Capitolo 2
In casa dei Price: nuove conoscenze


Mark si svegliò di soprassalto. Aveva udito uno strano rumore. Erano le 20. Aveva dormito per tutto il giorno. Diede uno sguardo più approfondito alla camera in cui si trovava. Non si era nemmeno reso conto di essersi addormentato appena entratovi. Vide un vassoio sul comodino accanto al letto. Era la sua cena. Probabilmente era stata messa da qualche cameriere mentre lui dormiva. Era ancora tutto fumante, non era lì da molto. Aveva una gran fame. Prese il vassoio ed andò a sedersi alla scrivania. Sollevò il coperchio ed ammirò dei piatti stupendi. Erano delle portate occidentali. Spaghetti al ragù, cotoletta e patatine. Probabilmente Maxi aveva ben pensato di mandargli un piatto abbastanza giovanile e non troppo elaborato sperando che egli avrebbe apprezzato. Macchè!! Mark stava mangiando quegli spaghetti solo perché aveva fame!!
Mentre mangiava osservava la stanza. Non era poi tanto male… Non ci aveva fatto molto caso al suo arrivo. L'unica cosa notata era il letto e la porta sullo sfondo che conduceva al bagno. Adesso notava molti più particolari, però, i Price dovevano essere proprio sfondati di soldi…
Come mai quel Maxi era interessato proprio a sua madre? Era una cosa che non riusciva a capire. Scacciò quei pensieri pensando al cibo e continuando ad esplorare con lo sguardo la stanza. Una bella stanza: senza dubbio. Tutti i mobili erano in legno laccato verde. L'armadio, il letto, la scrivania, il comodino, le tende…e persino il pavimento.
Udì nuovamente il rumore che lo aveva svegliato. Se ne era quasi dimenticato. Si alzò, guardò fuori la finestra. Ecco chi era a fare quegli strani rumori. Era proprio lì, Benjiamin Price, portiere numero uno nazionale, che si allenava sfrenato nel suo immenso giardino. Sembrava un campo di concentramento. Doveva difendere una decina di porte poste ad una distanza non indifferente l'una dall'altra e tra le quali erano posti vari ostacoli. Tra le prime tre c'erano dei paletti per lo slalom, tra altre degli ostacoli da saltare, altrove dei pneumatici in cui saltare… lavoro di precisione, velocità ed attenzione. Aveva delle macchine che sparavano a ripetizione palloni a velocità differenti nelle varie direzioni e lui si districava nel percorso per salvare le porte respingendo i palloni…
Benji era davvero bravo, ma Mark doveva batterlo ad ogni costo quando si sarebbero battuti in campo.
Mark decise di non perdere tempo a guardarlo e di attuare al più presto un piano per evadere da quel posto. Doveva riuscire a portar via la sua famiglia. Voleva tornare alla sua vecchia casa.
Prima, però, andò in bagno. Era da un bel po' che non ci andava!
Entrò senza richiudere la porta, sapeva non ce ne fosse bisogno perché intanto era nella stanza da solo. Si sentì come rinato, finalmente…
"Signorino Landers, le ho portato degli abiti nuovi che il signor Price le ha acquistato. Li ripongo nell'armadio… Non c'è nessuno?? Signorino??"
La ragazzina che era appena entrata nella stanza si guardò intorno e ripose nell'armadio gli abiti. Notò la porta del bagno aperta e si avvicinò per chiuderla. Afferrata la maniglia, scorse una figura al suo interno e si allontanò velocemente.
"Chi è?" disse Mark asciugandosi le mani.
Il bagno era molto grande, e Mark si trovava nella parte più interna di esso. Sistemò l'asciugamano e corse nella stanza.
"Ah, tu sei…" disse Mark "sei per caso una domestica o qualcosa del genere??"
