Invito a Cena con Delitto

Capitolo 3:
Diagnosis: Murder! (*)(ovvero: Ma non bastavano i mostri??)


"……Ed ora passiamo alla cronaca. Nella notte, in una famosa località turistica, ha perso la vita una giovane promessa del calcio giapponese, Oliver Hutton. Non si conosce ancora bene la dinamica dell'accaduto, quello che gli inquirenti hanno fatto trapelare è che il ragazzo, insieme agli amici e compagni della nazionale, stava festeggiando la sua prossima partenza per il Brasile. Ma passiamo la linea al nostro inviato sul posto…"
"…Grazie. Come hai detto tu, la situazione non è stata ancora chiarita del tutto, in questo momento il commissario Lawandorder sta procedendo con gli interrogatori. Fonti attendibili ci hanno fatto sapere che potrebbe trattarsi di omicidio a causa dello strano colorito della vittima. Fatto piuttosto insolito dal momento che il ragazzo era benvoluto ed amato da tutti…"


Benvoluto ed amato da tutti????????? Ma dove l’hanno pescato ‘sto idiota????” urlò Mark rivolto al televisore sbattendo un pugno sul tavolo.
Ehmm...Grazie per la collaborazione, per oggi è tutto...ma vi consiglio di non allontanarvi da qui e di rimanere a nostra disposizione fino a quando non saremmo riusciti a spiegare la dinamica dei fatti” disse il commissario schiarendosi la voce.
“E cioè rimarremmo relegati in questo posto dimenticato da Dio per circa un secolo?? Ho cose più importanti da fare, non posso permettermi di rimanere qui solo per farle un piacere!!!” scattò sarcasticamente Mark.
“Molto divertente signor Landers, molto divertente. Ma se fossi in lei eviterei altre battute del genere, in fondo potrebbe non trattarsi di un incidente...potrebbe essere omicidio...e in questo caso potrebbe essere stato proprio lei ad uccidere il suo amico, o sbaglio?”
“Andiamoci piano con gli insulti!!! Quello amico mio??? Ma quando mai! E se fossi stato davvero io, stia pur certo che me ne vanterei, sarei fuori a gridarlo ai quattro venti. In fin dei conti avrei solo fatto del bene all’umanità e avrei finalmente smesso di sentire quell’idiota urlare felice che il pallone è il suo migliore amico! Mai sentita una stronzata più stronzata di quella... quasi come quella che Philip andava osannando in giro prima di mettersi con Jenny...” e prima di continuare assunse la classica figura di Napoleone, impettito e con una mano sul cuore “Giuro! Tra me e Jenny c’è solo amicizia, perchè, Mark, non sei convinto che tra un uomo e una donna ci possa essere semplice e disinteressata amicizia?”
“Mark, chiudi il becco!” rispose acido Philip, continuando “E poi, in quel periodo eravamo davvero solo amici!”
“Scusatemi, adesso devo veramente andare, se avrò delle novità vi farò senz’altro sapere qualcosa. Arrivederci.”
L’uomo era quasi arrivato all’ingresso quando Jessica Fletcher gli si avvicinò dicendo: “Sceriffo Tapper (**)...”
“Veramente sarei il commissario Lawandorder, comunque...cosa voleva dirmi?”
“Beh, sa...ha notato lo strano colorito del caro Holly? Ho paura che sia stato avvelenato...sa, ho fatto numerose ricerche per i miei libri e posso modestamente dire di essere piuttosto esperta in questo campo...e poi ho sempre dato una mano alla polizia nella risoluzione di alcuni delitti...non è che vuole una mano??? Lapregolapregolaprego!!!!” disse la donna con gli occhi sbrilluccicanti.
“Aehmm...sono convinto che riusciremo a risolvere il caso anche senza il suo aiuto, signora. E poi non sarebbe meglio che si trovasse qualche altro hobby? Che ne so...tipo il ricamo o qualcosa del genere...” rispose l’uomo sfoggiando il suo sorriso migliore.
“Suvvia sceriffo...”
“...commissario...”
“...quello che è...comunque...hobby???? Figuriamoci, sono molto impegnata io!!! E poi i giornali mi hanno fatto cattiva pubblicità e mi ci vorrebbe proprio un po’ di pubblicità! Non è vero che porto...”
“...sfiga?”
“...stavo dicendo sfortuna...comunque...non le sembra un po’ riduttivo? Insomma, con la mia intelligenza, il mio spirito di osservazione, il mio intuito ho contribuito a consegnare alla giustizia moltisssssimi assassini...era solo un caso che io mi trovassi sempre nei paraggi!!”
“Lo capisco signora...”
“Mi chiami pure Jessica, posso chiamarla Commy??”
“Ehmm...preferirei di no...comunque signora, la sua presenza potrebbe essere un intralcio alle indagini...in fondo è una testimone e potrebbe essere coinvolta in...”
“COINVOLTA????? Commy lei mi sta insultando!! Ma la perdono, è così carinoooooo!”
“Oh, come è tardi!!!!!!! Mi scusi ma adesso devo proprio scappare! Arrivederci...” e abbassando la voce in modo che la scrittrice non potesse sentire chiese:”Ma è sempre così?”. Per tutti gli rispose Benji, il primo tra di loro ad aver conosciuto Jessica Fletcher: ”Lo chiede solo perchè non l’ha mai vista ubriaca... e poi porta davvero sfiga!! Tutti e tre i suoi nipoti sono stati arrestati almeno una volta a testa, e sempre durante le sue visite e poi…”
“DI COSA STARESTE PARLANDO VOI DUE???” la testa dell’adorabile vecchina, ingrandita di almeno dieci volte, li sovrastava e due occhi più rossi del sangue li fissavano con molto interesse.
“Beh, ora è meglio che vada... mi aspettano in ufficio...(se è così da sobria...)” e finalmente riuscì a liberarsi di quella specie di sanguisuga. Uscì all’aria aperta felice di essere uscito da quella casa e di essersi allontanato da quelle persone non del tutto normali. Chiamò i suoi uomini, parlò brevemente con l’assistente del medico legale e, dopo una decina di minuti, salì in macchina e tornò silenziosamente in ufficio.



