Buon Viaggio Alan

 

- parte prima -

Era una calda giornata di giugno. Facevano circa 44 °C all'ombra e 68 sull'asfalto.
I vari campionati erano terminati da poco ed i protagonisti dell'anno si apprestavano a godersi il meritato riposo…

Sulla statale per il porto di Yokusuka una Jaguar Cabrio verde petrolio metallizzato, con 4 persone a bordo sfrecciava indomita oltre i 170 orari.
"Alan non ti sembra di andare troppo veloce?" domandò uno dei passeggeri seduto accanto al guidatore.
"Veloce? Questo è niente! Non sai di cosa è capace questa 'signorina'!"
"Grazie, ma non ci tengo a scoprirlo"
"Ah! Ed che cacasotto che sei! Sei peggio della mia sorellina" affermò un terzo passeggero
"Mark non so se te ne rendi conto ma siamo quasi sui 180" rispose il giovane con stizza "se continuiamo così a casa di Danny non ci arriviamo vivi!"
"Quanto la fai lunga" intervenne il quarto del gruppo "guarda che Alan la sa portare la macchina, non come una certa persona che si è incapata in un bidone dell'immondizia…in retromarcia!"
ci fu un attimo di silenzio ed il giovane davanti disse senza voltarsi
"Quanti lo sanno?"
"TUTTI" risposero in coro
"Ricordami, Mark, che devo tagliarti la lingua con la moto sega!"
Un coro di risate si disperse nell'aria mentre l'auto correva tranquilla sulla statale.
I quattro occupanti della vettura erano: Paul Diamond e Alan Croker della New Team, Mark Landers e Ed Warner della Toho che erano stati invitati a passare un paio di settimane a Tateyama dove, Danny Yellow, aveva una villa che dava sul mare.
"Hei Mark, ma Maki? Non doveva venire anche lei con noi?"
"Ci raggiungerà direttamente da Danny, Paul."
"Come mai non è venuta con noi?"
"Forse non si fidava della tua guida!" ironizzò Ed ma subito Alan lo fulminò con la coda dell'occhio e Ed si limitò ad alzare le mani in segno d'arresa mentre Mark riprese la parola
"Si trova a Tokyo da una sua zia e da lì prenderà un aereo"
Paul annuì e, dopo poco, furono al porto di Yokosuka dove avrebbero preso il traghetto per la penisola di Boso.

Ci vollero una decina di minuti per l'imbarco durante il quale Paul, Mark e Ed si presero un thè freddo affacciati alla ringhiera del traghetto, mentre Alan faceva manovra e parcheggiava l'auto.
Le tre promesse del calcio giapponese chiacchieravano animatamente sul campionato che si era appena concluso, sbraitanto, bestemmiando e anche tirando in ballo qualche morto (!)
Da tutto questo Alan era escluso. Non era neanche sceso dalla macchina: aveva la portiera aperta ed un piede poggiato a terra mentre l'altro rimaneva all'interno dell'abitacolo. Aveva una sigaretta nella mano sinistra appoggiata sulla gamba, i ray-Ban dalle lenti rosse sotto al mento e sembrava particolarmente nervoso. Da quando era salito sul traghetto non aveva spiccicato mezza parola.
"Hei al, che fai lì? Perché non vieni a goderti il mare e a sbraitare con noi?"
ma Alan non si volse nemmeno e si limitò a dire "Il mare lo conosco…lo conosco molto bene"
e tirò una lunga boccata dalla sigaretta.
Mark alzò un sopracciglio. "Ma da quando a incominciato a fumare?" domandò
"E' una lunga storia" tagliò corto Paul sforzando un sorriso
"Non si sarà mica offeso per le mie critiche spero!" affermò Ed
"Ma che dici? No, no di certo. Non si offende per così poco. Forse è solo stanco…" cercò di inventare il giovane, ma la verità era un'altra…

