e preoccupati. Un angolo della bocca di Ryo si sollevo' in un triste sorriso. "Gia'…" "Beh, in questo caso, se non ci vuoi andare tu a recuperare Kaori, ci penseremo io e Mick, non ti preoccupare…Ora corro all'aeroporto, forse staranno per partire.." Umibozu gli volto' le spalle e si diresse verso la porta che dava all'ingresso. Poi si volto' verso il muro dove aveva lasciato Ryo, attendendo la sua reazione, ma non lo vide piu'. "Ma…Dove sei?.." volto' quindi lo guardo verso il megaschermo, e vide che Ryo aveva recuperato la videocassetta dall'apparecchio. "Ah…Ma lascia perdere quella robaccia…" "No…Puo' sempre servire.." I due si fronteggiarono per qualche istante, poi Umibozu disse: "Allora verrai?" Dopo qualche secondo di tensione, Ryo rispose serio: "Potrei mai lasciare la mia donna nelle mani di quel bastardo?.." Umibozu sorrise come non aveva mai fatto, poi passo' un braccio attorno alle spalle dell'amico e insieme si diressero all'uscita, ignorando le guardie che li osservavano sorpresi.

Dalla stanza accanto alla sala riunioni, a mezzo di un impianto a circuito chiuso, Sam aveva assistito a tutta la scena. Estrasse poi il telefono cellulare e compose un numero. Dopo qualche squillo, rispose Ikuo. "Sono Sam…" "Allora?…Ti sei divertito?..Si e' scomposto il nostro amico, eh?" "Beh, scomposto non mi sembra il termine piu' adatto… Comunque si, molto." "Bene…Allora ci raggiungi domani?" "Si, ma ora dove siete? "Siamo vicini all'aeroporto..Perche' " "Beh, ti consiglierei di fare il prima possibile..Stanno arrivando.." Ikuo smise la sua aria pacata e superiore. "Stanno?.." "Si, c'e' anche Umibozu.." "Uhm… Sam, non voglio alzare troppa polvere qui..Cerca di fermarli.." "Sam si avvicino' alla finestra, e vide i fari della macchina di Umibozu percorrere a grande velocita' la collina, in direzione dell'aeroporto. "Troppo tardi, stanno gia' arrivando. " "Ok, ci sentiamo…" Ikuo chiuse la comunicazione per comporre subito un altro numero. Attese qualche squillo, ma non vi fu risposta. "Ma che succede, perche' non risponde?…" Compose un altro numero, e in questo caso la risposta fu subitanea. "Mark?..Sono io…Ma dove diavolo e' finita Ria? .." "Ah..Capo…Ecco, abbiamo dei problemi…" Ikuo allontano' il telefono dall'orecchio, perche' senti' un frastuono incredibile, urla, colpi di mitragliatrice e qualcosa che sembrava il rumore di una mazza… " Sorpreso, l'uomo guardo' il telefono, poi lo riporto' all'orecchio. "Mark..Ma che succede?..MARK!" Senti' ancora dei rumori accompagnati da urla disumane, poi Mark recupero' il telefono "Capo, qui' e' il finimondo!…" "Ma vuoi dirmi che cavolo sta succedendo?!?" "Quella donna…E'…E'..Impazzita!..Sta picchiando tutti con dei martelli giganteschi…SI SALVI CHI PUO'!!! " Sempre piu' confuso, Ikuo urlo' degli ordini a Mark, ma senza avere risposta. Getto' via il telefono, si sporse quindi verso l'autista e gli ordino' di accelerare, poi si riaccomodo' pensoso nel morbido sedile dell'auto "Kaori..Impazzita?.."


Questa volta Umibozu lascio' guidare Ryo, e con tanta pazienza cerco' di limitare i danni puntando saldamente mani e piedi per non essere sbalzato fuori dall'auto. Ryo guidava come un razzo, ma era molto piu' concentrato di prima. Umibozu lo guardo' di sottecchi, il volto imperscrutabile. Poi Ryo mormoro' "Umibozu…" "Uhm?" "…Grazie."