Nonostante l’aria pungente, il sole stava sciogliendo la neve che lo spazzaneve aveva accumulato sui lati della strada. Il commissario stava riflettendo mentalmente su tutto quello che gli era successo da quando aveva ricevuto quella maledetta telefonata un paio di ore prima...

Vediamo di ricapitolare...sto per andare in pensione...non è mai successo niente di particolare durante i miei trentacinque anni di servizio...e in un colpo solo mi becco un poveraccio assassinato e una vecchia squilibrata...per non parlare di tutti gli altri...amici? Se così si potevano definire...Speriamo di risolvere il tutto più in fretta possibile, il capo è stato chiaro, non andrò in pensione fino a quando non avrò trovato il colpevole...e a pensarci bene...mi sa che non sarà una cosa molto semplice...

Il commissario entrò nel parcheggio riservato, spense il motore, raccolse tutti i suoi appunti e le deposizioni dei ragazzi, aprì la portiera e stancamente entrò nel commissario bisbigliando: “Sono troppo vecchio per queste stronzate...”
“Buongiorno Commissario!” urlò improvvisamente una voce alle sue spalle.
“Agente Montgomery!!! Ma ti sembra il caso??? Non sono ancora sordo, ci sento benissimo!”
“Mi scusi, non era mia intenzione spaventarla...”
“Ma non mi hai mica spaventato! (leggi: ‘sto deficiente mi ha fatto perdere almeno dieci anni di vita!) Volevo solo farle capire che non può saltare all’improvviso e urlare a squarcia gola, è chiaro?”
“Signorsì! E mi scusi ancora.”
“Bene...e adesso è meglio che mi metta al lavoro.”
“Bene Signore...”
“Ah, Montgomery...ho bisogno di tutte le informazioni che riesci a trovare sulla vittima, un certo Oliver Hutton, e su tutti gli altri coinvolti nel caso...”
“Va bene...e quanto tempo avrei a disposizione...?”
“Se le dico che il tutto mi serve per ieri, riesce a farsi un’idea dell’urgenza?”
“Per ieri? Ma se tutto è successo oggi?”
“Appunto Montgomery! Diciamola così, che magari riesci a capire...VOGLIO tutto quello che riesce a trovare sul mio tavolo al massimo per le 14 di oggi pomeriggio, ha capito adesso?” disse il commissario ormai al limite della pazienza.
“Alle 14? Escludendo la pausa pranzo e contando che adesso sono le 12.30 mi rimane poco meno di mezz’ora!! Non ci riuscirò mai!”
“Montgomery...ascoltami bene...se ti dico che mi serve per le 14 vuol dire che è importante, anzi importantissimo, molto più importante della tua pausa pranzo, ci siamo capiti? Mangerai dopo...”
“Ma Commissario! Questo sballerà il mio metabolismo! E poi ho lo stomaco delicato, devo mangiare solo cose...”
“Montgomery, adesso apri bene le orecchie...tu fa come ti ho detto, senza troppe storie, tutto sul mio tavolo alle 14, altrimenti ti mando a dirigere il traffico in Siberia, sono stato chiaro??? E mettiti subito al lavoro, ti sono rimasti poco più di venti minuti!” e così dicendo entrò nel suo ufficio sbattendo la porta.