Dopo mezzora, il traghetto attraccò al porto d in meno di 5 minuti il gruppo si trovò sulla tangenziale per Tateyama.
Verdi campagne e alte montagne da un lato, l'azzurro mare dall'altro, scortavano la Jaguar durante il suo tragitto mentre i 4 accompagnavano la radio con le loro voci.
Poco dopo abbandonarono la via costiera per addentrarsi nell'entroterra della penisola e Ed domandò
"Ma sei sicuro che questa sia la strada giusta?"
"Si" rispose alan
"Ma non sarebbe meglio continuare per la costa? In fondo la casa di Danny dà sul mare"
"Non preoccuparti è stato Danny a dirmi che bisognava abbandonare la costa e prendere poi la strada che porta al paesino di Tateyama"
"Sicuro?"
"Si, non preoccuparti"
e Ed si zittì ma non ne era molto convinto. Passarono un paio d'ore ma di Tateyama neanche l'ombra.
"Lo sapevo ci siamo persi" sbottò Ed
"Ma piantala!" lo ammonì Paul "vedrai che tra un po' troveremo delle indicazioni"
"L'avevo detto che dovevamo continuare sulla via costiera" insistette il portiere della Toho
"Ed invece ti dico che questa è la strada giusta" continuò Alan. Il battibecco si protrasse per una decina di minuti facendo distrarre il portiere della New Team che non si accorse di un cartello stradale, nascosto dagli alberi, che indicava la direzione da prendere per Tateyama e proseguì.
Passò un'altra oretta e, ad un tratto, Alan accostò la macchina e si fermò dicendo "Ci siamo persi"
"Ecco" esclamò subito Ed "io ve l'avevo detto che dovevamo continuare lungo la costa. Voi a me non mi state mai a sentire!"
"Non incominciare, io ho solo seguito le istruzioni di Danny. Se vuoi prendertela con qualcuno, prenditela con lui accidenti!" si stizzì Alan.
"Dovremmo chiamare Danny e chiedere indicazioni, però il mio telefono è scarico" disse Mark
"Porc…anche il mio!" esclamò Paul
"Merd…il mio ha un guasto sulla linea" sbottò Ed
"Idem come sopra" sospirò Alan
"Oh cazzo 4 cellulari e non ne funziona uno! Questa è sfiga!" sentenziò il difensore della New Team.
"Non perdiamo la calma. Ora ci rilassiamo e controlliamo la mappa stradale" disse la Tigre della Toho. Tutti e quattro scesero e Ed spiegò sul cofano la cartina. Ed, Mark e Paul si affollarono intorno ad essa e cominciarono ad accapigliarsi per individuare la loro attuale posizione, intanto Alan si stirò i muscoli tutti indolenziti ed iniziò a guardarsi intorno. D'un tratto notò, poco distante, una macchina in panne dal cofano aperto con una ragazza che si stava ingegnando a trovare il guasto. Si incamminò verso di lei lasciando che gli altri continuassero a sbraitare.
Proseguiva a passo lento verso il bersaglio. Indossava un paio di jeans a zampa che ne mettevano in risalto un bel paio di chiap…, una maglietta aderente, nera a giro maniche con tre bottoni due dei quali erano aperti e i Ray-Ban rossi. La ragazza non si accorse di lui e continuò a lavorare.
Arrivato alla macchina, un maggiolone New Beetle, si appoggiò al parabrezza e disse "Serve aiuto?"
La ragazza si voltò di scatto e dopo un momento di sorpresa sorrise e rispose "Se ti intendi di motori allora si grazie!" e si alzò
"Ne capisco abbastanza da trovare il guasto" affermò Alan
"Allora accomodati" e lo invitò con la mano ad osservare la situazione.
Il portiere della New Team si tolse gli occhiali, se li appese alla maglia e cominciò il controllo.