Intanto, a Tokyo…

"Heila', Professore, come sta?" Mick, baldanzoso come sempre, aveva raggiunto la grande casa del Professore. "Ciao, figliolo…Eh…Con un po' di acciacchi…Cosa vuoi, e' la gioventu' He!He! .." Lo sguardo dell'uomo si poso' serio sul volto del ragazzo. "Tu piuttosto..Mi sembra che ti sia ripreso molto bene…" Mick appoggio' i pugni ai fianchi e inspiro' profondamente per mostrare il suo petto possente, ridendo. "Benissimo, direi…Guardi un po' qui…He!He!" Il Professore fece accomodare Mick nel salotto, silenzioso e accogliente come sempre. Il ragazzo si guardo' attorno, un leggero sorriso sulle labbra. "È bello tornare qui…Non riusciro' mai a sdebitarmi con lei, Professore…" Il volto segnato dell'uomo si distese in un'espressione benevola. "Avanti, Mick…Ormai e' passato…" "Gia'…Ma se non fosse stato per lei, io sarei gia' morto.." L'uomo si alzo' e, con l'aiuto dell'immancabile bastone, si avvicino' alla finestra che dava sullo splendido giardino della casa. "È accaduto qualcosa, vero?.." Mick si alzo' e lo raggiunse alla grande portafinestra. "Si…" E gli racconto' per sommi capi tutto quello che era accaduto negli ultimi due giorni. Poi estrasse dalla tasca le due fiale che gli aveva consegnato Ryo e le porse all'uomo. "Queste sono le fiale che ha sottratto Ryo…Ha detto che solo lei avrebbe potuto capire.." L'uomo rimase per qualche istante a osservare le due fiale nel palmo della mano di Mick. Poi le prese e le mise nella tasca del suo camice. "Uhm…Va bene, domani le studiero' " Poi lo guardo' con occhio furbo. "Mick, hai gia' cenato?…O forse Kazue ti sta aspettando?…" Mick sorrise. "No, Professore, non ho cenato, e Kazue mi stara' sicuramente aspettando…Tengo valido l'invito per la prossima volta, OK?" L'uomo gli si avvicino' e gli diede un colpetto sulla spalla. "Va', ragazzo mio…E mi raccomando, una fanciulla cosi' bella non si deve lasciare sola per troppo tempo! Hi!Hi!Hi!" "Sempre il solito, eh, Professore?" Mick lo saluto' e si allontano' per il sentiero lungo il giardino curatissimo. Poi si volto' verso l'uomo che lo guardava dalla porta di casa. "Per quelle fiale…." L'uomo sorrise. "Non ti preoccupare, ti faro' sapere al piu' presto!"



La corsa all'aeroporto fu effettivamente breve, e Umibozu tiro' un respiro di sollievo quando Ryo fermo' la jeep davanti al muro di cinta. Ma non aveva fatto bene i suoi calcoli, perche' appena sceso dall'auto non riusci' a trattenere Ryo.."FERMO! Che fai?" Ryo sgommo' e sfondo' con la jeep le fitte reti di protezione. "Groan…Non ci posso credere…" Ryo si volto' e lo chiamo': "Avanti Umi, che aspetti?" "Ma tu stai proprio dando i numeri, sai? Oh!..La mia macchina!… " "E non ti lamentare…Avrei potuto fare lo stesso..Con te a bordo!" Umibozu risali' e con un colpo abbasso' quel che rimaneva dell'intelaiatura del parabrezza "Sei un delinquente..Ma non pensare di farla franca, mi rimborserai tutto quanto! " "Seee..Seee.. Lo so…Come i piatti, i tavoli e le sedie…" Atterrito, Umibozu si strinse nelle spalle e mormoro': "Eeeh…L'ho sempre detto a Miki che tu per me eri un investimento sbagliato…" Poi i due si guardarono e scoppiarono in una sonora risata liberatoria.