L’ufficio era ancora avvolto dalla penombra: quella mattina non aveva fatto neanche in tempo ad aprire i pesanti tendaggi e ad aerare il locale...e le sue povere piantine! Sembrava stessero urlando dal dolore! Non gli avevano dato neanche il tempo di darle un po’ d’acqua, e adesso percepiva i loro lamenti e il loro astio nei suoi confronti.
Con delicatezza ed usando parole dolci iniziò a dosare l’acqua nei vari vasi...a poco a poco, sembrava che i lamenti diminuissero. Ora che aveva nutrito le piantine, poteva finalmente aprire gli incartamenti del caso e completare tutti i documenti che sul posto aveva evitato di compilare.
“La burocrazia mi ucciderà!” disse sbuffando.
L’incartamento era abbastanza consistente, le deposizioni dei ragazzi erano scritte in geroglifico...Montgomery! La sua croce!! Se non riusciva a capire assolutamente nulla di quello che era riportato su quei fogli, l’unica soluzione era usare lo stesso Montgomery come interprete della propria scrittura. Il solo pensiero gli provocò una serie di brividi per tutto il corpo. L’ultima volta che Montgomery si era occupato delle deposizioni e di tutto il resto, avevano dovuto richiamare tutti i testimoni perchè lui stesso non era riuscito a capire cosa diavolo avesse scritto.
Era ancora immerso nei suoi pensieri quando “la sua croce” bussò lievemente alla porta dell’ufficio e facendo capolino disse: “Mi scusi Commissario...c’è una donna qua fuori che chiede di lei, dice che è urgente...”
“Uhmm...e chi sarebbe?”
“Aspetti, mi sono dimenticato di chiederglielo...” e richiuse la porta ridendo nervosamente mentre Lawandorder iniziava a strapparsi masochisticamente un capello dopo l’altro.
Di nuovo qualcuno bussò delicatamente e Montgomery risbucò da dietro la porta dicendo: “Miiiiiiiiii!!!!! Non ci posso credere!!!!!!!!!!!!!!! La signora Fletcher!!!!! Il mio mito!!!!!!! Commissario stamattina non potevo farmi fare un autografo e ho cercato di trattenermi mentre la interrogavo...ma adesso...posso baciarla? Farmi fare un autografo sulla pancia? Posso andare a casa a prendere mia moglie e i miei figli???? Sa, siamo tutti suoi affezionatissimi fan!! Non l’ho mai detto a nessuno, ma sono il presidente del suo fan club!!! La AMO!!! Commissario? Ma sta bene? Sa, ha un colorito molto strano, sul violaceo...probabilmente non mangia le cose giuste, dovrebbe fare come me, io seguo una dieta...”
“MONTGOMERY!!!!!!!!! Esci immediatamente da qui, non provare a fare niente di quello che hai appena detto, si rimettiti subito al lavoro e fai entrare quella donna, meglio togliersi subito il peso dallo stomaco! E soprattutto piantala di urlare come una donnetta isterica!!!” sbottò di colpo il commissario recuperando un colorito leggermente più sano.
“Subito Commissario e mi scusi...Signora può entrare. Oh! Ma lo sa che lei è il mio mito vivente?? La sogno tutte le notti e ho letto tut...”
“MONTGOMERYYYYY!!!!!!! Fuori!!!” ma non fece in tempo a finire di pronunciare il “fuori” che l’agente si era completamente volatilizzato dalla sua vista. Ritrovando la sua solita calma, si rivolse alla nuova arrivata con un largo sorriso dicendo: “Allora Signora Fletcher...non ci siamo lasciati appena un’ora fa? Cosa la porta qui?”
“Commy! Mi è mancato, lo sa??? Comunque sono qui per un motivo importantissimo!! Volevo sapere...ci sono sviluppi nelle indagini??” chiese fissandolo attentamente negli occhi e studiando ogni suo più piccolo movimento.
“Signora, mi spiega lei come possono esserci degli sviluppi se ci siamo lasciati appena un’ora fa?? Mi vuol dare almeno il tempo di iniziare le mie indagini?” sbottò il commissario iniziando ad alterarsi.
“Commy!!! Non si agiti! Ne andrà del suo fegato! E poi pensavo che si fosse messo subito al lavoro...insomma, un uomo del suo ingegno...insomma...vorrei aiutarla nelle indagini! So che mi aveva detto già di no, però so che potrò esserle utile in qualsiasi modo...che ne so...magari potrei venire a casa sua stasera a davanti ad un bicchierino di whisky potremmo discutere del caso, davanti al camino, a luci spente...”
“COSA???? Ma lei deve essere impazzita! Non avrà mica bevuto?” domandò sgomento l’uomo.
“Suvvia Commy! Non sia così formale! Sono sicura che anche lei sente il feeling che si è instaurato tra noi due...quest’aria carica di tensione sessuale...”
“Signora!!! Per l’amor del cielo!! E’ meglio che se ne vada, ho molto da fare...”
“Ma Commy!!! Io sono qui per...”
“Per nessuna ragione plausibile! Quindi, mi faccia il favore e se ne vada immediatamente!” sbottò il commissario alzandosi all’improvviso ed uscendo dall’ufficio andò a sbattere contro Montgomery che cercava di non fare cadere la pila di fogli che portava in mano.
“Signora, tutto bene?” chiese alla Fletcher fissandola con occhi adoranti.
“Oh, giovanotto! Non si preoccupi...sa, ormai sono sicura di una cosa...”
“Che cosa? Se non sono indiscreto.”
“Quell’uomo è pazzamente innamorato di me!!!” concluse posando lo sguardo con aria trionfante su una foto appesa alla parete.