La ragazzina dalle lunghe treccine castane abbassò lo sguardo. Non pensava di dover parlare col ragazzo e non sapeva cosa dire. Si sentì arrossire e poi balbettò "Io… non sono proprio una domestica. Vengo qui ogni tanto, mia zia lavora in cucina in questa villa e vengo molto spesso a trovarla durante la settimana…io non ho i genitori: sono orfana. Mia zia è l'unica parente. Il signor Price mi ospita volentieri, alle volte ho passato qui anche la notte… E' un brav'uomo, mi avrebbe anche adottata, ma la zia non ha voluto…preferisce che un giorno io vada a vivere con lei, ma col lavoro che fa… Ma perché sto raccontando tutto questo??"
Mark ascoltò la ragazza. La trovò carina, ed anche simpatica… per ora era l'unica cosa che gli piacesse di quella casa. Voleva consolarla, ma non sapeva come. Cominciò col presentarsi.
"Non lo so nemmeno io… Comunque io sono Mark Landers, ma se vuoi puoi anche chiamarmi semplicemente Mark… che ne dici?"
"Ecco…" la ragazzina arrossì ancora di più "Va bene, Mark. Io mi chiamo Sandy."
"Bene, Sandy, se vuoi puoi rimanere a fare due chiacchiere con me. Io volevo andare a vedere meglio la casa, non so nemmeno come si arriva in camera mia… tu la conosci, vero??"
"Certo, se vuoi ti faccio da guida. Tanto non ho niente da fare. Portarti i vestiti era tutto il mio lavoro di oggi!"
La ragazza portò Mark in giro per i corridoi, spiegandogli la funzione di ogni camera e raccontandogli come Benji le presentò, a suo tempo, le stanze della villa.
Ella aveva sette anni la prima volta che vi arrivò. Esattamente tre anni prima era stata affidata ad un orfanotrofio dopo la morte dei genitori. Adesso aveva diciassette anni, ne era passato di tempo. Ricordava tutto minuziosamente. Mark si finse entusiasta del sapere che Benji era stato gentilissimo e sempre disponibile nei suoi confronti.
Nonostante il suo tragico passato, la ragazza sorrideva sempre. Era stupenda quando sorrideva. Mark la fissava attentamente e la ascoltava senza perdere una parola della sua dolce voce.
Indossava un vestitino azzurro, con una profonda scollatura che Mark aveva apprezzato parecchio sin dal primo istante, maniche corte, corto e molto ampio alla fine, in modo da poterle permettere tutti i movimenti possibili e poter correre su e giù per i lunghi scaloni della casa.
Non era carina solo in volto. Oltre ad avere degli stupendi occhi azzurri come il vestito ed uno splendido sorriso, Sandy aveva anche una vita sottile e delle bellissime gambe.
La perfazione nel fisico della ragazza non era sfuggita a Mark, deliziato dalla sua compagnia. Come gli sarebbe piaciuto incontrarla in altre circostanze… magari a scuola, ad una festa, in un locale… Ovunque ma non nella villa di Benji!!
Sandy dava molto spazio alla parola Benji, e Mark non era molto felice di cìò, ma comunque questo era solo un particolare. Stranamente quando nominava quel nome gli occhi ed il viso di Sandy erano illuminati, e ciò la faceva apparire ancor più bella, sembrava un angelo.
"Eccoci, Mark. Questo è il luogo che preferisco, dove si allena Benji. Adesso sta facendo il percorso ad ostacoli, quindi il resto del giardino è deserto. Se mi segui ti faccio vedere tutti i macchinari e ti spiego a cosa servono e come funzionano. Se vuoi, possiamo usare qualcosa…mi sembra anche tu sia un appassionato, o sbaglio?"
"Non sbagli, solo che io non sono un portiere, e non credo che Benji abbia macchinari per attaccanti, comunque se dici che li possiamo usare proviamo!!"
Mark aveva ragione. Trovarono solo macchinari per portieri. Terminata la visita, arrivarono al percorso ad ostacoli dove si trovava Benji.
"Sarà meglio non disturbarlo. Lo detesta!"
