Il demone e le carte maledette


Prologo




"Lo sento.
Finalmente il momento è arrivato. È qui, qui da me.
Ho atteso anni ed anni, unicamente per questa roccia, fuso con la dura e fredda pietra,
costretto a respirare la gelida aria che mi ha torturato i polmoni, la candida neve che è caduta intermittente durante la stagione più fredda e che mi ha brutalmente perforato lenta ma inesorabile la pelle, costretto a subire ogni singolo organismo vivente che vive su questa montagna, che ha vissuto inconsapevolmente sul mio corpo…schiacciandomi e calpestandomi…inconsapevolmente…ma provocandomi tanto dolore è tanta vergogna…vergogna per la mia prigionia, vergogna per questa maledetta punizione che gli dei a me avversi mi hanno inflitto…senza alcuna pietà…miei nemici…nemici…una tortura durata più di mille anni…che sarebbe cessata solo quando essi si fossero dimenticati di me, completamente dimenticati di me…fino a che il mio nome non fosse significato più nulla alle loro orecchie…per secoli ho vissuto beffato dagli altri, preso in giro, trattato come nullità, deriso…per tanti, tantissimi anni ho sofferto, profondamente, come se fossi l'ultimo dei demoni, ma non solo…anche degli uomini…gli insulsi uomini, infimi mortali, deboli creature…anche loro si sono presi crudelmente gioco di me…calpestandomi…calpestando questa montagna che è me…me che sono la montagna…
Un'altra folata di vento mi investe.
Gelida.
Penetrante, ma né meno né più terribile delle altre. L'aria pesante mi corrode, mi gela sempre di più, provocando in me il peggiore dei fastidi. Dura per un poco, ma poi immediatamente si placa. Anche se termina molto prima del dolore che provoca sibilando fra le mie crepe…che però non saranno più mie. Questo vento sarà l'ultimo che dovrò sopportare, lo continuo a ripetere e la sicurezza non cessa di crescere in me. L'ultimo.
La mia agonia sta per terminare, dimostrerò a tutti di non essere ai piedi di questa piramide…ma al punto più alto di essa. La pagheranno, potrei giurarlo su qualunque cosa, anche su me stesso, e non avrò per nessuno alcuna pietà.
La luna è coperta da fitte e nerissime nuvole, il buio mi avvolge, mi imprigiona, mi circonda inesorabilmente, ma è tutto perfetto. Manchi solo tu, Raija. Vieni, liberami…fai presto, ti prego…io…ti sto aspettando…"