"Secondo me dovremmo tornare indietro. Probabilmente ci siamo persi qualche cartello stradale" disse infine Mark "tu che dici Alan?" ma non ricevette risposta "Alan?" chiamò nuovamente, ma fu sempre silenzio. Tutti e tre alzarono la testa e si accorsero che il loro compagno non c'era più
"Ma dove è andato?" esclamò Ed
"Hei guardate là!" indicò Paul verso la macchina in panne e videro Alan intento a cercare il guasto affiancato da una bella ragazza dai capelli rossi, in pantaloncini e canotta.
"Ah, ma bravo!" sbottò Ed "noi qui che ci stiamo scervellando a trovare la strada per arrivare a Tateyama e lui che fa il cascamorto con le ragazze"
Mark sorrise e rivolto a Paul disse "Ma non era timido una volta? Non era lui quell'Alan che era sempre insicuro delle sue capacità e che beccava sempre le pallonate in faccia?"
"Si" rispose con un sospiro il giovane
"Beh è davvero cambiato!" sentenziò Mark
"Hai ragione" continuò Ed "in due anni si è completamente trasformato"
"E' una storia lunga"
"Paul, tu sai qualcosa che noi non sappiamo" puntualizzò Mark, il giovane osservò prima Ed e poi Mark e alla fine disse
"Va bene ve lo dico però…"
"Non uscirà un fiato dalle nostre bocche!" dissero in coro i due giocatori della Toho ed ascoltarono in silenzio il racconto di Paul
"Tutto cominciò due anni fa, poco prima che cominciasse il campionato. Alan e suo padre erano usciti in motoscafo per fare un'immersione. Il tutto procedeva bene poi, quando furono in acqua, Alan fu aggredito da uno squalo"
"Oh Mamma Santissima, da cosa?"
"Proprio da uno squalo, Ed. l'animale gli addentò la coscia sinistra, fortunatamente senza lesionargli nervi o muscoli. Suo padre che era poco distante aveva con sé uno di quei coltelli da sub molto affilati e con forza cominciò a colpire l'animale il quale lasciò la presa e se ne andò. Alan fu immediatamente portato all'ospedale dove gli misero 40 punti e gli ordinarono riposo assoluto per almeno un mese e mezzo. Infatti se vi ricordate due anni fa Al entrò in campo a campionato già iniziato"
"Si" affermò Mark "ora che mi ci fai pensare è vero, me lo ricordo. Accidenti non avrei mai sospettato una cosa del genere"
"ecco è da allora che cominciata la sua incredibile trasformazione" riprese Paul "la notai qualche mese dopo il suo ritorno in campo. Era più menefreghista, testardo. Poi un giorno si presentò agli allenamenti con questa Jaguar. Disse che si era voluto togliere uno 'sfizio'. Va bè, passi, ma dopo due settimane scoprii che con questa ci faceva le corse clandestine!"
Ed e Mark sbarrarono gli occhi: non potevano credere che quello era lo stesso alan che conoscevano da circa 8 anni. Ma Paul non aveva finito
"Dopodiché prese a fumare e qualche volta si è pure ubriacato. La prima volta che successe venne a casa mia ed era in uno stato pietoso anche perché dopo la sbronza aveva fatto a pugni con quattro teppistelli. Ci pensate? Alan che fa a pugni e se le erano date anche di santa ragione. Si presentò con un occhio nero ed il labbro spaccato. Non ci potevo credere. Non contento è diventato un 'Latin Lover': esce con una ragazza diversa ogni sera e, dulcis in fundo…lavora come cubista al GLADIATORS!"
Ed e Mark si guardarono senza fiatare poi rivolsero i loro sguardi ad Alan che continuava ad armeggiare alla macchina della bella sconosciuta.