"Uhm… interessante… allora, che ne dici, gli tiro una pallonata o semplicemente gli spengo la macchina? O è meglio se aumento la velocità?"
"Ehi Mark, non ti scaldare! Non ti sembra di dover avere più rispetto per il portiere più grande del Giappone? E poi è uno spettacolo guardarlo quando si allena! Io ogni volta che vengo passo le ore ad osservarlo…però sto attenta a non farmi notare, altrimenti… sai, se si distrae potrebbe arrabbiarsi molto… Guarda come è impegnato… Uno spettacolo fantastico!"
Mark non sapeva perché, ma aveva una strana sensazione. Si sentì come una pugnalata al petto. Gli dava fastidio… gli dava fastidio che a Sandy Benji risultasse molto simpatico… Simpatico? Cavoli, sembrava stesse parlando di una specie di angelo del cielo caduto per sbaglio sulla terra per portarle la felicità! Felicità, ecco! Ecco cosa gli dava fastidio. Dalle parole che Sandy diceva, traspariva troppo che lei era interessata a Benji… sì, doveva essere innamorata di Benji! E probabilmente Mark era…no! Mark…noooo, ma che andava a pensare? Non l'aveva nemmeno conosciuta, possibile si sia preso una cotta per quella ragazza?
In amore tutto è possibile e non ci sono regole, è vero… ma non poteva prendere una cotta per l'innamorata di Benji! E poi, sicuramente anche Benji da parte sua non le era indifferente…con quel pezzo di ragazza che gli ronza intorno…certo non poteva resistere a lungo!! O forse al caro signorino piaceva un'altra ragazza?? In tal caso Sandy era terreno in vendita…e lui in questo genere di affari era sempre stato un ottimo compratore…
"Oh, inutile che ti sprema le meningi per architettare in piano di sabotaggio allenamenti… Benji ha finito… sono le nove e mezzo, è in perfetto orario. Vado a portargli l'asciugamano, se vuoi aspettami qui oppure vieni!"
Sandy interruppe con quella frase i suoi pensieri…e gli diede anche la sicurezza di essere attratta non poco dal caro Benji. Altro argomento in cui essere rivali, benissimo!!
"Grazie mille Sandy! Sei sempre puntualissima a portarmi l'asciugamano!! Dovresti far parte dello staff della mia squadra, così avrei sempre l'asciugamano e tutto ciò che mi serve al momento giusto! Hai preparato anche la mia stanza? Dopo verrai a farmi i massaggi, vero??"
"Certo, certamente! Come al solito ti ho sistemato abiti ed asciugamani nella tua stanza, ho sistemato tutti i panni che avevi sparso e li ho messi a lavare…però potresti anche essere più ordinato! Hai un tale disordine in quella camera! Meno male che ci sono io a sistemarti tutto…altrimenti vivresti in un porcile!! Che tipo di massaggi devo farti??"
"Porcile?? Ehiehi!! Guarda che se mi fai arrabbiare non ti faccio più venire!! Se vuoi farti perdonare per quel che hai detto devi farmi mezz'ora in più di massaggi, ok?? Voglio quelli per le spalle che mi fai sempre, alla schiena, alle braccia…e poi voglio una serie di massaggi speciali un po' dappertutto e specialmente su gambe, braccia e anche ai piedi perché mi fanno male…"
"Er…Mmmm…" Mark si schiarì la voce, non poteva più assistere a quei discorsi "E così ti alleni sempre da solo con tutte 'ste macchine a tarda notte… oltre agli allenamenti con la squadra… notevole… però se dopo l'allenamento ti distrai con le ragazze l'allenamento non serve…hai bisogno di riposo, non di perdere tempo!!"
"Ah, Landers…anche tu qui? Hai già fatto amicizia con Sandy?? E' molto simpatica, viene qui quasi ogni giorno… ed è un'ottima massaggiatrice, non è esatto dire che mi distraggo con le ragazze, piuttosto bisogna dire che mi prendo la mia ricompensa al duro lavoro…dei massaggi fatti per bene sono molto più ripaganti di tante belle ragazze che ti girano intorno…specialmente dopo tanta fatica… ti sembra mio caro?? Dopo l'allenamento non si ha certo la testa per le ragazze!!"