La Fletcher stava riuscendo a farlo impazzire, per fortuna era riuscito a liberarsi di lei e di Montgomery in un colpo solo…ma tutte a lui capitavano??? Prima un assistente completamente fuori di testa e adesso una vecchia scrittrice frustrata e portasfiga che vuole giocare a fare la detective…cosa gli mancava adesso per completare il quadro? Con passo deciso oltrepassò la soglia dell’istituto di medicina legale.
Erano mesi che non ci entrava e questo un po’ gli dispiaceva…non perché fosse un amante del macabro (
ma per chi mi avete preso???_ndLawandorder) (ma fai un po’ tu…non hai notato in che razza di ff sei finito??_ndtutti)(mi fido ciecamente dell’autrice!_ndLawandorder)(ma Commy!! Qualcosa di strano dovrai avercelo anche tu!_ndtutti) (AO’!!!!!!! non chiamatemi COMMYYYY!!!!!!!!!_ndLawandorder che impugna Montgomery come arma_questo è peggio del Napalm!!!! ahahah *risata sinistra*) (l’autrice riprende in mano le redini della storia con nonchalance…dove eravamo rimasti??? A sì…)
Lawandorder NON era assolutamente un amante del macabro, anzi, gli piacevano i campi fioriti, i cuccioli, le scene commoventi, Via col vento, Titanic…(*taptap* Signorina autrice…cosa si è bevuta, fumata, sniffata, iniettata???? Prima mi fa passare per una specie di pazzo e adesso per una sottospecie di figlio dei fiori????? IO sono una persona seria!!!! Anzi, l’UNICA persona seria in questa gabbia di matti, una persona dedita al proprio lavoro…IO son…) (zittendolo a martellate, di nuovo con nonchalance, l’autrice riprende per l’ennesima volta il filo del discorso…).
In poche parole, l’unico motivo per cui si interessava alla patologia aveva un nome…Kay.
Kay Scarpetta(***) era un bravissimo medico legale, molto conosciuta nell’ambiente per la sua professionalità e per il suo acume nel risolvere alcuni casi che parevano irrisolvibili…come se non bastasse, era anche riuscita a conquistare il cuore del commissario. Il loro rapporto non si era mai spinto più in là della semplice amicizia, con grandissimissimo rammarico del nostro Commy! (ok…vada per l’amante del macabro…vada anche per il figlio dei fiori…ma maniaco sessuale alla Saeba NO!!!! E meno male che dovevo essere l’unico personaggio sano di tutta sta ff! Se l’autrice continuerà a scrivere menate simili, mi LICENZIO!!!_ndL&O) (*Kira con la testa ingrandita una ventina di volte, gli occhi insanguinati e la mazza chiodata presa in prestito da Philia, con tono amabile*: Cos’è che vorresti fare tu??? Non ho capito bene l’ultima parola…ti licenzi??) (*L&O in ginocchio ha appena bruciato Montgomery e si sta cospargendo il capo con le sue ceneri*: No, non ho detto mi licenzio! Ho detto che amo Vincenzio!) (Ok, sono per l’amore libero, però potevi almeno presentarmelo prima!! Come facciamo con Kay? E potevi anche evitare di dare fuoco a Montgomery!! Non sembra, ma è un personaggio ES-SEN-ZIA-LE per questa ff!_ndKira) (Mi scusi signorina autrice! D’ora in poi farò il bravo e provvederò anche per Montgomery, ma se mi vuole almeno un po’ di bene, non potrebbe lasciarlo cenere?? È tanto più utile così ch…_ndL&O che nel frattempo è steso a terra con un probabile trauma cranico) (firulì firulà_ndKira che con la poca nonchalance rimastale riprende il discorso…).
Purtroppo erano un paio di settimane che non la vedeva e ne aveva sofferto, e molto…chi dice che ad una certa età non ci si possa più innamorare è un cretino. L’amore per Kay, il solo sentire pronunciare il suo nome, il suo profumo, la sua risata cristallina lo facevano sentire più giovane di almeno trent’anni! E con questo nuovo caso in corso finalmente avrebbero potuto lavorare fianco a fianco, come una coppia affiatata. Il commissario era ancora assorto nei suoi pensieri quando si accorse di essere arrivato davanti a quella pesante porta anti-panico che segnava il confine, l’ostacolo tra il suo amato bene e lui. Con decisione la aprì.