"Non è un problema di motore" sentenziò Alan dopo aver dato un'accurata occhiata al cofano. Così si abbassò e guardò sotto e vide gocciolare dell'olio.
"Bingo!" disse "s'è rotta la coppa dell'olio"
"Maledizione e adesso?"
"La devi portare da un meccanico"
"Ma non mi dire!" sorrise la ragazza
"Se vuoi, io e i miei amici possiamo darti un passaggio"
"Veramente non è mia abitudine accettare passaggi dal primo che capita…" tentennò
"A questo si può porre rimedio" sorrise il giovane e tendendo la mano disse "Mi chiamo Alan Croker. Piacere"
La rossa gli strinse la mano e ad un tratto si fermò
"Prego? Puoi ripetere?" sembrava particolarmente sorpresa
"Alan Croker. Perché? Ci conosciamo?"
"Alan! Non ti ricordi di me?"
il portiere della New Team scosse lentamente il capo, ma la ragazza non si diede per vinta.
"Se dico 'Covo dell'Angelo' tu che rispondi?"
Alan ci pensò un momento poi, d'improvviso, sbarrò gli occhi "Charlize Soprano!"
"In carne ed ossa" rispose lei con un lieve inchino
"Non ci posso credere non ti vedo da 12 anni" e s'abbracciarono come è uso tra vecchi amici.
Poi Alan ci pensò un attimo e disse "Che vergogna, non t'ho riconosciuta e ci stavo anche provando!"
Charlie sorrise "Non preoccuparti" disse "parlami di te. Che fine hai fatto? Sapessi quanto ti ho aspettato al Covo. Ma tu non venisti. Perché?"
Il giovane abbassò lo sguardo "In quel periodo erano cominciati i campionati di calcio e non potei venire. Mi dispiacque molto anche perché ero sicuro che tu ci saresti rimasta male."
"Già. Ero arrabbiatissima. Ma col tempo mi passò. Ma ora dimmi, che fai? Che mi racconti?"
"Beh, ora gioco da professionista nella New Team"
"Davvero? Complimenti!" esclamò , poi aggiunse "ma, ora che ci penso, la New Team non è quella squadra dove c'era quel giocatore che ora è famoso in Brasile?"
"Si esatto. Ehi, non dirmi che t'intendi di calcio?"
"Chi? Io? Assolutamente no! L'ho solo letto su qualche rivista. Lo sai bene che la mia passione era il volley"
"E' vero. Già 12 anni fa giocavi. Ed ora? Continui?"
"Si. Anche io gioco da professionista in una squadra di Fukuoka: 'Six Plague '"
"Oh-oh e che ci fai qui?"
"Potrei farti la stessa domanda!"
"Non vale, l'ho chiesto prima io!"
"Ok, sono stata a vedere un probabile acquisto per il gruppo giovanile. E tu?"
"Ah no, io sono qui in vacanza" esclamò alzando le mani "un nostro amico ci ha invitati a trascorrere un po' di tempo nella sua casa al mare. Anzi prendi i bagagli chè vieni con noi e, da lì, chiamerai un meccanico per la macchina."
"Non so…non vorrei disturbare…"
"Macché disturbare! E poi non vorrai certo che ti lasci qui sola! Fammi il piacere e prendi i bagagli!"
Charlize si convinse e prese i due borsoni che aveva con sé, ma subito Alan glieli tolse di mano.
"Hei, guarda che posso portarli benissimo da sola!"
"Ma figurati! Hai Rambo vicino a te, approfitta!"
"Rambo?"
"Si, lo so…io sono più bello!"
"Scemo!" e s'avviarono alla Jaguar.

"Hei, ma stanno venendo qui!" esclamò Ed
"Facciamo finta che stiamo controllando la cartina" aggiunse Mark e, velocemente, si misero a parlottare indicando zone a caso sulla cartina, quando arrivò Alan…
"Ragazzi vorrei presentarvi Charlize, una mia cara amica". I tre fecero una faccia sorpresa ed uno a uno si presentarono. Poi Alan continuò "Lei verrà con noi da Danny ha bisogno di un telefono perché è rimasta in panne"
"Alan, vorrei ricordarti che ci siamo persi!" disse Ed in tono sarcastico
"Ma come non l'avete visto il cartello?" domandò Charlie
"QUALE CARTELLO!" ripeterono in coro
"Quello che avreste dovuto trovare circa un'ora fa e che vi avrebbe portato a Tateyama!"
I quattro si guardarono rassegnati, caricarono i bagagli di Charlie e ripartirono.
Sulla strada cominciarono le DOMANDE!
"Allora sei amica di Alan!" disse Mark
"Si, lo conosco da più di 12 anni!"
"Accidenti, è parecchio tempo!" aggiunse Paul
"E com'era Al da piccolo?"domandò Ed
"Meno curioso di te!" esclamò Alan.
Il viaggio proseguì tranquillo e tutti trovarono Charlie molto simpatica.

CONTINUA...