"Non mi fido, Price… ma non ho voglia di litigare con te, vado nella mia stanza!"
"Gurda che le nostre camere sono vicine… ed anche comunicanti!! Dietro una delle tende c'è una porta, se non te ne sei accorto, che porta nella mia stanza. Che ne dici se Sandy fa anche a te i massaggi??"
Mark era stato zittito, forse era stato perché Benji gli aveva proposto di essere massaggiato da Sandy?? Forse… o perché in fondo gli bastava tornare in quella stanza ancora vivo??
Sandy annuì e disse "Bene, farò i massaggi ad entrambi, però non perdiamo altro tempo perché ho un gran sonno…"
"Su con la vita!! Tanto domani non c'è scuola Sandy!! E mi sembra che non devi tornare al tuo istituto per forza, no? Potrai dormire finchè vorrai!!" la rallegrò Benji.

E così quella era la stanza di Benji… niente male… però tutte quelle coppe le poteva risparmiare!! E lui che aveva tutto dentro uno scatolone eccetto due o tre che gli stavano più a cuore!! Com'era evidente la differenza tra i due…
Mark si guardava intorno… La camera del suo tanto odiato rivale era leggermente più grande della sua, ma a Mark questo non dava fastidio, era abituatissimo a quella della sua vecchia casa che ne era anche la metà… cioè! Cosa stava pensando? Perché "vecchia casa"?? in fondo giusto il tempo di mettere in cattiva luce quell'essere e poi sarebbe tornato… Il tempo di rovinargli come meglio poteva la vita e poi avrebbe fatto ritorno alla sua vita normale, quella che amava tanto…nella sua bella casetta con la mamma ed i suoi amati fratellini… Non avrebbe avuto nemmeno il tempo di affezionarsi al letto in cui avrebbe passato al massimo un paio di notti…
"Ehi, vecchio mio… non dirmi che sei rimasto stupefatto alla vista della mia bellissima camera…" lo punzecchiò Benji destandolo dai suoi pensieri.
"No, affatto…la trovo semplicemente odiosa…così come trovo odioso te, Benji… Devo dire che la mia, la mia "vera" stanza è decisamente meglio!! Intendo la mia stanza nella mia vera casa, non in questa disgustosa reggia dove mi hanno rinchiuso stamani…" ribatté Mark.
"Su, non litigate…siete già stanchi… ed anch'io ho sonno" Sandy sbadigliò "Muoviamoci a fare tutti i massaggi che mi avete chiesto così andiamo a nanna…".
Sandy iniziò a massaggiare Benji. Da come si muovevano le sue mani Mark capì subito che la ragazza era veramente brava…buon per le sue povere ossa…
Stava osservando la scena. Si vedeva che Benji era rilassatissimo dal tocco magico di Sandy, e che di sicuro faceva miracoli anche per i reumatismi… Mark non potè evitare di pensare nuovamente al fatto che Sandy era molto carina… più che essere carina: perfetta!! Una ragazza così non l'aveva mai vista! Dolce e gentile, servizievole, brava, indifesa…ma soprattutto mooolto bella!!
Quanto tempo è rimasto immobile ad osservare Benji che faceva smorfie di piacere sotto le mani della ragazza e quest'ultima massaggiarlo dappertutto?? Mezz'ora?? Quanto?? Forse un'ora??
"Ho finito, Benji… ti ho fatto un servizio completo, ora tocca a Mark… o ti fa ancora male qualcosa??" chiese Sandy.
"Va tutto bene, Sandy, grazie! Mezz'ora di massaggi?? Cavoli, come vola il tempo!! Forza Mark… non perdiamo troppo tempo, dobbiamo andare a dormire…" disse Benji.