La sala operatoria era avvolta da una luce irreale e i tavoli per le autopsie risplendevano come candidi specchi d’acqua illuminati dal sole (
ok…qui la domanda potrebbe sorgere spontanea…: ma cosa diavolo si è fumata oggi questa?_ndtutti)(la risposta è semplice….niente!!! Ma per chi mi avete preso????_ndkira che cerca di sfoggiare al meglio il suo sguardo angelico e la sua aureola)(ehi! Ma cos’è quel filo attaccato all’aureola?_ndtutti)(farvi gli affari vostri, no???_ndkira che si sta adirando). Cercò con lo sguardo qualcosa che gli segnalasse o almeno gli indicasse la presenza dell’amata dottoressa, ma niente. La disperazione iniziava a prendere il sopravvento…

Tarararara taram tarararara tarammmmmmmm!!!!!!


“Ma cosa diavolo…???? Kay????” chiese sorpreso. Niente, nessuna risposta. Un brivido gli percorse la spina dorsale e uno strano presentimento gli strinse il petto.

Tarararara taram tarararara tarammmmmmmm!!!!!!

“Allora??? Non facciamo scherzi!! Polizia! Uscite fuori con le mani in alto, ma prima spegnete questa dannata radio!” continuò sentendosi abbastanza cretino, dal momento che nella stanza non sembrava esserci nessun altro a parte lui.

Tarararara taram tarararara tarammmmmmmm!!!!!!

“Ok, adesso basta! Mi sto innervosendo!” disse cercando di mantenere il controllo, ma la musichetta si faceva sempre più assordante. Mise la mano sulla fondina, pronto ad estrarre la pistola quando, di scatto, la porta alle sue spalle si aprì.