Il terminal dei jet privati era a soqquadro. A terra c'erano armi, munizioni, vetri e..martelli di varie dimensioni, era una scena apocalittica. Al centro della sala, una mano ancora sul martello piu' grande, troneggiava Kaori seduta su un cumulo di..corpi che avevano assaggiato la forza dei sui "martelli". Kaori ansimava ancora, uno sguardo diabolico negli occhi. In un angolo, alcuni uomini di Ikuo si interrogavano sul da farsi, finche' giunse Ria. "Ma che e' successo?.." La donna si guardo' attorno, sbalordita. Le si avvicino' poi una delle guardie "Ha visto?…E' stato incredibile…" "Mah..Mi sono allontanata per cinque minuti…Come e' possibile che abbia fatto tutto questo? " "Ah, non me lo chieda…Io so solo che voglia andarmene..Ne ho piene le scatole di questa vita! " "Ma che stai dicendo!..Avanti, andate a prenderla, dobbiamo salire sul jet.." Il tono perentorio di Ria non ebbe alcun effetto, anzi, le guardie le si rivoltarono contro "Sta scherzando?…" "Si..Ci vada lei, che e' tanto brava!" "Noi ci teniamo alla pelle!" Sarah era sempre piu' allibita. "Mah…Siete dei vigliacchi!..Vigliacchi e incapaci! Vi fate mettere sotto da una donna…" "Chi, quella una donna?.." Quelle parole ebbero un ulteriore effetto scatenante su Kaori, che riprese il martello e si avvento' contro gli uomini. "KAORI!" La voce di Ikuo la blocco'. Una smorfia di dolore le altero' il viso, e si accascio' a terra tenendosi il capo tra le mani. Ikuo corse da lei, la sollevo' tra le braccia e si allontano' dal terminal. "Oh…Ma che e' successo?.." Mormoro' qualche momento piu' tardi, ancora tra le braccia di Ikuo. "Nulla, amore, nulla… Rilassati, ora ci sono qua io." E le sfioro' la fronte con le labbra. "Ma..Mi sento cosi' strana…Ho un mal di testa terribile.." "Non ci pensare, tra poco saremo a casa…" Kaori si lascio' andare alla voce suadente di Ikuo "A casa…"

Ryo e Umibozu si avvicinarono il piu' possibile alle piste con l'auto, poi l'abbandonarono e proseguirono a piedi, coperti dall'oscurita'. Corsero a perdifiato tra i vari hangar, finche' giunsero al terminal dei voli privati. "Oddio…Ma che e' successo qui?" Ryo sgrano' gli occhi, grattandosi la testa con una mano, perche' sapeva benissimo quale fosse la risposta... "He!..Temo che questo porti la firma di Kaori…Ha!Ha!" Rise Umibozu. Poi sentirono i motori di un jet accelerare. Ryo si volse e vide l'aereo sulla pista. "SONO LORO! Presto Umi!" Corsero ancora verso il jet che pero' stava gia' rullando in posizione. Quando entrarono nella pista, gli uomini di Ikuo incominciarono a sparare, e Umibozu si occupo' di loro: Ryo non vedeva altro che il jet. Incomincio' a sparare. Correva, correva, ma l'aereo si allontanava inesorabilmente. Totalmente concentrato a raggiungere l'aereo, Ryo non si accorse di alcuni uomini che lo stavano seguendo nel buio finche' questi iniziarono a sparargli. Uno di loro lo feri' al braccio sinistro. Ryo si volse nella loro direzione e sparo' all'impazzata, eliminandoli. Una furia cieca si era impossessato di lui. Poi riprese a correre verso l'aereo, che ormai aveva preso velocita', finche' si stacco' dalla pista e prese quota. "No….No….NOOOOOOO! KAORIIIIII!" Senza fiato ne' munizioni, Ryo si fermo' in mezzo alla pista. Vide il jet librarsi nel cielo stellato ed ebbe l'assurda impressione che le luci di segnalazione che brillavano intermittenti si prendessero gioco di lui e del suo dolore. Fece ancora qualche passo, e cerco' di allungare una mano per afferrare l'aereo che ormai era solo una stella piu' luminosa delle altre. Mentre un dolore sordo si faceva strada per la prima volta nel cuore penso': "Ti trovero', Kaori…Fosse l'ultima cosa che faccio in questo mondo…..".


FINE PRIMA PARTE