"Sandy, se vuoi andare a dormire va' pure. Non preoccuparti, non è necessario…" Mark cercò una scusa per andarsene perché non ne poteva più di stare con Benji. Gli sarebbe piaciuto ricevere quei meravigliosi massaggi, ma quel Benji era troppo da sopportare…e non voleva farsi vedere mentre si rilassava sotto il tocco delle mani di Sandy. "Dico davvero, Sandy… andiamo a dormire… vedo che sei molto stanca…"
"Oh, non preoccuparti, dormirò domattina… sai quante volte ho fatto tardi qui con Benji? Devi vedere quando sta veramente male come si dimena anche per un semplice colpettino… sembra fatto di ricotta…" rispose Sandy.
"Se la metti così, allora facciamo solo un quarto d'ora… giusto per rilassarmi un po'… non di più!!" disse Mark.
"Dai, non preoccuparti!! Possiamo rimanere finchè vogliamo mio caro!! Lasciati andare e rilassati… Sandy ha le mani sante!" disse Benji per convincerlo spingendolo sul suo letto e facendolo sdraiare.
Sandy iniziò a massaggiargli la schiena.
Che bella sensazione. Erano colpetti veloci, morbidi, precisi… Mark si sentì subito rilassato… Chiuse gli occhi e si lasciò andare.

"Mark, ci sei??" chiese una voce.
"Uhm… si? Che vuoi? Chi sei?" rispose Mark.
"Come chi sono? Sono io, Benji! Ti sei addormentato??"
"OH… io… cioè… forse… addormentato?? Come?"
"Sì, ti sei addormentato mentre Sandy ti massaggiava"
Sandy… si era addormentato? Mark si ricordò. Si guardò intorno. Sandy era lì. Benji lo fissava.
"Ops… scusatemi ragazzi… ho davvero molto sonno. Quanto tempo è che siamo qui?"
"Io ho finito, Mark… sono passati quasi tre quarti d'ora… è ora che andiamo tutti a letto…" gli disse Sandy. Detto questo salutò ed uscì dalla stanza dirigendosi verso la sua camera.
"Così siamo rimasti soli, caro Mark… che ne diresti di.."
"Ho sonno, Benji… magari un'altra volta, ok?? Domani mattina, se vuoi, potremo conversare"
"Come vuoi tu. Volevo solo chiederti come mai eri con Sandy, come l'hai incontrata?"
"Era venuta a portarmi della roba in camera. Mi ha visto, ci siamo conosciuti e mi ha portato in giro per la casa…"
"Capisco… comunque se hai voglia di visitare per bene la villa posso farti strada io… mio padre ha fatto preparare anche dei campi per l'allenamento, non sono solo da portiere, se vuoi possiamo andarci quando hai voglia"
"Certo, si può fare… ma adesso voglio veramente andare a dormire. Ti dispiace se finiamo da parlare domani? Buonanotte!" Mark terminò un po' bruscamente, del resto non si reggeva in piedi.
"Buonanotte fratello!!" lo prese in giro Benji.
Mark non ebbe la forza per ribattere e si avviò nella sua stanza, la camera accanto.
Prese il pigiama dall'interno dell'armadio. Lo infilò. Andò in bagno. Si lavò i denti. Si mise sotto le coperte. Chiuse gli occhi.
Si addormentò per l'ennesima volta in quella prima, terribile giornata nella villa dei Price.

"Bene, adesso comincia il divertimento!" disse Benji, togliendosi gli abiti ed aprendo un cassetto. Afferrò un paio di pantaloni di pelle, camicia fiorata ed un giubbotto dello stesso tipo dei pantaloni e se li infilò. Mise ai piedi gli stivali, si guardò allo specchio, si sistemò i capelli con il gel in modo disordinato, si mise gli occhiali ed uscì. Si avviò per la casa silenziosa e buia furtivamente cercando di non destare sospetti. Uscì dal cancello e si avviò per le strade di Tokyo verso i quartieri più pazzi.