Tarararara taram tarararara tarammmmmmmm!!!!!! TAM TAAAAAAAM TAM!!!!

Cercò di riacquistare la calma, finalmente Kay era arrivata e quella dannata musichetta era finita! Prima di voltarsi per mostrarle uno dei suoi migliori sorrisi, si passò una mano tra i capelli per dargli una risistemata.
Ok, Kay è arrivata! Adesso mi giro lentamente, le sorrido e le chiedo di uscire con me stasera! Sì! Vai, coraggio, ce la posso fare! Però…ho paura…ho un terribile presentimento…
Si voltò lentamente, ma il sorriso a trentadue denti gli morì sulle labbra quando…

Tarararara taram tarararara tarammmmmmmm!!!!!!

“E LEI CHI DIAVOLO SAREBBE???????????????” domandò rivolgendosi alla persona che tranquillamente gli stava allungando la mano. Un paio di corvi attraversarono la stanza.
“Buongiorno! Lei deve essere il commissario Lawandorder! Kay mi aveva detto che sarebbe passato per ritirare i risultati dell’autopsia di Hutton!” gli rispose continuando a sorridere amabilmente.
“Lei conosce Kay??” chiese un sempre più stralunato commissario.
“Naturalmente!! Kay è conosciuta in tutto il mondo! È un maestro nel suo campo! Ma se mi permette, posso dirle di conoscerla meglio di chiunque altro…vede…ci siamo frequentati per un certo periodo di tempo…e quando dico frequentati, beh…capisce cosa intendo..!” disse mentre un sorriso sornione si dipinse sul suo volto.
“Ma chi si crede di essere???? La mia Kay con lei???? Ma se potrebbe essere suo nonno!!!” Lawandorder era sempre più sconvolto. Non solo non aveva trovato la donna della sua vita ad attenderlo, ma al suo posto c’era un vecchio bacucco, che avrebbe potuto benissimo essere il bisnonno di Kay, che si vantava di essersela portata a letto! Questo era troppo! Anche per un uomo tranquillo, calmo e pacato come lui! Stava per tirare fuori la pistola per ucciderlo prima che qualche altra stronzata potesse uscire dalla sua bocca quando, con un sincero sorriso l’altro gli disse: “Ma mi scusi! Sono proprio un cafone…non mi sono neanche presentato! Mi perdoni!! Sono il dottor…

Tarararara taram tarararara tarammmmmmmm!!!!!! TAM TAAAAAAAM TAM!!!! (****)

Mark Sloan, e sono il nuovo medico legale!!!” un’incudine di un centinaio di tonnellate cadde sulla testa del povero commissario.



Note:

Allora…^^;;;; da dove inizio? Ah, sì ^^;;
(*) Il titolo del capitolo è preso da una famosa (???? Mah!) serie televisiva americana (Diagnosis: Murder!)che è apparsa su Canale 5 (precisamente non mi ricordo quando ^^;;) con il titolo “Un detective in corsia”. Quindi il personaggio di Mark Sloan non è mio (che peccato!! ^^;) ma è © Joyce Burditt (o almeno credo ^^;;).
(**) Lo sceriffo Tapper è un personaggio del telefilm “La signora in giallo”, quindi, come Jessica Fletcher, non è un mio personaggio ma è © di Peter S. Fischer, Richard Levinson & William Link
(***) Poi…neanche Kay Scarpetta è un mio personaggio (e questo mi dispiace davvero ;____; se fosse mio a quest’ora sarei ricca e famosa ;____________;) ma è © di Patricia Cornwell (il mio mito!!! *___*).
(****) Allora, questa è più difficile da spiegare…dovrebbe (e dico dovrebbe…^^;) essere la trasposizione letterale della sigla di inizio di Diagnosis: Murder! Ci ho provato, a parte il fatto che non la ricordo benissimo, ma penso che un po’ ci assomigli ^^;

E con questo è tutto! Come al solito, se avete qualche commento, insulto, ecc…SCRIVETEMIIIII!!!!! L’indirizzo è sempre quello: silvia_81@jumpy.it

 

CONTINUA…