"Ah, finalmente sei arrivato… temevo non venissi più fratello!! Ti va una sigaretta?" domandò la ragazza.
"Grazie sorella…ke tipo sono? Hai qualcosa di più pesante? Oggi ho bisogno di osare un po'…" le rispose Benji.
"Sono arrivati, vero? Non ci pensare, vedrai che prima o poi se ne andranno… Fumati questo e vedi che ti passa tutto…"
"Grazie, Sharon, tu si che ci sai fare!"
Benji afferrò l'intruglio dalla mano guantata della ragazza, lo arrotolò e lo accese.
Benji aveva bisogno di distrarsi, nonostante sembrasse avesse accettato di buon grado il trasferimento dei Landers in casa sua, egli era contrario a vivere con Mark. L'unico modo che aveva per non pensarci era andare a svagarsi la notte nel suo locale preferito, in uno dei quartieri peggiori di Tokyo, insieme alla sua banda di amici hippi…e soprattutto insieme alla sua fiamma: Sharon.
Aveva tutte le sere appuntamento con questa ragazza, la più corteggiata di tutte, la quale però dava molto più spazio a Benji piuttosto che agli altri ragazzi. Una ragazza provocante, dai lunghi capelli neri portati spettinati, trucco scuro e pesante, pelle abbronzata, alti tacchi ed un vestito aderente e scollatissimo che non lasciava nulla all'immaginazione.
Benji oltre a frequentare spesso questa ragazza insieme al gruppo come amica, ne era anche innamorato, ma la ragazza ne era visibilmente ignara ed il ragazzo non voleva assolutamente mostrarlo.
Si fumò velocemente la roba che aveva in mano, poi entrò trascinandosi dietro Sharon ed ordinò l'alcolico più forte di tutto il locale. Mentre erano vicini al bancone, un ragazzo mezzo ubriaco si avvicinò a Sharon domandandole cosa le andasse di fare quella sera.
"E tu che vuoi? Di certo non sei nei miei programmi, quindi smamma!" rispose lei.
"Chi era?" chiese Benji.
"Oh, uno scocciatore… crede che perché ci sono stata una volta può avermi sempre… Ma oggi sono già prenotata!"
"E da chi?"
"Da te, no?? Ieri non c'eri e visto che mi annoiavo ho preso il primo che mi è capitato, oggi…"
"Ah, giusto…così tu saresti prenotata da me…" Benji mandò giù il terzo bicchiere, lo posò e si avviò verso la parte più interna del locale. Sharon lo seguì.
Salirono le scale, entrarono nella loro solita stanza e chiusero la porta a chiave. Nella stanza v'erano un letto, due comodini e dello champagne nel ghiaccio con due bicchieri. Sharon si diresse verso il bagno.
"Io vado a prepararmi un attimo…tu aspettami qui…stanotte voglio proprio divertirmi…tu no?" disse.
"Certo che ho voglia di divertirmi…fai in fretta, io inizio a stendermi sul letto! Ti aspetterò!" detto ciò Benji si levò il giubbotto, le scarpe e si sbottonò la camicia, dopodiché si stese sul letto in attesa che Sharon uscisse per potersi divertire con lei.
Mentre stava steso a guardare il soffitto in attesa di Sharon, Benji pensava a quanto gli piacesse, ma purtroppo lui era per lei solo uno dei tanti svaghi come il fumo, l'alcool e tutte le altre cose di cui faceva uso la ragazza. Così è il destino, probabilmente lui avrebbe continuato a frequentarla solo in quel locale, tra sigarette, birra e letto…ma a lui stava bene così, almeno si divertiva con la ragazza che gli piaceva.
"Sono pronta, Benji… preparati che sto uscendo" gli disse Sharon.
La porta si aprì.
Uscì Sharon…ma era davvero lei? Una ragazza molto bella, con un completo di pizzo nero e stivaloni anch'essi neri. Si avvicinò a Benji.
"Adesso divertiamoci, a tutto gas! Fai di me quel che vuoi…" gli disse.


Continua....